- 1 Giugno 2020
- 1,273
- 1,163
- 174
- Regione
- Toscana
- Alfa
- Giulia
- Motore
- 2,2 160 CV
- Altre Auto
- A112 elegant, A112 Élite, A112 Abarth, Delta, Thema 16V, Lybra 2.4, BMW 320, Fiat 500, Lancia Y 2024
PARTE II - DINAMICA
Come promesso, dopo qualche migliaio di km e qualche lungo viaggio passiamo alla parte dinamica.
Non nascondo però che anche da fermo la Veloce mi ha stregato: tutte le volte che la parcheggio non posso fare a meno di voltarmi, come faccio con la moto, per ammirarla di 3/4, posare gli occhi sul cerchio stile Alfa da cui spicca la pinza rossa, accarezzare i pneumatici differenziati così rari a vedersi o spiare l'estrattore che maschera a stento i 2 scarichi; liscia, pulita, morbida, senza mascherine obese, orpelli o misere file di led sulla coda ad imbellettare proporzioni sbagliate e volumi goffi.
Appena accesa, rispetto alla Sprint (che magone quando se n'è andata guidata da un altro) una piacevole sorpresa: è più insonorizzata.
Si sente meno il motore ma anche l'ambiente esterno, non so se dipenda dai cristalli (la Sprint non aveva quelli opzionali più schermati, non so se li abbia questa di serie) o da altro, ma si avverte.
Poi una delusione: inspiegabilmente, come temevo, non c'è più la chicca della scorciatoia delle leve (folle entrambe, D azionando il +), come avvenuto sulle nuove Maserati, modenesi come la Giulia.
Il bello è che sul LUM sono ancora citate (... ove presenti...), ma non riesco davvero a capire il motivo della modifica; qualcuno sa spiegarlo? Normative idiote, reclami, avarie, altro?
Si possono riattivare?
Continuiamo con la sequela di insopportabili adas, che ora grazie alla von der lien sono sempre attivi di default e vanno chiusi ad ogni avviamento.
Al din don dei limiti (che, visti i cretini cartelli nazionali in cui i 30 e i 50 km/h abbondano anche in piena campagna dove non passano nemmeno i cinghiali, scampanano sempre) si fa poi l'abitudine, ma il mantenimento di corsia è veramente fastidioso ed in talune situazioni, come strade strette e buche da evitare, direi pericoloso.
E pure lo SS (quello c'era anche sulla Sprint), che escludo sempre con un gesto automatico.
Ovviamente il conce non vuole fare modifiche.
Anche qui, qualcuno sa come ucciderlo per sempre? Gli sarei grato.
Ultima nota: il navi è di serie (Tom Tom) ma il collegamento con Apple Car è solo via cavo; chi fosse infastidito può mettere il ripetitore nella presa USB del bracciolo.
Proseguiamo in marcia.
Lo sterzo ti conquista alla prima curva; qui l'effetto penso sia solo dei pneumatici ribassati da 19, la maggiore direzionalità ed assenza di deriva è avvertibile rispetto ad un comando già ottimo sulla Sprint. Resta pieno al centro e non segue le irregolarità longitudinali. Bravi!
Regalatevi poi un percorso misto (lento, medio o veloce, come volete) e sentirete un'aderenza in curva sensibilmente incrementata; anche qui i 19 differenziati ed i Pirelli PZero rosso la fanno da padroni e le orecchie a stento tratterranno un sorriso.
Entrate lunghi? Basta ruotare di più e la Giulia gira con una indifferenza quasi arrogante, come a dire: ma chi ti credi di essere, vuoi provocare?
Improbabile arrivare ai limiti della macchina su strade aperte. Eccellente.
Allora sarà più rigida, penserà qualcuno.
Assolutamente no; molle e ammortizzatori sono invariati, ma il bello è che queste gomme ribassate e RF non comportano peggioramenti anche sulle irregolarità brevi e asfalto rugoso ed il comfort resta quello, ottimo, della Giulia, grande stradista.
Anche i sedili sportivi, a prezzo di un ingresso meno agevole a causa dell'imbottitura, restano comodi con il vantaggio del prezioso supporto estendibile della seduta che per quelli di coscia lunga è una manna.
Nei lunghi viaggi poi sono piacevoli le regolazioni millimetriche elettriche, che la Sprint, soprattutto a livello di schienale, non poteva vantare. E che belli!
La pelle (di ottima qualità, migliore rispetto al misto della Sprint) farà sudare in estate? Vedremo.
