Arretrare la posizione di guida dell’alfa 33: volante – cambio – sedile

bobkelso

Alfista Megalomane
20 Marzo 2008
2,321
654
176
Mi
Regione
Lombardia
Alfa
33
Motore
1.3 v.l. GPL
Altre Auto
avute negli anni ( quasi solo d'epoca, hobby del restauro ):
Lancia, Matra, Fiat, VW, Audi, Volvo, Renault, Peugeot, Opel, Ford, Jeep, LandRover

Premessa

Apro un lungo post per sviscerare un difetto a parer mio serio (ma rimediabile) dell’Alfa 33 su cui come orgogliosi possessori di quest’auto molto divertente tendiamo a non soffermarci:
la posizione di guida originaria: è scomoda!
Ah..sacrilegio! :lol2: ..lo so..ma ormai l’ho scritto.., perlomeno pare scomoda per le altezze medie di oggi, e specie se si fa uso quotidiano dell’auto e non si ha l’elasticità fisica dei 20 anni, quando sembrava comoda anche la posizione di guida delle apecar usate per fare le garette in paese (bei ricordi).

Il quadro della situazione
L’auto è bassa e con la seduta dei sedili bassa, per stare comodi ci vorrebbe una guida semidistesa e sportiva. Invece, nonostante la pedaliera sia infossata a fianco del passaruota, rispetto ad essa il volante e la leva del cambio sono comunque poco arretrati, all’incirca come sarebbe su una vettura alta, con sedili alti e posizione di guida quasi verticale.
Così in pratica per avvicinarsi a volante e cambio, anche se si è di taglia media, si guida con il sedile avanzato, con le ginocchia piegate e sollevate dalla seduta (“ginocchia in bocca”) e con lo schienale abbastanza verticale, e anche stando così rannicchiati magari nelle curve e nei cambi marcia in 3a e 5a le spalle devono ancora staccarsi un po’ dal sedile e tendersi in avanti per usare i comandi. Questa posizione forzata rende le manovre della guida un po’ meno rapide e precise, potenzialmente un po’meno sicure, inoltre rende scomodo anche il disassamento laterale della pedaliera, che invece di per sé non darebbe particolari fastidi, perché la gamba sinistra ha ancora meno spazio per stendersi, e fa anche sentire maggiormente attraverso i sedili le buche della strada, rendendo un viaggio lungo poco confortevole, specie la propria 33 è personalizzata con assetti, gommature e sedili nelle varianti più sportive e meno “soffici” tra quelle disponibili.
Anche il diametro di 38 cm del volante, necessario per le versioni senza idroguida, è forse un paio di cm troppo ingombrante nel basso abitacolo della 33, infatti nelle ultime versioni sportive 16v Q4 si apprezza anche un volante diverso da 36 cm di diametro.

La buona notizia è che se la 33 ci piace per una serie di buone ragioni (carattere, suono, guida, linea originale, etc..) invece di sostituirla con qualche successiva “alfa-fiat” più confortevole ma meno originale, possiamo migliorare la posizione di guida è goderci i pregi della macchina.
Metto qui una guida con le prove che ho fatto per chi ha da poco un’Alfa 33, chi ha già una certa esperienza di auto/meccanica va da sé troverà molti concetti scontati o magari avrà piacere ad aggiungere altri consigli o esperienze. Nei giorni successivi metterei tre parti :

Parte 1: posizionare il volante più indietro, con pezzi aftermarket oppure, per restare più vicini allo stato originale, con modifiche quasi invisibili al volante di serie

Parte 2: portare la leva del cambio più indietro, anche qui con modifiche quasi invisibili

Parte 3: una volta riposizionati volante e cambio è possibile utilizzare il margine guadagnato un po’ per arretrare i sedili per stendere le gambe e un po’ per inclinare maggiormente il sedile (schienale e seduta), giocando sugli spessori imbullonati sotto le guide, dando più sostegno alle gambe e meno tensione e peso alla schiena, impostare meglio le curve e fare cambi marcia più facili e veloci, avere un discreto spazio intorno alle spalle e alla testa, perché saranno più lontane dal padiglione e dal montante del parabrezza, e avere, insieme al colpo d’occhio sulle belle linee retrò ed essenziali del cruscotto, la piacevole sensazione di guidare una berlinetta sportiva e ben assettata.
 
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Parte 1: Volante
– avviciniamo questo benedetto aggeggio così lontano



Diametri e arretramento
- il volante originale da 38 cm, misura del diametro esterno della corona, dell’Alfa 33 può essere utilmente arretrato di 30/50mm;
- per arretramenti elevati, diciamo di 40/70mm, conviene invece puntare su un volante da 36/35 cm, per avere meno ingombro quando si sale e scende dall’auto e più spazio per le gambe;
- personalmente sconsiglio invece sulla 33 “volantini” di diametro inferiore a 35cm, per ragioni di stile ma anche di reale usabilità.

Varie possibilità di modifica:

a) mozzo aftermarket + volante aftermarket

per chi ha poco tempo o manualità è la soluzione migliore anche se più vistosa e costosa
(considerare la spesa per un mozzo e un volante aftermarket, magari compatibili con lo stile retrò dell’auto, pulsante clacson e ghiera se prevista, eventualmente un distanziale);

forature standard attacco mozzo / volante
- 6 fori filetto M5 posti su un diametro di 70 mm,
è lo standard più diffuso: Momo, Sparco, Omp, Simoni, etc,
- 6 fori filetto M5 posti su un diametro di 74 mm,
è uno standard meno diffuso: Luisi, Nardi, Personal, etc
- ci sono altri standard di forature ma molto più rari

volanti piatti
la faccia che si imbullona al mozzo è all’incirca a filo con il piano posteriore della corona;

volanti a calice
la faccia che si imbullona al mozzo e le razze sporgono oltre lo spessore della corone; ad es. “caliciatura 70“ può significare che l’altezza totale del volante sarà 70mm + circa 33mm dello spessore della corona;
con questa convenzione, il volante originale della 33 ha una caliciatura di circa 15mm,
(però da davanti sembra un volante piatto per lo spessore della placca del clacson).
Al momento dell’acquisto di un volante meglio riverificarne l’altezza perché qualche venditore con “caliciatura 70” magari intende invece 70mm di altezza compresa la corona;

lunghezza del mozzo
con il mozzo può essere incluso uno spessore rimuovibile di alluminio, ma non è garantito che se montato ad es. con un volante piatto equivalga come posizione al volante originale della 33, ogni costruttore si regola a modo suo; per aiutare nelle ricerche metto qui una foto e le misure di alcuni mozzi che ho paragonato avvitandoli su un asse di sterzo di ricambio di Alfa 33:

