Torna a risplendere sulla carrozzeria di una Alfa Romeo la sigla Q4, nata nel “lontano” 1992 per esprimere un nuovo concetto di “sportività” ed oggi riproposta per sottolineare il ritorno della Casa di Arese nell’affascinante mondo delle vetture a quattro ruote motrici.
Continua dunque, la capacità del Marchio di proporre prodotti in linea con tempi e tendenze, oggi più che mai orientate verso vetture dal carattere “multistradista”, senza dimenticare quel concetto di “sportività elegante” che caratterizza da sempre ogni modello Alfa Romeo.
Lo stile è inconfondibilmente Alfa
La Crosswagon mantiene la stessa ed inconfondibile “linea Alfa” della 156 Sportwagon, ma ne reinterpreta alcuni dettagli per esprimere la sua maggior versatilità di impiego, data dalla maggiore altezza da terra, dalle quattro ruote motrici e dagli angoli di attacco e di uscita piuttosto elevati ed in grado di “assecondare” le potenzialità fuoristradistiche del nuovo sistema di trazione integrale.
Nel dettaglio, si nota subito come il frontale sia ancor più forte e dominato da quel family feeling Alfa Romeo che è ormai diventato il leit motiv dell’intera produzione del “Biscione” e dal quale partono linee fluide ma allo stesso tempo decise che conferiscono alla vettura un design estremamente sportivo, personale e muscoloso.
La zona posteriore esprime grande equilibrio nelle forme ed accoglie un bagagliaio flessibile che, a seconda delle esigenze, è capace di adattare lo spazio interno passando da un volume di 360 dm3 a uno di 1180 con lo schienale del sedile posteriore abbattuto.
Ma è nei particolari che “l’attitudine” di Crosswagon viene sottolineata, a partire dalla maggiore “luce” tra gli pneumatici di grandi dimensioni ed i passaruota allargati, per arrivare ai nuovi paraurti, per i quali è stato adottato un aggressivo inserto in lega metallica posto nella zona centrale, passando per la protezione laterale dei longheroni, che risultano dinamici e snelli grazie all’inserto metallico longitudinale.
Davvero molto generosa ed intonata allo spirito della vettura, la gommatura 225/55 R 17 con mescola e battistrada specifici adatti a tutte le stagioni e fondi stradali completa uno “scenario” reso ancor più interessante dalle nove tinte di carrozzeria: Verde Montreux, Verde Brooklands, Marrone Castlerock, Blu Chiaia di Luna; i classici Nero Kyalami, Grigio Stromboli, Blu Capri, Grigio Gonzaga e Grigio Lipari.
Interni: l’eleganza della sportività
Come la linea esterna anche gli interni della Crosswagon differiscono dalle versioni “tradizionali” per interventi grandi e piccoli che ne cambiano l’aspetto e ne aumentano il carattere sportivo ed elegante. Certo l’abitacolo ha conservato le stesse linee morbide e mai spezzate del modello Sportwagon e permangono tutti quei tratti distintivi che da sempre la contraddistinguono: dall’attenzione rivolta al posto di guida al quadro di bordo classico ed essenziale.
Rispetto a Sportwagon, la plancia è stata rivista nel materiale per renderla più seducente e gradevole al tatto. Plancia e pannelli sono disponibili in 4 abbinamenti interni: nero sportivo, i classici nero-grigio e nero-beige, e infine il raffinato grigio scuro e grigio chiaro (“tono su tono”). Oltre ai già noti allestimenti Progression e Distinctive, Alfa Crosswagon Q4 offre il prestigioso Luxury che propone plancia e pannelli rivestiti in pelle “Pieno Fiore”, l’ideale per un cliente sportivo e al tempo stesso raffinato.
I rivestimenti sono - a seconda del livello di allestimento - in speciali tessuti appositamente realizzati e con elevate caratteristiche qualitative ed estetiche. In particolare è stato utilizzato l’Alfatex, una microfibra che migliora la traspirazione, assicura ottimo comfort di seduta e grande eleganza, ed è disponibile nelle tinte grigio scuro, grigio medio e beige.
