Buon salve Alfisti, con questo post proverò a commentare, con le mie competenze disponibili, il nuovo veicolo SUV di segmento B nel suo complesso partendo dal design a quello tecnico, che uscirà quest'ultimo in un successivo e forse più breve post, per quanto per ora le informazioni della nuova autovettura del Biscione siano limitate e dovremmo attendere le prove da parte della stampa tra qualche settimana. Cominciamo da un commento che, a prima vista, potrebbe sembrare un commento qualsiasi dei molti detrattori di questo nuovo modello ma che, essendo che tale utente è una persona che ho conosciuto, non è superficiale e che se chiedessi la sua opinione tecnica dal punto di vista di design suppongo mi risponderebbe in maniera fortemente dettagliata.
D'accordo, partiamo dal fatto che chi ha commentato altro non è stato che il professore su fotomontaggio digitale la quale mi sono ritrovato lo scorso semestre. Persona relativamente giovane e molto preparata in questo settore del design automotive, anzi direi una persona che non ha peli nella lingua ed è diretto nel suo lavoro quando deve segnalare errori progettuali, come allo stesso modo faceva nel nostro corso. Tra l'altro l'individuo in questione ha lavorato con marchi automobilistici molto importanti. Non vado oltre, non voglio avere cause legali se diffondessi sue informazioni di lavoro private ma posso garantirvi che è una persona molto competente. Con questa introduzione voglio affermare che se persino una persona che lavora nel mondo automotive si sia permesso di affermare ciò, allora c'è qualcosa non va nel risultato finale dell'Alfa Romeo Milano. Dunque, con le mie competenze attuali, proverò a dare un giudizio senza troppe influenze nel progetto "Milano" partendo dall'esterno.
La vista front del veicolo si caratterizza per una radicale reinterpretazione del trilobo che non avveniva da più di 20 anni, da quando nel 1998 venne presentata l'Alfa Romeo 166 che fu l'ultima vettura del biscione ad avere il porta targa in maniera simmetrica nel paraurti anteriore con un trilobo di dimensioni più "umane" prima che effettivamente la 147 sdoganasse, a livello visivo, il trilobone che è arrivato fino ad oggi con l'Alfa Romeo Tonale. Con la Milano, invece, si fa un passo indietro nella reinterpretazione del trilobo seppur comunque rimanga molto elaborato rispetto alla gamma attuale del Biscione. Tale cambio, probabilmente, è stato imposto dagli ingegneri Alfa Romeo per i limiti tecnici nel pianale di origine PSA e per il fatto che ci siano componenti di raffreddamento sia per l'unita elettrica e sia per quella termica associata al powertrain elettrico di tipo mild-hybrid che hanno imposto una riprogettazione del bumper anteriore per fattori anche ai flussi aereodinamici da far incanalare nella sezione frontale. Continuando, un elemento che, rispetto ai render presenti su internet, che entra in contrasto con gli elementi stilistici tradizionali del Biscione è il trilobo, in colore della carrozzeria, che unisce i due fanali. Citando i fanali, la forma e grafica interna di essa sono una reinterpretazione "strong" e forse eccessiva delle tre lampade (elemento caratteristico della 159) che se presi singolarmente dell'auto non ti comunicano che si tratti di un elemento Alfa Romeo anzi, piuttosto di un elemento di un auto asiatica soprattutto a causa della forma dei fanali che rappresenta una sorta di "ciglio". La griglia triangolare centrale, dal mio punto di vista, è un pugno nell'occhio con colori molto chiari come il bianco che, appunto, nell'esemplare leakato il giorno prima della presentazione del veicolo, mentre stava per essere camuffato, non era un bel vedere. Altra problematica è creata nella riproduzione grafica della griglia triangolare, in tipo plastico, del logo del biscione, presente nelle versioni con unità totalmente elettriche, da una sensazione "cheap" o comunque poco consona allo status del veicolo che rientra nel segmento di tipo "Premium" tra i concorrenti. Ho voluto, quindi, provare a fare delle piccole correzioni attraverso Photoshop e, dal mio punto di vista, la situazione cambia in maniera migliore rispetto al modello definitivo. Anzi, rimuovere quell'elemento plastico nella griglia migliorerebbe di molto la vista front del veicolo insieme alle modifiche proposte in foto. Nonostante ciò, la vettura è ben piazzata a terra nelle foto ufficiali della cartella stampa rispetto, ad esempio, alla Tonale.
