Album Alfa Romeo

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Alfa Romeo Spyder Super Sport Super Flow IV ad un concorso di eleganza a Pebble Beach in California. L'importanza di queste foto rispetto alle precedenti è la presenze delle persone. Solo con la presenza umana si dà il giusto senso delle proporzioni della vettura.
 
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Di solito il numero di concept car, ma in questo caso sarebbe meglio dire prototipi vista l'età della vettura in questione, realizzate da una Casa automobilistica è direttamente proporzionale alla longevità, ma anche al fascino del marchio. Così, non c'è da stupirsi che l'Alfa Romeo sia specializzata in questa particolare classifica, anche se purtroppo il Biscione è tristemente famoso per non avere dato un seguito produttivo a molti affascinanti prototipi del passato.
Ad ogni modo, questo è un modello un po' meno famoso dei soliti pilastri della produzione di Arese. Alfa Romeo 6C 3000 CM Superflow IV e, come in tutte le Alfa di quell'epoca, la prima sigla indica il numero dei cilindri, la seconda la cilindrata e la terza sta per “Competizione” Maggiorata”. Il nome “Superflow”, invece, descrive l'intento della carrozzeria, ovvero quello di essere il più aerodinamica possibile. Il numero romano, infine, indica la quarta edizione della vettura. Tutte le Superflow, infatti, sono esemplari unici.
 
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Queste vetture hanno poi imboccato strade diverse: alcune sono rimaste ai clienti, altre si trovano nei musei e un'altra è tornata a “Casa”, ovvero del “Reparto Esperienze Alfa Romeo", dove è stata utlizzata per diverse prove sperimentali, tra cui le prime installazioni dei freni a disco.
Tornando alla Superflow, Pinfinfarina riassunse in questo prototipio tutti i temi stilistici più all'avanguardia dell'epoca, lavorando sul telaio 00128. Si trattava prettamente di una showcar, con alcune soluzioni estetiche che si sarebbero poi ritrovate sulla prima Duetto.
Ovviamente non il padiglione in plexiglass sorretto da una barra longitudinale in acciaio cromato e nemmeno alcune prese d'aria più consone al mondo racing che a quello stradale. I fari carenati, però arrivarono senza problemi nella produzione di serie.
 
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Nel 2017 ha iniziato a lavorare con il team di Sauber di F1 come pilota di sviluppo, dal 2018 è stata promossa a collaudatrice del team, nel frattempo rinominato Alfa Romeo Racing.
 
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Queste vetture hanno poi imboccato strade diverse: alcune sono rimaste ai clienti, altre si trovano nei musei e un'altra è tornata a “Casa”, ovvero del “Reparto Esperienze Alfa Romeo", dove è stata utlizzata per diverse prove sperimentali, tra cui le prime installazioni dei freni a disco.
Tornando alla Superflow, Pinfinfarina riassunse in questo prototipio tutti i temi stilistici più all'avanguardia dell'epoca, lavorando sul telaio 00128. Si trattava prettamente di una showcar, con alcune soluzioni estetiche che si sarebbero poi ritrovate sulla prima Duetto.
Ovviamente non il padiglione in plexiglass sorretto da una barra longitudinale in acciaio cromato e nemmeno alcune prese d'aria più consone al mondo racing che a quello stradale. I fari carenati, però arrivarono senza problemi nella produzione di serie.
Stupende queste foto e le notizie, grazie Rosario!
 
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