Il Duce e l'Ing. Romeo : la corrispondenza

Non ho mai condiviso e mai condividerò l'operato di Mussolini, ma qui non si parla dello spietato dittatore fascista, qui si parla di un grande appassionato di questo marchio (quando ho letto la frase "della mia Alfa" mi sono venuti i brividi dall'emozione) che ha cercato in tutti modi di rendere un'auto completamente italiana, e non solo motore e telaio, ma ogni singolo componente, e per questo, sotto il punto di vista alfista, non posso fare altro che stimarlo.

Ripper86, come detto sin dal primo messaggio cerchiamo di astenerci da commenti personalissimi e che nessuno richiede di conoscere. Parliamo di automobili, Grazie.
 
ripper mi spiace ma devo eliminare il tuo messaggio !!!!!
si riparte da qui' con considerazioni adeguate alla discussione
grazie
 
Dal punto di vista Alfista, è stata veramente una persona da stimare.

(Spero che ora vada bene :lol2: :D)
 
Un po diretta la critica mossa dal Duce, ma spinta da un senso di patriottismo che a fatica ora si riscontra.

La riposta dell'ing. Romeo, beh aperta alle critiche e mossa dalla passione, questa è la differenza che distingue tuttora le case italiane da quelle straniere...

Costruire tutto in casa al giorno d'oggi sarebbe impossibile, bisogna fare accordi finanziari con gli altri paesi per permettere un mercato equo.

L'alfa stessa ha adottato meccaniche d'oltre oceano, Ducati e Moto Guzzi pure ( Piccolo Ot Ducati e Moto Guzzi sono rimaste le ultime aziende a montare buona parte del motore a mano, Guzzi in particolare ), questo però non riduce il valore del mezzo, perchè ogni volta che un mezzo italiano scende in strada, in pista o si schiera con l'esercito ( vedi il VM90 ) porta con se un pezzo di storia italiana e ci rappresenta a testa alta nel mondo e questo non va sottovalutato...
 
Che dire, ora i nostri capi di governo viaggiano in Audi A8 e compagnia bella....
E se mai avessero un auto italiana, col cxxxo ke vanno a vedere la provenienza dei componenti, manco la guidano, loro.
Grazie per aver postato questi 2 "cimeli storici" che ci fanno capire l'evoluzione (negativa o positiva, a seconda dei punti di vista) dell'alfa e del mercato automobilistico.

Cmq, un capo del governo, che scrive a un industriale, per discutere dei componenti, per migliorare, per dare slancio alla nostra economia; e un industriale che gli risponde a tono e in modo esauriente.... un po' sono commuove.
 
Beh il Duce era un'appassionato, e da appassionato parlava, allora poi l'Alfa era un'altra cosa...
 
Onore alle parole ed all'amore per la patria del Duce...Oggi rischiamo di perdere realmente la ns identità di Italiani e con noi pure i ns prodotti...Ad esempio sentir parlare di strategie comuni con BMW (sicuramente utili e preziose..o almeno si spera...)motori GM, produzione di auto italiane all'estero ecc...ecc...mi mettono solo una grande grandissima tristezza! Lo stemma che portiamo sui cofani delle nostre macchine è un pezzo di storia e orgoglio nazionale ma andando avanti così le tradizioni vengono calpestate a discapito della globalizzazione! :mad:
 
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Correva l'anno 1926, addì 9 giugno e l'allora Capo del Governo Benito Mussolini scrive all'ing. Romeo.
E' nota la vera passione del Duce per la velocità e soprattutto per le Alfa Romeo (ndr. discussione https://forum.clubalfa.it/storia-del-mito-alfa-romeo/9182-lalfa-6c-2300-spider-di-mussolini.html ), di seguito posto la famosa corrispondenza e la risposta del Nostro Ing. Romeo.


Eh si ragazzi....la risposta del DUCE ai primi segni di "globalizzazione nel mondo dell'auto!!!!:D:D:D

Sono del parere che "è più giusto" che le cose costruite in patria siano pienamente "PATRIOTTICHE" in tutti i loro aspetti......e aggiungo una frase che in qualche articolo del codice civile è ancora presente......"Nell'interesse dell'economia nazionale"!!!!! :eclipsee_Victoria: