E parliamo di collaborazioni.....vi ricordate l'ARNA?
Alfa Romeo Nissan Auto
Piuttosto che creare una vettura completamente nuova, operazione inattuabile per tempi e costi, la dirigenza Alfa decide di utilizzare, con alcune modifiche, le scocche di un'auto già in produzione, innestandovi la meccanica derivata dall'
Alfasud. La scelta cade sul modello
Pulsar/Cherry N10, lanciato in Giappone nel maggio 1978, ed in Europa (con il nome Cherry) nel marzo 1979, anche se in realtà le scocche utilizzate saranno chiaramente quelle della successiva Nissan Pulsar N12.
L'accordo di partnership, che viene firmato a
Tokyo il 9 ottobre 1980 da Takashi Ishihara e da Ettore Massacesi, presidenti rispettivamente di Nissan e di Alfa Romeo, a prescindere dal risultato commerciale (le iniziali stime erano per 3500 nuovi posti di lavoro e l'assemblaggio di 60.000 auto all'anno), appariva piuttosto una novità in Europa, permettendo una completa fusione di sviluppo e costruzione, ancorché limitate ad un singolo modello.
Nel caso dell'Arna, i giapponesi avrebbero fornito il 20% del lavoro necessario all'assemblaggio di ogni vettura; le parti spedite dal Giappone all'Italia sarebbero state completate con meccanica e componentistica italiana.
La nuova unità produttiva viene sita in un apposito stabilimento costruito in tempi record a
Pratola Serra, in
provincia di Avellino, anche se parte del processo, relativo all'innesto della meccanica, viene terminato nello stabilimento dell'
Alfasud a
Pomigliano d'Arco. La macchina definitiva sarà un'integrazione tecnica delle due vetture: carrozzeria, retrotreno, interni, plancia e sedili sono della Nissan, con qualche modifica minore. Il
motore boxer 4 cilindri 1.2 da 63 cv, la trasmissione e l’avantreno sono quelli dell'Alfasud.
Proprio l'avantreno Alfa causò problemi e ritardi agli ingegneri: strutturato a ruote indipendenti, con triangoli inferiori oscillanti, agganciati a montanti verticali con molle elicoidali e ammortizzatori idraulici, ci si rese conto che le scocche Pulsar/Cherry dovevano essere modificate più del previsto, con la sostituzione di alcuni lamierati frontali e del compartimento motore, per accogliere correttamente le sospensioni, il cambio, e la meccanica derivata dall'Alfasud; la stessa meccanica che sarà poi montata sulla serie
Alfa 33. A causa di questo ritardo, la presentazione della vettura avvenne nel settembre 1983 al
Salone di Francoforte, quasi un anno dopo le previsioni iniziali.