Veneto I veneti sott’acqua sono fuori moda come i cristiani in Iraq

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Blackjack

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15 Aprile 2008
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Mi scuso subito con Sara per l'Off Topic, rispetto al mondo Alfa, di questa discussione ma vorrei proprio postare questo estratto di un articolo dell'ottimo Toni Capuozzo sul disastro che si è abbattuto sulle provincie di Verona, Vicenza e Padova e di come la cosa sia stata gestita.

In modo corretto ed esteso Capuozzo ha espresso concetti che sembra abbiano poca cittadinanza nell'opinione pubblica, se non in pochi "carbonari" come me, da esprimere soltanto nella discrezione di una pausa caffè rischiando di essere tacciato per il solito, becero, leghista che rimarca la classica indolenza del nostro sud.

Come i cristiani d’Iraq, sono fuori moda anche i veneti sott’acqua. Un po’ se la sono cercata: andavano bene quando erano la balia asciutta, il gondoliere canterino, l’alpino beone, ed emigravano in silenzio. Poi sono diventati il mitico nordest, sospetto come è sempre stato trattato da sospetto il sindaco di Treviso Gentilini, terra buona per qualche massacro in villa, e per i schei (sì, anche la sociologia locale ci ha messo del suo nel costruire una bella immagine). E adesso, che se piangono è solo per sbaglio, adesso si arrangino: gli sms della solidarietà arrivano che l’acqua si è fatta fango, e i soldi, che il Veneto ha generosamente e a malincuore versato nelle casse dello stato, quando non riusciva purtroppo a evadere, ritorneranno? Mi è arrivata una lettera:“… qui, in Veneto, migliaia di persone non stanno ad aspettare un miracolo che non ci sarà, ma tutti aiutano tutti, rinunciando alla loro domenica sportiva, alle passeggiate e alcuni anche al lavoro pur di far continuare la macchina della ricostruzione, una macchina che si è generata da sola, senza numeri verdi, sms o conti provvisori per la raccolta fondi, cosa consueta in altri posti d’Italia… ma questo non basta, ed è una grande ferita che si è creata nello spirito di un popolo che non piange in televisione, non va a ‘Pomeriggio 5’ e nemmeno a ‘La vita in diretta’, ma si rifà le maniche e produce realmente qualcosa, senza aspettare gli altri… questa domenica a Rettorgole in Vicenza ci sarà una cena per alcune delle famiglie sfollate, tutta offerta da volontari, cuochi e aziende ristorative, un grande gesto di solidarietà che però agli occhi del resto d’Italia non fa un baffo… trascurando volontariamente la nostra situazione, rendendola così agli occhi dei foresti un nonnulla che si risolve in un paio di giorni, interpellando invece la stessa disgrazia, però al sud, dove nelle interviste compare solo gente che piange e si dispera, mentre qui persone che le lacrime le trattengono.

Con questo non stiamo cercando notorietà, ma uguaglianza, parità nell’informazione senza distinzioni, dando voce a un popolo che non ha mai chiesto nulla se non strettamente necessario… Ecco alcuni dati, solo del vicentino: i numeri sono drammatici: 8.822 alluvionati, 4.191 famiglie, 1.925 edifici danneggiati, 224 negozi, 61 pubblici esercizi, 250 uffici, 139 tra industrie, magazzini, officine, 43 laboratori artigianali, 7 strutture sanitarie, 2 farmacie, 4 scuole, 10 servizi pubblici, 16 strutture sportive, 7 distributori, 10 edifici religiosi, 13 monumenti. Impressionante la quantità di rifiuti prodotta: rispetto alle 90 tonnellate raccolte abitualmente a Vicenza ogni giorno, martedì Aim Valore ambiente ne ha ritirate 150 tonnellate; 350 tonnellate quelle recuperate mercoledì; 500 tonnellate solo ieri”. Francesco Filippetto.



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di Toni Capuozzo
 
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Le sezioni regionali servono anche a questo;-) Non la ritengo OT, ma mi riservo di chiuderla quando avrà esaurito il suo legittimo compito, cioè promuovere il civile dibattito.
Per quanto mi riguarda, se fossi Veneta, preferirei spalare il fango piuttosto che perdere tempo a piangere durante un'intervista:)
 
Prima di tutto trovo opportuno esprimere la mia solidarietà alle popolazioni Venete alluvionate.

