Una considerazione. Si sta parlando di flop di Giulia, ma mi sembra eccessivo o meglio riduttivo del problema. Considerando l'idea di rilancio che aveva in mente Marchionne, la Giulia è stata l'auto giusta. La strategia impostata è stata quella di competere con BMW/Audi/Mercedes e il punto di partenza non poteva essere che produrre un'auto superiore alle concorrenti, in linea con la tradizione sportiva e di qualità meccanica, caratteristiche distintive del marchio che si erano però offuscate negli anni. E questo è riuscito al 100%. Ma proprio perchè si è trattato di una strategia, questo non poteva che essere il punto di partenza di un cammino molto più lungo ed articolato. Sicuramente i budget di vendita del modello erano troppo ottimistici e soprattutto è stato troppo ottimistico pensare che molti sarebbero passati dalle solite marche premium ad Alfa quasi immediatamente. Di sicuro un modello per quanto ottimo non cancella in un istante le abitudini e le percezioni dei consumatori formate in molti anni. La rinascita del marchio non può non prevedere consistenti altri investimenti oltre a quelli (per quanto ingenti) relativi al lancio di un nuovo modello, non solo in pubblicità (che è solo un pezzetto del puzzle) ma anche e soprattutto nel continuare con la presentazione di nuovi modelli che vadano a coprire gli altri segmenti di mercato (soprattutto quelli dove si fanno i numeri) con qualità più elevate rispetto alla concorrenza. Se si è pensato di fare ciò con gli utili prodotti dalle vendite di Giulia, di certo si è commesso un errore, anche perchè il segmento delle berline sportive grandi numeri non li ha mai fatti. Sicuramente Marchionne aveva in testa dei passi successivi che non sono stati fatti, forse per mancanza di risorse finanziarie, ma io credo più probabilmente, non tanto per la mancanza, ma per la scelta di non "rischiare" disponibilità finanziarie sul proseguo dell'operazione. Quello che vedo è un'immobilità, o se vogliamo un passo estremamente lento, che sembra derivare dai vertici FCA e dalla famiglia Agnelli che sembra, per il momento, aver "fermato i buoi" in attesa di vendere. In pratica vedo una precisa volontà a restare fermi che di sicuro non fa bene al futuro del marchio. Anche la presentazione di un modello interessante e bello (ma qui devo dire de gustibus...) come il (o la ?) Tonale, solo come prototipo sembra confermare questa impressione, è un po' come dire: "Guarda che bell'auto e nel segmento che più tira possiamo produrre. Se mi compri puoi produrla tu". Ma ora intanto non la produco perchè così non investo (o almeno rimando l'investimento).
Il flop non è stato di sicuro Giulia, che in realtà ha raggiunto gli obiettivi prefissati nella visione strategica del rilancio del marchio: essere la migliore auto del segmento, cosa confermata in modo unanime da tutte le testate giornalistiche di settore italiane e non (ricordo solo il riconoscimento da rivista tedesca citato qualche post addietro conferito per il quarto anno consecutivo), ma il flop principale è stato non continuare in tutte quelle azioni indispensabili per portare avanti la strategia iniziata (bene) con Giulia.