La realizzazione del motore fu demandata al gruppo capeggiato da Giuseppe Busso, mentre il gruppo di Orazio Satta Puliga studiava la restante parte meccanica e telaistica. Contemporaneamente il centro stile guidato da Giuseppe Scarnati tracciava la linea delle carrozzerie berlina e coupé, e la compagine di Hruska (che veniva dall'aver industrializzato il Maggiolino) si occupava delle linee di produzione e montaggio.
Così partì il progetto della Giulietta, l'auto più importante per la Casa Alfa Romeo perchè diete la svolta dalla produzione artigianale a quella industriale aumentando la produzione da una ventina di auto al giorno a più di 200 vetture giornaliere contribuendo al boom di massa nella rinascita del dopoguerra.
Ma l'aspetto economico era impegnativo, per cui l'azienda decise di avviare una sottoscrizione pubblica di capitali, attraverso l'emissione di Cartelle Fondiarie dell'IRI, con l'impegno di mettere in vendita il nuovo modello entro il 1954. Per allettare i risparmiatori all'investimento fu anche decisa una lotteria a estrazione mensile e vincita di una vettura, a partire dal gennaio 1955.
Così partì il progetto della Giulietta, l'auto più importante per la Casa Alfa Romeo perchè diete la svolta dalla produzione artigianale a quella industriale aumentando la produzione da una ventina di auto al giorno a più di 200 vetture giornaliere contribuendo al boom di massa nella rinascita del dopoguerra.
Ma l'aspetto economico era impegnativo, per cui l'azienda decise di avviare una sottoscrizione pubblica di capitali, attraverso l'emissione di Cartelle Fondiarie dell'IRI, con l'impegno di mettere in vendita il nuovo modello entro il 1954. Per allettare i risparmiatori all'investimento fu anche decisa una lotteria a estrazione mensile e vincita di una vettura, a partire dal gennaio 1955.