L'Abs, il freno che pensa, ha compiuto 30 anni e se il presente è sotto il segno dell'ESP, il controllo della stabilità e della trazione, il futuro si chiama CAPS (Combined active and Passive Safety).
Ed è, come il nome lascia intendere, il matrimonio tra la sicurezza attiva e quella passiva. Il sistema concepito da Bosch abbina, infatti, l'intelligenza di silicio e i suoi sensori con soluzioni consolidate come la centralina Esp/Abs per individuare ostacoli sulla strada e capire se c'è il rischio di una collisione.
Il guidatore può dunque essere avvisato in anticipo in caso di situazioni pericolose, attivando un colpo di freni e pretensionando la cintura di sicurezza. Limiti legali (e sono quelli, perchè la tecnologia già lo consentirebbe) impediscono che la vettura si fermi da sola: l'arresto deve essere una scelta consapevole del guidatore.
Il sistema non allerta solo l'uomo, ma predispone la vettura a gestire la situazione.
L'auto si prepara, sinergicamente con i suoi sistemi elettronici, all'emergenza.
In questo modo la potenza frenante è disponibile al 100%: riducendo gli spazi di arresto a causa dei tempi di reazione e dell'incertezza del pilota.
Queste funzioni, denominate Predictive brake assist e Predictive collision warning, sono basilari all'interno del sistema Caps in quanto evitano, grazie al gruppo elettronico che gestisce la frenata e controlla la trazione, la collisione.
Ma se questa è inevitabile allora l'elettronica del Caps prova a rendere meno gravi le conseguenze, attivando per esempio gli airbag con qualche secondo di anticipo e in modo mirato, attivando i "palloni" laterali oppure quelli frontali.
Il Caps integra una funzione che aiuta ad evitare le collisioni secondarie, quelle che avvengono dopo il primo impatto. Si tratta di eventualità frequenti, causate dalla mancanza di lucidità del guidatore che, in preda al panico, può reagire scorrettamente perdendo il controllo della vettura.
La funzione Scm (Secondary collision mitigation) sfrutta i sensori degli airbag per rilevare la collisione e i circuiti elettroidraulici dell'Esp per frenare la vettura, compensando anche l'eventuale sbandata. Si evitano così le collisioni successive o quanto meno, se ne riduce l'entità.
Scm sarà disponibile a partire dal 2009, mentre entro quest'anno sarà offerta la funzione EPCD (Early pole crash detection) che rileva in anticipo l'inevitabilità di un incidente.
Le funzioni Caps sono basate su sistemi e componenti off-the-self, cioè largamente disponibili anche su vetture di media categoria.
Finora erano però piattaforme isolate che agivano in modo indipendente le une dalle altre. Sono pertanto state create interfacce per far dialogare anche i sistemi prodotti da costruttori diversi.
L'obiettivo è, infatti , realizzare una rete di moduli integrati che lavorano per la sicurezza. Per il prossimo anno è atteso il Vehicle motion management (Vmm), un sistema capace di gestire integralmente la dinamica della vettura sfruttando in modo centralizzato tutti i sensori e gli attuatori presenti, non escludi il comando dello sterzo o il controllo dell'assetto delle sospensioni.
Fonte Il Sole 24ore
Ed è, come il nome lascia intendere, il matrimonio tra la sicurezza attiva e quella passiva. Il sistema concepito da Bosch abbina, infatti, l'intelligenza di silicio e i suoi sensori con soluzioni consolidate come la centralina Esp/Abs per individuare ostacoli sulla strada e capire se c'è il rischio di una collisione.
Il guidatore può dunque essere avvisato in anticipo in caso di situazioni pericolose, attivando un colpo di freni e pretensionando la cintura di sicurezza. Limiti legali (e sono quelli, perchè la tecnologia già lo consentirebbe) impediscono che la vettura si fermi da sola: l'arresto deve essere una scelta consapevole del guidatore.
Il sistema non allerta solo l'uomo, ma predispone la vettura a gestire la situazione.
L'auto si prepara, sinergicamente con i suoi sistemi elettronici, all'emergenza.
In questo modo la potenza frenante è disponibile al 100%: riducendo gli spazi di arresto a causa dei tempi di reazione e dell'incertezza del pilota.
Queste funzioni, denominate Predictive brake assist e Predictive collision warning, sono basilari all'interno del sistema Caps in quanto evitano, grazie al gruppo elettronico che gestisce la frenata e controlla la trazione, la collisione.
Ma se questa è inevitabile allora l'elettronica del Caps prova a rendere meno gravi le conseguenze, attivando per esempio gli airbag con qualche secondo di anticipo e in modo mirato, attivando i "palloni" laterali oppure quelli frontali.
Il Caps integra una funzione che aiuta ad evitare le collisioni secondarie, quelle che avvengono dopo il primo impatto. Si tratta di eventualità frequenti, causate dalla mancanza di lucidità del guidatore che, in preda al panico, può reagire scorrettamente perdendo il controllo della vettura.
La funzione Scm (Secondary collision mitigation) sfrutta i sensori degli airbag per rilevare la collisione e i circuiti elettroidraulici dell'Esp per frenare la vettura, compensando anche l'eventuale sbandata. Si evitano così le collisioni successive o quanto meno, se ne riduce l'entità.
Scm sarà disponibile a partire dal 2009, mentre entro quest'anno sarà offerta la funzione EPCD (Early pole crash detection) che rileva in anticipo l'inevitabilità di un incidente.
Le funzioni Caps sono basate su sistemi e componenti off-the-self, cioè largamente disponibili anche su vetture di media categoria.
Finora erano però piattaforme isolate che agivano in modo indipendente le une dalle altre. Sono pertanto state create interfacce per far dialogare anche i sistemi prodotti da costruttori diversi.
L'obiettivo è, infatti , realizzare una rete di moduli integrati che lavorano per la sicurezza. Per il prossimo anno è atteso il Vehicle motion management (Vmm), un sistema capace di gestire integralmente la dinamica della vettura sfruttando in modo centralizzato tutti i sensori e gli attuatori presenti, non escludi il comando dello sterzo o il controllo dell'assetto delle sospensioni.
Fonte Il Sole 24ore
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