www.mrtm.com non lo trovo, è forse
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Vanno rimessi gli originali o compatibili. Dentro c'è un risalto in gomma, per la continuità del condotto e per posizionare correttamente il tutto.
Non si può usare un pezzo di tubo generico, dentro ci pasano vapori d'olio del ricircolo e si possono avere ritorni di vapori di benzina. Inoltre l'integrità di tutto quanto è a valle della farfalla acceleratore è fondamentele per il correto funzionamento del servofreno: mai provato a frenare in discesa a motore spento? Meglio esser a passo d'uomo e con la mano dx già sul freno a mano...
In rilascio ad alto numero di giri nel condotto c'è una forte depressione. Un tubo qualsiasi può rompersi durante una scalata, o venir attaccato nel tempo da olio e benzina e rompersi.
Per controllare che non aspiri aria si può spennellare i condotti con acqua saponata o (se si vuole spendere usare lo spray che usano quelli che revisionano le caldaie qunado cercano le perdite di gas).
La 75 T.S. 2.0 quando era in vendita (lo avevo già scritto) era l'alto di gamma dell'ALfa Romeo, perché le auto a benzina oltre 2 litri erano fiscalmente molto penalizzate, e quindi poco diffuse in Italia. Costi di gestione e costo dei ricambi vanno in proporzione al posizionamento dell'auto. E negli altumi anni iricmabi sono aumentati molto più dell'inflazione (mi pare seguano l'andamento delle assicurazioni
).
Anche se le quotazioni delle 75 sono basse i costi di ripristino, sono da auto di pregio, possono esser pari o superiori a quelle per un Duetto, che è quotato 10000÷13000 €.
Cioè se si vuole metterle a posto le spese da metter in preventivo sono dell'ordine delle migliaia di euro, non delle centinaia, se l'auto è stata trascurata. E da un paio d'anni la disponibilità dei ricambi è diventata un problema: Fiat non li fornisce più e non hanno cominciato ancora a rifarli come per altre Alfa più vecchie. QUindi l'approccio è quello che si ha con le auto storiche: la uso se è a posto, se non trovo pezzi importanti per la sicurezza la fermo sinché non risolvo.