00_hub_alfa_33_75.JPG

- a Dx si vede un mozzo originale della 33 ultima serie e appoggiato sotto l’anello di lamierino nero che nel montaggio è interposto tra mozzo e volante e nasconde alla vista le razze del mozzo;
- un mozzo targato 010S (forse Simoni Racing?; ricorda il modello della Momo ma non è uguale);
rispetto al mozzo della 33 questo sporge di 3 mm (compresi i 12 mm del distanziale nero di serie visibile già montato sul mozzo in foto);
- un mozzo targato Sport Line (forse affiliata OMP?), che rispetto a quello della 33 sporge di 11,5mm (compresi i 13,5 mm dello spessore a disco largo visibile smontato in foto)
- nel fare i calcoli per un nuovo volante vanno considerati altri 15 mm aggiuntivi per la caliciatura del volante originario della 33
- in rete per la 33 si trovano più spesso i mozzi della Momo che però ho visto solo in foto

calcolare l’arretramento
una volta capito di quanto si vuole arretrare il volante, converrebbe acquistare prima un mozzo, paragonarlo al mozzo originale come qui sopra per fare i conti corretti e poi scegliere la (consistente) caliciatura che dovrà avere il nuovo volante per arrivare all’arretramento voluto,
(al limite interponendo un distanziale abbastanza sottile per la regolazione fine della distanza);
se invece ci piace un volante piatto o poco caliciato, perché di solito sono meno vistosi, o perché ne abbiamo già uno in garage, per arretrarlo servirà interporre un distanziale piuttosto alto;

tipi di distanziali
- possono essere di tipo massiccio con diametro esterno costante e fori per viti passanti, è possibile farle realizzarli artigianalmente in tutta sicurezza perché sollecitato solo “in compressione”,
- oppure del tipo flangiato e sfinato, cioè con una larga flangia forata su entrambi le facce e la parte centrale invece con diametro esterno ridotto per avere lo spazio per posizionare le viti sulle flange; una flangia si imbullona al volante e l’altra al mozzo, usando 6+6 viti corte; in questo caso è sollecitato a flessione/torsione e per ragioni di sicurezza escluderei la fabbricazione artigianale, perché potrebbe essere usato un alluminio di tipo o spessore non adatto a resistere “a fatica” cioè a sollecitazioni anche basse ma ripetute nel tempo (oltre ad essere quasi sicuramente ritenuto illegale su strada), meglio quindi l’acquisto di un pezzo testato/omologato dalle note ditte di accessori;

aggiustamenti estetici
dietro al volante originale della 33 è presente un lamierino che nasconde quella parte del mozzo che sporge dalle plastiche del piantone di circa 1 cm (questa distanza varia leggermente alzando o abbassando il piantone dello sterzo); montando un altro mozzo e volante converrà verificare che le parti del mozzo o del distanziale che rimarranno scoperte dalle plastiche non risultino un pugno in un occhio, alla peggio procurandosi un soffietto in gomma per mozzi sportivi per nasconderli; ad esempio i distanziali del tipo flangiato e sfinato sono leggeri ma discretamente brutti a meno che non stiate allestendo tutti gli interni dell’auto in stile “racing”.

comando frecce
sulla 33 il rientro automatico delle frecce è pilotato da due dentini di plastica nel retro del mozzo, fissati ad un dischetto rimuovibile dal mozzo che porta anche il contatto strisciante per il clascon; a seconda delle annate ci sono due versioni di questi dischetti, con differente posizione angolare dei due dentini, cui corrispondono gruppi comandi devioluci/frecce sul piantone dell’auto leggermente diversi; in pratica con il volante in posizione neutra questi dentini possono trovarsi o sulla stessa linea orizzontale ( “ a ore 3 e ore 9” di un orologio), oppure nell’altra versione ruotati di 45° gradi.

00_dischetti.jpg

Nei mozzi aftermarket i due dentini sul retro sono in metallo e in posizione fissa, se si è sfortunati potrebbero risultare sfalsati di 45° rispetto all’impostazione per il blocco luci della propria auto; si potrà comunque ruotare il mozzo di 60° (cioè la spaziatura angolare tra un foro volante e il successivo) prima del montaggio del volante e ridurre l’errore da (+)45° a (-)15° e avere un funzionamento imperfetto ma accettabile del rientro frecce; oppure i più precisi potrebbero fare nel mozzo una seconda serie ruotata di 6 fori filettati che posizionano correttamente i dentini

(segue)
 
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b) volante aftermarket + mozzo originale alfa 33

Il mozzo originale della 33 è migliore di quelli aftermarket come precisione di montaggio sull’asse, è più leggero, è conforme alle specifiche di sicurezza originarie, preso di recupero costa poco,
non presentare il possibile problema dell’allineamento con il rientro del comando delle frecce;
l’ostacolo al suo riutilizzo è che il mozzo Alfa 33 ha un attacco ad 8 fori da 4mm non filettati (il fissaggio è con rivetti pressati) posti su un diametro di 73mm, incompatibile con gli altri standard.

- Se il volante aftermarket che vogliamo usare ha una placca decorativa che nasconde la zona delle viti, potremmo riforarlo a piacimento con 6/8 fori in posizioni corrispondenti a quelli del mozzo Alfa o in nuovi punti a nostro piacimento (da ripetere poi sulla ghiera del mozzo), magari lavorando i fori sul volante “ad asola” per lasciare la possibilità di poter ruotare di un paio di gradi il volante rispetto al mozzo per aggiustarne finemente la centratura rispetto alle ruote come sulle Alfasud (le Alfasud e le Alfa 33 mi pare fino al ’92, hanno i braccetti sterzo che possono essere ruotati durante la regolazione della convergenza un giro intero alla volta e non di meno, per cui non è possibile regolare finemente la posizione del volante come su altre auto)

- Oppure se abbiamo un volante con 6 fori M5 su diametro 70mm (lo standard più comune) risulta possibile utilizzare i suoi fori originari e riforare il mozzo dell’ Alfa 33, metto un possibile schema:

01_fori volante3.jpg

- in rosso una possibile foratura per un volante con fori ad “ore 6 e 12”
- in giallo una possibile foratura per un volante con fori ad “ore 3 e 9”
- in verde l’orientamento originario del mozzo (la linea verde dovrebbe essere verticale e il foro con dentro il filo per il clacson rimanere sulla sinistra);
in pratica il mozzo verrà rimontato sul millerighe dell’asse sterzo girato di pochi gradi rispetto alla posizione originaria, con errore piccolo (trascurabile) nel funzionamento del rientro delle frecce

Usando uno schema come questo (ma non è l’unica possibilità in cui sovrapporre le forasture):
- due dei nuovi fori saranno in due casi un allargamento verso l’interno di due fori originali, invece di filettarli (terrebbero poco) conviene utilizzarli per vite passante più ranella e dado autoloccante
- due nuovi fori sono così vicino ai bracci del mozzo da non avere posto per dadini, saranno quindi da filettare
- gli ultimi due nuovi fori possono indifferentemente essere filettati o utilizzati passanti

- NB: i nuovi fori sono piuttosto vicini al bordo interno, se realizzati in modo impreciso andrebbero ad indebolire la ghiera del mozzo, per cui mi raccomando: trattandosi di componente critico se non si è sicuri meglio farsi aiutare da un tornitore o adottare un altro sistema; se eseguiti correttamente avremo invece la stessa resistenza di un mozzo aftermarket, anche qualcosa in più usando sul retro i dadini autobloccanti di sicurezza

Montaggio del volante arretrato

Riforando anche il lamierino originario che nasconde la parte del mozzo che sporge dalle plastiche del piantone possiamo riutilizzarlo e avvitare direttamente sul mozzo un volante molto caliciato; se invece si decide per un volante non abbastanza caliciato o “piatto” occorrerà anche uno spesso distanziale intermedio magari fatto fare su misura e bisognerà cercare le viti M5 lunghe su internet perché in ferramenta si trovano solo in misure corte (o ricorrere a un distanziale sfinato con la doppia flangia, in tal caso vedi spiegazione e nota sulla sicurezza precedenti).

