E' giunto il momento di narrare... la fine della mia bellezza cavalluta, amorevolmente soprannominata "Gasolone" per il sound ruvido del suo fantastico 2.4 20v M-Jet.
Agosto 2019, Autobahn tra Stoccarda e Monaco di Baviera.
Forse la visita al Porsche Museum mi aveva un po' ispirato... fatto sta che dopo qualche chilometro dallo svincolo di ingresso, confortato dall'assenza di traffico e di limiti, scateno il 5 cilindri.
Il tachimetro sale, sale, sale, ad un certo punto inizia ad oscillare tra i 220 ed i 240 senza però aumentare più.
Il GPS del navigatore segna 242, 238, 240, 242. Il pedale di destra è a fondo, che più fondo non si può. Contagiri a 5400. Inchiodato. Si, per i puristi
il limitatore era stato ritoccato...... e la mappa pure. Nulla di esagerato, ma la differenza si sentiva.
Una vocina dal sedile posteriore mi dice "papà, perchè stai andando così forte?". "Perchè qui si può, Franci".
L'autobahn semideserta, effettivamente, ispira. Molto. Troppo, troppo, col senno di poi.
Dopo almeno 10 minuti a fondoscala, la voce della copilota dal sedile del primo passeggero spezza la melodia del propulsore con un "ma non ti sembra di esagerare un po'?". Io rallento leggermente, mi porto sui 180, costanti. Rispetto a prima sembra di essere fermi.
Passano i chilometri, il traffico aumenta, si rallenta, si trovano zone con il limite più basso, zone di nuovo senza limiti, il viaggio prosegue senza apparenti problemi.
Mi fermo a fare carburante, chilometri e chilometri dopo. Ma quando rimetto in moto, ho ancora la portiera lato guida aperta... e sento un rumore molto, molto diverso provenire dal vano motore. Uno sgradevole rumore di... sfiato. Odore di gas di scarico nell'abitacolo, pergiunta.
Provo un po' la spinta, ma non sento particolari differenze. Pensavo di aver danneggiato il manicotto flessibile della tubazione di scarico. Ma... no, mi sbagliavo.
Dopo essere tornati a casa, dopo qualche giorno, parto con la ricerca del danno e con sguardo di orrore mi accorgo del disastro. Mi mancavano ben due prigionieri del collettore di scarico, uno sul primo ed uno sul 5° cilindro, e dal lato di quest'ultimo, c'era una evidente macchia di fuliggine ad imbrattare la fiancata della testa. Si, ho imprecato con notevole intensità. Porto la macchina in officina Alfa, a diagnosi è impietosa e la terapia sconfortante. Probabilmente avevo già perso da tempo i prigionieri, e la scaldata ha stirato il collettore, facendolo sfiatare. Estrarre i prigionieri spezzati, no, non si fa a motore montato, mi dice l'uomo con la chiave inglese e la tuta da meccanico. Il preventivo ha tre zeri.
Eh, con tutto il bene del mondo, ma per una macchina con 300k km, erano un po' troppi.
Ma io sono una grande TdC. Testa di c, si, esattamente. Goniometro laser. Punte autocentranti. Microtelecamera per ispezione. Angolare 90° per il trapano. Tre giorni di ferie.
Smonto le tubazioni dell'aspirazione, le protezioni di collettore e turbina, la tubazione del raffreddamento rigida che scorre lungo il motore, stacco le tubazioni del radiatore. Sanguino copiosamente, a causa del fatto che nello scontro tra mani e spigoli metallici, vincano questi ultimi.
Posiziono (ora la faccio breve ma... non è stato semplice) la punta autocentrante e provo a forare tanto quanto basta per segnare il metallo... la conferma arriva dal monitor della microcamera: la punta ha segnato esattamente il centro del prigioniero. Proseguo con il foro da 3,5 mm, forando il prigioniero dall'inizio alla fine, esattamente al centro. Ovviamente una notte a bagno nello svitol non serve a nulla ed il tentativo con l'estrattore elicoidale fallisce miseramente. Quindi il giorno dopo passo la punta 8,5 mm, filetto a M10x1,5 con il giramaschi a cricchetto, con calma, con tanto olio da taglio.