I rivestimenti di pelle, invece, sono proposti in cinque colori: nero, blu, rosso, beige e grigio. Particolare cura è stata prestata agli abbinamenti dei colori dei sedili con quelli dei sotto-plancia (nero, grigio o beige).
Trasmissione integrale a tre differenziali
Sul posteriore della Crosswagon spicca la sigla Q4, giusto omaggio alle Alfa 155 e 164 Q4 che negli anni Novanta hanno rappresentato lo “stato dell’arte” Alfa Romeo in termini di sportività evoluta.
Come queste gloriose vetture, anche il nuovo modello adotta una trasmissione a 4 ruote motrici permanente, a tre differenziali, con ripartizione di coppia sbilanciata sull’asse posteriore.
La ripartizione del livello di coppia tra gli assali anteriore e posteriore viene modulata in modo continuo, in funzione dell’aderenza dal differenziale centrale autobloccante Torsen C.
Questo elemento, rende possibile una migliore tenuta di strada, piacere di guida e risposta progressiva. Altri archetipi tecnologici caratterizzati da giunti a controllo elettronico, non permettono il bilanciamento ottimale tra sovrasterzo e sottosterzo e la progressività di comportamento tipici della Crosswagon, che si traducono in grande sicurezza attiva.
Le prestazioni in off-road ottenute dai collaudatori Alfa Romeo durante i test, sono state addirittura superiori alle aspettative. Il pilota, infatti, gode di tempi di risposta ridottissimi ed il controllo elettronico in aggiunta allo sviluppo “meccanico” riproduce il bloccaggio dei differenziali nelle condizioni limite.
Sospensioni a quadrilatero
Il piacere di guida è da sempre uno dei punti di forza delle auto del Marchio e Crosswagon non fa eccezione. Per questo motivo il modello conferma lo schema adottato dalla 156 con una messa a punto specifica: sospensione anteriore a quadrilatero “alto”, che ottimizza l’impronta a terra del pneumatico e sospensione posteriore di tipo McPherson, con aste trasversali a lunghezza differenziata.
La prima soluzione è stata ridisegnata ed ottimizzata per via della maggiore altezza della vettura rispetto al modello di base, conservando allo stesso tempo il feeling e la precisione di sterzo proprie di una Alfa 156 stradale. Anche la sospensione posteriore è stata rivista allo scopo di aumentare la stabilità della vettura nelle condizioni di tiro, rilascio e frenata, adattandola al comportamento della trazione integrale.
Propulsore: 1.9 JTD 16v M-Jet da 150 CV
Alfa Romeo ha presentato alla fine del 2002 il 1.9 M-Jet 16v da 140 CV, il primo al mondo della seconda generazione dei propulsori “Common Rail”. Adottato da Alfa 147, 156 e Sportwagon, in abbinamento con un cambio meccanico a 6 marce d’impostazione sportiva, il motore è stato ulteriormente sviluppato per l’applicazione su Alfa GT, fino a raggiungere la potenza di 150 CV.
Ed è proprio questa motorizzazione ad essere impiegata anche sulla nuova Crosswagon: un “4 cilindri in linea” con alesaggio di 82 millimetri e corsa di 90,4 mm, capace di erogare una potenza di 150 CV a 4000 giri/min e una coppia di 305 Nm (31 kgm) a 2000 giri/min.
Questo turbodiesel è stato oggetto di diversi interventi tecnici tesi a incrementare le prestazioni, la coppia motore ai bassi regimi e la riduzione della rumorosità e delle vibrazioni. Come dimostra il sistema “Common Rail” adottato dal 1.9 JTD 16v M-Jet che prevede due nuove strategie di controllo automatico delle calibrazioni e del bilanciamento del gasolio iniettato, a vantaggio della silenziosità acustica e vibrazionale. Senza contare che l’Alfa Crosswagon Q4 assicura performance davvero molto interessanti: la velocità massima è di 192 km/h e l’accelerazione 0 - 100 km/h è di 10,5 secondi. Il tutto a fronte di consumi molto contenutii: 9,3 l/100 km nel ciclo urbano, 5,8 l/100 km nel ciclo extraurbano e 7,1 l/100 km nel ciclo combinato.