Il problema principale è, come sempre, rappresentato dai media... Per brutto che sia dirlo, mentre si spala e si ricostruisce conviene anche piangere, sennò non si fa odiens... Spero vivamente che il Premier, e tutta la casta governativa, diano il giusto aiuto al Veneto ed a tutte le Regioni Italiane attualmente in difficoltà. Lo Stato è uno solo, la Popolazione è una sola e se c'è necessità che tutti ricevano ciò che serve concretamente e velocemente.

Conosco le popolazioni del TriVeneto: dedite al lavoro, dure, prosperose e resistenti come le loro terre... Con la corretta presenza dello Stato, il Veneto risorgerà in breve tempo.

I miei migliori auguri a chi ora è in difficoltà ed a tutta la Regione per una rapida ricostruzione e ripresa.

"Per aspera sic itur ad astra"
 
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Buon pomeriggio a tutti
Da buon Italiano esprimo la mia solidarietà per il popolo Veneto e per gli altri posti dove il mal tempo ha creato danni e disagi.
Anche qui in Friuli il cattivo tempo, nei giorni scorsi, a fatto danni e creato non pochi disagi in particolare a Pordenone dove il fiume Noncello per l'ennesima volta è esondato allagando il centro storico, potete immaginare cosa è accaduto. Detto questo il mio stupore è stato che i TG nazionali non ne hanno parlato
Condivido ciò che ha scritto Pitbull
Inoltre penso che il fatto di piangere durante un'intervista, in questo caso, non è una forma di esibizionismo o di debolezza ma bensì un modo di esternare rabbia, tristezza e dolore per ciò che si è perso e questo non annulla il fatto che talune persone non siano in grado di rimboccarsi le maniche e spalare il fango.
Amici solo chi è dentro a certe situazioni può realmente capire
Un caloroso augurio a tutto il popolo in difficoltà e che lo Stato faccia la Sua giusta parte
 
Io non sono stato colpito direttamente da questo problema, ma so quanto è dura per quelli che hanno perso tutto e dovranno ricominciare da capo.
E' bello vedere che ci siamo rimboccati tutti subito le maniche e siamo ripartiti senza vergogna.

Non bisogna dimenticare tutte quelle persone che sono corse subito ad aiutare e che ancora adesso si stanno impegnando.
 
Concordo con tutti, ma in particolare con Antonio. La gente piange davanti alle telecamere come lo fa mentre scava o ricostruisce, alcuni invece le trattengono in ogni caso. Una persona che vive un problema del genere non va in cerca della telecamera per ricevere compassione da tutto il Paese, ma è la telecamera che va in cerca delle lacrime perchè buona parte degli italiani vuole vedere questo.
Basta pensare agli imbecilli che vanno a fotografarsi dove c'è stato un'omicidio o un attentato. Colpa dei media sicuramente, che trasformano le disgrazie a loro piacimento per fare audience e quindi soldi...ma anche di chi li guarda.
Da pordenonese ne ho vista qualcuna di alluvione, nelle zone di Prata di PN e Brugnera in particolar modo...ogni anno si ripete la stessa tortura e nessuno dice niente in TV e meno che meno fa qualcosa per far si che non accada più. Perchè chi se ne frega se la gente ogni anno ha paura di mettere la macchina in garage o ha le cantine allagate, buttando via mobili e quant'altro...così gira l'economia.
Come già detto, lo Stato DEVE fare la sua parte così come per Veneto e Friuli, anche per Calabria, Toscana, Liguria e tutte le altre regioni colpite da eventi naturali. Punto e basta.
Un abbraccio a tutte le regioni italiane in difficoltà, con l'augurio di rialzarsi più forti di prima.
 
Come già detto, lo Stato DEVE fare la sua parte così come per Veneto e Friuli, anche per Calabria, Toscana, Liguria e tutte le altre regioni colpite da eventi naturali. Punto e basta.


Se penso a cosa si sta spendendo per solare, eolico, ed altre cose più destinate ad un veloce ritorno d'immagine che non ad un consistente beneficio, inseguendo teorie ancora tutte da dimostrare, mi viene da pensare che molti di questi soldi sarebbero meglio spesi nella cura del nostro territorio, alla definizione di piani seri e fattibili di emergenza, alla messa in sicurezza delle infrastrutture, insomma, alla nostra vita reale.

Usando un analogia classica, si deve puntare alla prevenzione degli incendi e non solo a diventare bravi pompieri.
 
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