Altra sorpresa: il rientro dal veleggio è quasi inavvertibile; i possessori di MY20 conoscono quella specie di saltino con l'inserimento di una marcia più corta del dovuto, cosa qui sparita completamente.
Bravi, bel lavoro, mi domando perché non l'hanno fatto subito anche sulla precedente visti i risultati.
Motore e tiro: identici.
Freni: la sola bellezza delle pinze Brembo e dei dischi maggiorati vale la spesa, ma sarei bugiardo se dicessi di sentire differenze di potenza nell'uso normale; è verosimile peraltro che in pista o giù dallo Stelvio senza pietà una maggiore resistenza alla fatica si avverta.
Fari a led: si vede molto meglio rispetto ai 25 W allo xeno e la funzionalità automatica degli abbaglianti è valida, così come gli specchietti fotocromatici interni (li aveva anche la signora Thema 3 serie, allora una primizia) ed esterni.
Le frecce dinamiche illuminano a giorno, impossibile ignorarle.
Resta il consumo; avendo fatto pochi km è un po' presto dare valori finali, visto che anche con la Sprint il consumo è andato migliorando col tempo.
Mi aspettavo un aumento visti il maggior peso (dischi, pinze, gomme, cerchi, sedili elettrici qualche kg lo fanno) e la favolosa aderenza dei Pirelli che letteralmente incolla la Giulia a terra (quanto dureranno? I Good Year da 18 della Sprint dopo 50000 km ne avevano ancora).
L'Alfa dichiara un consumo medio del 4 % superiore, e c'è tutto; mi pare che la differenza si avverta, come logico viste le premesse, soprattutto in città.
Comunque dopo un viaggio misto autostrada (nei limiti) e statale di 700 km la media era di 18,9 km/l: non male vero?
Bene, posso quindi sintetizzare che per chi bada al sodo (pur senza alcuna rinuncia visto il livello della Giulia) la Sprint resta una scelta valida e costa un bel po' meno; la Veloce però, impossibile negarlo, è uno spettacolo per gli occhi, con una guidabilità superiore, appaga maggiormente l'aspetto edonistico: è una scelta più di cuore che di testa, e al cuore non si comanda.
Sono felice del mio acquisto.
Resta l'amarezza sul fatto che, dopo aver raggiunto tali livelli, invece di continuare a sviluppare una piattaforma senza confronti il primo Tavares di turno abbia deciso di buttare tutto al macero a favore di una banale chiattona progettata in francia con design di un masoero qualunque.
Ma per un bel po' di anni io sono a posto; poi vedremo.
Come promesso, dopo qualche migliaio di km e qualche lungo viaggio passiamo alla parte dinamica.
Non nascondo però che anche da fermo la Veloce mi ha stregato: tutte le volte che la parcheggio non posso fare a meno di voltarmi, come faccio con la moto, per ammirarla di 3/4, posare gli occhi sul cerchio stile Alfa da cui spicca la pinza rossa, accarezzare i pneumatici differenziati così rari a vedersi o spiare l'estrattore che maschera a stento i 2 scarichi; liscia, pulita, morbida, senza mascherine obese, orpelli o misere file di led sulla coda ad imbellettare proporzioni sbagliate e volumi goffi.
Appena accesa, rispetto alla Sprint (che magone quando se n'è andata guidata da un altro) una piacevole sorpresa: è più insonorizzata.
Si sente meno il motore ma anche l'ambiente esterno, non so se dipenda dai cristalli (la Sprint non aveva quelli opzionali più schermati, non so se li abbia questa di serie) o da altro, ma si avverte.
Poi una delusione: inspiegabilmente, come temevo, non c'è più la chicca della scorciatoia delle leve (folle entrambe, D azionando il +), come avvenuto sulle nuove Maserati, modenesi come la Giulia.
Il bello è che sul LUM sono ancora citate (... ove presenti...), ma non riesco davvero a capire il motivo della modifica; qualcuno sa spiegarlo? Normative idiote, reclami, avarie, altro?
Si possono riattivare?
Continuiamo con la sequela di insopportabili adas, che ora grazie alla von der lien sono sempre attivi di default e vanno chiusi ad ogni avviamento.
Al din don dei limiti (che, visti i cretini cartelli nazionali in cui i 30 e i 50 km/h abbondano anche in piena campagna dove non passano nemmeno i cinghiali, scampanano sempre) si fa poi l'abitudine, ma il mantenimento di corsia è veramente fastidioso ed in talune situazioni, come strade strette e buche da evitare, direi pericoloso.
E pure lo SS (quello c'era anche sulla Sprint), che escludo sempre con un gesto automatico.
