Alfa GT junior : il sogno diventa realtà

anviott

Nuovo Alfista
24 Febbraio 2015
15
4
4
SV
Regione
Liguria
Alfa
GTV
Motore
2.0 6V Turbo
Altre Auto
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Genova, 20 Ottobre 1971 , data memorabile, quel giorno ritirai da Nosenzo & C. in Viale Brigate Partigiane il coupé Alfa GT junior carrozzeria Bertone nuovo di zecca, il mio sogno giovanile si realizzava. In più il colore “rosso sangue di bue” completava il quadro. Quella mattina dalla stazione Brignole , subito diretti alla concessionaria Alfa Romeo , ansiosi di ammirare, toccare, provare la tanto decantata GT junior e naturalmente provarla. Gli attori : Marisa , io e il capo-officina che in dettaglio spiegava tutte le particolarità di funzionamento della vettura : fatto il pieno, partimmo per Piacenza prestando cautela ed attenzione ad ogni istante. Marisa leggeva il manuale delle istruzioni con dovizia di particolari, suggerendomi ogni volta la manovra giusta da fare. La giornata bellissima sotto un sole sfavillante che in Liguria regala ancora giornate calde e temperature estive : l’odore di nuovo che la GT emanava, ci costrinse ad aprire completamente i finestrini. Sembrava ancora piena estate. Procedendo sulla camionale per Milano, nella lunga galleria dei Giovi prima di Busalla, le vetture ferme ci costrinsero a frenare all’improvviso e a fermarci. Non ebbi il tempo di guardare allo specchietto retrovisivo, che sentii dietro un fortissimo stridio di pneumatici sull’asfalto , dovuto a violente frenate. Preoccupato di un possibile tamponamento, lasciai il freno pian, piano ed avanzai per inerzia ancora un po’, riuscendo così ad evitare il peggio. Che emozione : con il cuore in gola per lo scampato pericolo, proseguimmo il viaggio fino a casa. Che fortuna quella volta!…
La GT Junior da vera sportiva , prodotta da Bertone su disegno del giovane Giorgetto Giugiaro beneficiava delle migliori soluzioni tecniche già sperimentate sulla Giulia Sprint GT da cui derivava. Il motore , il collaudato bialbero classico Alfa Romeo, a 4 cil. di 1,3 di cilindrata, in lega leggera, con doppi carburatori , sviluppava 103 CV (SAE)a 6000 giri/min , coppia 14 mkg/SAE a 3200 giri/min. Sospensioni anteriori a ruote indipendenti, trapezi; le posteriori ad assale rigido, bracci longitudinali di spinta e reazione, stabilizzatore a croce; molle elicoidali, ammortizzatori, barra stabilizzatrice come sull’anteriore . Dotata di quattro freni a disco , grazie alla massa contenuta, era molto ben frenata. Accelerazione e ripresa notevoli, con consumi sensibili allo stile di guida. La velocità massima superava i 170 km/h, valore senz’altro elevato .Il cambio a cinque marce dalla leva centrale inclinata ad ampia escursione, era molto maneggevole e ottimamente sincronizzato ; il rapporto lungo della quinta marcia permetteva medie elevate in autostrada senza problemi di affaticamento o surriscaldamento.
Superato l’iniziale periodo di avviamento , poi apprezzai molto le doti della GT junior, il motore brillante e pronto in ogni circostanza, la ripresa ed accelerazione più che buone,la frenata di alto livello. La elevata tenuta di strada dal carattere sportivo, sensibile allo sconnesso e sui fondi di scarsa aderenza. Tuttavia, trovato il miglior bilanciamento, si procedeva in tutta sicurezza. E la linea e lo stile : senza età, apprezzati ancor di più oggi.
Ricordandola, mi tornano in mente i numerosi viaggi lungo la nostra bella penisola : i viaggi a Linate, in partenza per l’Inghilterra, quando Marisa e la mamma mi salutavano dalla terrazza panoramica, allora ancora aperta al pubblico, mentre salivo sulla scaletta di imbarco. E Marisa che al ritorno riportandola a casa , seguiva con attenzione le mie indicazioni per non sbagliare gli svincoli di uscita, fino all’entrata ai Pontieri sul Po. E quel 14 Settembre del 1972, il viaggio improvviso da Pusiano sul lago omonimo di gran Genova, 20 Ottobre 1971 , data memorabile, quel giorno ritirai da Nosenzo & C. in Viale Brigate Partigiane il coupé Alfa GT junior carrozzeria Bertone nuovo di zecca, il mio