Ciao, concordo sulla parte del sapersi promuovere, mentre per quanto ne so la storia del boxer è ancora più variegata
il boxer è il motore termico cui sono più affezionato, in famiglia abbiamo restaurato/avuto soprattutto auto con motori boxer, con qualche incursione nei motori a V Lancia, e inevitabilmente, perchè sono i più diffusi, anche in auto con motori in linea
Parlando di automobili ( tralasciando le moto) al memoria ricordo l'esitenza di questi motori boxer:
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1938 c'è VW-Porsche che inizia a perfezionare il suo motore boxer, molto leggero, raffreddato ad aria ed olio e realizzati in fusioni di lega di magnesio; è dai motori VW, diffusi in enorme numero dal dopoguerra sino agli anni '90, che inizia anche la fama del rumore piacevole di questo tipo di motori; nel caso del maggiolino/furgoni vw con il rumoroso raffreddamento ad aria, al timbro sonoro ovattato del boxer, si aggiunge anche un cicalettio allegro ( ma che appunto aumenta i db di rumore in abitacolo se si viaggia ad alti giri in autostrada )
- 1947 Fiat sperimenta un boxer 1.3 da 47cv ma senza poi proseguire nello sviluppo; all'epoca l'imperativo, necessario nella nostra economia dell'epoca ancora abbastanza povera, era ridurre i costi di produzione al massimo; ho letto nelle interviste/libri dei progettisti Fiat, spiegavano come si ingegnavano per letteralmente risparmiare ogni cm di lamiera e lavorazione possibile..
..poi però questa mania del risparmio se la sono portata dietro anche negli anni 70, 80, 90, lamierati, impianti elettrici, accessori , etc con la fama che ne è conseguita ( Fiat = Fix It Again, Tony )..
.. nelle interviste c'è un passaggio divertente di quando un supervisore Fiat spiega ai progettisti della neo-aquisita Ferrari come risparmiare qualche lira adottano bulloneria di grado scadente sulle loro supercar di lusso e chiaramente almeno su questo viene mandato al quel paese in quanto è chiaro che non sarebbe stato un "risparmio" ma solo darsi la zappa sui piedi..
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1948 Citroen 2CV boxer ad aria a 2 cilindri, scelto credo sia per motivi di minori vibrazioni (un altro motore avrebbe "smontato" l'auto) che di ingombro
NB: il costruttore ci riproverà nel
1970 con l'ottima
Citroen GS con boxer 4 cilindri, prima 1.0 55cv e poi 1.2 60cv, motore ancora raffreddato ad aria, per essere più semplice e leggero, ma per questo anche un po' al limite delle potenze ottinibili
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1957 la Fiat Nuova 500 prodotta su licenza in Austria, "
Nuova 500 Steyr-Puch", viene realizzata con un motore boxer 2 cilndri, con versioni da 16-20-26cv sino alle versioni sportive 650cc da 40cv; con il boxer che prende facilmente giri e potenza e i cerchi più scampanati che allargano le carreggiate la 500 austriaca risulta un oggettino diverso dalla cugina italiana e divertente anche sui tornanti di montagna
il boxer in Fiat era stata valutato ( motore 110E6 del 1955 di Giacosa ) ma escluso per ragioni di costo, il bicilindrico in linea risultava più economico da produrre, e forse da manutenzionare, anche se era meno potente e con le caratteristiche vibrazioni
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1959 in austria ci sono state altre vetture di dubbio gusto estetico e piccola serie ma con interessanti boxer 2 e 4 cilindri, per es. il 900cc della
Lloyd Arabella, e non so se ci siano state influenze o aiuti di Daimer o di Vw Porsche o se riuscirono a creare loro questo motore
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1960 è boxer 1.5, poi 1.8, della
Lancia Flavia berlina e Flavia Coupé Pininfarina, con versioni mono carburatore (foto qui sotto), doppio carburatore, e a iniezione; molte le costose raffinatezze adottate per il motore, il gruppo sospensioni, la geometria di sterzo, e tutta l'auto