Metto un link ad un altro forum dove si vede un lavoro di questo tipo fatto per una alfa 75 usando un mozzo della 33; forse hanno usato uno schema di sovrapposizione dei fori diverso da quello che ho disegnato sopra perché si vedono tutte le viti dotate di dadini (e magari sono dadini speciali più piccoli, es. dimensioni esterne da M4 ma filettati M5).

Steering Wheels, Hubs and Spacer Help Wanted - Page 2 - Alfa Romeo Bulletin Board & Forums

questi i dettagli di due foto ripresi da quella pagina (le foto sono dell'autore di quel post)

02_alfa_hub.jpg 03_alfaI_hub.jpg

(segue)
 
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c) volante Alfa 33 + mozzo Alfa 33 + distanziale artigianale


questa opzione comporta poca spesa, all’epoca spesi circa 70 euro tra tornitore, vernice, punte trapano e bulloneria, e lascia l’auto quasi identica a come è uscita di fabbrica, senza stravolgimenti di stili. Di contro ci sono alcune ore di lavoro, rilassante per chi ha l’hobby della meccanica, un po’ meno per chi è alle prime armi, nel caso magari meglio farsi aiutare da qualcuno più esperto.
Se si ha il volante in pelle da 36 cm della 16v Q4 si può pensare di arretrarlo anche di parecchio,
Se si ha il volante standard da 38 cm in pelle o in gomma come dicevo all’inizio a parer mio potrebbe valutare di arretrarlo di 30/40mm, eventualmente fino a 50 mm.

Smontaggio del volante
Si inizia rimuovendo la placca di plastica che aziona il clacson; bisogna tirarla a sé con forza ma con garbo, è trattenuta a pressione da 3 agganci a pressione; quando sentiamo che si sgancia il primo, per non rischiare di rompere gli altri 2 agganci conviene è evitare di fare leva scoperchiando la placca di lato, e mantenerla invece poco scostata, ancora quasi parallela alla sua posizione di partenza, e passare a far forza vicino agli altri agganci fino a farli cedere; sotto alla placca troveremo un filo per il clascon con un connettore faston da sganciare.
A questo punto per rimuovere il volante servirà una bussola da 24 con prolunga e leva abbondante, per allentare il dado centrale e la sua sottostante rondella spezzata di sicurezza;

Plastiche del piantone
Una volta allentato il dado si pone la questione: smonto anche le plastiche del piantone oppure no? Se siete più che abili potete provare a lasciarle montate ma correrete il rischio che il bullone e la rondella ci cadano dentro se non usate pinze lunghe e calamite; inoltre al rimontaggio del mozzo se la boccola di plastica dove si incastrano i dentini che comandano il devioluci non è ben visibile si rischia di incastrali male e se si forza di piegarli..per lavorare comodi è meglio smontare anche le plastiche (le due “semiconchiglie”)..qui però ci vorrebbe una miniguida solo per questo..
mi limito a consigliare di studiare bene i passi fatti nel loro smontaggio, segnare la posizione di ogni vite (anche quella posta sotto in posizione centrale), e a non preoccuparsi se per sfilare la semiconchiglia superiore, anche con il piantone tutto abbassato, bisogna farla flettere leggermente nella parte incastrata sotto al cruscotto..é normale; la parte che richiede più pazienza e cura sarà il rimontaggio: bisogna osservare e capire come funzionano le piccolissime alette lungo i bordi interni delle semiconchiglie presenti in quasi tutte le ultime annate, guidano l’incastro dei due pezzi, al rimontaggio vanno posizionate incastrate tra loro correttamente e non schiacciate o forzate, sennò non si avrà un buon allineamento dei pezzi.

Estrattore per il volante
Tolto il bullone occorre necessariamente un estrattore che vada a spingere sull’asse di sterzo, anche un estrattore generico di taglia adatta con rimosse le parti mobili laterali; se tentate di smontare il volante solo a mazzate come minimo danneggerete le boccole in teflon dell’asse di sterzo (..test già effettuato da mio padre durante una famosa carestia di estrattori..); se non ne avete uno adatto prendetelo in prestito o fate un salto dal gommista per farvi togliere e rimontare poco serrato il volante per arrivare fino a casa, poi risvitate bullone e ranella e ora si con qualche colpetto si riesce a togliere il volante.

04_hub_alfa_33.JPG

In casi rari il volante potrebbe essere così inchiodato sull’asse da rischiare di piegarne le lamiere o l’estrattore prima di riuscire a sbloccarlo; accortezza vuole quindi di puntare al meglio l’estrattore, in maniera simmetrica, dove la lamiera è spessa e bene in piano ed evitando i punti dove sporgono i rivetti

NB.: meglio smontare il volante solo dopo averlo posizionato in posizione perfettamente orizzontale (ruote dritte) per non perdere tempo a riallinearlo con varie prove al rimontaggio

Rimozione accessori
Una volta liberato il volante ci si mette comodi su un tavolo dove lavorare,
- togliere subito, prima di rischiare di danneggiarlo, il dischetto di plastica montato a pressione sul retro, quello con il contatto strisciante per il clacson e i due i dentini sporgenti;
- si svitano i 3 dadini che tengono gli appoggi della placca del clacson (chiave da 7 inglese o a tubo a parete sottile, alcune chiavi a bussola son troppo “grasse” e non entrano nella plastica intorno al bulloncino):

05_hub_alfa_33.JPG

- create un riferimento sul mozzo per tenere memoria di quale parte sta in alto quando il volante è dritto (utile per non sbagliare più avanti a posizionare il mozzo e di conseguenza i famosi dentini);
alla peggio potete usare come riferimento anche la foto con la linea verde che ho messo prima;

Rimozione rivetti
Occorre togliere gli 8 rivetti che tendono assemblati il volante, l’anello di lamierino intermedio e il mozzo, cercando di conservare quasi perfettamente i bordi dei fori da circa 4mm dove sono pressati;
se nell’operazione slarghiamo leggermente i fori nella lamiera superiore, quella del piano del volante, pazienza, sono già destinati ad essere dopo allargati un po’, ma i fori nella lamiera sottostante, quella della “ghiera” del mozzo, bisogna preservarli il più possibile, cioè slargarli il meno possibile, anzi se si fa con calma si riesce a non toccarli del tutto.