Sicurezza attiva e passiva ai vertici della categoria
Nel campo della sicurezza Alfa Crosswagon Q4 non teme confronti, grazie ad un impianto frenante composto da dischi anteriori autoventilanti, con un diametro di 330 millimetri, che dispongono di pinze fisse in alluminio Brembo a quattro pistoni (38 e 42 mm). Non manca, ovviamente, il sistema ABS a quattro sensori attivi completo di correttore elettronico di frenata EBD.
Nonostante la trazione integrale sia sinonimo di tenuta totale, i tecnici Alfa hanno voluto integrare il sistema VDC (Vehicle Dynamic Control): si tratta di una interpretazione Alfa Romeo del celeberrimo ESP (Electronic Stability Program), messo a punto per non essere “intrusivo” - come si addice a una vera Alfa - e lasciare al guidatore il totale piacere di padroneggiare il mezzo fino a quando le condizioni sono controllabili e interviene solo poco prima che la situazione diventi critica.
Parte integrante del VDC è il sistema antislittamento ASR (Anti Slip Regulation) che provvede, con l’ausilio di freni e del controllo motore, ad ottimizzare la trazione. In caso di slittamento, l’ASR interviene automaticamente scaricando la motricità alla ruota opposta in aderenza, ottenendo così un effetto simile a quello prodotto da un differenziale autobloccante, sia sull’asse anteriore che quello posteriore. Se in condizioni di bassa aderenza si scala bruscamente di marcia, il sistema MSR (Motor Schleppmoment Regelung) ridà coppia al motore evitando il pattinamento derivante dal blocco delle ruote.
Su strada
La Crosswagon Q4 è stata testata in condizioni “invernali” portandola su alcuni dei percorsi innevati più interessanti delle Dolomiti.
Viaggiando a velocità codice possiamo apprezzare l’ottimo lavoro compiuto dai tecnici Alfa Romeo per ricercare il confort migliore: l’insonorizzazione del motore è particolarmente curata e la “voce” non è mai invadente e fastidiosa, la rumorosità di rotolamento degli pneumatici è più che accettabile considerando che le coperture di cui è dotata la Crosswagon Q4 sono delle Pirelli Scorpion STR M+S studiate appositamente. Nonostante le gomme larghe e la superficie frontale tutt’altro che ridotta la Crosswagon non è troppo assetata di gasolio, e non è raro leggere sul display centrale un consumo medio di quasi 6,6 – 6,8 l/100km.
L’inserimento in curva è piuttosto preciso considerando il tipo di gommatura e la relativa morbidezza delle sospensioni, e una volta in appoggio la Crosswagon segue la traiettoria impostata con assoluta precisione anche se con un rollio un po’ accentuato.
Le condizioni della strada peggiorano, aumentano i tratti all’ombra ghiacciati e la temperatura scende fino a -4°C; lamentiamo in questo caso un difetto tanto piccolo quanto fastidioso, soprattutto per un’auto pensata per utilizzi “estremi”: gli ugelli del lavavetri non sono riscaldati e alle basse temperature ci risulta impossibile pulire il parabrezza.
Pur con il fondo stradale viscido l’assetto della Crosswagon non si scompone e raramente vediamo lampeggiare la spia del controllo della trazione e stabilità spingendo al limite; l’auto è quindi tendenzialmente neutra con un leggero accenno di sottosterzo dovuto più alle caratteristiche degli pneumatici.
Rallentando il passo si può apprezzare la notevole disponibilità di coppia del 1.9 Multijet, che permette di salire anche in quarta e addirittura quinta marcia senza nessun affanno e senza premere a fondo il pedale dell’acceleratore; la strada si fa sempre più in pendenza e dalla località di Pecol fino a Forcella Staulanza (m 1773) ci sono un po’ di tornanti e alcuni tratti ghiacciati che affrontiamo senza timore; la trazione è sempre ottimale, il differenziale Torsen C centrale fa il suo dovere e anche dove lo strato di neve e ghiaccio è più spesso saliamo senza incertezze, avendo solo cura di non esagerare troppo con l’acceleratore.