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1976 Lancia Gamma Berlina e Coupé, boxer 2.5 litri, e per il fisco italiano anche versione 2.0 litri, carburatori e iniezione
sempre in alluminio con le due sezioni del basamento che si separano al centro verticalmente, ora in versione moderna, cioè con alberi a camme posizionati in testa (Ps: non direttamente sulle valvole, si vedono nello schema i martelletti di azionamento);
motore notevole all'epoca, molto leggero ma anche robusto a livello torsionale, potenzialmente di potenza elevata, concettualmente analogo a quelli che sarebbero diventati i motori Subaru; interessante anche il Coupe che lo utilizzava; però si tratta di auto alto di gamma, costose, a bassi numeri di produzione, diciamo che è più facile realizzare bei motori quando il limite di spesa è più alto;
Lancia in passato corrispondeva alle Mercedes (o parlando dei modelli più d'epoca, qualcuno le paragonava alle Rolls;
le potenze erano autolimitate, 140cv e 120cv, come era in stile Lancia, per un target di clienti che preferiva motori silenziosi e con la coppia in basso per una guida più confortevole invece che più apertamente vistosa/sportiva ( target Alfa )
nel travagliato passaggio di Lancia nel gruppo Fiat, con intenzione di abbassare i costi di produzione, riposizionare il brand, far andare a morire i progetti precedenti come questo, ad alto costo di produzione o non impiegabili in modo modulare su più tipi di vetture, il motore poco prima di entrare in produzione ha subito un cambio di direttore tecnico e un paio di modifiche con apparente sciatteria, che risulteranno fatali:
per motivi di costi e/o di scarsa esperienza, la catena di distribuzione viene sostituita con delle cinghie dentate in gomma però senza adeguato test, sottodimensionate (e all'epoca meno tenaci delle attuali), che si rompono facilmente, anche a 30.000km, anche perchè in aggiunta si decide di calettare la pompa dell'idroguida su un albero a camme, aumentando lo sforzo sulla cinghia di questa una bancata in particolare, anche in fase di avviamento; chi ha conservato queste vetture ha poi risolto il problema spostando la pompa e/o usando cinghie di materiali aggiornati o più larghe, ma all'epoca il problema diede al motore e all'ammiraglia Lancia Gamma pessima fama
- un passo indietro, e nel
1971 viene presentata l'
Alfasud, in vendita nel 1972, e progetto già pronto nel
1968, motore boxer 1.2,
progettato come 1.5 e messo in produzione inizialmente con cilindrata ridotta e singolo carburatore; il motore sappiamo poi verrà evoluto in una serie di aggiornamenti progressivi (anche 1.7, iniezione, testate 16v) ed utilizzato da Alfasud, Sprint, Arna (progetto dovuto a ingerenze politiche e che per la sua macchinosità risultò in perdita e presto stoppato), Alfa 33, Alfa 145-146, sino al 1996 circa
il progetto è commissionato nel 1967, pronto nel 1968, anno in cui si inizia anche a costruire ad attivare in tempi record (3 anni) lo stabilimento a Pomigliano;
Luraghi ha incaricato i progettisti
Rudolf Hruska ( Hruschka ) e
Domenico Chirico
Hruska era stato l'aiutante principale di Ferdinand Posrche nello sviluppo delle vetture con boxer ad aria e motore posteriore di Vw-Posche e mancando del personale, impegnato nell'ampliamento di Arese, richiese di portare in Alfa anche un gruppo di brillanti tecnici di Simca
Aggiornarono al passo con i tempi il design del boxer, realizzando un motore con caratteristiche sportive, quasi motociclistico, ma con un un'approccio opposto a quello di Lancia, nell'ottica di ottenere vetture divertenti ma in una fascia di costo media
