Confronto con la concorrenza

ma badate che è una strada inevitabile, che ci piaccia o no. Non a caso ci sono una ventina d'anni per risolvere i problemi che si porta appresso
Sono LORO che la stanno rendendo inevitabile, non tutti quegli utenti che non la vogliono

Chi continua a spingere per l'auto elettrica (ma sarebbe meglio dire "costringere") non ha minimamente come obiettivo un pianeta meno inquinato, basta informarsi un minimo per capire che non è così. Anche ammesso che la transizione all'elettrico ci portasse ad una situazione di minor inquinamento (tralasciando le problematiche di produzione dell'energia elettrica, batterie, loro smaltimento ecc..), che senso avrebbe vedere nell'auto a combustione il "demonio" inquinatore da eliminare, quando 15/20 navi cargo inquinano più di tutto il parco auto mondiale.
Maersk: ridurre le emissioni delle navi cargo che inquinano come 50 mln di auto
E sapete quante navi cargo ci sono nel mondo ? Ecco una tabella relativa ad alcuni stati
PaesiNumero di navi della marina mercantileAnno
Stati Uniti3,6732019
Liberia3,4962019
Singapore3,4332019
Russia2,7392019

Poi ci sono le navi da crociera che non sono da meno
47 navi da crociera inquinano 10 volte di più di tutte le auto d'Europa

E per quanto riguarda le navi non si fa praticamente niente ma ci si limita a "parlare" di riduzione di inquinamento.

Quindi è evidente che se l'obiettivo vero fosse combattere l'inquinamento, le auto sarebbero una delle ultime cose da prendere in considerazione.
Con questo mi chiedo come ci sia ancora chi riesca a difendere l’infendibile, il bello che parecchie di quelle navi saranno piene proprio di tutti quei semi-lavorati e finiti provenienti dal leader mondiale di litio e terre rare...
 
Sembrava fossi contrario; comunque tra le possibili soluzioni è la meno inquinante, ma vallo a spiegare a certa gente..

Sicuramente ricaricare due auto assieme in una casa sarebbe un problema, ma una casa non deve essere energeticamente autosufficiente: semplicemente se il base load nazionale di energia elettrica provenisse da nucleare non ci sarebbero problemi (senza contare i vantaggi secondari, tra cui il teleriscaldamento)
Il nucleare va benissimo, basta sapere dove stoccare le scorie per i prossimi 1000 anni, in un posto asciutto, senza terremoti e sorvegliato h24...fatti due conti di quanto ti costa sostenere tutto ciò da qui alle prossime generazioni e vedrai che economicamente non sta in piedi.
La soluzione potrebbe essere affondare qualche nave fraudolentemente ma credo che non sia ambientalmente accettabile, o no?
Quando si parlerà di fusione e non più di fissione sarà diverso, ma finche non ci arrivano così è.

Non ho neanche accennato di quanto costano i seppur rari incidenti...
 
Vabè, si sapeva che con la transizione ci sarebbe sia stato l'incentivo verso le elettriche, che un probabile aumento di costi di gestione delle termiche (se no finisce che le macchine usate termiche andranno avanti per 50 anni come a cuba, anche se magari si rivaluteranno, soprattutto quelle sportive).

Qualche appunto:
- C'è già un piano per spingere verso energie rinnovabili, quindi dismissione centrali a carbone/gas in favore di rinnovabili. Giusto che questo non sia incluso in questo piano sulle auto dato che è già trattato altrove

- Studi hanno evidenziato che anche se ci fosse un aumento forte delle vendite delle elettriche, la capacità elettrica nazionale non verrà stressata chissachè. Si parla di qualche punto percentuale in più, al contrario di quello che verrebbe da pensare. Niente di cataclismico

- I problemi delle poche colonnine invece, sono d'accordo. Prima devono venire le colonnine, POI le auto elettriche. Non viceversa. Ed è il remark che le case stanno facendo, che questi piani devono avere coordinazione con i governi nazionali per spingere colonnine ovunque.

