Auto Elettrica: opinioni, confronti e novità del settore green

@VURT
Alcune repliche:
-sull'efficienza dei motori, non scherziamo. Parliamo del 90% vs 35%. Poi tutte le auto si devono portare dietro un peso enorme, e allora l'efficienza dell'intero sistema peggiora (ma questo è invariante).
- che la gente si debba abituare, è sempre vero.
- sul fatto che oggi l'auto elettrica sia una scomodità, è indubbio (tuttavia varie persone la usano senza problemi).
- sul fatto che la tecnologia elettrica possa migliorare e ridurre le scomodità, è sicuro che sarà così.

Poi che ognuno scelga quello che preferisce (fino a quando lo consentiranno).

Io fra uno-due anni una ibrida con Range Extender la valuterò sicuramente, in particolare se la tecnologia delle batterie sarà più sicura.
 
Alcune repliche:
-sull'efficienza dei motori, non scherziamo. Parliamo del 90% vs 35%.
90% vs 35% sulla carta, in termini pratici dove è tutto questo vantaggio a favore dell’elettrico? 🤔

Su strada questo vantaggio dove stà? 🤔 Non ho ancora trovato qualcuno capace di spiegarmelo
 
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La gente non è abituata a cambiare e buttarsi su nuove tecnologie ecc e c
nuove tecnologie? e sarebberero le macchinine elettriche le nuove tecnologie? ma come fa ad essere nuova una tecnologia nata prima di qll endotermica che è vecchia di 100 e passa anni? nata prima e scartata subito dopo. il motore elettrico sarà anche più efficiente ma è molto ma molto meno pratico.
la gente si abitua eccome ai cambiamenti basta portino beneficio e un miglioramento rispetto a qll che c'era prima. un esempio? le lampadine a led: subito la gente ha fatto il cambio con qll a filamento (e non mi riferisco solo all'automotive). sbaglierò io ma le macchinine elettriche beneficio e miglioramento rispetto alle auto a carburante non ne portano se non ai cinesi... del resto se fossero tutta sta grande "genialata" non sarebbero state accantonate per oltre 1 secolo.
 
Erroneamente si cita sempre il rendimento del solo motore elettrico, ignorando il fatto che esso non è in grado di produrre l'energia che consuma, a differenza del motore termico. Quindi se si vuole fare un paragone fisicamente sensato, va considerata anche tutta la catena di produzione e trasporto di energia elettrica...Quindi centrali (turbogas, carbone, nucleare, rinnovabili, ecc), trasporto in alta tensione, trasformazione in media, trasformazione in bassa, trasformazione AC-DC, carica batteria ed infine il motore elettrico. Moltiplicando tutti i singoli valori, si scoprirà che il rendimento complessivo dell'auto elettrica arriva anche a dimezzarsi, perdendo buona parte del vantaggio sulla endotermica, specie se l'energia è prodotta da nucleare (basso rendimento, ma zero emissioni) o carbone (tanto amato dai "tecnologici" cinesi).
 
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Allora prendi il carburante e la stessa cosa lo devi estrarre poi lavorare trasportare ecc non è che la benzina e gasolio nasce sugli alberi.. e comunque energia elettrica la puoi anche produrre con energia solare idroelettrica centrale nucleare ecc i carburanti li devi per forza estrarre dal sottosuolo trapanando con tt i rischi del caso poi lo devi trasportare trasformare e usare quando lo usi butti via il 70% di quello che usi e in più inquini quando lo usi… è inutile continuare con ste storie della produzione di energia come se produrre carburante fosse super ecologico e costo zero per ambiente e portafoglio.. non sparerei robe a caso ma meglio ragionarci un minimo…
 
La peggiora esclusivamente perché infrastrutture sono scarsissime e non conveniente.. se ci fosse possibilità di caricare ovunque a prezzi stracciati sarebbero già più delle termiche!! Se ovunque parcheggi puoi caricare problemi sono quasi esauriti
il problema più grande è proprio questo... manca l'infrastruttura capillare sul territorio, oltre la velocità di ricarica
 

Conviene passare all'elettrico ?

