Per tornare IT, diciamo che lo stato dell'arte ad oggi per il gruppo Fiat-Chrysler dovrebbe essere questo, quantomeno da un punto di vista italiano.
In premessa, diciamo che da ora in poi, e da tutte le informazione raccolte qua e là di persona e sul web, presumo che inizi davvero la nuova era dell'Alfa Romeo, con un repentino ritorno alle origini di ciò che fu.
Questo comporterà anche la concomitante fine della produzione Fiat in Italia, assieme ad una sostanziale e adeguata clonazione delle vetture a marchio Lancia da modelli prodotti oltre oceano prevalentemente a marchio Chrysler. Da noi, rimmarrà solo la produzione dei marchi indigeni ad alto valore aggiunto del gruppo, Maserati compresa, che punteranno sul forte traino del Made in Italy. L'unica soluzione possibile per tornare agli utili, pur producendo gravati dagli elevati costi italiani. Questo vorrà dire che assisteremo anche a un progressivo aumento delle vetture di segmento A e B prodotte nell'Est Europa e in Turchia. Cosi come in Cina trasmigrerà la produzione di segmento C e D a marchio Fiat, dove oltre alla Viaggio è stato ora destinato anche un nuovo modello a due volumi chiamato Ottimo e derivato anch'esso dal pianale CUSW. Infatti, l'impianto di Melfi è già quasi pronto alla produzione di SUV di segmento B e C, anche a marchio Dodge, destinati alla commercializzazione europea e nel resto del mondo. Mentre i SUV di segmento D e E sembra che vedranno la luce rispettivamente a Cassino e Mirafiori, in questo caso anche a marchio Dodge e Maserati. L'unica realtà italiana nella quale saranno prodotte vetture di segmento A e B sarà presumibilmente quella di Pomigliano, per la produzione dei modelli più cool della gamma 500.
Per l'Alfa, in particolare, le ultime indiscrezioni attendibili (e non smentite) che tutte le testate di settore hanno riportato, parlano di un ampio progetto di rilancio in grande stile partito già quest'anno e affidato al francese Philippe Krief, uomo con un ampio passato in Ferrari, a cui è stato assegnato il compito di mettere a punto una serie di architetture per macchine “cattive” a trazione posteriore e integrale, da esportare anche sulle linee di Dodge. Questo sta già accadendo a Modena sotto la diretta supervisione del capo di Alfa e Maserati, Harald Wester.
I motori più "nobili", come sappiamo ormai da mesi, saranno curati tutti dalla Ferrari.
A Lorenzo Ramacciotti, invece, è stato affidato il compito di renderle cool da ogni punto di vista, a cominciare dalla Giulia. Questo dovrebbe darci davvero fiducia per ciò che riguarda i nuovi modelli dell'Alfa, se non altro dopo aver visto la prova che hanno dato di se con l'ultima Quattroporte e soprattutto con la nuova Ghibli. Infatti, il Centro stile destinato a questi due marchi, Alfa Romeo e Maserati, ha ora una sede unica a Torino ed è sotto la direzione di Lorenzo Ramacciotti e la responsabilità operativa di Marco Tencone.
La cifra prevista per questo investimento sembra si aggiri intorno ai 9 miliardi in tre anni e sul quale non sono trapelate altre indiscrezioni prima a causa dell'incertezza di portare a casa l'accordo con la UAW. Ma ora che l'accordo è concluso, niente dovrebbe più fermarli. Prova ne sia come hanno accolto la notizia tutte le borse del mondo, dove in molte hanno dovuto sospendere il titolo diverse volte in questi primi giorni dell'anno per eccesso di rialzo, compresa quella italiana.