Senza troppo rumore è stata presentata a Ginevra la MiTo con cambio a doppia frizione elettroattuato con paddles al volante, il motore è il 1.4T da 135cv.
Ecco cosa dice in proposito Quattroruote con alcuni commenti interessanti e maliziosi:
"La trasmissione, va detto, consente all'Alfa Romeo MiTo di accorciare le distanze con la concorrenza tedesca. Ma anche e soprattutto di conferire alla piccola sportiva quel tocco in più che dovrebbe distinguere le vetture del Biscione dalle altre berline del gruppo. Agli alfisti, insomma, non basta lo stile, una linea sportiveggiante e l'illuminazione rossa del quadro strumenti. Ecco, allora, un buon argomento per amplificare l'interesse intorno alla MiTo.
Il cambio a doppia frizione è stato sviluppato internamente: buon segno, vuol dire che nei sotterranei segreti dell'Alfa Romeo raccolgono le richieste, le elaborano e le mettono in produzione. Alla faccia di chi vede di cattivo occhio il futuro della Casa. Sei marce, levette al volante (a richiesta, ma chi è il pazzo che non le vuole?) e un'elettronica integratissima, che dialoga con lo sterzo, i freni, l'acceleratore, il selettore Dna, l'Abs, l'inclinometro e il motore. Non solo: dialoga anche con il sistema Start&Stop. Per la cronaca, e soprattutto per chi accusa l'azienda italiana di immobilismo, si sappia che l'Alfa TCT vanta 23 brevetti in tre aree: controllo, meccanica e attuatore cambio."
C'è da dire che, ultimamente, 4Ruote è stato particolarmente critico nei confronti di Fiat per la gestione dell'Alfa, che mi ricordi non è mai successo.
Ecco cosa dice in proposito Quattroruote con alcuni commenti interessanti e maliziosi:
"La trasmissione, va detto, consente all'Alfa Romeo MiTo di accorciare le distanze con la concorrenza tedesca. Ma anche e soprattutto di conferire alla piccola sportiva quel tocco in più che dovrebbe distinguere le vetture del Biscione dalle altre berline del gruppo. Agli alfisti, insomma, non basta lo stile, una linea sportiveggiante e l'illuminazione rossa del quadro strumenti. Ecco, allora, un buon argomento per amplificare l'interesse intorno alla MiTo.
Il cambio a doppia frizione è stato sviluppato internamente: buon segno, vuol dire che nei sotterranei segreti dell'Alfa Romeo raccolgono le richieste, le elaborano e le mettono in produzione. Alla faccia di chi vede di cattivo occhio il futuro della Casa. Sei marce, levette al volante (a richiesta, ma chi è il pazzo che non le vuole?) e un'elettronica integratissima, che dialoga con lo sterzo, i freni, l'acceleratore, il selettore Dna, l'Abs, l'inclinometro e il motore. Non solo: dialoga anche con il sistema Start&Stop. Per la cronaca, e soprattutto per chi accusa l'azienda italiana di immobilismo, si sappia che l'Alfa TCT vanta 23 brevetti in tre aree: controllo, meccanica e attuatore cambio."
C'è da dire che, ultimamente, 4Ruote è stato particolarmente critico nei confronti di Fiat per la gestione dell'Alfa, che mi ricordi non è mai successo.