Il primo miracolo è compiuto. Ho appena sostituito il prigioniero del primo cilindro senza nemmeno rimuovere il collettore di scarico. Tiro il dado. Tiene. Molto. Non è la filettatura che si usa in ambito automotive ma pace, tiene. Smontare il collettore di scarico mi avrebbe fatto correre il rischio di rompere altri prigionieri, con le conseguenti imprecazioni.
L'operazione sul 5° cilindro procede nello stesso modo e più o meno con le stesse difficoltà ma, mentre sto passando il maschio per filettare, mi accorgo di una strana resistenza. "Avrò forato troppo poco?". Controllo con la microcamera, misuro ed effettivamente mi sembra che il foro sia meno profondo. Decido di approfondirlo ancora di qualche millimetro, in modo da consentire al maschio di arrivare fino in fondo al foro originale.
Ma quando estraggo la punta, mi accorgo del disastro. Sanguina anche il motore. Infilo la microcamera e mi accorgo di aver fessurato la testa, approfondire un paio di millimetri è stato sufficiente per scontrare la parete interna del fondo del foro e creare una fenditura dalla quale... trasudava una goccia di liquido di raffreddamento.
Oh si, ho imprecato, Vostro Onore. Molto più di prima.
Ho terminato la filettatura, ho pulito il foro con aria compressa e diluente, ho riempito di pasta bianca Renault ed ho stretto il prigioniero. Almeno la filettatura teneva. Dopo aver rimontato tutto, tuttavia una parte del gas di scarico continuava ad uscire, avrei dovuto anche sostituire la guarnizione del collettore ma rischiavo di dover sostituire tutti i prigionieri che eventualmente si fossero rotti durante lo smontaggio. Il rumore tipo Panda 750 smarmittata era stato risolto, ma un po' di gas di scarico entrava sempre in abitacolo, costringendomi a tenere il ricircolo in coda o al semaforo... e pensavo un po' alla salute dei bambini costretti a respirare gli effluvi sul sedile posteriore. Inoltre... lo spettro della perdita di liquido di raffreddamento mi tormentava tutte le notti.
E quindi, un paio di mesi dopo, compiuti 303200 km.... giunse il momento di salutare la mia bellezza cavalluta.
Al mio segnale, scatenate gli insulti!






Agosto 2019, Autobahn tra Stoccarda e Monaco di Baviera.
Forse la visita al Porsche Museum mi aveva un po' ispirato... fatto sta che dopo qualche chilometro dallo svincolo di ingresso, confortato dall'assenza di traffico e di limiti, scateno il 5 cilindri.
Il tachimetro sale, sale, sale, ad un certo punto inizia ad oscillare tra i 220 ed i 240 senza però aumentare più.
Il GPS del navigatore segna 242, 238, 240, 242. Il pedale di destra è a fondo, che più fondo non si può. Contagiri a 5400. Inchiodato. Si, per i puristi
Una vocina dal sedile posteriore mi dice "papà, perchè stai andando così forte?". "Perchè qui si può, Franci".
L'autobahn semideserta, effettivamente, ispira. Molto. Troppo, troppo, col senno di poi.
Dopo almeno 10 minuti a fondoscala, la voce della copilota dal sedile del primo passeggero spezza la melodia del propulsore con un "ma non ti sembra di esagerare un po'?". Io rallento leggermente, mi porto sui 180, costanti. Rispetto a prima sembra di essere fermi.
Passano i chilometri, il traffico aumenta, si rallenta, si trovano zone con il limite più basso, zone di nuovo senza limiti, il viaggio prosegue senza apparenti problemi.
Mi fermo a fare carburante, chilometri e chilometri dopo. Ma quando rimetto in moto, ho ancora la portiera lato guida aperta... e sento un rumore molto, molto diverso provenire dal vano motore. Uno sgradevole rumore di... sfiato. Odore di gas di scarico nell'abitacolo, pergiunta.
Provo un po' la spinta, ma non sento particolari differenze. Pensavo di aver danneggiato il manicotto flessibile della tubazione di scarico. Ma... no, mi sbagliavo.