Dopo aver attraversato Selva di Cadore e la stretta provinciale del Passo Giau, scendiamo a valle verso Cortina d’Ampezzo per poi percorrere tutta la statale dell’Alemagna, in mezzo al traffico e in colonna (e qui il ricircolo automatico dell’aria di cui è dotato il climatizzatore della Crosswagon si è rivelato un toccasana per i nostri polmoni…), fino a Pieve di Cadore e da qui ci dirigiamo verso il traguardo del nostro viaggio: il Comelico.
Arrivati nei dintorni di Padola (Comelico Superiore) possiamo finalmente testare il comportamento in off-road della Crosswagon su alcuni percorsi innevati; grazie alla maggiore altezza da terra rispetto alla 156 Sportwagon la Q4 si muove abbastanza agilmente su terreni accidentati ed è possibile affrontare anche passaggi degni di un vero fuoristrada grazie agli angoli di attacco e di uscita davvero favorevoli.
La prima marcia presenta una rapportatura piuttosto corta che, se nella marcia su asfalto costringe ad un repentino cambio marcia, nel fuoristrada leggero è di considerevole utilità, dato che permette alla vettura di trarsi d’impaccio rapidamente in combinazione con la trazione integrale e la rapidità del motore nell’offrire coppia e potenza anche dai regimi più bassi e prossimi al minimo. Nelle situazioni più difficili è sufficiente disattivare l’ASR tramite l’apposito tasto dietro alla leva del cambio e lasciare lavorare i differenziali per muoversi senza troppi patemi. La posizione di guida rialzata favorisce la visibilità in ogni condizione, che tuttavia rimane un po’ limitata al posteriore (ma i sensori di parcheggio aiutano non poco).
Alla fine della prova la Crosswagon Q4 esce a pieni voti, facendosi apprezzare per un comportamento stradale rispettoso della tradizione del marchio, seppure con qualche concessione alla moda e alle necessità off-road; il motore e il sistema di trazione sono le carte vincenti di questa familiare sportiva adatta agli sterrati di campagna, ai passi montani e che non disdegna veloci puntate in autostrada senza alcun limite o complesso d’inferiorità; in definitiva è una valida proposta alternativa ai SUV più grossi ed alla concorrenza tedesca, oggettivamente spiazzata per quanto riguarda i prezzi.
Continua dunque, la capacità del Marchio di proporre prodotti in linea con tempi e tendenze, oggi più che mai orientate verso vetture dal carattere “multistradista”, senza dimenticare quel concetto di “sportività elegante” che caratterizza da sempre ogni modello Alfa Romeo.
Lo stile è inconfondibilmente Alfa
La Crosswagon mantiene la stessa ed inconfondibile “linea Alfa” della 156 Sportwagon, ma ne reinterpreta alcuni dettagli per esprimere la sua maggior versatilità di impiego, data dalla maggiore altezza da terra, dalle quattro ruote motrici e dagli angoli di attacco e di uscita piuttosto elevati ed in grado di “assecondare” le potenzialità fuoristradistiche del nuovo sistema di trazione integrale.
Nel dettaglio, si nota subito come il frontale sia ancor più forte e dominato da quel family feeling Alfa Romeo che è ormai diventato il leit motiv dell’intera produzione del “Biscione” e dal quale partono linee fluide ma allo stesso tempo decise che conferiscono alla vettura un design estremamente sportivo, personale e muscoloso.
La zona posteriore esprime grande equilibrio nelle forme ed accoglie un bagagliaio flessibile che, a seconda delle esigenze, è capace di adattare lo spazio interno passando da un volume di 360 dm3 a uno di 1180 con lo schienale del sedile posteriore abbattuto.
Ma è nei particolari che “l’attitudine” di Crosswagon viene sottolineata, a partire dalla maggiore “luce” tra gli pneumatici di grandi dimensioni ed i passaruota allargati, per arrivare ai nuovi paraurti, per i quali è stato adottato un aggressivo inserto in lega metallica posto nella zona centrale, passando per la protezione laterale dei longheroni, che risultano dinamici e snelli grazie all’inserto metallico longitudinale.
