Il lato B della Giulietta

Blackjack

Utente Storico
15 Aprile 2008
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145
64
VA
Regione
Lombardia
Alfa
Stelvio
Motore
2.2 TurboD 210 CV Q4
Altre Auto
Lancia Musa
Non voglio stuzzicare nessuno, in più con questo caldo… luciferino non è proprio il caso, ma voglio rendere pubblica una “scoperta” che mi ha messo di buonumore domenica scorsa.
Viaggiavo in colonna (veloce, è giusto sottolinearlo) dietro a una Giuletta bianca, e per molto tempo ho avuto modo di soppesarne l’estetica limitatamente alla parte posteriore. Noi, a Quattroruote, siamo sempre molto attenti a non dare mai giudizi assoluti sulla bellezza (o meno) di una vettura, perché sappiamo bene quanto sia opinabile questo tipo di giudizio e soprattutto quanto lo stesso giudizio può evolvere col tempo. D’altronde la storia dell’automobile è ricca di esempi di auto giudicate bellissime alla nascita e poi passate in fretta nel dimenticatoio, per non dire di peggio, così come è ricca di esempi di vetture poco gradite al momento della loro apparizione e mano a mano entrate nel cuore (e anche nel gusto) dei più. Un esempio per tutte la prima Fiat Multipla, aborrita alla sua apparizione e poi amata e rimpianta anche per la linea.
Ebbene domenica, mentre guidavo, ho scoperto di apprezzare con sempre più attrazione il posteriore della Giulietta. Insomma l’ho proprio trovata armonica, riuscita, sexy. Non mi era mai capitato di prestarle tanta attenzione, semmai trovando qualche fatica nella parte laterale e punti di forza esclusivamente nell’anteriore, in quel musone che sarà anche un po’ ripetitivo ultimamente, ma che sprigiona un fascino intrinseco che sa tanto più di Alfa adesso rispetto a troppi modelli bui della prima era Fiat.
Direte: ma ci voleva tanto per accorgersene? Avete ragione, ma il continuo girotondo di vetture che ha caratterizzato la mia esistenza professionale mi porta a scorrere veloce sulla fatica di molti designer. Certo, a prima vista l’occhio battezza subito quello che piace molto e quello che piace poco, poi però altri valori più oggettivi prendono il sopravvento e si finisce col delegare al cliente che entra in concessionaria il compito di soppesare i particolari secondo il proprio metro estetico, quello che quasi sempre fa pendere la bilancia a favore di un modello piuttosto che di un altro.
Però, ecco, domenica scorsa sono stato fulminato da quelle curve, dalla proporzione delle luci e dalla muscolosità dell’insieme, così mi spiego perché quest’auto, pur nelle difficoltà di competere del segmento C che non è mai stato generoso con il Gruppo torinese, si difende ancora piuttosto bene. Generosa bandiera nel deserto del Biscione

Carlo Cavicchi
Quattroruote
Il lato B della Giulietta | Via Mazzocchi 2.0
 
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Condivido! Il posteriore della Giuly è perfetto, tranne che per la colorazione dei gruppi ottici: i 2 rettangoli bianchi (retronebbia e retromarcia) stonano. Per il resto è tutto perfetto: sguardo grintoso, lunotto proporzionato, passaruota muscolosi, estrattore nero nel paraurti... All'anteriore manca un po' grinta nello sguardo, ma resta abbondantemente la più bella del segmento!
 
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