Aldilà dei vari discorsi moralisti che si potrebbero fare sopra la diatriba "prodotto in Cina SI/NO" in cui non voglio addentrarmi, correttezza però vorrebbe che se tu porti un determinato marchio sul muso, ciò ha un heritage, retaggio, eredità, patrimonio, che vanno aldilà della proprietà fisica dei mezzi di produzione (come direbbe Marx) ma fanno un po' quasi parte degli usi e costumi o permettetemi consuetudini di chi si "affeziona" ad un determinato marchio. Ciò vale in questo caso per i marchi auto: Alfa, Lancia, Ferrari sono marchi storici italiani (checchè orami FCA non lo sia più praticamente), BMW, Mercedes, Audi tedeschi, Citroen, Peugeot, Renault francesi, Saab, Volvo svedesi. Ora, tenendo questa cosa bene in mente, che senso avrebbe per gli appassionati del marchio BMW comprare un prodotto fatto in Cina o per gli alfisti effettuare un acquisto di un mezzo costruito nel Celeste Impero? A mio avviso nessuno. Idem quindi per un prodotto che porta sul muso il marchio Volvo. Non per nulla in BMW, dove non sono di certo scemi, non costruiscono le Mini in Slovacchia o Ungheria o Sudafrica come una qualsiasi Q7 o Classe A, CLA, B o Classe C ma ad Oxford, UK, così come Rolls Royce nel Goodwood plant, vicino al famoso circuito. Capirai quindi che il discorso produzione merita davvero una considerazione molto più importante di quanto venga invece sottointeso un po' da tutti.