Cercando informazioni sul suo conto l’Alfa Romeo Giulia sono i freni, un aspetto tutt’altro che trascurabile per un’auto con un motore benzina 2.9 V6 bi-turbo che eroga 510 Cv di potenza e una coppia di 600 Nm.
A colmare questa lacuna ci pensa Brembo che vi svela tutti i segreti dei due impianti frenanti (uno di serie e uno optional) a disposizione di chi si appresta ad acquistare un’ Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio.
Per frenare la Giulia Quadrifoglio ha un impianto di serie che poche auto stradali possono vantare, chiamato High-performance Brembo brake system, è composto da dischi Brembo flottanti ventilati co-fusi da 360mm per l’anteriore e da 350mm per il posteriore.
Dischi co-fusi, non tutti li conoscono, i dischi co-fusi sono una lega di due materiali prendendo i benefici dei due materiali con i quali vengono realizzati.
La ghisa (per le sue caratteristiche termiche, come la ridotta deformabilità e la buona conducibilità) e l’alluminio (per le sue doti di leggerezza).
La particolarità consiste difatti è un disco integrale a basse temperature, ma si comporta da flottante alle alte, quando sono richieste le massime prestazioni e il disco tende a deformarsi.
Una scelta che ribadisce la voluta personalità dell’Alfa Romeo Quadrifoglio.
Carbonio-ceramico per chi vuole il massimo
È disponibile come optional il sistema frenante Ultra-high-performance Brembo carbon ceramic material (CCM) brake system.
Sono dischi flottanti ventilati in carbon-ceramico da 390mm per l’anteriore e da 360mm per il posteriore.
Molto usato su vetture di alta prestazione dove il carbonio ceramico è caratterizzato da bassissima deformazione alle alte temperature, una peculiarità che si riflette direttamente sulla performance della vettura. Questo materiale, che Brembo utilizza sulle auto di serie dal 2002 (la prima fu la Ferrari Enzo), non teme l’uso ripetuto.
Anche dopo molteplici azionamenti, infatti, la forza frenante resta immutata.
E persino nelle frenate più impegnative il disco in carbonio ceramico non rischia mai di incorrere nel fading, vale a dire quel fenomeno che si verifica quando, in seguito a surriscaldamento, i freni perdono la loro efficienza. Frenare meglio e farlo un numero quasi infinito di volte senza perdere efficacia sono due delle massime aspirazioni degli automobilisti che prediligono Alfa Romeo, al contrario con un disco normale sentiremmo ad esempio se insistiamo vibrare il volante.
Questa lega rende i dischi in carbonio ceramico per la loro natura molto più leggeri dei dischi tradizionali e ciò si ripercuote ull'innerzia della massa.
Insomma, con l’Ultra-high-performance Brembo carbon ceramic material (CCM) brake system migliorano l’accelerazione, il comfort del guidatore e, dulcis in fundo, si riducono pure i consumi a loro dire.
Questi dischi estremamente performanti e leggeri vengono accompagnati da pinze in alluminio monoblocco da 6 pistoni sull’anteriore e da 4 pistoni sul posteriore, con quelle anteriori caratterizzate da una diversa geometria rispetto a quelle di serie e specifiche per i dischi in carbonio ceramico.
Dove invece non dovrete fare alcuno sforzo è nella selezione dell’elettronica. Entrambi gli impianti frenanti Brembo sono caratterizzati da un freno di stazionamento elettronico. Anziché la classica leva del freno a mano c’è un sistema composto da un comando driver-switch (in parole povere, un semplice pulsante) da una elettronica di comando e da un attuatore elettromeccanico indipendente dal resto del sistema frenante. Più difficile a dirsi che a farsi: per disinserirlo basta schiacciare l’apposito pulsante in plancia premendo il pedale del freno.
Il freno a mano
Tra gli altri vantaggi del freno di stazionamento elettrico ricordiamo quella di Drive Away per la quale il comando si disattiva automaticamente una volta inserita la marcia, rilasciata la frizione e premuto l’acceleratore.
Grazie alla meccatronica, che pone in stretta relazione discipline differenti come la meccanica, l’elettronica e l’informatica, Brembo ha integrato all’interno della centralina di controllo della dinamica del veicolo (ESC) il software di gestione e monitoraggio della piccola pinza dedicata al freno di stazionamento.