Dopo essere tornati a casa, dopo qualche giorno, parto con la ricerca del danno e con sguardo di orrore mi accorgo del disastro. Mi mancavano ben due prigionieri del collettore di scarico, uno sul primo ed uno sul 5° cilindro, e dal lato di quest'ultimo, c'era una evidente macchia di fuliggine ad imbrattare la fiancata della testa. Si, ho imprecato con notevole intensità. Porto la macchina in officina Alfa, a diagnosi è impietosa e la terapia sconfortante. Probabilmente avevo già perso da tempo i prigionieri, e la scaldata ha stirato il collettore, facendolo sfiatare. Estrarre i prigionieri spezzati, no, non si fa a motore montato, mi dice l'uomo con la chiave inglese e la tuta da meccanico. Il preventivo ha tre zeri.
Eh, con tutto il bene del mondo, ma per una macchina con 300k km, erano un po' troppi.
Ma io sono una grande TdC. Testa di c, si, esattamente. Goniometro laser. Punte autocentranti. Microtelecamera per ispezione. Angolare 90° per il trapano. Tre giorni di ferie.
Smonto le tubazioni dell'aspirazione, le protezioni di collettore e turbina, la tubazione del raffreddamento rigida che scorre lungo il motore, stacco le tubazioni del radiatore. Sanguino copiosamente, a causa del fatto che nello scontro tra mani e spigoli metallici, vincano questi ultimi.
Posiziono (ora la faccio breve ma... non è stato semplice) la punta autocentrante e provo a forare tanto quanto basta per segnare il metallo... la conferma arriva dal monitor della microcamera: la punta ha segnato esattamente il centro del prigioniero. Proseguo con il foro da 3,5 mm, forando il prigioniero dall'inizio alla fine, esattamente al centro. Ovviamente una notte a bagno nello svitol non serve a nulla ed il tentativo con l'estrattore elicoidale fallisce miseramente. Quindi il giorno dopo passo la punta 8,5 mm, filetto a M10x1,5 con il giramaschi a cricchetto, con calma, con tanto olio da taglio.
Il primo miracolo è compiuto. Ho appena sostituito il prigioniero del primo cilindro senza nemmeno rimuovere il collettore di scarico. Tiro il dado. Tiene. Molto. Non è la filettatura che si usa in ambito automotive ma pace, tiene. Smontare il collettore di scarico mi avrebbe fatto correre il rischio di rompere altri prigionieri, con le conseguenti imprecazioni.
L'operazione sul 5° cilindro procede nello stesso modo e più o meno con le stesse difficoltà ma, mentre sto passando il maschio per filettare, mi accorgo di una strana resistenza. "Avrò forato troppo poco?". Controllo con la microcamera, misuro ed effettivamente mi sembra che il foro sia meno profondo. Decido di approfondirlo ancora di qualche millimetro, in modo da consentire al maschio di arrivare fino in fondo al foro originale.
Ma quando estraggo la punta, mi accorgo del disastro. Sanguina anche il motore. Infilo la microcamera e mi accorgo di aver fessurato la testa, approfondire un paio di millimetri è stato sufficiente per scontrare la parete interna del fondo del foro e creare una fenditura dalla quale... trasudava una goccia di liquido di raffreddamento.
Oh si, ho imprecato, Vostro Onore. Molto più di prima.
Ho terminato la filettatura, ho pulito il foro con aria compressa e diluente, ho riempito di pasta bianca Renault ed ho stretto il prigioniero. Almeno la filettatura teneva. Dopo aver rimontato tutto, tuttavia una parte del gas di scarico continuava ad uscire, avrei dovuto anche sostituire la guarnizione del collettore ma rischiavo di dover sostituire tutti i prigionieri che eventualmente si fossero rotti durante lo smontaggio. Il rumore tipo Panda 750 smarmittata era stato risolto, ma un po' di gas di scarico entrava sempre in abitacolo, costringendomi a tenere il ricircolo in coda o al semaforo... e pensavo un po' alla salute dei bambini costretti a respirare gli effluvi sul sedile posteriore. Inoltre... lo spettro della perdita di liquido di raffreddamento mi tormentava tutte le notti.
E quindi, un paio di mesi dopo, compiuti 303200 km.... giunse il momento di salutare la mia bellezza cavalluta.
Al mio segnale, scatenate gli insulti!