- 21 Marzo 2006
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Nicola Romeo nacque da Maurizio e Consiglia Taglialatela a S. Antimo in provincia di Napoli, il 28 aprile 1876. La sua vita, operosissima, fu costantemente dedita ai due maggiori bisogni istintivi dell'animo: il lavoro e la beneficenza. Non essendo la sua famiglia in grado di assicurargli la continuità degli studi superiori, egli stesso, si sottopose ai più duri sacrifici, compiendo a piedi il lungo tragitto dal paese nativo a Napoli, ove aveva sede l’istituto tecnico da lui frequentato. E cosa singolare, impartiva lezioni ai suoi compagni di classe e ad altri giovani per procurarsi il denaro necessario richiesto dai suoi studi.
A sedici anni finì per formarsi una notevole cultura nelle discipline matematiche. Sebbene limitato all’ambito scolastico, la sua notorietà cominciò subito ad affermarsi nell’ambiente. Passò dal Politecnico di Napoli, dove si era laureato in ingegneria nel 1899 a quello di Liegi in Belgio, dove conseguì una nuova laurea, questa volta, in elettrotecnica. Terminati i suoi studi di perfezionamento professionale, all’età di 26 anni, seppe accattivarsi la benevolenza e la fiducia di quanti ammirarono le doti del suo ingegno.
Per incarico di ditte straniere introdusse in Italia sistemi di impianti tecnici del tutto nuovi per la nostra nazione. Nel 1902 iniziò la sua prodigiosa attività: ed ecco una prima linea di contatto ferroviario ad alta tensione sulla Roma - Tivoli; ecco allora che una regione intera, la Versilia, ricevette un impulso economico eccezionale, dopo che nelle sue cave di marmo vennero installati impianti meccanici di estrazione e lavorazione di marmo; ecco l’applicazione dell’aria compressa nelle gallerie Roma-Napoli e Bologna-Firenze.
Nel 1906 comincia a lavorare in proprio e fonda la Societa' "Ing. Nicola Romeo & C." in Milano che ha come attivita' l'importazione di macchinari smontati dagli Stati Uniti per opere di ingegneria civile. Nell'ambiente degli industriali viene soprannominano "sirena" per la sua grande capacità di seduzione e persuasione nei confronti dei propri interlocutori.
Allo scoppio della prima guerra mondiale il genio militare trovò in Nicola Romeo un collaboratore preziosissimo. Si ricorda, inoltre,che con l’aiuto dei suoi potenti impianti di aria compressa, Nicola Romeo approntò nel 1916 la famosa esplosione del Col di Lana.
Spirito inquieto dotato di fortissime qualità pratiche, Nicola Romeo creò un nucleo di potenti officine per l’approntamento di proiettili di artiglieria. A lui facevano capo diversi migliaia di operai, centinaia di impiegati ed ingegneri divisi negli Stabilimenti di Milano, Saronno, Roma e Napoli.
Fu proprio durante la prima Guerra Mondial che Romeo espande la sua società, acquisisce nuovi soci (uni dei queli era il banchiere Angelo Pogliani) e rileva l'Alfa appena messa in liquidazione, convertendone la produzione di vetture in materiale bellico. La guerra arricchi' notevolmente l'ingegnere napoletano, che con il ritorno alla pace nel 1918 apri' la societa' a nuovi e freschi capitali, trasformandola in " Societa' Anonima Italiana Romeo & C ", riconvertendo la produzione in materiali per i settori agricoli e ferroviari.
Nel 1919 si affacciò anche' nel settore automobilistico, e gli stabilimenti di Portello di Milano erano già noti ed interamente impegnati alla produzione delle autovetture Alfa Romeo che ben presto portarono vittorie clamorose sui circuiti italiani e stranieri.