Davvero molto generosa ed intonata allo spirito della vettura, la gommatura 225/55 R 17 con mescola e battistrada specifici adatti a tutte le stagioni e fondi stradali completa uno “scenario” reso ancor più interessante dalle nove tinte di carrozzeria: Verde Montreux, Verde Brooklands, Marrone Castlerock, Blu Chiaia di Luna; i classici Nero Kyalami, Grigio Stromboli, Blu Capri, Grigio Gonzaga e Grigio Lipari.
Interni: l’eleganza della sportività
Come la linea esterna anche gli interni della Crosswagon differiscono dalle versioni “tradizionali” per interventi grandi e piccoli che ne cambiano l’aspetto e ne aumentano il carattere sportivo ed elegante. Certo l’abitacolo ha conservato le stesse linee morbide e mai spezzate del modello Sportwagon e permangono tutti quei tratti distintivi che da sempre la contraddistinguono: dall’attenzione rivolta al posto di guida al quadro di bordo classico ed essenziale.
Rispetto a Sportwagon, la plancia è stata rivista nel materiale per renderla più seducente e gradevole al tatto. Plancia e pannelli sono disponibili in 4 abbinamenti interni: nero sportivo, i classici nero-grigio e nero-beige, e infine il raffinato grigio scuro e grigio chiaro (“tono su tono”). Oltre ai già noti allestimenti Progression e Distinctive, Alfa Crosswagon Q4 offre il prestigioso Luxury che propone plancia e pannelli rivestiti in pelle “Pieno Fiore”, l’ideale per un cliente sportivo e al tempo stesso raffinato.
I rivestimenti sono - a seconda del livello di allestimento - in speciali tessuti appositamente realizzati e con elevate caratteristiche qualitative ed estetiche. In particolare è stato utilizzato l’Alfatex, una microfibra che migliora la traspirazione, assicura ottimo comfort di seduta e grande eleganza, ed è disponibile nelle tinte grigio scuro, grigio medio e beige.
I rivestimenti di pelle, invece, sono proposti in cinque colori: nero, blu, rosso, beige e grigio. Particolare cura è stata prestata agli abbinamenti dei colori dei sedili con quelli dei sotto-plancia (nero, grigio o beige).
Trasmissione integrale a tre differenziali
Sul posteriore della Crosswagon spicca la sigla Q4, giusto omaggio alle Alfa 155 e 164 Q4 che negli anni Novanta hanno rappresentato lo “stato dell’arte” Alfa Romeo in termini di sportività evoluta.
Come queste gloriose vetture, anche il nuovo modello adotta una trasmissione a 4 ruote motrici permanente, a tre differenziali, con ripartizione di coppia sbilanciata sull’asse posteriore.
La ripartizione del livello di coppia tra gli assali anteriore e posteriore viene modulata in modo continuo, in funzione dell’aderenza dal differenziale centrale autobloccante Torsen C.
Questo elemento, rende possibile una migliore tenuta di strada, piacere di guida e risposta progressiva. Altri archetipi tecnologici caratterizzati da giunti a controllo elettronico, non permettono il bilanciamento ottimale tra sovrasterzo e sottosterzo e la progressività di comportamento tipici della Crosswagon, che si traducono in grande sicurezza attiva.
Le prestazioni in off-road ottenute dai collaudatori Alfa Romeo durante i test, sono state addirittura superiori alle aspettative. Il pilota, infatti, gode di tempi di risposta ridottissimi ed il controllo elettronico in aggiunta allo sviluppo “meccanico” riproduce il bloccaggio dei differenziali nelle condizioni limite.
Sospensioni a quadrilatero
Il piacere di guida è da sempre uno dei punti di forza delle auto del Marchio e Crosswagon non fa eccezione. Per questo motivo il modello conferma lo schema adottato dalla 156 con una messa a punto specifica: sospensione anteriore a quadrilatero “alto”, che ottimizza l’impronta a terra del pneumatico e sospensione posteriore di tipo McPherson, con aste trasversali a lunghezza differenziata.
La prima soluzione è stata ridisegnata ed ottimizzata per via della maggiore altezza della vettura rispetto al modello di base, conservando allo stesso tempo il feeling e la precisione di sterzo proprie di una Alfa 156 stradale. Anche la sospensione posteriore è stata rivista allo scopo di aumentare la stabilità della vettura nelle condizioni di tiro, rilascio e frenata, adattandola al comportamento della trazione integrale.
