Auto Elettrica: opinioni, confronti e novità del settore green

Sicuro Milano è una delle poche sé non unica dove la rete metro e capillare e decente e si può lasciare l auto a famagosta o molino dorino e muoversi tranquilli senza auto

Idem in Francia , a Parigi l auto non vi serve

Prova a Torino e cambia tutto
Però lì non le lasci gratis e c'è sempre qualcuno che lì fà shopping....
 
Il mercato globale sembra ancora in crescita, solo l'Europa appare in calo.
Sicuramente influisce l'incertezza generata dalle politiche Europee poco chiare e soprattutto poco pragmatiche.
infatti di pragmatico non c'è nulla in una politica che impone ai costruttori un prodotto che i consumatori non vogliono e vieta la costruzione del prodotto che il mercato assorbirebbe, anche a costo di chiusura delle fabbriche, aumento della disoccupazione e conseguenti tensioni sociali. C'è solo dell'insensatezza che è talmente evidente che non si spiega solo con l'incapacità dei politici, ma con il fatto che qualcuno (o più di qualcuno) abbia fini specifici che con il green c'entrano come i cavoli a merenda (e in altri post ho anche esposto la mia idea a proposito).
Le case Europee (con l'aiuto della politica) devono interpretare il cambiamento del mercato o saranno radicalmente tutte ridimensionate.
Le auto[COLOR=rgba(255, 255, 255, 0.87)].[/COLOR]
Il problema non è tanto quello di reinterpretare un mercato, che è un po' quello che i produttori hanno sempre fatto di fronte ai cambiamenti, il problema è reinterpretare un mercato non libero e colpito da norme volte a distorcerlo pesantemente rispetto alla sua evoluzione naturale che è sempre stata determinata dall'incontro della domanda e dell'offerta. E qui sì che viene il difficile: le case devono seguire le norme per non essere portate al fallimento dalle sanzioni? Ma così facendo devono produrre beni che il consumatore non vuole e quindi sempre al fallimento si arriva. Perciò la "reinterpretazione" del mercato diventa un problema senza soluzione. E a questo punto le soluzioni sono solo due: 1) si torna indietro e si lascia libero il mercato, ma così facendo tutti gli investimenti nell'elettrico delle case costruttrici dove vanno a finire? 2) si obbligano i consumatori a comprare elettrico o andare in bicicletta e vedrete che questa sarà la soluzione (non é difficile: basta far aumentare piano piano le accise sui carburanti fossili fino a livelli insostenibili). A questo proposito ricordo la proposta di legge europea di obbligare le flotte aziendali ad essere elettriche, che è già un primo passo verso la costrizione totale.
Io (purtroppo) non ho l'ottimismo di Vurt che pronistica la fine delle auto elettriche, perché penso che in un modo o nell'altro ci saremo costretti
 
Però lì non le lasci gratis e c'è sempre qualcuno che lì fà shopping....
Nemmeno in città le lasci gratis. Almeno ti risparmi il traffico e carburante per arrivare al centro città
 
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infatti di pragmatico non c'è nulla in una politica che impone ai costruttori un prodotto che i consumatori non vogliono e vieta la costruzione del prodotto che il mercato assorbirebbe, anche a costo di chiusura delle fabbriche, aumento della disoccupazione e conseguenti tensioni sociali. C'è solo dell'insensatezza che è talmente evidente che non si spiega solo con l'incapacità dei politici, ma con il fatto che qualcuno (o più di qualcuno) abbia fini specifici che con il green c'entrano come i cavoli a merenda (e in altri post ho anche esposto la mia idea a proposito).

Il problema non è tanto quello di reinterpretare un mercato, che è un po' quello che i produttori hanno sempre fatto di fronte ai cambiamenti, il problema è reinterpretare un mercato non libero e colpito da norme volte a distorcerlo pesantemente rispetto alla sua evoluzione naturale che è sempre stata determinata dall'incontro della domanda e dell'offerta. E qui sì che viene il difficile: le case devono seguire le norme per non essere portate al fallimento dalle sanzioni? Ma così facendo devono produrre beni che il consumatore non vuole e quindi sempre al fallimento si arriva. Perciò la "reinterpretazione" del mercato diventa un problema senza soluzione. E a questo punto le soluzioni sono solo due: 1) si torna indietro e si lascia libero il mercato, ma così facendo tutti gli investimenti nell'elettrico delle case costruttrici dove vanno a finire? 2) si obbligano i consumatori a comprare elettrico o andare in bicicletta e vedrete che questa sarà la soluzione (non é difficile: basta far aumentare piano piano le accise sui carburanti fossili fino a livelli insostenibili). A questo proposito ricordo la proposta di legge europea di obbligare le flotte aziendali ad essere elettriche, che è già un primo passo verso la costrizione totale.
Io (purtroppo) non ho l'ottimismo di Vurt che pronistica la fine delle auto elettriche, perché penso che in un modo o nell'altro ci saremo costretti
Condivido tutto.
Io sono ottimista sul fatto che le elettriche non avranno futuro, non perché la politica rinsavisce, ma perché è impossibile gestire già solo il 50% del parco circolante elettrico. È impossibile già solo per il fatto che manca l’energia e quella non la trovi dall’oggi al domani. Poi c’è il problema delle colonnine, cablare tutta l’Europa richiede investimenti enormi, cantieri con scavi sulle strade ecc…
Gli attuali politici europei non durano in eterno, fortunatamente in Europa si vota
 
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Reazioni: ciomauro e gigalfa
Potrebbe essere “fuffa” però …. Io intanto l ho compilato , pesando nelle risposte che ci vuole libertà di scelta e non fissarsi su una ideologia
Libertà e che ognuno scelga la soluzione più opportuna

 
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Reazioni: VURT
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