Sconsiglio di asportare le teste dei rivetti con la mola elettrica, è facile incidere anche la lamiera o svasare verso l’esterno la parte sottostante dei rivetti, e poi si fa più fatica a toglierli. Invece si riesce a mangiare le teste dei rivetti con precisione usando il trapano: prima si spiana la faccia bombata delle teste con una lima piatta, poi si crea una bulinatura (una piccola buca) di guida per le punte dei trapani, che sia più centrata possibile; la bulinatura si può fare con un punteruolo e martello, o meglio con un minitrapano da hobbista, regolando la velocità e con una fresetta si riesce a mangiare in centro in modo molto preciso; quindi con il trapano si fa una prima foratura dei rivetti usando punte da 2,5 o 3 mm (ne serviranno due o tre, i rivetti sono piuttosto resistenti) cercando mentre si procede di correggere al meglio la centratura

06_hub_alfa_33.JPG

Poi si fa la passata finale con le punte da 3,5mm (diciamo ne serviranno un paio), senza passare da parte a parte ma fermandosi quando la punta è già sotto al piano della lamiera del volante ma non ancora in quella sottostante della ghiera del mozzo, questo già dovrebbe aver fatto saltare tutte le teste e la parte superiore dei rivetti; a questo punto si mette da parte il trapano e facendo un po’ di forza con le mani (evitiamo l’uso della morsa per non deformare niente) è possibile separare il volante e il lamierino dal mozzo

11_hub_alfa_33.JPG

Rimane da estrarre a parte bassa dei rivetti dal mozzo

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Si da un minimo di pray sbloccante da sopra, poi si prova con una pinza a pappagallo a vedere se afferrandoli da sotto i rivetti ruotano, si muovono e alla fine escono

08_hub_alfa_33.JPG

Per quelli che non cedono si può rifinire la precedente azione del trapano usando una lima piana per mangiare i resti del rivetto fino al piano della lamiera della ghiera del mozzo, fermandosi appena prima di iniziare a mangiare anche la lamiera

09_hub_alfa_33.JPG

[FONT=&amp]e invitare il rivetto ad uscire con colpetti di martello trasmessi con una prolunga, ad es. con un bullone da 4 mm o un qualcosa di simile purchè abbia un appoggio piano e non a punta

[/FONT]10_hub_alfa_33.JPG


Preparazione dei pezzi


Qui inizia il lavoro di un tornitore, dovrà filettare ben in piano gli 8 fori del mozzo che abbiamo liberato dai rivetti; se non ne abbiamo slargato nessuno, è possibile filettarli anche per “piccole”
viti M5, con inconveniente che se ci serviranno viti M5 lunghe non le troveremo in ferramenta ma solo su ordinazione su internet; se invece scegliamo la filettatura M6 troveremo viti (bulloni) in ferramenta di ogni lunghezza; filettando i fori della ghiera a M6 avremo meno materiale restante
ai lati dei fori, ma ancora sufficiente ad avere una tenuta almeno doppia di quella un volante aftermarket e quasi paragonabile a quella dei rivetti originali, che era molto sovradimensionata (per es. sui mozzi della 75 di rivetti ce ne sono 4 invece di 8), in pratica potete accartocciare il volante in una pressa prima di vederli saltare...

12_hub_alfa_33.JPG

Anche i fori nella lamiera del volante andranno allargati a 5 o a 6 mm per poi usare le viti passanti. Di nuovo, se avete pazienza con una piccola lima tonda (o lo fate fare al tornitore), è possibile lavorare i fori con forma ad asola mangiando 1 mm in più a dx e sx di ogni foro per permettere un piccolo aggiustamento angolare tra volante e mozzo.

L’altro compito per il tornitore è preparare il distanziale in alluminio,
metto qui il disegno quotato che ho utilizzato per creare un distanziale da 30 mm, ma potete facilmente adattare il disegno per realizzare spessori maggiori:

13_disegno_distanziale.jpg

Quando è pronto va sgrassato, carteggiato con cartavetrata molto fine (quella ad acqua) e verniciato in due passate distinte (lasciando asciugare e carteggiando appena dopo la prima mano) con vernice a bomboletta nera opaca il pezzo (in teoria forse ci voleva anche una mano di vernice tipo “fondo”)

Questo è il lato frontale, dove si appoggia il volante; per dare massima resistenza è presente anche un anellino sporgente di centraggio (diametro 61,8mm) per il volante (foro centrale circa 61,9mm);
le misure sono abbastanza precise, per cui dopo la verniciatura il fianco di questo bordino è da carteggiare leggermente per riportarlo a spessore e riuscire a montare il volante quasi a pressione

14_hub_alfa_33.JPG

..e il lato posteriore che si appoggerà alla ghiera del mozzo; anche qui è previsto un anellino interno sporgente (diametro 61,8mm), per il centraggio e per maggiore resistenza, e un prolungamento del bordo esterno che servirà a nascondere le razze del mozzo alla vista quando il tutto sarà montato (in pratica sostituendo il lamierino che stava sotto al volante originale); per i più precisi chiarisco che questo bordino esterno essendo di alluminio piuttosto sottile (2mm), in caso di urto non interferisce con il collassamento programmato del mozzo; volendo se il tornitore ha pazienza gli si può anche chiedere di realizzare questo bordino con spessore inferiore, es. 1,5mm, o sfinato sul lato interno come nel disegno, per creare maggiore distanza tra il bordino e i bracci collassabili del mozzo.

15_hub_alfa_33.JPG


Assemblaggio


Una vista di insieme dei pezzi; i due dischetti di plastica in alto, uno nero e uno bianco, sono le due varianti del dischetto con il contatto strisciante per il clacson che si possono trovare a seconda dell’annata della macchina; il lamierino originale è nella foto ma non verrà più usato.

16_hub_alfa_33.JPG

Prova di assemblaggio sul volante (nel frattempo anche lui rinfrescato con vernice nera semiopaca);
i fori sul volante in questo caso non sono “asolati” ma semplicemente tondi di diametro 6mm; la smussatura che si vede sullo spigolo del distanziale la avevo aggiunta a lima a fini estetici ma poi è risultata inutile, perché questa area sarà in pratica poco visibile una volta montato il tutto:

17_hub_alfa_33.JPG

Ci si munisce dei bulloni, in questo caso M6, scegliendoli in ferramenta con la testa più bassa che trovate (per questo scartiamo le teste a brugola) e li si monta ognuno con una rondella spezzata di sicurezza in appoggio sul piano del volante; nella foto sono già montati per prova anche i 3 dadini e relativi agganci per la placca del clascon (v.più avanti annotazioni su loro regolazione)
NB: i dadini del clacson non vanno stretti forte sennò le scodelline nere in plastica si incrinano.

18_hub_alfa_33.JPG

Una vista dal retro del solido assemblaggio, 4 bulloni lunghi e 4 corti per rendere un improbabile allentamento/cedimento del fissaggio lento e progressivo, con tutto il tempo per accorgersene

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Un dettaglio con evidenziata l’orientazione dei dentini dei dischetti nelle due varianti
Il dischetto nero, con dentini posizionati orizzontali, credo si trovi sui modelli 93’94’, forse anche qualche modello prima del 90; il bianco, con dentini ruotati di 45°in senso orario guardando dal sedile, mi pare che siano comuni sui modelli 90’91’92’

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Rimane da preparare la placca del clacson:
- si svitano le 3 molle studiando prima con attenzione come poi andranno rimontate (il finale di ogni molla va a scontro su una specifica sede in plastica, se si sbaglia poi la placca tenderà a non stare centrata o il clacson a fare cattivo contatto);
- con un taglierino (tenendo la lama corta per rischiare meno di tagliarsi) si rimuovono le nervature sul retro solo nelle aree in cui andrebbero a toccare sulle teste de bulloni che abbiamo aggiunto al volante (specie gli M6 sono abbastanza ingombranti), nella foto si intravedono le aree spianate, sul lato Sx della foto le ho evidenziate in rosso:

22_hub_alfa_33.JPG

Quindi si rimontano le molle (controllando che anche i contatti dorati visibili nella foto sopra siano ancora agganciati al loro posto) e si fanno un paio di prove di montaggio del clascon sul volante variando il numero di ranelline di spessore poste sotto le scodelline di plastica tenute dai bulloncini (foto sotto); questo perché un po’di spessore aggiuntivo potrebbe essere necessario per far funzionare correttamente il clacson se non sono state limate bene le nervature della placca o le teste dei bulloni sono alte; va da sé meno spessori si usano è più risulteranno a filo le parti del volante, anche se non è detto che l’allineamento migliore si ottenga senza nessuna ranellina, per es. nel volante rivestito in pelle sono già presenti di serie delle ranelline per compensare lo spessore dovuto al diverso rivestimento..