- Riconversione lavoratori e indotto: anche qui d'accordo, c'è da pensare a un piano di massima su cosa fare. Ma di massima, non in dettaglio. C'è anche da dire che in Italia c'è immobilismo assurdo, il lavoratore/imprenditore non ha mai la voglia di cambiare e vuole che il governo faccia tutto e gli dia tutte le soluzioni. Quindi vedi cose come i negozi che si lamentano di amazon ma non fanno resi, non hanno una vetrina online, non spediscono, hanno prezzi fuori mercato, ... e rifiutano di cambiare dando la colpa al governo e amazon. Da qui al 2035 c'è tempo, meglio che imprenditori e lavoratori inizino a pensarci su come adattarsi per sopravvivere invece che aspettare la soluzione seduti.
Non consideri un paio di aspetti del problema.
-Come li superi i picchi di rete della durata di un’ora o due? Con le rinnovabili? L’unica energia di questo tipo che può supportare in questo tipo di problema è l’idroelettrico che ha già raggiunto praticamente il massimo sfruttamento, senza dimenticare che non tutti gli impianti sono adatti allo scopo ma solo e soltanto quelli muniti di un bacino di accumulo; gli impianti fotovoltaico ed eolico non possono aiutare in questo frangente.
-Abitualmente le auto verranno ricaricate di giorno con le colonnine rapide provocando i problemi descritti nel punto qui sopra, oppure di notte con le ricariche lente quando il fotovoltaico, l’energia rinnovabile più rilevante, non esiste...anche nelle giornate poco assolate, pioggia o neve a dire la verità.

Alla luce di quanto descritto anche tu avrai già ben compreso che le rinnovabili non avranno un ruolo di primo piano per sostenere la rete, ma c’è qualcos’altro di più pratico...



Mi chiedo quali “scienziati” hanno scritto quegli studi che ti hanno indicato che “la capacità elettrica nazionale non verrà stressata chissachè”, considerando che è bastato qualche climatizzatore acceso in più per creare parecchi blackout a Milano (notizia di questi giorni) ci sarà da ridere a ricaricare le auto:
-un classico climatizzatore monosplit va da un 1kW ad 1,5kW
-una ricarica lenta parte da circa 2,3kW, fai due conti per vedere quanto ore dura la ricarica di una Leaf modello base da 40kW: quasi inutilizzabile
-una colonnina rapida eroga mediamente 22kW
-una ad alta potenza 150kW, ma una Taycan ne fino a accetta 270kW (!!!)



Infine, un appunto sui piccoli negozi: tu ritieni davvero possibile che un negoziante al dettaglio possa, da solo, lottare contro un gigante come l’azienda che citi? Quali strumenti ha per farlo? Neanche Don Chisciotte...
Se il lavoratore/imprenditore viene travolto da scelte non sue, ma soprattutto in questo caso che la scelta è del governo, deve proprio essere quest’ultimo che trova una soluzione ad un problema che esso stesso ha creato: scherziamo? Cosa serve allora, solo a creare problemi a chi lavora? Non parlo di assistenzialismo, quello è deletero, sia chiaro.
 
Assolutamente da acquistare in versione Quattro perché quel motore a sbalzo anteriore nasce per le quattro ruote motrici mentre come normale TA è di certo penalizzante, molto più equilibrata una tradizionale A3 con il trasversale.

Invece il motore è in quella posizione a sbalzo proprio per accogliere anche la sola trazione anteriore. Se fosse stato in posizione più arretrata avrebbe avuto una trazione insufficiente nelle partenze non avendo peso sull’asse delle ruote.
 