Propulsore: 1.9 JTD 16v M-Jet da 150 CV
Alfa Romeo ha presentato alla fine del 2002 il 1.9 M-Jet 16v da 140 CV, il primo al mondo della seconda generazione dei propulsori “Common Rail”. Adottato da Alfa 147, 156 e Sportwagon, in abbinamento con un cambio meccanico a 6 marce d’impostazione sportiva, il motore è stato ulteriormente sviluppato per l’applicazione su Alfa GT, fino a raggiungere la potenza di 150 CV.
Ed è proprio questa motorizzazione ad essere impiegata anche sulla nuova Crosswagon: un “4 cilindri in linea” con alesaggio di 82 millimetri e corsa di 90,4 mm, capace di erogare una potenza di 150 CV a 4000 giri/min e una coppia di 305 Nm (31 kgm) a 2000 giri/min.
Questo turbodiesel è stato oggetto di diversi interventi tecnici tesi a incrementare le prestazioni, la coppia motore ai bassi regimi e la riduzione della rumorosità e delle vibrazioni. Come dimostra il sistema “Common Rail” adottato dal 1.9 JTD 16v M-Jet che prevede due nuove strategie di controllo automatico delle calibrazioni e del bilanciamento del gasolio iniettato, a vantaggio della silenziosità acustica e vibrazionale. Senza contare che l’Alfa Crosswagon Q4 assicura performance davvero molto interessanti: la velocità massima è di 192 km/h e l’accelerazione 0 - 100 km/h è di 10,5 secondi. Il tutto a fronte di consumi molto contenutii: 9,3 l/100 km nel ciclo urbano, 5,8 l/100 km nel ciclo extraurbano e 7,1 l/100 km nel ciclo combinato.
Sicurezza attiva e passiva ai vertici della categoria
Nel campo della sicurezza Alfa Crosswagon Q4 non teme confronti, grazie ad un impianto frenante composto da dischi anteriori autoventilanti, con un diametro di 330 millimetri, che dispongono di pinze fisse in alluminio Brembo a quattro pistoni (38 e 42 mm). Non manca, ovviamente, il sistema ABS a quattro sensori attivi completo di correttore elettronico di frenata EBD.
Nonostante la trazione integrale sia sinonimo di tenuta totale, i tecnici Alfa hanno voluto integrare il sistema VDC (Vehicle Dynamic Control): si tratta di una interpretazione Alfa Romeo del celeberrimo ESP (Electronic Stability Program), messo a punto per non essere “intrusivo” - come si addice a una vera Alfa - e lasciare al guidatore il totale piacere di padroneggiare il mezzo fino a quando le condizioni sono controllabili e interviene solo poco prima che la situazione diventi critica.
Parte integrante del VDC è il sistema antislittamento ASR (Anti Slip Regulation) che provvede, con l’ausilio di freni e del controllo motore, ad ottimizzare la trazione. In caso di slittamento, l’ASR interviene automaticamente scaricando la motricità alla ruota opposta in aderenza, ottenendo così un effetto simile a quello prodotto da un differenziale autobloccante, sia sull’asse anteriore che quello posteriore. Se in condizioni di bassa aderenza si scala bruscamente di marcia, il sistema MSR (Motor Schleppmoment Regelung) ridà coppia al motore evitando il pattinamento derivante dal blocco delle ruote.
Su strada
La Crosswagon Q4 è stata testata in condizioni “invernali” portandola su alcuni dei percorsi innevati più interessanti delle Dolomiti.
Viaggiando a velocità codice possiamo apprezzare l’ottimo lavoro compiuto dai tecnici Alfa Romeo per ricercare il confort migliore: l’insonorizzazione del motore è particolarmente curata e la “voce” non è mai invadente e fastidiosa, la rumorosità di rotolamento degli pneumatici è più che accettabile considerando che le coperture di cui è dotata la Crosswagon Q4 sono delle Pirelli Scorpion STR M+S studiate appositamente. Nonostante le gomme larghe e la superficie frontale tutt’altro che ridotta la Crosswagon non è troppo assetata di gasolio, e non è raro leggere sul display centrale un consumo medio di quasi 6,6 – 6,8 l/100km.