05_hub_alfa_33.JPG

Ecco il volante finito, questo è in pelle ma il procedimento vale anche per quello in gomma.

23_hub_alfa_33.JPG

Al rimontaggio sull’auto c’è da fare attenzione ad inserire il volante in posizione neutra come quando smontato e ad inserire i dentini sul retro del mozzo negli appositi alloggiamenti della boccola in plastica nel blocco dei comandi luci/frecce (se necessario muovendo a mano la boccola per favorire l’allineamento); se non si è sicuri di aver azzeccato queste due cose al primo tentativo, conviene fare una breve prova di guida prima di serrare forte il bullone e la ranella sull’asse e di rimontare le conchiglie in plastica del piantone dello sterzo.

Aspetto finale

Grazie alla vernice opaca/semiopaca la modifica è molto discreta; nel mio caso si notava piuttosto che le plastiche del ‘91 del piantone sono un po’ sbiadite, per cui le ho poi sostituite con delle plastiche delle annate successive che sono più scure. Tra il distanziale in alluminio e le plastiche rimane una luce di circa 2 mm, più che sufficiente ad evitare che i pezzi possano strisciare tra loro ruotando il volante o toccarsi e far rumore sulle buche.

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Potrebbe anche sembrare un mozzo volante originale di fabbrica o una modifica dell’epoca, insomma non dovrebbe generare particolari contestazioni sulla conformità del mezzo; inoltre esteticamente è gradevole, guardando da fuori del finestrino, il piantone allungato da all’abitacolo un’aria spaziosa e un aspetto ancora più sportivo

25_hub_alfa_33.JPG


Annotazioni finali:

- i comandi luce chiaramente rimangono più distanti ma ci si abitua subito;
(si potrebbe portare indietro tutto il blocco piantone modificando gli attacchi e montando
un alberino cardanico più lungo, mi ero fatto anche il progettino ma e rimasto tale, qui da noi diventerebbe una “difformità” da riomologare);

- 30mm di arretramento del volante, abbinato ad un arretramento del pomello cambio di 30/40mm,
è il minimo per stare comodi, consente di arretrare un po’ il sedile e inclinare maggiormente allo stesso tempo la seduta e lo schienale, modificando gli spessori sotto alla guide del sedile;

- una volta che ci saremo abituati alla nuova posizione potremmo volere un ulteriore arretramento di volante e cambio per pennellare ancora meglio le curve e le cambiate…valutate in base alla vostra conformazione fisica se iniziare con un distanziatore per il volante da 30mm oppure già da 40/45mm, abbinato ad un arretramento di 40/50 mm per il pomello cambio.

- per curiosità proverò anche un’impostazione un po’meno discreta, con un volante aftermarket da 35cm di diametro (camuffato un minimo per farlo assomigliare all’originale alfa) e arretramento di circa 60 mm; come al solito con i lavori sono fermo a metà ..se trovo il tempo per finirlo vi aggiorno o vediamo se qualcun altro mi precede e posta qualche sua realizzazione..


Ps.: mi sembrava un post da sezione Guide fai da te,
ma aggiunte e commenti anche "in corso" sono ben accetti! :D
( "in corso" nel senso che nei prossimi giorni mi ci metto
e posto anche le parti per il cambio e per i sedili )
 
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Parte 2: Leva cambio
– stufi di fare l’inchino per metter 3a e 5a


Per portare il pomello del cambio più vicino al guidatore ci si può sbizzarrire in tanti modi;
e negli annunci dei ricambi ogni tanto si vedono varie realizzazioni artigianali.

Metodi alternativi ad accorciare la leva

Sui forum alcuni ottengono un comando con meno escursione accorciando la leva; non ho adottato questo metodo perché poi servirebbe più forza per gli spostamenti laterali della leva e poi nel mio caso il fine principale era avvicinare la leva al braccio: accorciandola il pomello sarà posto più in basso e nonostante la riduzione dell’escursione potrebbe alla fine risultare, a seconda dell’altezza del sedile, anche più distante di prima quando si mette in 3a o 5a; vediamo allora altri possibili metodi.

Smontaggio leva

Occorre smontare il pomello, la cuffia in pelle (attenzione a non spaccare i denti di aggancio) e la cuffia in gomma sottostante (agganciata su un bordino di lamiera), quindi smontare la leva dall’auto, togliendo il bullone del giunto di rimando al cambio e il bullone alla base della leva che tiene la boccola elastica ancorata alla sottostante trave di sostegno; se si ha in programma di smontare il cambio il cambio per qualche intervento di manutenzione quello è il momento migliore per approfittare, perché con il cambio sull’auto si impazzisce molto per sfilare il bullone alla base della leva, c’è poco spazio di lato ed è occupato dalla gomma-schiuma antirumore, cercando di scansarla si rischia di danneggiarla.

Riferimenti su carta

Smontata la leva, si toglie e mette da parte la boccola metallica e relativi rasamenti del giunto di rimando al cambio, si pulisce e sgrassa il tutto e la si appoggia di fianco su un foglio, per realizzare un disegno che servirà da riscontro al saldatore; in pratica si disegna in scala 1:1 la vista laterale della leva originale e sovrapposta la vista laterale della leva come dovrebbe essere modificata; qui sotto metto un disegno di esempio per una modifica che pieghi la leva a “ Z “ e arretra il pomello di 40mm; volendo si può stampare e riutilizzare questa immagine dopo averla ingrandita di nuovo in scala 1:1.

26_disegno_leva_cambio.jpg

Qualche possibilità riferendosi alle lettere A-B-C-D sul disegno:

- metodo A: si fa fare alla leva una doppia piega (piega a Z) usando una piastrina saldata ad una distanza tra 60 e 70 mm dalla boccola inferiore (come da disegno); non conviene tagliare troppo in alto sennò si interferisce con la cuffia in gomma; questo metodo va bene per 30 o 40 mm di arretramento; per 50 mm non sono sicuro, forse la cuffia in gomma resterebbe un po’ troppo tirata all’indietro in 2a , 4°, retro e potrebbe richiedere qualche adattamento (es. creare una cuffia con foro decentrato incollando su una cuffia una sezione presa da un’altra).