, se: hai un uso quotidiano principalmente urbano e preferisci ridurre i costi di carburante e manutenzione, puoi sfruttare gli incentivi statali e locali, sei disposto a investire inizialmente più per un veicolo che nel lungo periodo ti farà risparmiare,
la tua autonomia giornaliera non supera i 300-400 km e hai la possibilità di ricaricare facilmente a casa, sei interessato a ridurre il tuo impatto ambientale e a contribuire alla transizione verso la mobilità sostenibile.

No, se: fai lunghi viaggi regolarmente e hai difficoltà ad accedere alla rete di ricarica, hai bisogno di una soluzione a basso costo immediato e non puoi sfruttare pienamente gli incentivi, la tua esigenza principale è il prezzo basso iniziale e l'auto elettrica potrebbe risultare troppo costosa per le tue necessità immediate.
 
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Allora prendi il carburante e la stessa cosa lo devi estrarre poi lavorare trasportare ecc non è che la benzina e gasolio nasce sugli alberi.. e comunque energia elettrica la puoi anche produrre con energia solare idroelettrica centrale nucleare ecc i carburanti li devi per forza estrarre dal sottosuolo trapanando con tt i rischi del caso poi lo devi trasportare trasformare e usare quando lo usi butti via il 70% di quello che usi e in più inquini quando lo usi… è inutile continuare con ste storie della produzione di energia come se produrre carburante fosse super ecologico e costo zero per ambiente e portafoglio.. non sparerei robe a caso ma meglio ragionarci un minimo…
Banalizzare e ridicolizzare argomenti complessi non aiuta a capirli, anzi come nel tuo caso, ne dimostra la molto scarsa conoscenza.
La questione dell'efficienza complessiva dal pozzo alla ruota è un tema molto studiato ma poco pubblicizzato proprio perché complesso. Quello che ho scritto sopra non sono "robe sparate a caso", ma un ragionamento basato sulla lettura di diversi studi specifici, ma capisco che sia molto più facile non approfondire nulla e scrivere banalità.
Se tu avessi letto qualcosa in merito, prima di accusare gli altri di "sparare robe a caso", avresti ad esempio appreso (cito uno studio) che il ciclo WTW (well to whell, dal pozzo alla ruota) riferito ad un motore a benzina ha un rendimento complessivo compreso tra 11-27 %, per un Diesel tra 25-37%, per un veicolo BEV dove la produzione è a gas metano varia tra il 13-31%, che scende tra il 12-25% se prodotta da carbone, mentre sale al 40-70% se la produzione utilizza in modo importante le rinnovabili. Quindi come vedi il tema è molto vario e complesso e meriterebbe rispetto ed approfondimento.
Ma oltre al discorso dei rendimenti teorici, c'è poi la vita pratica e visto che si cita spesso la Norvegia come esempio virtuoso in termini di mobilità elettrica, la domanda è: visto che da anni ormai in Norvegia oltre 80-90% delle auto immatricolate sono BEV, è cambiato qualcosa in termini di consumo di idrocarburi e quindi di inquinamento? La risposta è NO. Il consumo pro capite di idrocarburi è diminuito meno che in altri paesi (grafico sotto) dove elettriche se ne vendono si e no il 10%, segno che sono praticamente ininfluenti.
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E il motivo è semplice: molto spesso le BEV sono seconde auto, comprate solo perché fortemente incentivate con soldi pubblici, ma utilizzate il minimo indispensabile e lasciate ferme a favore delle termiche (soprattutto Diesel) quando si tratta di farne un utilizzo più intenso.
 
