[h=1]Museo Alfa Romeo, riaprirà per Expo 2015?[/h]19 luglio 2013
Un complicato intreccio di interessi sembra giocare a favore di 256 auto, molte delle quali hanno scritto la storia della casa.
CHIUSO DAL 2011 - Uno spiraglio di luce sul futuro del Museo Alfa Romeo di Arese: dovrebberiaprire al pubblico in occasione dell'Expo 2015. Per business, ovviamente, ma all'appassionato poco importa. Se così fosse, sarebbe la fine di una vicenda iniziata nel 2011, quando calò il sipario e vi fu più di un timore che le 256 auto ivi ricoverate potessero prendere la via di Torino: la Fiat, proprietaria dell'Alfa Romeo dal 1987, aveva infatti riaperto il Museo dell'Automobile a Torino in occasione del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia e l'accorpamento, pur se storicamente poco accettabile, pareva naturale.
UN SINDACO TRA LE RUOTE - L'allora sindaco di Arese, Gianluigi Fornaro, fu tra i primi a opporsi: con l'appoggio dell'intera Giunta, presentò una richiesta di tutela al Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Dopo un numero innumerevole di sopralluoghi, e una catalogazione certosina dei mezzi, arrivò il provvedimento di tutela firmato dal Direttore Regionale, Caterina Bon Valsassina, che andò ben oltre le prime richieste. Se l’ex sindaco di Arese chiedeva la tutela per il parco vetture del museo, la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia andò oltre, applicando unvincolo a tre livelli riguardante gli immobili del centro direzionale e del museo storico; la collezione di vetture e motori e l’archivio storico Alfa Romeo, che raggruppa una sezione fotografica di oltre 50 mila pezzi, una biblioteca con oltre 5.000 titoli e 100 mila disegni, oltre a quasi mille modellini in scala. Tutto ciò venne definito “un insieme unitario e inscindibile dall’immobile contenitore”. La sintesi è presto fatta: le auto non si muovono dal Museo, ma non si può certo obbligare la proprietà a riaprirlo al pubblico...
Nella vista aerea della ex fabbrica Alfa Romeo di Arese l'edificio del museo è quello più in basso di tutti, vicino al margine della foto.
EXPO, UN'OCCASIONE UNICA - A caldeggiare questa soluzione, però, si sono coalizzati in tanti: oltre alla Soprintendenza dei Beni Culturali, la Regione Lombardia e gli enti locali. Proprio questi ultimi possono mettere sul piatto l'importanza dei cantieri che lavorano per trasformare e riqualificare l'area ex Alfa Romeo, abbandonata a se stessa per anni. Oggi, su quelle aree, si stanno edificando un centro commerciale, un polo per la ricerca, un parcheggio per i visitatori dell'Expo e si sta ristrutturando l'ex pista di prova dell'Alfa.
ALLA FIAT POTREBBE CONVENIRE - Il Gruppo Fiat, che nell'Expo 2015 ha investito oltre 10 milioni di euro in pubblicità, ha interesse a catalizzare il pubblico anche sulle Alfa Romeo oggi inaccessibili. Nel 2008 Luca De Meo, allora Amministratore Delegato dell'Alfa Romeo e oggi in forza al Gruppo Volkswagen, accennava a un rilancio in grande stile dell'area, con tanto di centro congressi annesso: era il periodo precedente all'attuale crisi economica che condiziona pesantemente l'auto e tutto ciò che vi gravita attorno. Da allora il Museo di Arese è passato attraverso la chiusura al pubblico, la possibilità di trasferimento e il rischio, da più voci paventato, di vendita di alcuni esemplari a collezionisti privati. Forse il peggio è passato, di sicuro in nome della convenienza economica. Ma, in fin dei conti, qualcuno disse che il fine giustifica i mezzi.
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Riporto l'articolo inserito dalla rivista "AlVolante" il 19 di luglio sul loro sito, che riguarda una notizia che a noi Alfisti potrebbe interessare molto, un piccolo segno positivo in quella totale desolazione in cui hanno gettato Il mitico sito di Arese.
di tutto questo che ne pensate??????..........questa volta sarà vero????
