Biografia di un grande uomo - Giuseppe Busso

J.Kay

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21 Marzo 2006
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181
Pasito Blanco
Regione
Spain
Alfa
Stelvio
Motore
3.0L
Altre Auto
Bmw F11 530d Msport
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Qui era presente un link corrotto ed è stato eliminato.
Giuseppe Busso, nato a Torino nel 1913, consegue in quella città il diploma di perito industriale.
Dopo il servizio militare, nel 1937 viene assunto alla Fiat come calcolatore dell’Ufficio tecnico motori aviazione (UTMA), da dove più tardi passa all’ufficio tecnico autoveicoli ferroviari sperimentali (UTAFS).
All’inizio di gennaio 1939, passa all’Alfa Romeo sempre come calcolatore, ma svolge lavoro di particolarista per i progetti di vetture da corsa. Dipende direttamente dall’ing. Orazio Satta Puliga, col quale instaura un’importante amicizia.
Dal 1939 al 1946, lavora al Servizio studi speciali, che fa capo a Wifredo Ricart e, con l’aiuto di Satta, che lo assiste fornendogli pubblicazioni e dispense del Politecnico, completa la preparazione tecnica e teorica. Diviene, a pieno titolo, progettista e si occupa particolarmente di compressori e di turbine per motori d aviazione.
Indicato da Gioacchino Colombo, viene assunto come capo ufficio tecnico della nascente Ferrari, all’inizio del giugno 1946. Posizione dalla quale si dimetterà alla fine del 1947, passando le consegne ai subentrati Colombo e Lampredi.
Richiamato da Satta, rientra all’Alfa Romeo nel gennaio 1948 e, da allora al 1977, ha avuto la responsabilità della progettazione della meccanica di tutte le vetture prodotte al Portello e ad Arese: dalla 1900 e la Giulietta degli anni Cinquanta sino all’Alfa 6 nelle versioni berlina e coupé con motore a iniezione.
Svolge questo incarico per poco meno di trent’anni, raggiungendo nel tempo le seguenti qualifiche ufficiali: caposervizio nel 1952, dirigente nel 1954, vicedirettore nel 1966, direttore nel 1969, vicedirettore centrale nel 1972, condirettore centrale nel 1973, carica che ha tenuto fino al 1977, anno del suo congedo dall’Alfa Romeo.


Comunicato Alfa Romeo
La notte del 3 gennaio 2006, nella sua casa di Arese, vicino agli stabilimenti che ha tanto amato, ci ha lasciato Giuseppe Busso.

Assunto in Alfa Romeo nel 1939, dal ‘48 al ‘77 è stato responsabile della progettazione di tutti gli organi meccanici delle vetture prodotte al Portello e ad Arese, comprese quelle da corsa, che tanta gloria hanno portato all’Alfa Romeo sulle strade e sui circuiti di tutto il mondo.
Legato alla figura di Orazio Satta Puliga, Giuseppe Busso, definito il padre dei motori V6, appone indissolubilmente la sua firma sotto progetti e modelli indimenticabili che vanno dagli anni Cinquanta, con la 1900 ,la Alfetta,la Giulietta, fino ad arrivare agli anni Settanta con l’Alfa 6, passando per prototipi come la “Tipo 103″ del 1959. Le sue memorie sono contenute nel libro (da lui tanto desiderato) intitolato “Nel cuore dell’Alfa”, uscito da poco tempo in libreria e che siamo orgogliosi di aver voluto pubblicare fintanto che il sg.Busso è stato in vita.

Oltre che nel nostro ricordo, Giuseppe Busso continua a vivere nel cuore delle nostre Alfa Romeo, nel rombo del motore, voce instancabile sopra l’asfalto di chi, come Giuseppe Busso, ha fatto grande l’Alfa Romeo.

Ciao Giuseppe :mecry:
 
Re: Biografia di un grande uomo - Giuseppe Busso

Una grande figura, resterà un mito.
 
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Re: Biografia di un grande uomo - Giuseppe Busso

E' stato poco ricordato ma il 4 gennaio scorso è stato il decennale della scomparsa di Giuseppe Busso; pochi giorni prima della sua morte era uscito definitivamente di produzione l'ultimo V6 da lui progettato e che ancora oggi noi chiamiamo semplicemente "Busso" che associato allo schema da lui preferito motore longitudinale, trazione posteriore con differenziale e cambio al retrotreno e ponte De Dion, ha portato l'Alfa a livelli di eccellenza mai tornati.
 
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