Alfa Stelvio: risolti grossi problemi elettrici cambiando batteria

Teoricamente ogni componente collegato alla linea di batteria può funzionare nell’intero range di funzionamento della stessa (quindi almeno 10-15V).
Probabilmente qualcuno non è stato dimensionato a dovere e manda in crisi il tutto.
 
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piuttosto ci vorrebbe un supercondensatore che all avviamento sopperisce al calo tensione
 
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infatti, se ci fosse stato uno stabilizzatrore di tensione a monte...
Uno stabilizzatore che regge lo spunto dell’avviamento avrebbe un costo esorbitante e una vita limitata.
La batteria è più che sufficiente, c’è “solo” qualche scheda che doveva essere progettata meglio
 
Uno stabilizzatore che regge lo spunto dell’avviamento avrebbe un costo esorbitante e una vita limitata.
La batteria è più che sufficiente, c’è “solo” qualche scheda che doveva essere progettata meglio
Purtroppo il concetto interessantissimo di distribuire i pesi posizionando la batteria nel bagagliaio ha degli effetti nefasti quando sull'anteriore si accende un motorino d'avviamento che succhia corrente.
Per dare il colpo di grazia poi, se uno si trova in un box o consimile, le luci fari si aggiungono nel succhiare corrente lungo il cavo di collegamento tra batteria e punto di distribuzione nel vano motore.
La mia mi annuncia sistematicamente quando scende troppo di tensione in avviamento accendendo l'allarme del controllo degli ammortizzatori, poco male vuol dire che è ora di staccare il connettore dell'ibs od attaccare il caricabatteria.
Considerando che esiste un limite fisico nella dimensione dei cavi elettrici e che soprattutto il cavo di massa mi sembra un poco sottodimensionato e condiviso con la panda, la soluzione di un supercondensatore vicino alla distribuzione elettrica nel vano motore potrebbe essere interessante.
Sinceramente ne ho uno pronto in garage , mai montato pensando alle storie che mi avrebbero fatto al successivo tagliando in officina alfa, meglio una buona ricarica con caricabatteria ed andare oltre.
Quest'estate ho fatto fare la ricarica con il caricabatteria cinese in modalità rigenerazione (impulsi per ben 15 ore) della batteria e sembra, per ora, che la batteria regga meglio non avendo ancora presentato lamentele in avviamento.
Unico accorgimento usando il cinesaccio in rigenerazione batteria è staccare il cavo di massa e collegare il caricabatteria direttamente ai morsetti batteria evitando così di far passare gli impulsi attraverso il sensore resistivo dell'ibs.
 
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Non ho esperienza in automotive, ma sul ferroviario (batterie a 24V e motori da avviare decisamente grossi), le norme di omologazione dei dispositivi elettronici richiedono che continuino ad essere operativi anche durante i buchi di tensione causati dal motore di avviamento. Addirittura è previsto che rimangano funzionanti anche per assenza momentanea di alimentazione.

Immagino sia simile anche il mondo automotive.
Credo semplicemente che qualche stadio di alimentazione delle centraline non sia stata ben progettata, o il software non gestisce adeguatamente la possibile perdita di comunicazione temporanea con alcuni sensori durante le fasi di avvio.

Un supercapacitore deve essere davvero super per sostenere l’avvio del motore garantendo la tensione a tutta l’elettronica sparsa. Diciamo più simile ad una batteria montata sul vano motore 🫣
 
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Uno stabilizzatore che regge lo spunto dell’avviamento avrebbe un costo esorbitante e una vita limitata.
La batteria è più che sufficiente, c’è “solo” qualche scheda che doveva essere progettata meglio
Un banale supercondensatore di dimensioni intermedie da 100 farad è più che adeguato a fornire supporto alla batteria in quel breve istante in cui si avvia il motorino di avviamento e la corrente di spunto viene sfruttata al massimo.
Ti aggiunge quelle 200a di scarica pressochè istantanea relativamente vicino al motorino che aiutano.
Poi puoi aggiungerne uno più grande vicino alla batteria, ma non ha senso perchè incontra anche lui la resistenza aggiunta del lungo cavo dietro-avanti.
 
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100farad sono unn mattoncino che può essere tranquillamente posizionato vicino all'ammortizzatore anteriore lato passeggero, l'unica precauzione è scegliere uno di quelli con il box in alluminio per limitare la possbilità che in caso di incidente possa esplodere per lo schiacciamento. Quello in immagine è piccolo ma dà l'idea di cosa prendere
Se si vuole risparmiare si prende un supercondensatore nudo e gli si realizza un cappottino in vetroresina.
Comunque meglio ricaricare ogni tanto ed evitare aggiunte potenzialmente pericolose.
 

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