Un complicato intreccio di interessi sembra giocare a favore di 256 auto, molte delle quali hanno scritto la storia della casa.
CHIUSO DAL 2011 - Uno spiraglio di luce sul futuro del Museo Alfa Romeo di Arese: dovrebberiaprire al pubblico in occasione dell'Expo 2015. Per business, ovviamente, ma all'appassionato poco importa. Se così fosse, sarebbe la fine di una vicenda iniziata nel 2011, quando calò il sipario e vi fu più di un timore che le 256 auto ivi ricoverate potessero prendere la via di Torino: la Fiat, proprietaria dell'Alfa Romeo dal 1987, aveva infatti riaperto il Museo dell'Automobile a Torino in occasione del centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia e l'accorpamento, pur se storicamente poco accettabile, pareva naturale.
UN SINDACO TRA LE RUOTE - L'allora sindaco di Arese, Gianluigi Fornaro, fu tra i primi a opporsi: con l'appoggio dell'intera Giunta, presentò una richiesta di tutela al Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Dopo un numero innumerevole di sopralluoghi, e una catalogazione certosina dei mezzi, arrivò il provvedimento di tutela firmato dal Direttore Regionale, Caterina Bon Valsassina, che andò ben oltre le prime richieste. Se l’ex sindaco di Arese chiedeva la tutela per il parco vetture del museo, la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia andò oltre, applicando unvincolo a tre livelli riguardante gli immobili del centro direzionale e del museo storico; la collezione di vetture e motori e l’archivio storico Alfa Romeo, che raggruppa una sezione fotografica di oltre 50 mila pezzi, una biblioteca con oltre 5.000 titoli e 100 mila disegni, oltre a quasi mille modellini in scala. Tutto ciò venne definito “un insieme unitario e inscindibile dall’immobile contenitore”. La sintesi è presto fatta: le auto non si muovono dal Museo, ma non si può certo obbligare la proprietà a riaprirlo al pubblico...
Nella vista aerea della ex fabbrica Alfa Romeo di Arese l'edificio del museo è quello più in basso di tutti, vicino al margine della foto.
EXPO, UN'OCCASIONE UNICA - A caldeggiare questa soluzione, però, si sono coalizzati in tanti: oltre alla Soprintendenza dei Beni Culturali, la Regione Lombardia e gli enti locali. Proprio questi ultimi possono mettere sul piatto l'importanza dei cantieri che lavorano per trasformare e riqualificare l'area ex Alfa Romeo, abbandonata a se stessa per anni. Oggi, su quelle aree, si stanno edificando un centro commerciale, un polo per la ricerca, un parcheggio per i visitatori dell'Expo e si sta ristrutturando l'ex pista di prova dell'Alfa.
ALLA FIAT POTREBBE CONVENIRE - Il Gruppo Fiat, che nell'Expo 2015 ha investito oltre 10 milioni di euro in pubblicità, ha interesse a catalizzare il pubblico anche sulle Alfa Romeo oggi inaccessibili. Nel 2008 Luca De Meo, allora Amministratore Delegato dell'Alfa Romeo e oggi in forza al Gruppo Volkswagen, accennava a un rilancio in grande stile dell'area, con tanto di centro congressi annesso: era il periodo precedente all'attuale crisi economica che condiziona pesantemente l'auto e tutto ciò che vi gravita attorno. Da allora il Museo di Arese è passato attraverso la chiusura al pubblico, la possibilità di trasferimento e il rischio, da più voci paventato, di vendita di alcuni esemplari a collezionisti privati. Forse il peggio è passato, di sicuro in nome della convenienza economica. Ma, in fin dei conti, qualcuno disse che il fine giustifica i mezzi.
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Riporto l'articolo inserito dalla rivista "AlVolante" il 19 di luglio sul loro sito, che riguarda una notizia che a noi Alfisti potrebbe interessare molto, un piccolo segno positivo in quella totale desolazione in cui hanno gettato Il mitico sito di Arese.
di tutto questo che ne pensate??????..........questa volta sarà vero????