L’inserimento in curva è piuttosto preciso considerando il tipo di gommatura e la relativa morbidezza delle sospensioni, e una volta in appoggio la Crosswagon segue la traiettoria impostata con assoluta precisione anche se con un rollio un po’ accentuato.
Le condizioni della strada peggiorano, aumentano i tratti all’ombra ghiacciati e la temperatura scende fino a -4°C; lamentiamo in questo caso un difetto tanto piccolo quanto fastidioso, soprattutto per un’auto pensata per utilizzi “estremi”: gli ugelli del lavavetri non sono riscaldati e alle basse temperature ci risulta impossibile pulire il parabrezza.
Pur con il fondo stradale viscido l’assetto della Crosswagon non si scompone e raramente vediamo lampeggiare la spia del controllo della trazione e stabilità spingendo al limite; l’auto è quindi tendenzialmente neutra con un leggero accenno di sottosterzo dovuto più alle caratteristiche degli pneumatici.
Rallentando il passo si può apprezzare la notevole disponibilità di coppia del 1.9 Multijet, che permette di salire anche in quarta e addirittura quinta marcia senza nessun affanno e senza premere a fondo il pedale dell’acceleratore; la strada si fa sempre più in pendenza e dalla località di Pecol fino a Forcella Staulanza (m 1773) ci sono un po’ di tornanti e alcuni tratti ghiacciati che affrontiamo senza timore; la trazione è sempre ottimale, il differenziale Torsen C centrale fa il suo dovere e anche dove lo strato di neve e ghiaccio è più spesso saliamo senza incertezze, avendo solo cura di non esagerare troppo con l’acceleratore.
Dopo aver attraversato Selva di Cadore e la stretta provinciale del Passo Giau, scendiamo a valle verso Cortina d’Ampezzo per poi percorrere tutta la statale dell’Alemagna, in mezzo al traffico e in colonna (e qui il ricircolo automatico dell’aria di cui è dotato il climatizzatore della Crosswagon si è rivelato un toccasana per i nostri polmoni…), fino a Pieve di Cadore e da qui ci dirigiamo verso il traguardo del nostro viaggio: il Comelico.
Arrivati nei dintorni di Padola (Comelico Superiore) possiamo finalmente testare il comportamento in off-road della Crosswagon su alcuni percorsi innevati; grazie alla maggiore altezza da terra rispetto alla 156 Sportwagon la Q4 si muove abbastanza agilmente su terreni accidentati ed è possibile affrontare anche passaggi degni di un vero fuoristrada grazie agli angoli di attacco e di uscita davvero favorevoli.
La prima marcia presenta una rapportatura piuttosto corta che, se nella marcia su asfalto costringe ad un repentino cambio marcia, nel fuoristrada leggero è di considerevole utilità, dato che permette alla vettura di trarsi d’impaccio rapidamente in combinazione con la trazione integrale e la rapidità del motore nell’offrire coppia e potenza anche dai regimi più bassi e prossimi al minimo. Nelle situazioni più difficili è sufficiente disattivare l’ASR tramite l’apposito tasto dietro alla leva del cambio e lasciare lavorare i differenziali per muoversi senza troppi patemi. La posizione di guida rialzata favorisce la visibilità in ogni condizione, che tuttavia rimane un po’ limitata al posteriore (ma i sensori di parcheggio aiutano non poco).
Alla fine della prova la Crosswagon Q4 esce a pieni voti, facendosi apprezzare per un comportamento stradale rispettoso della tradizione del marchio, seppure con qualche concessione alla moda e alle necessità off-road; il motore e il sistema di trazione sono le carte vincenti di questa familiare sportiva adatta agli sterrati di campagna, ai passi montani e che non disdegna veloci puntate in autostrada senza alcun limite o complesso d’inferiorità; in definitiva è una valida proposta alternativa ai SUV più grossi ed alla concorrenza tedesca, oggettivamente spiazzata per quanto riguarda i prezzi.