Ogni tanto leggo discussione relative all'acquisto di Alfa Romeo d'epoca o youngtimers (diciamo oramai fino alla 75, anche se vi sono gia' appassionati di 155, a dimostrazione che l'integralismo non paga mai). Ebbene: si finisce spesso a parlare di soldi, offrendo cifre irrisorie per auto mantenute in vita per oltre 30 anni. Se una persona ha tenuto un'alfetta dagli anni 70 ad oggi, posso capire come mandi al diavolo chi gli offre 3000 euro perche' l'auto e' messa bene ma non pari al nuovo. Con 3000 euro ci compri una 156... insomma, credo che le quotazioni ufficiali siano abbastanza ridicole, e non biasimo quelli che vendono all'estero o - piuttosto - si prendono i soldi degli incentivi (spesso superiori ai 3000 euro) e fanno rottamare la macchina, come e' recentemente accaduto per una Lancia Thema con 36.000 chilometri. Gli avevano offerto solo il pagamento del passaggio, il tizio si e' incazzato, e ha portato tutto in demolizione.
A maggior ragione perche', a offrire cifre misere, spesso non e' l'appassionato. Si tratta invece di speculatori dilettanti che, dopo una lucidata, rimettono l'auto in vendita su Internet ad un prezzo moltiplicato. Va da se' che tali auto sono destinate - a quel punto, non piuì curate da nessuno e mollate in un capannone se non all'aperto sotto un telo - alla "disgregazione"...
Tutto questo per dire che, all'interno del mercato, la forbice fra offerta e domanda e' divenuta quasi ridicola: proprietari e speculatori dalla parte della vendita, appassionati e speculatori dalla parte della domanda, il mercato - soprattutto grazie agli speculatori - e' divenuto una vera e propria palude, dove i pochi oggetti belli (non ne rimangono cosi' tante di alfette messe davvero bene, nonostante quel che si crede) finiscono spesso all'estero (fra parentesi: i collezionisti stranieri evitano accuratamente di avere a che fare con i dilettanti-speculatori nostrani, e preferiscono pagare di piu' purche' sia nelle mani di un proprietario "storico" della vettura), e dai noi restano esemplari raffazzonati.
Spero che il vento cambi...
A maggior ragione perche', a offrire cifre misere, spesso non e' l'appassionato. Si tratta invece di speculatori dilettanti che, dopo una lucidata, rimettono l'auto in vendita su Internet ad un prezzo moltiplicato. Va da se' che tali auto sono destinate - a quel punto, non piuì curate da nessuno e mollate in un capannone se non all'aperto sotto un telo - alla "disgregazione"...
Tutto questo per dire che, all'interno del mercato, la forbice fra offerta e domanda e' divenuta quasi ridicola: proprietari e speculatori dalla parte della vendita, appassionati e speculatori dalla parte della domanda, il mercato - soprattutto grazie agli speculatori - e' divenuto una vera e propria palude, dove i pochi oggetti belli (non ne rimangono cosi' tante di alfette messe davvero bene, nonostante quel che si crede) finiscono spesso all'estero (fra parentesi: i collezionisti stranieri evitano accuratamente di avere a che fare con i dilettanti-speculatori nostrani, e preferiscono pagare di piu' purche' sia nelle mani di un proprietario "storico" della vettura), e dai noi restano esemplari raffazzonati.
Spero che il vento cambi...