- metodo B: si fa fare alla leva una doppia piega (piega a Z) in una posizione più alta rispetto all’area dove lavora la cuffia in gomma, usando una sezione di tubo aggiuntiva o un’altra piastrina; la parte aggiunta e relative saldature devono essere non troppo larghe proprio per poter poi rinfilare la cuffia di gomma; questo metodo va bene per arretramenti anche da 60 mm; oltre è da verificare se stavolta non sarebbe la cuffia in pelle originaria ad avere problemi, cioè potrebbe non riuscirebbe a nascondere alla vista la parte con le saldature o andrebbe riadattata, inoltre la leva incomincerebbe ad essere piuttosto inclinata in 2a e 4a;

- metodo C: si sposta 5/10 mm più in alto il foro per il giunto di rimando al cambio, aumentando la sua distanza (47,5mm in origine) dalla boccola elastica alla base della leva, così si ottiene un comando con minore escursione senza accorciare l’altezza della leva; il metodo è interessante in combinazione con uno dei precedenti, ma sconsigliato per il tempo richiesto e ai meno esperti perché bisogna modificare di conseguenza e con precisione (magari realizzando delle “dime” di riferimento in ferro) anche l’asta di rimando al cambio, alzando della stessa misura (5/10mm) la forcellina che si imbullona al giunto lato leva, oppure si può abbassare di 5/10mm gli attacchi della leva cambio alla sottostante trave di supporto, altro lavoro non banale.

- metodo D: si spostano più indietro gli attacchi della leva del cambio alla sottostante trave di supporto; poi bisogna allungare l’asta di rimando al cambio e modificare la cuffia in gomma, creandone una decentrata indietro dall’incollaggio di due normali; di nuovo, il metodo è utile in combinazione ai precedenti ma non banale, si può fare qualche prova comodi solo se si ha già un cambio di scorta completo di trave e leveraggi smontato dall’auto

altri possibili metodi:

- comando a cavi: si sostituisce leva e tutto il sistema di rimando con il sistema a cavi della 145 boxer, composto da leva, relativa placca di ancoraggio, cavi, agganci dei cavi lato cambio (complicato);

- comando a doppio fulcro: si montano i leveraggi e la trave di supporto delle 33 primissima serie, che avevano un sistema di leve a doppio fulcro di concezione più raffinata, eventualmente modificati per avere l’arretramento che ci serve.


Torniamo ai metodi più semplici ( A o B )

si porta la leva e il disegno da un fabbro/saldatore di quelli un po’ precisi chiedendogli:
- di fare un po’ alla volta per non cuocere troppo il pezzo, meglio se usa una saldatrice di precisione del tipo a Tig (se si cuoce la boccola elastica alla base della leva dopo andrà cambiata usando una pressetta idraulica)
- nel taglia e incolla di non modificare (non accorciare) la lunghezza totale della leva a meno che non sia previsto dal nostro disegno/progetto;

Il meccanico/saldatore dove ero andato aveva poco tempo e per semplicità ha risaldato la leva dopo il taglio direttamente tubo su tubo (prossima foto) senza preparare una piastrina intermedia. La saldatura che ha eseguito con metodo Tig è molto pulita e il pomello risulta arretrato della distanza progettata, ma la leva invece di fare due pieghe ne fa una sola, in pratica lo stelo e l’impugnatura risultano più inclinati di qualche grado; è una differenza minima ma insomma se possibile conviene perdere un po’di tempo e realizzare una leva “ a Z ”, per avere anche gli angoli dell’impugnatura più comodi.

27_gearbox_lever_alfa_33.JPG

Nota per i più precisi: modificando la leva avremo i 3 punti di spinta (boccola elastica alla base, giunto di rimando al cambio e pomello) non più allineati, ma per modeste piegature come nel nostro caso l’effetto negativo sul comando è trascurabile; attriti e imprecisioni, dovuti ad eventuale gioco di torsione del giunto del rimando al cambio, in pratica saranno gli stessi del sistema originale.
E’ comunque lo stesso utile regolare / quasi annullare il gioco di questo giunto.

Revisione giunto (quello lato leva) dell’asta di rimando al cambio

Di solito basta re-ingrassare la boccola in acciaio prima di rimetterla in sede (è dotata di scanalature e in alcune annate anche di o-ring con cui poi trattiene il grasso per molti anni) e ripristinare il giusto spessore dei rasamenti laterali, integrandoli o sostituendoli con altri, in metallo o teflon, fino alla combinazione migliore che lasci poco o nessun gioco ma non arrivi a bloccare la leva quando si serra forte il bullone.
Questa operazione previene o elimina il forte rumore di vibrazione che fa la leva del cambio della 33 specie in 3a e 4a marcia quando questa giunzione ha preso troppo gioco.

Più in dettaglio:
- bisogna procurarsi dei rasamenti (rondelle sottili e precise) con spessori assortiti e diametro del foro centrale un po’ superiore al diametro degli estremi della boccola centrale in acciaio (varia ad annate, alcune boccole sono a diametro costante altre con gli estremi a diametro ridotto) da aggiungere alle eventuali guarnizioni in teflon già presenti;
- il bullone del giunto fa serrato forte per avvicinare i bracci della forcella esterna fino ad andare a scontro con la boccola interna metallica bloccandola;
- la boccola interna non deve poter ruotare o muoversi sennò avremo altro gioco nel comando;
- se serrando il bullone inizia a bloccarsi tutta la leva del cambio allora gli spessori aggiunti sono eccessivi e stanno andando loro “a scontro” (in compressione laterale) prima della boccola interna, che invece rimarrà libera di muoversi, in questo caso gli spessori vanno ridotti;
- una buona regolazione, con silenziosità, corretto serraggio della boccola interna e un leggero pre-carico dei rasamenti (che non arriva a bloccare la leva ma annulla i giochi), si ottiene più facilmente con l’uso misto di parti in metallo e teflon, che è leggermente comprimibile.

28_gearbox_lever_alfa_33.JPG

Revisione e modifica giunto (quello lato cambio) dell’asta di rimando al cambio

Visto che si è in ballo, smontando dall’auto l’asta di rimando del cambio si può modificare l’altro giunto del rimando, quello lato cambio, che ha il vizio di sfilarsi senza preavviso per cedimento di una graffetta di fissaggio, scollegando la leva di rimando e lasciandoci senza preavviso con il cambio fisso nell’ultima marcia inserita, con cui rientrare a casa frizionando in mezzo a traffico e semafori con annessi calendari di imprecazioni..più o meno è capitato a tutti con la 33.

Qui si vede il giunto incriminato e si parla del difetto:
http://alfaimola.free.fr/technique/transmission/commande/index.html

87630.png( versione anni '90-'94 )

e qui propongono un’ottima modifiche tra le tante possibili
per eliminare questo punto debole:
http://alfaimola.free.fr/technique/transmission/commandeboite/index.html


Precisione del comando

Quando si procede al rimontaggio del giunto lato cambio conviene esaminare la boccola in gomma, se è consumata e c’è visibile gioco con l’astina avremo molto gioco del sistema di comando del cambio, fino ad arrivare a dover a strisciare la leva sui sedili per riuscire a inserire le marce. Come ricambio originale si trova su internet la boccola per i leveraggi modello ’88-’89, un po’ diversa ma adattabile, altrimenti bisogna adattare qualcos’altro sempre partendo da materiali gommosi; la sostituzione con una boccola in materiale poco flessibile (teflon o metallo) non la consiglio perché darà più vibrazioni trasmesse alla leva; inoltre il rimando varia leggermente la sua angolazione quando si muove, per cui il giunto deve garantire un po’ di flessibilità sull’angolo verticale e con materiali poco flessibili l’unica soluzione sarebbe lasciare già da nuovo un po’di gioco in eccesso.

