Merk, per esperienza personale (anche se indiretta) quando una fabbrica disloca,o peggio chiude, il 50 % della colpa è anche del personale che ci lavora (da quello che scrivi non è il tuo caso e comunque non prendere niente di quello che scrivo sul personale, il mio è un semplice ragionamento al di là dei '' protagonisti'') Qui dalle parti in cui vivo c'era uno stabilimento enorme della olivetti che ha chiuso diversi anni fa. Bene, dai racconti di quelli che ci lavoravano dentro ho scoperto un mondo. Gente che giocava a carte, gente che timbrava e andava a casa, gente in finta malattia. Insomma un po' come oggi ma molto peggio. Per non parlare di quando sono arrivati i sindacati che per proteggere i diritti dei lavoratori gli hanno fatto dimenticare pure i doveri. Stessa cosa allo stabilimento fiat di atessa o alla pilkington di san salvo ambedue in abruzzo. Cose da far rabbrividire. Poi appena si oarla di chiusura tutti a farsi il cxxo quadrato per scongiurare il peggio. Se ci aggiungi anche il regime fiscale italiano la frittata è presto fatta. Noi da parte nostra potremmo (come dicevo prima) sforzarci a comprare italiano, partendo dal latte e finendo alle auto (ovviamente senza diventare integralisti). Per fare un esempio, il latte che costa meno nella grande distribuzione arriva sempre dall'estero (germania quando va bene poi paesi dell'est). Costa 10 centesimi di € in meno al litro quindi abbiamo un risparmio immediato in tasca ma il latte italiano intanto va buttato e il contadino che lo produce non guadagna e non spende. È il cane che si morde la coda. Più cercheremo di risparmiare comprando fuori dall'italia e più diventeremo poveri. Per concludere, le aziende vanno dove c'è una maggiore possibilità di guadagno quindi non possiamo colpevolizzarle più di tanto.... 
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