il motore non doveva costare troppo da produrre, da cui scelte di progetto di semplicità che a posteriori risulteranno lungimiranti, vengono coniugate alta affidabilità e potenza, e materiali di ottima qualità, su cui invece non vengono fatti risparmi (almeno così mi spiegava un artigiano delle rettifiche motori), mentre risultano ridotti i costi di lavorazione, non molto superiori ad un motore in linea di tipo semplice, e compatibili anche con vetture di fascia media;
credo che sia anche per questa impostazione che il boxer alfa potrà restare a lungo in produzione nel contesto italiano (ed europeo, se si escludono le vetture di nicchia/costose Porsche), sopravvivendo per circa 25 anni alle sempre più pressanti "economie di scala produttive" per passare ai 4 cilindri in linea :
- basamento in una unica ed economica fusione di ghisa con apertura dal basso e rinforzi inferiori rimuovibili (adatta anche a semplificare la manutenzione delle bronzine rispetto alla soluzione più raffinata con il basamento che si scompone in due verticalmente)
- coperchio anteriore e campana posteriore del volano (con sede per i paraoli) restano in lega leggera
- albero motore semplice, con ancora 3 supporti di banco invece di 5 ( strutturalmente è concesso nei motori boxer )
- testate in alluminio con alberi in testa direttamente a contatto con le valvole; le testate sono quasi completamente piatte e con valvole perfettamente verticali, questo rende la loro lavorazione semplice e molto veloce (è lo stesso trucco che fu utilizzato per ridurre i costi delle testate della Lamborghini Miura )
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1986 prototipo Alfa Boxer 2.0L come spiegato in una intervista all. Ing. De Chirico, appena prima che Fiat entrasse in Alfa (1986), in Alfa si pensava alla progettazione delle nuove vetture Alfa alto di gamma, sarebbero state trazioni posteriori e magari con motore boxer, guidicato più silenzioso e con meno vibrazioni del 4 cilindri in linea, che invece a certi regimi medio-alti di rotazione manda in risonanza l'intera scocca dell'auto generando il cosidetto "boom" , quel "rimbombo" in abitacolo che su lunghe tratte risulta affaticante per chi guida e impedisce di parlare tra occupanti dell'auto ( rimbombo forse ad oggi in buona parte mitigato in altri modi )
per questo motivo fu approntato un primo protipo di motore Boxer 2.0 litri riprogettando albero, basamento, dimensione dei supporti di banco e delle bronzine, che sino ad allora erano rimasti sostanzialmente invariati dal 1968 e limitavano la cilindrata a 1.7
Questo prototipo aveva un nuovo albero motore e basamento, con maggiore interasse tra i cilindri, per arrivare alla cilindrata 2.0 litri, e 5 supporti di banco;
non risultava più lungo del motore precedente perché era stata accorciata la zona prima del volano, eliminando lo spinterogeno (penso accensione elettronica a scintilla persa come poi adattato sulla 33) e ridisegnando l'azionamemeto della pompa olio;
dalla foto sembrerebbe avere anche iniezione elettronica multipoint (come poi verrà adottata sulla 33 nel 87 per la 1.7i.e.),
e il prototipo per semplicità fu realizzato adattando momentaneamente le testate dei boxer alfa 33, con dimensionamenti non corretti, in tale configurazione e prima della fase di sviluppo, erogava 126cv; immagino che per le aspettative dell'epoca sui motori 2 litri sarebbe stato tarato su circa 150-160cv, e in seguito proposto in versioni più pompate a 16v (che invece furono adottate sulla 33 nel 1989)
Chiaramente ci sarebbero poi state le spese anche per approntare un nuovo cambio, quello della 33 era stato dimensionato sul peso delle prime alfasud e concepito per essere il più leggero possibile, mal digerisce ulteriori incrementi di coppia potenza oltre a quelli raggiunti dal boxer 1.7
