Auto globali o locali?

Swordsman

Alfista Megalomane
2 Settembre 2017
8,220
8,999
174
Regione
Sardegna
Alfa
Giulia
Motore
2.2 mjet 180
Si parla insistentemente di una nuova Giulietta interpretata come piccolo SUV o comunque come crossover.
Ieri è uscita intanto la nuova Mercedes Classe A: una dopotutto "tradizionale" segmento C due volumi, o hatchback come si dice.
Domanda: è Mercedes che - data la sua reale dimensione di costruttore globale - può comunque permettersi di fare un'auto vendibile solo in Europa, o è Alfa Romeo che in quanto azienda in piena "ricostruzione" non può permettersi di puntare su modelli che vendano solo localmente, o addirittura prevalentemente solo in Italia?
In maniera analoga, ci si potrebbe chiedere: BMW ha appena prodotto la solita eccezionale Serie 5 Station wagon e sta per farlo con la nuova Serie 3. Alfa sostiene che la Giulia Sw non sarebbe vendibile globalmente.

Ciò che è più verosimile è che Alfa debba per massimizzare i propri sforzi puntare sui modelli che oggi vendono di più, e quindi sul settore Suv/Crossover. Mentre i colossi, anche finanziari, tedeschi, sicuramente questo problema non lo hanno e possono mettere a catalogo decine di modelli anche se non tutti vendono le stesse quantità dappertutto.

Ma se Alfa ha questa momentanea limitazione, perché volerne fare "a forza" un costruttore globale? Non è innaturale per un marchio del genere?

Che ne pensate?
 
Si parla insistentemente di una nuova Giulietta interpretata come piccolo SUV o comunque come crossover.
Ieri è uscita intanto la nuova Mercedes Classe A: una dopotutto "tradizionale" segmento C due volumi, o hatchback come si dice.
Domanda: è Mercedes che - data la sua reale dimensione di costruttore globale - può comunque permettersi di fare un'auto vendibile solo in Europa, o è Alfa Romeo che in quanto azienda in piena "ricostruzione" non può permettersi di puntare su modelli che vendano solo localmente, o addirittura prevalentemente solo in Italia?
In maniera analoga, ci si potrebbe chiedere: BMW ha appena prodotto la solita eccezionale Serie 5 Station wagon e sta per farlo con la nuova Serie 3. Alfa sostiene che la Giulia Sw non sarebbe vendibile globalmente.

Ciò che è più verosimile è che Alfa debba per massimizzare i propri sforzi puntare sui modelli che oggi vendono di più, e quindi sul settore Suv/Crossover. Mentre i colossi, anche finanziari, tedeschi, sicuramente questo problema non lo hanno e possono mettere a catalogo decine di modelli anche se non tutti vendono le stesse quantità dappertutto.

Ma se Alfa ha questa momentanea limitazione, perché volerne fare "a forza" un costruttore globale? Non è innaturale per un marchio del genere?

Che ne pensate?
Carissimo Swordy, il tema della geometria strategica è sempre interessante, quindi avvincente. la risposta penso di ritrovarla nella storia stessa del marchio Alfa, a parte "l'inquinamento" piemontese. oggi vedo piu' un asse culturale e tecnologico sulla direttrice ex Milano Portello-Modena e provincia..
l'idea Alfa é, da sempre, quella legata a vetture esteticamente belle, leggere e performanti. da quando è nata. un prodotto legato alla middle- upper class desiderosa di distinguersi da prodotti generalisti, come lo sono diventati i teutonici, che spaziano dalla utilitaria alla superberlinona. il problema di un costruttore di nicchia è che bisogna inseguire, nel mondo, il "reddito disponibile" oggi cosi' oggetto di transumanze planetarie repentine alle quali rispondere con agilità distributiva. ma, la risposta è sempre nel primo capoverso: li' e solo li' è custodito il dna, basta "vederlo", "leggerlo" e "interpretarlo" declinandolo in un linguaggio globalmente comprensibile e foriero di fascino. Troppo a lungo è calato un oblio odioso e colpevole che ha minato le fondamenta stesse del concetto di automobile AlfaRomeo (tutt'uno). ne sono tristemente testimoni anche i badge scoloriti dal tempo. non quello della mia spider che resiste immacolato da piu' di mezzo secolo!
quindi concordo con la tua perplessità che chiude il tuo post. non si cerchi di diventare cio' che non si è, perrcorso goffo, impresentabile e improbabile. ciao.
 
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Tutto porta a pensare ad Alfa Romeo come a un marchio non troppo grande, dai forti valori cosiddetti "emozionali" derivanti dalla sua eccezionale storia sportiva e costruttiva, che però per navigare nel mondo ha assoluta necessità di una struttura più grande, globale appunto, che la prenda sotto la sua ala protettiva.
Chissà se continuerà ad essere FCA - io lo spero anche in funzione di mantenimento e sviluppo di quell'asse Milano-Modena di cui parli molto giustamente - oppure prima o poi sarà qualcun altro dei grandi colossi tedeschi o asiatici.
A Bugatti e Lambo mi pare sia andata benissimo. Idem a Jaguar o Mini.
Fiat ha invece "suicidato" Lancia. E anche rispetto ad Alfa Romeo il passato torinese non promette benissimo.
Eppure Marchionne con Giulia e Stelvio ha compiuto un passo eccellente...
 
Tutto porta a pensare ad Alfa Romeo come a un marchio non troppo grande, dai forti valori cosiddetti "emozionali" derivanti dalla sua eccezionale storia sportiva e costruttiva, che però per navigare nel mondo ha assoluta necessità di una struttura più grande, globale appunto, che la prenda sotto la sua ala protettiva.
Chissà se continuerà ad essere FCA - io lo spero anche in funzione di mantenimento e sviluppo di quell'asse Milano-Modena di cui parli molto giustamente - oppure prima o poi sarà qualcun altro dei grandi colossi tedeschi o asiatici.
A Bugatti e Lambo mi pare sia andata benissimo. Idem a Jaguar o Mini.
Fiat ha invece "suicidato" Lancia. E anche rispetto ad Alfa Romeo il passato torinese non promette benissimo.
Eppure Marchionne con Giulia e Stelvio ha compiuto un passo eccellente...
si, concordo in pieno.
 
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un po' come ha fatto Porsche, arrivata sull'orlo di un disastro! poi i clienti, incavolati, l'hanno rimessa sulla buona strada. e gli ingegneri si sono adeguati. una bella storia....
 
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Splendida! Macchine che la storia la incarnano davvero.