Ovviamente il conce non vuole fare modifiche.
Anche qui, qualcuno sa come ucciderlo per sempre? Gli sarei grato.
Ultima nota: il navi è di serie (Tom Tom) ma il collegamento con Apple Car è solo via cavo; chi fosse infastidito può mettere il ripetitore nella presa USB del bracciolo.
Proseguiamo in marcia.
Lo sterzo ti conquista alla prima curva; qui l'effetto penso sia solo dei pneumatici ribassati da 19, la maggiore direzionalità ed assenza di deriva è avvertibile rispetto ad un comando già ottimo sulla Sprint. Resta pieno al centro e non segue le irregolarità longitudinali. Bravi!
Regalatevi poi un percorso misto (lento, medio o veloce, come volete) e sentirete un'aderenza in curva sensibilmente incrementata; anche qui i 19 differenziati ed i Pirelli PZero rosso la fanno da padroni e le orecchie a stento tratterranno un sorriso.
Entrate lunghi? Basta ruotare di più e la Giulia gira con una indifferenza quasi arrogante, come a dire: ma chi ti credi di essere, vuoi provocare?
Improbabile arrivare ai limiti della macchina su strade aperte. Eccellente.
Allora sarà più rigida, penserà qualcuno.
Assolutamente no; molle e ammortizzatori sono invariati, ma il bello è che queste gomme ribassate e RF non comportano peggioramenti anche sulle irregolarità brevi e asfalto rugoso ed il comfort resta quello, ottimo, della Giulia, grande stradista.
Anche i sedili sportivi, a prezzo di un ingresso meno agevole a causa dell'imbottitura, restano comodi con il vantaggio del prezioso supporto estendibile della seduta che per quelli di coscia lunga è una manna.
Nei lunghi viaggi poi sono piacevoli le regolazioni millimetriche elettriche, che la Sprint, soprattutto a livello di schienale, non poteva vantare. E che belli!
La pelle (di ottima qualità, migliore rispetto al misto della Sprint) farà sudare in estate? Vedremo.
Altra sorpresa: il rientro dal veleggio è quasi inavvertibile; i possessori di MY20 conoscono quella specie di saltino con l'inserimento di una marcia più corta del dovuto, cosa qui sparita completamente.
Bravi, bel lavoro, mi domando perché non l'hanno fatto subito anche sulla precedente visti i risultati.
Motore e tiro: identici.
Freni: la sola bellezza delle pinze Brembo e dei dischi maggiorati vale la spesa, ma sarei bugiardo se dicessi di sentire differenze di potenza nell'uso normale; è verosimile peraltro che in pista o giù dallo Stelvio senza pietà una maggiore resistenza alla fatica si avverta.
Fari a led: si vede molto meglio rispetto ai 25 W allo xeno e la funzionalità automatica degli abbaglianti è valida, così come gli specchietti fotocromatici interni (li aveva anche la signora Thema 3 serie, allora una primizia) ed esterni.
Le frecce dinamiche illuminano a giorno, impossibile ignorarle.
Resta il consumo; avendo fatto pochi km è un po' presto dare valori finali, visto che anche con la Sprint il consumo è andato migliorando col tempo.
Mi aspettavo un aumento visti il maggior peso (dischi, pinze, gomme, cerchi, sedili elettrici qualche kg lo fanno) e la favolosa aderenza dei Pirelli che letteralmente incolla la Giulia a terra (quanto dureranno? I Good Year da 18 della Sprint dopo 50000 km ne avevano ancora).
L'Alfa dichiara un consumo medio del 4 % superiore, e c'è tutto; mi pare che la differenza si avverta, come logico viste le premesse, soprattutto in città.
Comunque dopo un viaggio misto autostrada (nei limiti) e statale di 700 km la media era di 18,9 km/l: non male vero?
Bene, posso quindi sintetizzare che per chi bada al sodo (pur senza alcuna rinuncia visto il livello della Giulia) la Sprint resta una scelta valida e costa un bel po' meno; la Veloce però, impossibile negarlo, è uno spettacolo per gli occhi, con una guidabilità superiore, appaga maggiormente l'aspetto edonistico: è una scelta più di cuore che di testa, e al cuore non si comanda.
Sono felice del mio acquisto.
Resta l'amarezza sul fatto che, dopo aver raggiunto tali livelli, invece di continuare a sviluppare una piattaforma senza confronti il primo Tavares di turno abbia deciso di buttare tutto al macero a favore di una banale chiattona progettata in francia con design di un masoero qualunque.
Ma per un bel po' di anni io sono a posto; poi vedremo.
