Ci provo...
1 - Precisione: ad ogni movimento dello sterzo (anche molto piccolo) dovrebbe corrispondere un proporzionato movimento delle ruote sterzanti, di norma uno sterzo preciso non comporta la necessità di correggere in continuazione la traiettoria (almeno fino a che si resta nei limiti fisici dell'auto). A favore della precisione sono l'assenza di giochi al volante, la rigidità del sistema sterzante (braccetti-scatola di sterzo-albero-supporti) e l'eventuale presenza di pneumatici ribassati.
2 - Prontezza: tanto minore è il tempo che passa tra la rotazione del volante e l'effettivo inizio di cambio di traiettoria del veicolo tanto più lo sterzo viene giudicato pronto. Ancora una volta la rigidità del sistema di sterzo gioca un ruolo di primo piano così come la presenza di pneumatici ribassati (in più una ripartizione corretta delle masse dell'auto non sarebbe da sottovalutare).
3 - Direzionalità: uno sterzo diretto è uno sterzo poco demoltiplicato, cioè a pochi gradi di rotazione dello sterzo corrisponde un movimento sensibile delle ruote sterzanti. Tradizionalmente uno sterzo molto diretto è ottimo nel misto-stretto per affrontare le curve ed i tornanti senza grandi movimenti del volante ma diventa più impegnativo da gestire alle alte velocità.
4 - Omogeneo: per essere definito tale uno sterzo deve essere valido a tutte le velocità mantenendo un comportamento simile sia alle basse che alle alte andature.
5 - Comunicatività: è la capacità che ha il sistema di sterzo di trasmettere attraverso il volante le sensazioni alle mani del conducente; uno sterzo comunicativo permette di capire cosa succede alle ruote anteriori (in curva ed anche in rettilineo) e quanta aderenza è disponibile; sulle sportive di un certo livello la comunicatività di sterzo è spesso il parametro fondamentale per esaltare l'esperienza di guida. La comunicatività è stata la più grossa croce dei costruttori che negli ultimi anni sono passati dai servosterzi idraulici ad i sistemi elettrici o elettroidraulici.
6 - Reazioni: le reazioni di sterzo sono quelle piccole e grandi rotazioni involontarie che il volante esegue per effetto delle ondulazioni del manto stradale o anche per l'abbondante coppia motrice scaricata in accelerazione sulle ruote (ovviamente sulle trazioni anteriori). Un buono di sterzo è quello che da un lato attenua le reazioni e dall'altro non filtra troppo in modo da mantenere il comando comunicativo (lo stato dell'arte si trova nell'equilibrio dei 2 parametri).
7 - Raggio: il raggio di sterzo non è altro che il raggio della semicirconferenza idealmente tracciata dall'auto durante una manovra di inversione a U a bassa velocità con lo sterzo a fondo corsa (tutto a destra o tutto a sinistra); un raggio di sterzo elevato è sinonimo di un'auto poco maneggevole nelle manovre in spazi angusti. In linea di massima tanti più gradi di rotazione possono coprire le ruote sterzanti tanto minore sarà il raggio di sterzo (a proposito, il doppio valore del raggio di sterzo viene detto diametro di svolta).