Con l'arrivo di Fiat questi progetti furono abbandonati, la nuove vetture sarebbero state su piattoforme Fiat a motore trasversale, cioè l'ammiraglia Alfa 164 nel 1987, e a seguire le medie di gamma Alfa 155, 145, 146; agli ingegneri Alfa, che avrebbero voluto continuare le piattaforme a motori longitudinali, con trazioni posteriori e motore arretrato per l'alto di gamma, e anteriori/4x4 per le vetture più piccole tenendo lo schema della 33 (analogo di audi e subaru), fu se non altro offerto un contentino, il motore Fiat 2.0 Litri aveva gli alberi controrotanti e così almeno il problema delle vibrazioni e dellla risonzanza del "boom" sarebbe stato risolto
Girano delle divertenti leggende su un ipotetico trasbordo di progetti
dai boxer Alfa a Subaru per la serie di motori EJ, dovute ad una sana invidia perchè loro hanno continuato a sviluppare il motore e riuscendo a farne anche un plus nel loro segmento di mercato, e in parte alimentate anche da:
- la vicenda frustrante per i progettisti di questo motore Alfa che non fu sviluppato, con dicerie che Fiat cedette disegni e brevetti
- le collaborazioni che con Subaru aveva l'Ing. Chiti, motorista dei reparti corsa di Ferrari, poi ATS, poi Autodelta (Alfa Romeo), poi Motori Moderni
I boxer di
Subaru sono in realtà frutto di un loro lungo sviluppo del boxer, già con la serie di motori
boxer EA dal 1966,
motori nati ad aste e bilanceri, come i boxer del 1959 di Lloyd Arabella e la prima generazione di quelli Lancia del 1960,
inialmente cilindrata 1.000, poi cresciuti di clindrata e
aggiornati con alberi camme in testa e alcune versioni turbo
Qualche ispirazione o confronto di progetti con i motori Alfa potrebbe esserci stato sui dimensionamenti interni e disposizione meccanica dei
boxer EJ dal 1989, cilindrate a salire da 1.5 litri, ma in altri aspetti sono diversi, più paragonabili ai Boxer Lancia del 1976;
i primi subaru EJ a 8v hanno le testate con alberi a camme con rimando tramite martelletti per ridurre l'ingombro laterale e avere valvole angolate (e se ricordo potrebbero avere anche dei cuscinetti a rullini per ridurre gli atriti sui camme), e mantengono dalla serie EA precedente il classico basamento in due parti in alluminio che si separano verticalmente al centro; sono poi arrivate versioni a doppio albero a camme in testa, poi versioni turbo e versioni a 16v e con variatori di fase; una curiosità dei primi motori Ej è che adottano una unica cinghia di distribuzione che aziona entrambi le bancate, mentre successivamente ci sono stati anche modelli con catena di distribuzione invece della cinghia dentata;
inizialmente erano meno affidabili e potenti dei boxer coevi della 33 2a serie, ma sono stati costantemente sviluppati, sino a renderli noti per raggiungere alte potenze specifiche e resistenti ad elaborazioni abbastanza mostruose specie nelle versioni con turbo (gli appassionati fanno discorsi che per utenti normali sono surreali, del tipo "fino a 400cv puoi tenere i pistoni di serie e usare anche le versioni con basamenti open deck, mentre se vuoi salire a 500-600 ancora è meglio modificarli".. )
Subaru ha poi aggiunto dal 2001 anche boxer di grossa cilindrata per i suoi suv, da 3.0-3.6 litri, serie Ez,
e nel 2007 persino boxer diesel, serie EE, anche se il boxer in teoria non sarebbe il più adatto al Diesel
Un regalo agli appassionati lo ha fatto
Subaru con il coupe BRZ, produtta dal 2012 a seguire, come citato nel post qui sopra, riproponendo un motore in versione aspirata e relativamente semplice, di gusto abbastanza retrò, unica "complicazione" i variatori di fase, immagino necessari in un aspirato per arrivare a 100cv per litro di cilindrata mantenedolo anche guidabile ad ogni regime;
il motore poi è montato molto in basso nella vettura, come sulle Alfa 33, smentendo il timore che aveva espresso De Chirico quando cedette al passaggio a 4 cilindri trasversali di Fiat, cioè che forse con l'avvento delle normative successive ad Euro 1 sarebbe stato obbligatorio montare i catalizzatori molto vicini alle testate rialzando altezza da terra del boxer, perdendo una parte del vantaggio relativo al baricentro basso