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Invece il motore è in quella posizione a sbalzo proprio per accogliere anche la sola trazione anteriore. Se fosse stato in posizione più arretrata avrebbe avuto una trazione insufficiente nelle partenze non avendo peso sull’asse delle ruote.
Probabilmente un po’ come per Porsche dove il motore posteriore a sbalzo è utile a migliorare la trazione su quell’asse probabilmente vale la stessa cosa anche per Audi A4, concorderai anche tu che però ciò ne aumenta il sottosterzo e ne peggiora l’equilibrio rispetto ad una classica trasversale come l’A3 sempre in versione TA, IMHO un po’ di trazione posteriore dovrebbe renderla più equlibrata e ridurre il sottosterzo
 
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Probabilmente un po’ come per Porsche dove il motore posteriore a sbalzo è utile a migliorare la trazione su quell’asse probabilmente vale la stessa cosa anche per Audi A4, concorderai anche tu che però ciò ne aumenta il sottosterzo e ne peggiora l’equilibrio rispetto ad una classica trasversale come l’A3 sempre in versione TA, IMHO un po’ di trazione posteriore dovrebbe renderla più equlibrata e ridurre il sottosterzo
praticamente le Audi sono delle Porsche da guidare al contrario,con 6 retromarce ed una avanti
 
Il nucleare va benissimo, basta sapere dove stoccare le scorie per i prossimi 1000 anni, in un posto asciutto, senza terremoti e sorvegliato h24...fatti due conti di quanto ti costa sostenere tutto ciò da qui alle prossime generazioni e vedrai che economicamente non sta in piedi.
La soluzione potrebbe essere affondare qualche nave fraudolentemente ma credo che non sia ambientalmente accettabile, o no?
Quando si parlerà di fusione e non più di fissione sarà diverso, ma finche non ci arrivano così è.

Non ho neanche accennato di quanto costano i seppur rari incidenti...
Sul discorso navi mi trovi pienamente d'accordo (sia da trasporto che crociere).
Sul discorso incidenti, le estrazioni di carbone finora hanno costato molto di più sia all'uomo che all'ambiente. Vedi ad esempio questo:
95025789_122602086072657_1859680797187899392_n.png

o i (purtroppo) periodici sversamenti di greggio per incidenti sulle petroliere, o il recente incidente nel Golfo del Messico, o il gas flaring in Africa, o la situazione di Jharia in cui la vena carbonifera brucia autonomamente dal 1916..

Le scorie sono riciclabili, che ora sia estremamente costoso e non conveniente è un'altra cosa. Sul quantitativo in Francia ogni persona produce circa 1 kg/anno di scorie radioattive, di cui la maggior parte smette di essere radioattiva già dopo qualche anno.

Quanta anidride carbonica emettiamo estraendo e trasportando carbone petrolio e gas per fare energia elettrica?
 
Non consideri un paio di aspetti del problema.
-Come li superi i picchi di rete della durata di un’ora o due? Con le rinnovabili? L’unica energia di questo tipo che può supportare in questo tipo di problema è l’idroelettrico che ha già raggiunto praticamente il massimo sfruttamento, senza dimenticare che non tutti gli impianti sono adatti allo scopo ma solo e soltanto quelli muniti di un bacino di accumulo; gli impianti fotovoltaico ed eolico non possono aiutare in questo frangente.
-Abitualmente le auto verranno ricaricate di giorno con le colonnine rapide provocando i problemi descritti nel punto qui sopra, oppure di notte con le ricariche lente quando il fotovoltaico, l’energia rinnovabile più rilevante, non esiste...anche nelle giornate poco assolate, pioggia o neve a dire la verità.

Alla luce di quanto descritto anche tu avrai già ben compreso che le rinnovabili non avranno un ruolo di primo piano per sostenere la rete, ma c’è qualcos’altro di più pratico...



Mi chiedo quali “scienziati” hanno scritto quegli studi che ti hanno indicato che “la capacità elettrica nazionale non verrà stressata chissachè”, considerando che è bastato qualche climatizzatore acceso in più per creare parecchi blackout a Milano (notizia di questi giorni) ci sarà da ridere a ricaricare le auto:
-un classico climatizzatore monosplit va da un 1kW ad 1,5kW
-una ricarica lenta parte da circa 2,3kW, fai due conti per vedere quanto ore dura la ricarica di una Leaf modello base da 40kW: quasi inutilizzabile
-una colonnina rapida eroga mediamente 22kW
-una ad alta potenza 150kW, ma una Taycan ne fino a accetta 270kW (!!!)



