La prova di Omniauto

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loris88

Alfista principiante
11 Giugno 2009
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6
26
Vi
Regione
Veneto
Alfa
Motore
0
Alfa Romeo Giulietta, la nostra prova

Impressioni positive al volante del 2.0 JTDM da 170 CV

Alfa Romeo Giulietta, la nostra prova



Eccola la Giulietta, finalmente dal vivo e soprattutto su strada. Per lei Alfa Romeo ha voluto "giocare in casa", organizzando un debutto proprio nei luoghi dov’è nata ed è stata sviluppata: il circuito di Balocco. E’ qui infatti che le qualità stradali della nuova compatta del Biscione hanno preso forma e sostanza, grazie alle migliaia di chilometri percorsi dai collaudatori. Ed è qui che anche noi ci siamo messi al volante di questa automobile il cui successo commerciale sarà determinante per il futuro del marchio Alfa Romeo. La curiosità era tanta, le aspettative molte e per fortuna non sono rimaste deluse, in attesa del test più difficile, quello del mercato, che inizierà l'8 maggio prossimo.

BELLA EQUILIBRATA
La prima Alfa Romeo Giulietta che si incontra in strada si osserva con attenzione. Ti viene spontaneo perché è una nuova Alfa, ed è una bella Alfa. Con l’asfalto sotto le ruote poi, l'effetto è diverso rispetto alle tante fotografie che sono circolate negli ultimi mesi dopo la presentazione al Salone di Ginevra. La Giulietta - la nostra è di colore bianco ghiaccio - appare compatta, di bella presenza, filante e sportiva al punto giusto, ma soprattutto equilibrata nelle forme, nonostante le dimensioni importanti, fra le più grandi del segmento. Un plauso va quindi al Centro Stile diretto da Lorenzo Ramaciotti, che è stato capace di realizzare un'auto raccolta e decisa nonostante i 4.351 mm di lunghezza totale e il passo di 2.634 mm. Ci piace in particolare la forza stilistica del posteriore, "assettato" e dall'aspetto sportivo rifinito dai gruppi ottici a LED con una forma a spirale e dal terminale di scarico integrato nel diffusore che nelle versioni più potenti, benzina o diesel, è pure doppio.

DENTRO LA QUALITA' E' IN "ALTO"
Anche superando la soglia d'ingresso rimane in noi la sensazione di trovarci su di una vettura riuscita e rifinita a dovere, a livello di quanto proposto dalla concorrenza tedesca. La plancia della Giulietta presenta uno stile piuttosto elaborato, a tratti hi-tech, che forse non piacerà a tutti, ma si caratterizza per una buona fattura generale, grazie a superfici morbide al tatto e alla vista. Si può fare un appunto all’eccessiva varietà di materiali e trattamenti delle plastiche (ne abbiamo contate ben 8) che, scendendo nelle parti basse, al livello del tunnel centrale o dei pannelli porta, diventano troppo rigide e sono scarsamente rifinite. La qualità percepita dell’insieme rimane comunque alta, al livello di avversarie blasonate.

GIRIAMO LA CHIAVE
Ci mettiamo allora al volante della Giulietta scegliendo la versione 2.0 JTDM Distinctive, spinta cioè dal turbodiesel common rail più potente, capace di 170 CV e 350 Nm. Il primo riscontro è positivo in tema di ergonomia e comfort di viaggio. L'insonorizzazione è buona e, a parte qualche fruscio aerodinamico imputabile probabilmente al fatto che abbiamo guidato un’auto di preserie, assicura una silenziosità di marcia tipica delle vetture di classe superiore. Anche il motore diesel non è mai invadente e solo quando si accelera a fondo trasmette una rombosità caratterizzata da un timbro sportivo. I sedili anteriori offrono un buon compromesso fra praticità di utilizzo, tenuta laterale e comodità, pur non potendosi definire "sportivi" nel vero senso della parola. Altre annotazioni in ordine sparso: il volante, anche se regolato al livello più basso, risulta sempre un po' alto e bisogna giocare con le regolazioni del sedile per trovare la posizione corretta; il suono del cicalino che segnala il non allacciamento delle cinture e incredibilmente assordante (ma è giusto così); l’impianto hi-fi griffato Bose con lettore CD ed MP3 (500 euro) sorprende per la potenza, ma il suo segreto è un generoso subwoofer ospitato nel cerchio del ruotino di scorta.

PRIMI CHILOMETERI
Pur dotata di un allestimento full optional che comprende interni in pelle e navigatore a scomparsa (sfioriamo i 35 mila euro di prezzo di listino contando tutti gli accessori), la nostra Alfa Romeo Giulietta monta i cerchi da 16" di serie su tutte le versioni, gommati con pneumatici 205/55 R16. Gli appassionati delle gommature maggiorate potranno storcere il naso leggendo tali misure, ma è certo (e il discorso vale per qualsiasi automobile) che si tratta di un ottimo compromesso fra tenuta di strada e confort di marcia, senza dimenticare la resa estetica che è comunque piacevole. Mettendo mani al portafogli gli incontentabili potranno rilanciare con cerchi da 17 o 18 pollici con vari disegni in grado di rendere più o meno "cattiva" la Giulietta. Il Multijet di 2 litri gira silenzioso sotto il cofano e il settaggio Normal del selettore Alfa DNA può soddisfare anche coloro che cercano prestazioni brillanti. Spostando il manettino su Dynamic la storia cambia e la brusca differenza di risposta della vettura la si può notare nel funzionamento veloce e "nervoso" di acceleratore, sterzo e motore. Ed è in questa modalità che si attiva il differenziale elettronico Q2 che simula appunto l'azione di un differenziale autobloccante per migliorare la motricità dell'auto nelle uscite di curve più impegnate. Il maggior brio dinamico è accompagnato dal settaggio del display centrale del cruscotto che mostra la pressione del turbocompressore e la percentuale di potenza richiesta al propulsore.

UN BEL VIAGGIARE
Al volante dell'Alfa Giulietta si apprezza particolarmente la risposta diretta e naturale dello sterzo "dual pinion" ad asservimento elettrico, capace di offrire un feeling positivo e una riscontro immediato sulle condizioni della strada e sul livello di grip. L'appoggio in curva è sicuro e piacevole, grazie soprattutto al nuovo e leggero schema multilink delle sospensioni posteriori indipendenti, degno di vetture di classe superiore. Buona e rapida è la manovrabilità del nuovo cambio manuale a 6 marce, come buona è anche la visibilità verso l'esterno, soprattutto davanti e sui lati. I larghi montanti posteriori riducono in parte la visuale nelle manovre di parcheggio, ma per queste c'è sempre la possibilità di installare gli appositi sensori (450 euro). I passeggeri posteriori non possono lamentarsi per lo spazio a disposizione e fino a stature entro 180 cm la testa non tocca il cielo dell'abitacolo. Decisa e gradevole è la ripresa garantita dal motore a gasolio da 170 CV, pronto a spingere bene anche da 60 km/h in sesta marcia a 1.700 giri.
 
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