Quindi non esiste più il classico manico del freno a mano che tirava i cavi ancorati sulle pize posteriori, in parte una pecca perchè in alcuni casi d'emergenza avere un freno totalmente separato dall'impianto aiuta.
A colmare questa lacuna ci pensa Brembo che vi svela tutti i segreti dei due impianti frenanti (uno di serie e uno optional) a disposizione di chi si appresta ad acquistare un’ Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio.
Per frenare la Giulia Quadrifoglio ha un impianto di serie che poche auto stradali possono vantare, chiamato High-performance Brembo brake system, è composto da dischi Brembo flottanti ventilati co-fusi da 360mm per l’anteriore e da 350mm per il posteriore.
Dischi co-fusi, non tutti li conoscono, i dischi co-fusi sono una lega di due materiali prendendo i benefici dei due materiali con i quali vengono realizzati.
La ghisa (per le sue caratteristiche termiche, come la ridotta deformabilità e la buona conducibilità) e l’alluminio (per le sue doti di leggerezza).
La particolarità consiste difatti è un disco integrale a basse temperature, ma si comporta da flottante alle alte, quando sono richieste le massime prestazioni e il disco tende a deformarsi.
Una scelta che ribadisce la voluta personalità dell’Alfa Romeo Quadrifoglio.
Carbonio-ceramico per chi vuole il massimo
È disponibile come optional il sistema frenante Ultra-high-performance Brembo carbon ceramic material (CCM) brake system.
Sono dischi flottanti ventilati in carbon-ceramico da 390mm per l’anteriore e da 360mm per il posteriore.
Molto usato su vetture di alta prestazione dove il carbonio ceramico è caratterizzato da bassissima deformazione alle alte temperature, una peculiarità che si riflette direttamente sulla performance della vettura. Questo materiale, che Brembo utilizza sulle auto di serie dal 2002 (la prima fu la Ferrari Enzo), non teme l’uso ripetuto.
Anche dopo molteplici azionamenti, infatti, la forza frenante resta immutata.
E persino nelle frenate più impegnative il disco in carbonio ceramico non rischia mai di incorrere nel fading, vale a dire quel fenomeno che si verifica quando, in seguito a surriscaldamento, i freni perdono la loro efficienza. Frenare meglio e farlo un numero quasi infinito di volte senza perdere efficacia sono due delle massime aspirazioni degli automobilisti che prediligono Alfa Romeo, al contrario con un disco normale sentiremmo ad esempio se insistiamo vibrare il volante.
Questa lega rende i dischi in carbonio ceramico per la loro natura molto più leggeri dei dischi tradizionali e ciò si ripercuote ull'innerzia della massa.
Insomma, con l’Ultra-high-performance Brembo carbon ceramic material (CCM) brake system migliorano l’accelerazione, il comfort del guidatore e, dulcis in fundo, si riducono pure i consumi a loro dire.
Questi dischi estremamente performanti e leggeri vengono accompagnati da pinze in alluminio monoblocco da 6 pistoni sull’anteriore e da 4 pistoni sul posteriore, con quelle anteriori caratterizzate da una diversa geometria rispetto a quelle di serie e specifiche per i dischi in carbonio ceramico.
Dove invece non dovrete fare alcuno sforzo è nella selezione dell’elettronica. Entrambi gli impianti frenanti Brembo sono caratterizzati da un freno di stazionamento elettronico. Anziché la classica leva del freno a mano c’è un sistema composto da un comando driver-switch (in parole povere, un semplice pulsante) da una elettronica di comando e da un attuatore elettromeccanico indipendente dal resto del sistema frenante. Più difficile a dirsi che a farsi: per disinserirlo basta schiacciare l’apposito pulsante in plancia premendo il pedale del freno.
Il freno a mano
Tra gli altri vantaggi del freno di stazionamento elettrico ricordiamo quella di Drive Away per la quale il comando si disattiva automaticamente una volta inserita la marcia, rilasciata la frizione e premuto l’acceleratore.
Grazie alla meccatronica, che pone in stretta relazione discipline differenti come la meccanica, l’elettronica e l’informatica, Brembo ha integrato all’interno della centralina di controllo della dinamica del veicolo (ESC) il software di gestione e monitoraggio della piccola pinza dedicata al freno di stazionamento.
Quindi non esiste più il classico manico del freno a mano che tirava i cavi ancorati sulle pize posteriori, in parte una pecca perchè in alcuni casi d'emergenza avere un freno totalmente separato dall'impianto aiuta.
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