L’ingegnere Nicola Romeo pensò anche alla risoluzione di un altro grande problema che si presentò alla nazione nell’immediato dopoguerra: l’elettrificazione delle ferrovie. Le officine di Saronno furono adibite così alla costruzione di locomotori elettrici, per correnti alterne trifase e per correnti continue. Anche le installazioni elettriche ferroviarie, le centrali, le cabine di trasformazione furono da lui costruite in vastissima scala. Cominciano pero' dei seri problemi finanziari legati al fallimento della banca che finanzia le Societa' di Romeo, e l'Alfa Romeo, alla fine del 1921, diventa proprieta' dello stato attraverso la neonata Banca Nazionale del Credito. Nicola Romeo rimane Amministratore Delegato, ma per gli uomini che di fatto controllano la casa del Biscione e' ormai ritenuto inadatto alla gestione di un'azienda cosi' grande ed importante.
Nel 1926 Nicola Romeo intuì che una grande fabbrica di aeroplani nella città di Napoli sarebbe stato di grande utilità alla nazione. Ed ecco egli rapidamente creò dal nulla questa nuova industria; un’ anno dopo i primi velivoli venivano consegnati all’Aeronautica Nazionale.
In questo stesso periodo l'Alfa Romeo aveva acquistato, ormai, rinomanza sia in Italia sia all'estero,intessendo rapporti commerciali con vari paesi quali l'America, la Spagna, l'Inghilterra; presidente dal 1918, Romeo non accetta però i drastici cambiamenti che si vogliono introdurre, per cui nel 1928 chiude definitivamente i suoi rapporti con l'Alfa per contrasti ormai divenuti insanabili.
In realta', pare che gli furono chieste le dimissioni in cambio del totale condono dei debiti da lui acquisiti, concedendogli al contempo, da parte del governo, un grande riconoscimento con la nomina a Senatore del Regno nel 1929.
Anche nel campo scientifico Nicola Romeo apportò importanti contributi. Sono da ricordare alcuni problemi di geometria pura, apprezzati anche da organizzazione scientifiche tedesche. Sempre attento a valorizzare le sue origini, come amante dell’infanzia, fondò nel suo paese nativo un’ asilo infantile che sosteneva col suo stesso denaro. Alle città di Napoli, Milano e Roma non negò mai fondi per opera di beneficenza.
Ma quello che i più non sanno è che un grande numero di persone indigenti si rivolgevano a lui coscienti della generosità che lo distinse durante tutta la vita , e alle varie richieste rispondeva sempre con animo estremamente solidale, per questi fini utilizzò un ufficio di segreteria istituito presso la sua dimora. Questa sua instancabile generosità venne mirabilmente suggellata dalle sue ultime disposizioni testamentarie.
La sua ultima esperienza professionale fu un tuffo nel passato verso il suo primo amore, quello dei treni, acquistando alcune ferrovie di piccola entita' nel meridione.
Con lo stesso impegno profuso nel creare una così ben articolata rete di interessi, Nicola Romeo, nel frattempo, aveva anche costruito una solida famiglia con la compagna Angelina Valadin, di origini portoghesi. Dalla loro unione sono nati sette figli: quattro femmine (Elena, Giulietta, Piera ed Irene) e tre maschi (Maurizio, Edoardo e Nicola detto "Nico" ). Nonostante la consorte di Nicola Romeo non fosse di origine italiane (a quanto si legge in alcune note di famiglia comunicava con il marito in francese), nei loro discendenti si avverte l'orgoglio di appartenere ad una famiglia di estrazione meridionale. Ed è proprio questo meridione, che gli ha offerto i natali, che si è mobilitato per ringraziare l'opera di questo grande uomo. Grazie, infatti, ad una petizione lanciata dal mensile "Quattroruote", sottoscritta da centinaia di lettori, sembra ormai quasi sicuro che anche Napoli avrà una strada dedicata all'Ingegnere Nicola Romeo. Sant'Antimo, già da tempo, ha provveduto a rendere omaggio all'illustre concittadino dedicandogli una scuola, una strada e una biblioteca.
Si spense a Magreglio, in provincia di Como, all’età di 62 anni il 15 agosto del 1938, logorato dall'amarezza per la sua estromissione dall'Alfa Romeo dieci anni prima.
Ringraziamenti ad AccaEmme.