Facilitare il rimontaggio della cuffia in gomma

Al momento di rimontare la cuffia in gomma parapolvere avremo varie possibilità:
- ci distruggiamo le mani nel poco spazio disponibile cercando di agganciarla correttamente sul suo bordino metallico sottostante..
- persa la pazienza lo facciamo fare al meccanico, il quale magari a un certo punto si stufa pure lui e la lascia mezza agganciata e mezza no lasciando un punto di ingresso per rumore e gas di scarico..
- come da figura qui sotto, in pochi minuti con un taglierino allarghiamo l’apertura nella plastica della console; in pratica vanno allargati verso l’esterno solo i 4 angoli curvi (aree cerchiate nella foto) di 5/6 mm, di più non serve e ridurrebbe troppo lo spazio di sovrapposizione con la guarnizione della cuffia in pelle (sovrapposizione che contribuisce a tenere fuori dall’abitacolo rumore e polvere); se con il taglierino si procedere in modo progressivo, rimuovendo 1 mm alla volta di strisce sottili, si fa poca fatica e si regola bene la forma dei tagli, dando una forma regolare alla curva finale, così che non si noti la modifica; volendo è possibile creare un accesso ancora più agevole per le mani e senza punti affilati smussando gli spigoli della faccia inferiore della plastica, lavorando con la lama inclinata; dopo questo ritocco potremo rimontare senza fatica e in un attimo la cuffia in gomma, che da adesso in poi sarà appunto ispezionabile e rimontabile con facilità.

29_gearbox_lever_alfa_33.JPG

(aggiungo a breve: qualche nota sui sedili) :decoccio:
 

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Parte 3: Sedili
– mettiamoci comodi o sportivi


Dopo aver arretrato il volante e la leva del cambio, è possibile:
- arretrare un paio di cm i sedili e distendere le gambe il giusto
- usare il margine rimanente per aumentare l’inclinazione della seduta e dello schienale del sedile

L'“ergonomia” in teoria

Per come la vedo io:

- un sedile con una seduta poco inclinata lascia scivolare in avanti il bacino, la schiena rimane un po’ incurvata e i muscoli in tensione per contrastare lo scivolamento; il fenomeno può essere più evidente con sedili di vecchia concezione con sostegni e imbottiture cedevoli se con il peso la seduta assume una forma ancora più ‘scivolosa’ che ci spinge dal fondo verso il centro della seduta;

- se il sedile rimane l’originale vintage con i suoi limiti, potremo comunque provare ad aumentarne l’inclinazione della seduta; nella maggior parte dei casi avremo più sostegno al bacino, la schiena rimana meno tesa, non ci si affatica alla guida, e lavora su angoli più naturali, si sentono meno anche le buche; se poi la parte frontale della seduta è abbastanza alta, potrebbe fornire sostegno anche alle gambe, scaricando lì una parte del peso;

- un sedile con seduta più inclinata risulta poi comodo inclinando maggiormente anche lo schienale, aprendo l’angolo tra gambe e busto si distendono stomaco e polmoni e un’altra parte di peso viene scaricata sullo schienale stesso, cosa confortevole su un’auto bassa e assettata come la 33 che beccheggia poco (non fa scuotere in avanti e indietro la testa al guidatore), in pratica creando una posizione di guida un filo più reclinata, da ‘berlinetta sportiva’; con la testa e le spalle più indietro si ha anche una sensazione di maggior spazio nell’abitacolo, ma per raggiungere i comandi occorre appunto aver prima arretrato a sufficienza volante e cambio;

- non si può avere tutto: una posizione di guida più sportiva e inclinata è comoda ma non nel salire e scendere (preavvisare le rispettive compagne che dovranno calarsi/issarsi nel posto del passeggero come su un’auto corsaiola); poi si riduce la visibilità posteriore, sarà meno agevole girare la testa indietro nelle manovre, magari staccando anche un po’ la schiena dal sedile per girarsi; se si usa l’auto soprattutto in città e nel traffico congestionato, all’inizio servirà un periodo di maggiore attenzione a scorgere i ‘pericoli’ intorno finché non ci si sarà abituati, oppure converrà arretrare volante e cambio, intervento migliorativo per tutte le condizioni di guida, e invece modificare solo di poco l’altezza e l’inclinazione di seduta e schienale.

I sedili a disposizione della 33 in pratica

a) i sedili standard dell’ultima serie della 33
- sono quelli con la seduta relativamente meno bassa e più imbottita, tanto che se si tiene lo schienale verticale (per raggiungere volante e cambio non arretrati) con la testa si può sfiorare il padiglione
- nei modelli base per vari anni i poggiatesta sono stati di tipo fisso non regolabile in altezza e troppo bassi per molti guidatori, con possibili dubbi relativi alla sicurezza; volendo tenere i sedili originali é possibile sostituire i poggiatesta (hanno attacchi svitabili) con quelli regolabili e imbottiti di altri sedili di 33, recuperando da un altro sedile donatore anche la stoffa per rifare la fascia centrale dei poggiatesta in tinta;

30_seats_alfa_33.jpg

- è possibile recuperare interni con poggiatesta regolabili e tessuti più eleganti provenienti da modelli 1.5 o 1.7 (e alcuni 1.3 fine serie), oppure gli interni sportivi delle versioni Imola / Permanent;
- per tutte le versioni vale che la seduta è poco inclinata
- sotto alle guide ci sono spessori da 5mm davanti e 25mm dietro,
con viti a brugola M8 con parte filettata da 25mm davanti e 55mm dietro

b) i sedili standard delle serie precedenti al ’90:
- sembrano uguali a quelli delle serie successive ma ho l’impressione che oltre ai poggiatesta regolabili di serie avessero le imbottiture della seduta sagomate meglio, insomma sono forse già più comodi, stile poltroncine; mi pare poi che la prima serie delle 33 (fino all’‘88) avesse, oltre alla leva cambio con un sistema più raffinato, l’alberino cardanico di sterzo più lungo e il blocco piantone e il volante già di suo più arretrati delle successive versioni

c) i sedili tipo Imola
- hanno una seduta più bassa e con imbottitura più sottile,
- i poggiatesta sono fissi ma per via della seduta bassa risultano leggermente più alti e sicuri
- anche lo schienale è meno imbottito ma con le spalline più definite trattiene meglio in curva
- sono piuttosto leggeri, delle specie di ‘panchettine’ in stile essenziale/sportivo,
- restituiscono un’idea fedele e poco filtrata di ogni imperfezione della strada, montandoli sull’auto sembra di aver cambiato le sospensioni, la sensazione “fa tanto” auto sportiva e guida precisa, contribuendo al carattere particolare della guida nei modelli Imola; di contro, assorbendo meno le buche, affaticano su strade in cattive condizioni;
- dopo un certo chilometraggio le imbottiture laterali della seduta tendono più che in altri sedili a schiacciarsi sul telaio perimetrale in ferro e trasmettere sulle buche dei colpi secchi al bacino; in tal caso danno una impressione pessima ma ingiusta, si tratta piuttosto di un guasto da riparare: consigliabile la spesa per far riparare l’imbottitura dal tappezziere, oppure qui spiegano che si può cannibalizzare la seduta di un sedile lato passeggero rimasto spaiato e seminuovo:
http://alfaimola.free.fr/technique/siege/assises/index.html
- la seduta è corta, con il bordo anteriore cedevole, ed è quasi orizzontale, in pratica fornisce poco sostegno, per cui nella configurazione originaria possono risultare scomodi per tragitti lunghi
- sotto alle guide ci sono spessori da 25mm davanti e 25mm dietro; pare esistesse come optional un meccanismo di regolazione dell’altezza che andava sostituito a tali spessori;

d) i sedili Recaro li lascio fuori dal discorso perché sono già più ergonomici, con seduta e schienale lunghi, sagomati meglio e inclinati; comprensibilmente sono anche i più pesanti.