Nella vista side si può notare come il veicolo sia ben piazzato a terra, complice la dimensione dei cerchi in lega e dell'assetto ribassato in questa versione "veloce" della Milano. Continuando, le proporzioni in questa vista si sviluppano molto in altezza, complice la lunghezza del veicolo assieme agli sbalzi anteriori e posteriori ridotti che la fanno sembrare più alta di quel che è in foto, infatti l'altezza effettiva è di circa 1,50 metri e quindi non molto alta, paragonabile quasi a quella della Fiat panda in versione stradale. La fiancata, sotto la green-house (volume dell'abitacolo), presenta delle character line apprezzabili con conseguenti riflessi alla luce che non sono così difettosi. E' interessante come il volume risale verso il fender (parafango) in posizione posteriore insieme all'accenno del piccolo spoiler, che può piacere o meno, che danno un probabile richiamo ai due volumi e mezzo presenti nell'AlfaSud o nella 33. E' apprezzabile che, come per Tonale, i designer del centro stile Alfa Romeo abbiano voluto dare un volume più dinamico possibile attraverso un volume posteriore, dov'è presente il lunotto, molto inclinato per evitare l'effetto "boxy" o "scatoloso" presente in molti SUV dello stesso segmento della Milano o più in alto come Volkswagen T-Cross o Mercedes GLA a discapito, però, della visibilità posteriore in situazione di parcheggio. Una critica che dà un ulteriore sensazione "cheap" nell'esterno dei veicolo sono i brancardi inferiori di plastica in effetto opaco che potevano mettere in effetto lucido, come nelle versioni top di gamma della Tonale. Per concludere l'analisi del side, affermo che molti nella fiancata della green-house ci hanno visto una forte somiglianza verso una concorrente dello stesso segmento, poco più grande, ovvero la Nissan Juke, in particolare nella parte posteriore della Y0 della outline del posteriore. Su ciò, posso concordare abbastanza.
Nel vista back è molto discussa la scelta del gruppo fanali, che segue un trend stilistico che persino la Stola 2000 aveva seppur fosse un concept, che rimane unita apparentemente da una striscia di colore nero lucido. Di fronte abbiamo un grande paraurti in plastica nera opaca, lì vale lo stesso discorso fatto sui brancardi laterali, ovvero che se fossero state in nero lucido sarebbe stata migliore la percezione di un prodotto "Premium". In questa vista l'Alfa Romeo, seppur forse in maniera impersonale e uniformato ad altri concorrenti, anche di segmento superiore, si dimostra molto aggressiva seppur le critiche sulla fanaleria sia stata dura, in particolare il fatto che le frecce di direzione formino una sorta di "lacrima" che scende in giù senza una continuità e integrazione nel complesso del volume posteriore del side. Altra critica è stato il fatto di dover mettere, in lettering, il nome del marchio al posto del logo (che fa posto alla telecamera di parcheggio posteriore di 180°) creando una non-continuità come nel caso fiat, con presenza di loghi e lettering non uniformi. Il nome della vettura, in questo caso, si trova nel side, precisamente nel fender anteriore. Io ho provato a fare qualche piccolo cambiamento nel gruppo fanaleria e l'inserimento del logo del biscione nel piccolo spoiler. I risultati sono minimi, ma penso possano dare un altra direzione stilistica nel veicolo che forse, a livello stilistico, avrebbe potuto salvarla.
Concludo questa parte incentrata sul design generale analizzando l'architettura organizzativa degli interni. Rispetto agli interni di Tonale, si è fatto un passo avanti con un organizzazione di elementi come ad esempio il sistema di infotainment inserito al centro plancia come elemento interno, rispetto ad esempio ai sistemi di Jeep Avenger e Fiat 600 che sono a sbalzo. E' interessante la differenziazione che hanno fatto i designer del biscione rispetto a quest'ultimi due veicoli citati che hanno plance molto simili, soprattutto considerando il posizionamento di prodotto che ha questo SUV del Biscione. Continuo che la selleria dei sedili e la scelta dei materiali, nella parte superiore della plancia, sembra ben consona ad un marchio premium seppur si veda l'influenza del carry-over PSA, vedasi i comandi nel tunnel centrale che sono ereditati dai modelli dei marchi francesi. Mi aspetto che la nota dolente saranno i pannelli porta (ereditati da altri modelli come appunto Avenger e 600) e i materiali nella parte inferiore della plancia che, posso suppore, saranno di plastica rigida al tatto e lontana dagli occhi dei passeggeri, come già succede in altre auto, anche di segmento superiore e di marchi più blasonati. Molto belli come trama dei tessuti ed ergonomia contenitiva i sedili delle 1st Edition "Speciale", disponibili come optional anche nelle top di gamma, di produzione Sabelt.
In conclusione di questa 1° parte del post, seppur ci siano state forti e dure critiche nei confronti di questa autovettura del biscione, bisogna tenere conto che si tratta di un autovettura di grande produzione in serie e che dietro all'utilizzo di componenti già pre-esistenti ci sono delle logiche economiche e industriali atte a contenere anche i costi di produzione e cercare di puntare al massimo profitto. Su ciò, comunque, ci tornerò nel successivo post dove mi incentrerò, in base a quanto ne possa sapere, nel lato tecnico e industriale sulla quale molte sono state le critiche, anche di persone "autorevoli". Dal punto di vista di design, penso che l'auto debba essere vista dal vivo per farsi una reale impressione dello stile esterno e di seguito, probabilmente a chi piaccia o meno, abituarsi ad un aspetto esterno molto prorompente e contrastante rispetto agli ultimi modelli del Biscione ovvero Giulia, Stelvio e Tonale. Sono curioso di vederla, sinceramente, e di analizzare e toccare i volumi per farmi un idea più chiara del design esterno. L'auto non la trovo così pesante o brutta, ma presenta dei difetti di elementi esterni non indifferente ma per il resto il volume e la gestione di quest'ultimo mi piace. Detto ciò, alla prossima parte del post Alfisti!