Banalizzare e ridicolizzare argomenti complessi non aiuta a capirli, anzi come nel tuo caso, ne dimostra la molto scarsa conoscenza.
La questione dell'efficienza complessiva dal pozzo alla ruota è un tema molto studiato ma poco pubblicizzato proprio perché complesso. Quello che ho scritto sopra non sono "robe sparate a caso", ma un ragionamento basato sulla lettura di diversi studi specifici, ma capisco che sia molto più facile non approfondire nulla e scrivere banalità.
Se tu avessi letto qualcosa in merito, prima di accusare gli altri di "sparare robe a caso", avresti ad esempio appreso (cito uno studio) che il ciclo WTW (well to whell, dal pozzo alla ruota) riferito ad un motore a benzina ha un rendimento complessivo compreso tra 11-27 %, per un Diesel tra 25-37%, per un veicolo BEV dove la produzione è a gas metano varia tra il 13-31%, che scende tra il 12-25% se prodotta da carbone, mentre sale al 40-70% se la produzione utilizza in modo importante le rinnovabili. Quindi come vedi il tema è molto vario e complesso e meriterebbe rispetto ed approfondimento.
Ma oltre al discorso dei rendimenti teorici, c'è poi la vita pratica e visto che si cita spesso la Norvegia come esempio virtuoso in termini di mobilità elettrica, la domanda è: visto che da anni ormai in Norvegia oltre 80-90% delle auto immatricolate sono BEV, è cambiato qualcosa in termini di consumo di idrocarburi e quindi di inquinamento? La risposta è NO. Il consumo pro capite di idrocarburi è diminuito meno che in altri paesi (grafico sotto) dove elettriche se ne vendono si e no il 10%, segno che sono praticamente ininfluenti.
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E il motivo è semplice: molto spesso le BEV sono seconde auto, comprate solo perché fortemente incentivate con soldi pubblici, ma utilizzate il minimo indispensabile e lasciate ferme a favore delle termiche (soprattutto Diesel) quando si tratta di farne un utilizzo più intenso.
Concordo in pieno e aggiungo che la tua verità è dimostrata dall’insuccesso delle elettriche.

Tutto ciò che funziona veramente, che ha dei vantaggi si vende do solo.
 
Banalizzare e ridicolizzare argomenti complessi non aiuta a capirli, anzi come nel tuo caso, ne dimostra la molto scarsa conoscenza.
La questione dell'efficienza complessiva dal pozzo alla ruota è un tema molto studiato ma poco pubblicizzato proprio perché complesso. Quello che ho scritto sopra non sono "robe sparate a caso", ma un ragionamento basato sulla lettura di diversi studi specifici, ma capisco che sia molto più facile non approfondire nulla e scrivere banalità.
Se tu avessi letto qualcosa in merito, prima di accusare gli altri di "sparare robe a caso", avresti ad esempio appreso (cito uno studio) che il ciclo WTW (well to whell, dal pozzo alla ruota) riferito ad un motore a benzina ha un rendimento complessivo compreso tra 11-27 %, per un Diesel tra 25-37%, per un veicolo BEV dove la produzione è a gas metano varia tra il 13-31%, che scende tra il 12-25% se prodotta da carbone, mentre sale al 40-70% se la produzione utilizza in modo importante le rinnovabili. Quindi come vedi il tema è molto vario e complesso e meriterebbe rispetto ed approfondimento.
Ma oltre al discorso dei rendimenti teorici, c'è poi la vita pratica e visto che si cita spesso la Norvegia come esempio virtuoso in termini di mobilità elettrica, la domanda è: visto che da anni ormai in Norvegia oltre 80-90% delle auto immatricolate sono BEV, è cambiato qualcosa in termini di consumo di idrocarburi e quindi di inquinamento? La risposta è NO. Il consumo pro capite di idrocarburi è diminuito meno che in altri paesi (grafico sotto) dove elettriche se ne vendono si e no il 10%, segno che sono praticamente ininfluenti.
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E il motivo è semplice: molto spesso le BEV sono seconde auto, comprate solo perché fortemente incentivate con soldi pubblici, ma utilizzate il minimo indispensabile e lasciate ferme a favore delle termiche (soprattutto Diesel) quando si tratta di farne un utilizzo più intenso.
La prima parte è assolutamente condivisibile.
Il valore dell'auto elettrica c'è nella misura in cui la generazione dell'energia elettrica deriva da fonti rinnovabili (in Italia siamo quasi al 45%).
Rimane il vantaggio dell'assenza di emissioni locali (che in aree come quelle di Torino aiuterebbe molto).

La seconda analisi sulla Norvegia è malposta.
Vero è che non si sta riducendo l'uso del petrolio, ma da loro l'uso dell'auto pesa pochissimo.
Le principali cause dell'uso di petrolio in Norvegia sono:
- Industria petrolifera (petrolio che per lo più vendono) e offshore (serve tanta energia);
- Trasporti pesanti e marittimi;
- Industria manifatturiera e mineraria;
- Riscaldamento residenziale (in calo);
- Uso governativo e militare.
 
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