Le prove con gli spessori

Occorre rimuovere le viti di fissaggio dei sedili, che sono M8 a brugola e assicurano tra loro:
- una ranella spezzata di sicurezza
- le piastrine che fungono da fermi finecorsa per le guide scorrevoli (memorizzare come sono montate prima di togliere le viti)
- le guide scorrevoli dei sedili
- gli spessori cilindrici sottostanti con diametro esterno 27,5mm, foro centrale da 8,4mm, foro e spigolo esterno con leggera smussatura
- la moquette e sotto di essa la sede filettata saldata alla scocca

Ps.: è l’occasione per oliare le filettature per farle durare; la vite posteriore/lato esterno in particolare è passante, cioè sbuca sotto l’auto e raccoglie terra e ruggine, mentre le altre rimangono in una intercapedine interna delle lamiere, ma comunque non disdegnano un filo d’olio.

Quindi per provare varie combinazioni di altezze davanti/dietro per i sedili occorreranno:
- spessori di varie altezze da sostituire agli spessori originali, ad es. grossi dadi con foro più grande del diametro delle viti del sedile (dadi normali o se ci serve più altezza del tipo con il bordino autobloccante) e/o qualche rondella;
- eventualmente alcune viti M8 a brugola brunite, simili alle originali ma con lunghezze intermedie tra 25 e 55 mm, perché viti troppo lunghe nelle sedi posteriori potrebbe andare a scontrarsi con la sottostante lamiera (sede lato interno) o sporgere sotto all’auto (sede lato esterno);
- per realizzare un fissaggio dei sedili molto solido e simile all’originario ci si può poi far preparare degli spessori dell’altezza voluta e larghi come gli originali, e dargli una passata di vernice nera semiopaca

31_seat_spacers_alfa_33.JPG

Come esempio

- con i sedili tipo Imola all’inizio come molti mi son tolto la curiosità di guidare “rasoterra” passando dagli spessori originali da 25mm davanti e 25mm dietro a spessori di 5mm davanti e 5mm dietro; però la seduta piatta era esageratamente scomoda, così li ho poi sollevati davanti fino a dare una buona pendenza della seduta, nel mio caso 20mm davanti e 5mm dietro: non si scivola più, c’è un po’ di sostegno alle gambe, ed ho inclinato di più lo schienale, decisamente molto meglio; ora la seduta non è più proprio rasoterra ma è ancora piuttosto bassa, per dire se volessi dare altro spazio alle gambe potrei aggiungere altri 5mm sia davanti che dietro e sarei ancora seduto un po’ più in basso dell’impostazione originaria; un dettaglio: ora anche le guide del sedile risultano in pendenza, se non ci piacesse è possibile posizionare una parte degli spessori tra le guide e il sedile (smontando i corrispondenti bulloni) invece che tra le guide e la scocca, così da inclinare la seduta tenendo invece le guide parallele alla scocca;

- con i sedili tipo standard, in origine con spessori 5mm davanti e 25mm dietro, si può abbassare progressivamente lo spessore dietro e reclinare seduta e schienale fino ad una posizione abbassata e sportiva simile a quella ottenibile con i sedili Imola ma con più imbottitura e “filtraggio” delle buche; se invece non si volesse ridurre l’altezza delle seduta, ma solo dargli più inclinazione, si può aggiungere allo spessore davanti l’altezza che togliamo allo spessore dietro;

- per ogni prova ho usato l’auto per qualche giorno, per capire “su strada” quale regolazione mi garbava di più; poi, esempi a parte, ognuno trova la sua personale regolazione più comoda.

Mosse più radicali

- provare i sedili Recaro delle 33 16V / Permanent, visto che erano previsti su altre versioni si mantiene almeno in parte l’originalità dell’auto

- trapiantare da altre vetture una coppia di sedili anteriori con una impostazione più ergonomica; occorre verificare la compatibilità degli ingombri laterali, perché l’abitacolo delle 33 non è molto largo, fabbricare un sottotelaio per adattare gli attacchi alla scocca, recuperare degli esemplari seminuovi, cioè con imbottiture ancora al loro meglio; la cura sarà nel trovare modelli con tinte e stili che vadano d’accordo con il resto dell’auto; qui sul forum ho visto ad es. i sedili belli e molto sportivi di Delta Hpe montati su una 16v, mentre per una 8v a me garberebbero ad es. i sedili dell’Alfa 146, comodi e ancora abbastanza vecchio stile, si trovano sia in tinte pastello e fianchi neri, che potrebbero essere scambiati per i sedili originali delle 33 con interni Elegance, che in tinte sportive nere/antracite/alfatex o rivestiti in pelle, più adatti ad una Imola o una 16v.

Tirando le somme

Al momento sulla mia 33 mi sono limitato ad adottare le modifiche più semplici descritte in questo post e mi trovo abbastanza bene, più comodo, con parecchio spazio intorno e una guida più divertente, anche se il tarlo della curiosità potrebbe farmi fare altre modifiche tempo permettendo; per finire metto un paio di foto del posto guida modificato.

Quando stavo sostituendo le plastiche del piantone sterzo e per i sedili provavo spessori 15 mm davanti e 5 mm dietro:

33_seat_alfa_33.JPG 34_interior_alfa_33.JPG

E qui la regolazione definitiva ancora un po’ più inclinata, 20 mm davanti e 5 mm dietro:

36__interior_alfa 33.jpg

Buona personalizzazione del posto guida a tutti !
 
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Ottima guida Bob, davvero.... per i sedili ho già provveduto, per la leva cambio appena ne troverò una in demo mi divertirò...
 
Grazie Vins, mi ci sono impegnato con foto e schemi perchè mi spiace
che alcune di queste auto ho l'impressione vengano date via banalmente
perché sono un po' scomode quando si può in buona parte rimediare..

Ps.: quando ti capita sotto mano la 33 prima serie del tuo amico magari provate a guardare
se come mi sembrava il cambio e il volante sono messi meglio che nell'ultima serie di 33..

Approfitto per segnalare questo annuncio di un volante 35cm + clacson + mozzo per alfa33,
il volante sembra già un po' "caliciato" ma non abbastanza per una guida arretrata,
probabile serva anche un distanziale, magari di quelli già pronti su ebay :
Volante Simoni Racing per ALFA 33 mai montato - Accessori Auto In vendita Genova

Io invece mi sono impelagato a provare questo volante da 35cm di tipo "piatto"
che richiederà un distanziale parecchio spesso..tappa obbligata dal tornitore..
Visto che ho una 33 con carrozzeria "liscia" e non "sport" gli ho applicato
la placca e il meccanismo clacson della 33 per dare un aspetto meno vistoso ..

40_clacson_steering_wheel_hub_alfa_33.jpg 42_volante_mozzo_alfa_33.jpg
 
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Bello il tuo volantino, fa molto Renault 19 16v o clio Williams...
 
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Io quando vedo questa roba sono meravigliato!!!
Bravo è poco...