sogno giovanile si realizzava. In più il colore “rosso sangue di bue” completava il quadro. Quella mattina dalla stazione Brignole , subito diretti alla concessionaria Alfa Romeo , ansiosi di ammirare, toccare, provare la tanto decantata GT junior e naturalmente provarla. Gli attori : Marisa , io e il capo-officina che in dettaglio spiegava tutte le particolarità di funzionamento della vettura : fatto il pieno, partimmo per Piacenza prestando cautela ed attenzione ad ogni istante. Marisa leggeva il manuale delle istruzioni con dovizia di particolari, suggerendomi ogni volta la manovra giusta da fare. La giornata bellissima sotto un sole sfavillante che in Liguria regala ancora giornate calde e temperature estive : l’odore di nuovo che la GT emanava, ci costrinse ad aprire completamente i finestrini. Sembrava ancora piena estate. Procedendo sulla camionale per Milano, nella lunga galleria dei Giovi prima di Busalla, le vetture ferme ci costrinsero a frenare all’improvviso e a fermarci. Non ebbi il tempo di guardare allo specchietto retrovisivo, che sentii dietro un fortissimo stridio di pneumatici sull’asfalto , dovuto a violente frenate. Preoccupato di un possibile tamponamento, lasciai il freno pian, piano ed avanzai per inerzia ancora un po’, riuscendo così ad evitare il peggio. Che emozione : con il cuore in gola per lo scampato pericolo, proseguimmo il viaggio fino a casa. Che fortuna quella volta!…
La GT Junior da vera sportiva , prodotta da Bertone su disegno del giovane Giorgetto Giugiaro beneficiava delle migliori soluzioni tecniche già sperimentate sulla Giulia Sprint GT da cui derivava. Il motore , il collaudato bialbero classico Alfa Romeo, a 4 cil. di 1,3 di cilindrata, in lega leggera, con doppi carburatori , sviluppava 103 CV (SAE)a 6000 giri/min , coppia 14 mkg/SAE a 3200 giri/min. Sospensioni anteriori a ruote indipendenti, trapezi; le posteriori ad assale rigido, bracci longitudinali di spinta e reazione, stabilizzatore a croce; molle elicoidali, ammortizzatori, barra stabilizzatrice come sull’anteriore . Dotata di quattro freni a disco , grazie alla massa contenuta, era molto ben frenata. Accelerazione e ripresa notevoli, con consumi sensibili allo stile di guida. La velocità massima superava i 170 km/h, valore senz’altro elevato .Il cambio a cinque marce dalla leva centrale inclinata ad ampia escursione, era molto maneggevole e ottimamente sincronizzato ; il rapporto lungo della quinta marcia permetteva medie elevate in autostrada senza problemi di affaticamento o surriscaldamento.
Superato l’iniziale periodo di avviamento , poi apprezzai molto le doti della GT junior, il motore brillante e pronto in ogni circostanza, la ripresa ed accelerazione più che buone,la frenata di alto livello. La elevata tenuta di strada dal carattere sportivo, sensibile allo sconnesso e sui fondi di scarsa aderenza. Tuttavia, trovato il miglior bilanciamento, si procedeva in tutta sicurezza. E la linea e lo stile : senza età, apprezzati ancor di più oggi.
Ricordandola, mi tornano in mente i numerosi viaggi lungo la nostra bella penisola : i viaggi a Linate, in partenza per l’Inghilterra, quando Marisa e la mamma mi salutavano dalla terrazza panoramica, allora ancora aperta al pubblico, mentre salivo sulla scaletta di imbarco. E Marisa che al ritorno riportandola a casa , seguiva con attenzione le mie indicazioni per non sbagliare gli svincoli di uscita, fino all’entrata ai Pontieri sul Po. sull’autostrada A1 dopo Roma, a Magliano Sabina, quel "girabarchino" sul ciglio sinistro che in pieno colpì il serbatoio della benzina, costringendo a fermarci ed usare quell’acqua miracolosa per lavare la benzina versata sull’asfalto. E i trasferimenti di lavoro a Cuorgné nel bel Canavese, più volte all’anno , dove poi ci saremmo trasferiti.
Che gran coupé la GT junior dell’Alfa !! L’Alfa è sempre l’Alfa, diceva il mio papà.
 

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Comprendo tutto quello che hai scritto, anche perchè possiedo una gt 2000 veloce del 1974, che ruggisce ogni qualvolta riesco a fare un giro in salità.