Se si mette il cerchio sulla macchina equilibratrice e lo si fa girare a mano, o lo si osserva bene quando sta per fermarsi e gira più lentamente dopo che è stato lanciato, si vede anche a occhio se e dove è storto, soprattutto quando non c'è sopra il pneumatico.
Se il cerchio ha preso una botta, se lo si osserva in senso assiale non gira rotondo (si fissa un punto o si mette un riferimento e se il raggio varia.. son dolori). Se ha preso una botta forte può anche esser piegato e lo si vede osservando perpendicolarmente all'asse (non lo si vede dritto).
Guidando si sente se il cerchio ha dei problemi.
Per l'equilibratura il piombo è vietato da anni (per motivi ambientali, inquina le acque, e non fa proprio bene bere acqua al piombo), mi pare usano zinco ora.
Oggi ci sono in vendita molti cerchi a basso costo fabbricati non si sa dove (in Cina di solito), non si sa da chi, che non hanno alcuna omologazione (è quello che mi hanno risposto in tanti che vendono cerchi su internet).
L'omologazione (come quella del TUV o secondo i capitolati delle varie case costruttrici) non è solo un bollino, ma vuol dire che il cerchio supera prove statiche (non si rompe alla prima buca) e prove a fatica (cioè non si apre per delle cricche dopo poche decine di migliaia di Km, o meno). Quattroruote (11/2009, mi pare) ha provato un cerchio in acciaio con risultati drammatici: oltre a esser più pesante dell'originale e aver delle misure che potevano render difficile o impossibile il montaggio a seconda delle auto (vuol dire che non riescono, o non hanno le tecnologie nemmeno per copiare un cerchio originale), si è rotto a fatica durante le prove di omologazione, che riproducono le sollecitazioni che ha un cerchio su strada (nonostante che fosse più pesante: di solito più materiale c'è e meno è sollecitato, più un pezzo resiste, se è correttamente disegnato).
COn i cerchi in lega leggera (lega di alluminio) la situazione è anche peggiore, perché come materiale è molto più soggetto a problemi di fatica dell'acciaio, e serve esser un po' più bravi che per produrre cerchi in accaio...
Prima di comprare un cerchio chiedete sempre chi è il fabbricante, e quali omologazioni ha un cerchio. E sperare che il costruttore dei cerchi sia serio e che i cerchi che produce siano davvero uguali di quelli che manda a testare.
Pochi euro di risparmio non valgono la pelle.
Nel secolo scorso si stava meno attenti alle omologazioni, e più al nome del produttore di cerchi, che erano di solito ben noti, erano per lo più italiani o tedeschi, e fornitori di primo equipaggiamento delle varie case automobilistiche, e si dava per scontato che anche i loro cerchi aftermarket fossero della stessa qualità di quelli montati di primo equipaggiamento.
Oggi molti di quei marchi non esistono più (travolti dalla globalizzazione e dalla crisi), e alcuni hanno spostato le produzioni in altri paesi. Quindi è sempre bene chiedere almeno l'omologazione TUV (che però se non ricordo male da Quattroruote, è meno severa di quella FIAT).