Infine, un appunto sui piccoli negozi: tu ritieni davvero possibile che un negoziante al dettaglio possa, da solo, lottare contro un gigante come l’azienda che citi? Quali strumenti ha per farlo? Neanche Don Chisciotte...
Se il lavoratore/imprenditore viene travolto da scelte non sue, ma soprattutto in questo caso che la scelta è del governo, deve proprio essere quest’ultimo che trova una soluzione ad un problema che esso stesso ha creato: scherziamo? Cosa serve allora, solo a creare problemi a chi lavora? Non parlo di assistenzialismo, quello è deletero, sia chiaro.

Dimentichi la durata effettiva della ricarica, la possibilità di usare la smart grid, e l'intelligenza della ricarica.

Mi spiego: è inutile parlare di potenza di colonnina, quello che serve è quanta ne viene assorbita. Una Taycan accetta 270KW, per ricaricare la batteria in...meno di mezz'ora. Le colonnine non saranno usate 24/24 fisse, così come ogni auto non avrà bisogno di ricaricarsi tutti i giorni (voi fate un pieno tutti i giorni?). Certo, ci sarà chi si farà 300km ogni giorno e avrà bisogno di ricaricare tutti i giorni, ma la maggior parte delle persone fa 10/15k km l'anno, il che in media significa 40km al giorno. Quindi un pieno ogni 10 giorni o giu di li (considerando che le elettriche hanno in media meno di 400km di autonomia ma che questa va aumentando).

Quindi parliamo di attaccarsi alla presa una volta ogni 10 giorni per ricaricare una 60/70/80 KWh. E il picco ci sarà tra un paio di decenni almeno.

Non dico che non sarà stressante per la rete elettrica, dico che è molto meno di quel che si pensa, e ci sono anni per adattarsi. Dai ad oggi è pieno di auto di 20 anni fa in circolazione, non è difficile da capire che nel 2050 ci saranno ancora una bella fettona di termiche in giro.

Capitolo smart grid e intelligenza di ricarica: Se uno mette in carica la macchina di notte alla stessa ora e la prende la mattina per andare al lavoro alla stessa ora, il caricatore di bordo capisce che non ha senso chiedere la ricarica rapida e abbassa il rate di ricarica. Si limitano i picchi.
Allo stesso modo le colonnine possono erogare ricarica in una certa zona inibendo un altra, e dopo qualche ora invertire le zone. Ancora, per limitare i picchi (ovviamente in accordo con le esigenze della persona, se devo prendere l'auto dopo un ora è giusto che la colonnina mi dia energia).
C'è poi il discorso del veichle to grid per la soppressione dei picchi, ovvero che le altre auto forniscono elettricità alla rete per sopperire ai picchi: immaginate che molti attaccano l'auto per ricaricare alle 7 di sera. Si crea un picco, che rinnovabili e non non possono soddisfare. Una parte di auto collegate da energia invece di riceverla, consentendo di gestire il picco momentaneo.

Ci sono molte soluzioni allo studio, da persone molto più esperte di chi come noi fa chiacchiere da bar. Fatto sta che sono documentate e riportate, basta cercarle.


E riguardo ai negozietti: no, il mondo del lavoro è sempre stato dinamico, eppure è solo in italia che si delega tutto allo stato per giustificare un immobilismo assurdo. C'è amazon e tu sei il negozietto? Apri una vetrina del tuo negozio su amazon e vendi passando da li. E' semplicissimo, e chi l'ha fatto ha solo guadagnato. Però è facile dare la colpa a tutti tranne che a se stessi se il mondo va avanti e si vuole rimanere fermi a 20 anni fa.
 
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Dimentichi la durata effettiva della ricarica, la possibilità di usare la smart grid, e l'intelligenza della ricarica.

