ciao, mi sembra di aver capito che il pistone si "cola" dalla parte dell'aspirazione. ora ci sono molti fattori da prendere in considerazione , il più importante è che il problema è recidivo, ora bisognerebbe sapere se anche la volta precedente il pistone si è rovinato nel medesimo modo, anche se già il fatto che è sempre lo stesso cilindro (inteso come n.) è abbastanza significativo. la già citata ipotesi dell'iniettore di quel cilindro che eroga una quantità di carburante inferiore con tutte le conseguenze dello smagrimento, cosa che potrebbe essere avvalorata da una attenta analisi delle (sopratutto della) candela che ancora oggi rimane una delle "finestre" con le quali "vedere" cosa accade dentro il cilindro. dopo bisogna verificare con i componenti smontati, tutte le misure e le tolleranze tra cilindro, pistone, segmenti, testata, albero motore, perno di biella e la stessa biella . è importante analizzare bene il blocco e anche i passaggi della lubrificazione , controllando anche gli ugelli che stanno sotto ogni cilindro i quali spruzzano olio ad alta pressione dentro il pistone (sotto la superficie del cielo) sia per lubrificare il perno dello spinotto biella sia per raffreddare il pistone. Tutte operazione da fare in apposita officina ben attrezzata e con personale competente. Bisognerebbe sapere anche cosa e in che modo è stato fatto nelle operazioni riparative dopo la prima volta della rottura . anche l'iniettore che "piscia" può creare danni per esempio lavando il velo d'olio che lubrifica la parete del cilindro e quindi di pistone e fasce, o anche in casi un pò più limitati comunque la benzina che penetra a goccioline non nebulizzate non partecipa alla corretta combustione ma a seconda di tante altre circostanze può creare diverse situazioni tutte nocive e anche potenzialmente in grado di causare danni simili ( spiegarle tutte sarebbe lungo, magari in un'altro post.).
anche una brusca accelerata a freddo può rovinare un pistone in questo modo, magari accade sempre nello stesso cilindro perchè proprio in quello si altera prima degli altri quell'equilibrio fatto di tolleranze e altri fattori che devono rimanere entro determinati limiti, sulla mia alfetta telecomandata (che a breve vedrete) accadde proprio questo nel 1990 : mi accingevo ad effettuare i miei primi esperimenti del prototipo di radiocomando che stavo costruendo , per ragioni di spazio ( non potevo andare in giro con un radiocomando da modellismo) per rendere tascabile il radiocomando (metà di un pacchetto di sigarette) gli otto pulsantini avevano funzioni multiple a seconda della sequenza o dalla modalità di pressione del dito, stavo lavorando proprio a quello del comando acceleratore gli esperimenti erano mirati alla modifica per rendere proporzionale un già esistente canale on-off ma quando andai a premere il pulsantino (con la macchina in moto al minimo e ricevitore attivato ) un transistor rimase in conduzione dopo essersi fuso col risultato del motore a tavoletta che gridava aiuto! esprimendosi col limitatore di giri, il motore era freddissimo (appena messo in moto) dopo giorni di sosta , da quel momento in poi il pistone del 2° cilindro ad un determinato regime di giri faceva un rumoraccio, tipico dello scampanamento , quando andai a sostituirlo notai una cosa simile a quella descritta in questa discussione.
non mi viene in mente altro, ciao.