Mi spiego: è inutile parlare di potenza di colonnina, quello che serve è quanta ne viene assorbita. Una Taycan accetta 270KW, per ricaricare la batteria in...meno di mezz'ora. Le colonnine non saranno usate 24/24 fisse, così come ogni auto non avrà bisogno di ricaricarsi tutti i giorni (voi fate un pieno tutti i giorni?). Certo, ci sarà chi si farà 300km ogni giorno e avrà bisogno di ricaricare tutti i giorni, ma la maggior parte delle persone fa 10/15k km l'anno, il che in media significa 40km al giorno. Quindi un pieno ogni 10 giorni o giu di li (considerando che le elettriche hanno in media meno di 400km di autonomia ma che questa va aumentando).

Quindi parliamo di attaccarsi alla presa una volta ogni 10 giorni per ricaricare una 60/70/80 KWh. E il picco ci sarà tra un paio di decenni almeno.

Non dico che non sarà stressante per la rete elettrica, dico che è molto meno di quel che si pensa, e ci sono anni per adattarsi. Dai ad oggi è pieno di auto di 20 anni fa in circolazione, non è difficile da capire che nel 2050 ci saranno ancora una bella fettona di termiche in giro.

Capitolo smart grid e intelligenza di ricarica: Se uno mette in carica la macchina di notte alla stessa ora e la prende la mattina per andare al lavoro alla stessa ora, il caricatore di bordo capisce che non ha senso chiedere la ricarica rapida e abbassa il rate di ricarica. Si limitano i picchi.
Allo stesso modo le colonnine possono erogare ricarica in una certa zona inibendo un altra, e dopo qualche ora invertire le zone. Ancora, per limitare i picchi (ovviamente in accordo con le esigenze della persona, se devo prendere l'auto dopo un ora è giusto che la colonnina mi dia energia).
C'è poi il discorso del veichle to grid per la soppressione dei picchi, ovvero che le altre auto forniscono elettricità alla rete per sopperire ai picchi: immaginate che molti attaccano l'auto per ricaricare alle 7 di sera. Si crea un picco, che rinnovabili e non non possono soddisfare. Una parte di auto collegate da energia invece di riceverla, consentendo di gestire il picco momentaneo.

Ci sono molte soluzioni allo studio, da persone molto più esperte di chi come noi fa chiacchiere da bar. Fatto sta che sono documentate e riportate, basta cercarle.


E riguardo ai negozietti: no, il mondo del lavoro è sempre stato dinamico, eppure è solo in italia che si delega tutto allo stato per giustificare un immobilismo assurdo. C'è amazon e tu sei il negozietto? Apri una vetrina del tuo negozio su amazon e vendi passando da li. E' semplicissimo, e chi l'ha fatto ha solo guadagnato. Però è facile dare la colpa a tutti tranne che a se stessi se il mondo va avanti e si vuole rimanere fermi a 20 anni fa.
In effetti penso anche io come supermario che in un modo o in un altro la carica sulla rete elettrica sarà accettabile, sempre che vengano fatti gli accorgimenti necessari per rinforzarla. Nucleare o no, è opinione personale e francamente anche se ne discutiamo per le prossime tre generazioni tra di noi non cambierà nulla... Sono decisioni che devono essere prese ad altri livelli e che devono essere basate su studi seri e paragonabili. Per esempio, la ricerca sulle navi è molto interessante, si parla di derivati di zolfo prodotti dalle navi vs quelle delle auto. Ma se le auto endotermiche vengono eliminate o fatte andare in città a 30 kmh è per il CO2 e non per lo zolfo. Di sicuro il CO2 prodotto dalle navi è enorme ma non entra nello studio.
Vedremo ma prepariamoci a capire che siamo roba vecchia come le nostre auto purtroppo... È così, c'est la vie !
Per quanto concerne la questione del negozio o impresa incapace di reagire al mondo che cambia... D'accordo al mille per cento. E la pandemia con relativo lockdown lo ha dimostrato! Quelli che hanno saputo adattarsi hanno scoperto che oltre alle Alpi c'è un mondo... Per esempio compro guanciale e pancetta da Norcia e me la faccio direttamente spedita a Bruxelles. Il venditore prima non vendeva all'estero ma solo ai locali... Furbo? Bravo? No, è stato solo capace di adattarsi e aprirsi nuove opportunità.