T
tenerone
Utente Cancellato
Quì posteremo tutto ciò che è attinente alla libreria Alfa Romeo, foto, impressioni, giudizi ecc. :allesmoegliche009:
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Comincio io :
Il 3 Gennaio 2006, all'età di 92 anni, si è spento Giuseppe Busso, figura tra le più rappresentative nella storia dell'Alfa Romeo.
L'insigne progettista era nato a Torino nel 1913, dove aveva conseguito il diploma di perito industriale. Sul finire degli anni '30 iniziò a lavorare presso l'ufficio tecnico motori aviazione della Fiat, passando successivamente alla sezione autoveicoli ferroviari sperimentali. All'Alfa Romeo giunse nel 1939, dove iniziò a dedicarsi alla progettazione di particolari meccanici destinati a vetture da corsa. In quei primi anni presso la casa del Portello, Busso instaurò un rapporto di amicizia e collaborazione con l'Ingegnere Orazio Satta Puliga, che aiutò il giovane a completare la propria preparazione professionale, non soltanto con la quotidiana pratica lavorativa, ma anche fornendogli pubblicazioni e dispense del Politecnico, grazie alle quali Busso consolidò le proprie conoscenze, divenendo progettista a pieno titolo e occupandosi in particolari di compressori e turbine per motori di aviazione. Dopo una breve parentesi alla Ferrari dove , chiamato da Gioacchino Colombo nel 1946, diede il proprio prezioso contributo alla realizzazione delle prime vetture costruite a Maranello, Busso rientrò all'Alfa già nel 1948. Da allora, la responsabilità per quanto concerne la parte meccanica di vetture quali la 1900, la 'Giulietta' (nelle sue numerose evoluzioni), l'Alfa Romeo 33, ma anche l'Alfetta e l'Alfasud, ricadde quasi interamente sulle spalle di Busso, che rimase al vertice tecnico della casa sino alla fine degli anni '70. Oltre a responsabilità di carattere tecnico, in questo lungo lasso di tempo Giuseppe Busso ha ricoperto ruoli di caposervizio (1952), dirigente (1954), vice-direttore (1966), direttore (1969), vice-direttore centrale nel 1972 e condirettore centrale nel 1973. L'ultra decennale collaborazione con la Casa del Biscione si chiuse nel 1977, quando l'insigne progettista prese congedo dall'Alfa Romeo.
"La presentazione della 1900 alla stampa si tenne il 2 Ottobre del 1950 a Milano, all'Hotel Principe di Savoia. Eravamo in un mare di guai a causa del rumore delle vibrazioni del motore e della trasmissione. Delle prime vetture, destinate tutte alle Esperienze, non ve n'era una che assomigliasse all'altra...."
E' soltanto uno dei numerosi, affascinanti ricordi che lo stesso Giuseppe Busso ha raccolto in un appassionante volume autobiografico, in cui il progettista racconta la propria storia, che coincide in molte occasioni con quella dell'automobile italiana.
Lo potete trovare anche alla Libreria dell'Automobile di Milano e Roma :
http://www.libreriadellautomobile.it/ViewBook.asp?IDBook=7573
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Comincio io :
Giuseppe Busso
[size=10pt]Nel cuore dell’Alfa
Ricordi di uno dei grandi progettisti dell’Alfa Romeo
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[size=10pt]Nel cuore dell’Alfa
Ricordi di uno dei grandi progettisti dell’Alfa Romeo
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Autore: Giuseppe Busso
Editore: Automobilia
Testo: italiano
Pagine: 141
Fotografie: 2 foto a colori e 87 in B/N
Tipo di copertina: brossura
Formato (cm): cm. 17x24
Data di pubblicazione: 21 marzo 2005
Prezzo: € 24,00
Editore: Automobilia
Testo: italiano
Pagine: 141
Fotografie: 2 foto a colori e 87 in B/N
Tipo di copertina: brossura
Formato (cm): cm. 17x24
Data di pubblicazione: 21 marzo 2005
Prezzo: € 24,00
Il 3 Gennaio 2006, all'età di 92 anni, si è spento Giuseppe Busso, figura tra le più rappresentative nella storia dell'Alfa Romeo.
L'insigne progettista era nato a Torino nel 1913, dove aveva conseguito il diploma di perito industriale. Sul finire degli anni '30 iniziò a lavorare presso l'ufficio tecnico motori aviazione della Fiat, passando successivamente alla sezione autoveicoli ferroviari sperimentali. All'Alfa Romeo giunse nel 1939, dove iniziò a dedicarsi alla progettazione di particolari meccanici destinati a vetture da corsa. In quei primi anni presso la casa del Portello, Busso instaurò un rapporto di amicizia e collaborazione con l'Ingegnere Orazio Satta Puliga, che aiutò il giovane a completare la propria preparazione professionale, non soltanto con la quotidiana pratica lavorativa, ma anche fornendogli pubblicazioni e dispense del Politecnico, grazie alle quali Busso consolidò le proprie conoscenze, divenendo progettista a pieno titolo e occupandosi in particolari di compressori e turbine per motori di aviazione. Dopo una breve parentesi alla Ferrari dove , chiamato da Gioacchino Colombo nel 1946, diede il proprio prezioso contributo alla realizzazione delle prime vetture costruite a Maranello, Busso rientrò all'Alfa già nel 1948. Da allora, la responsabilità per quanto concerne la parte meccanica di vetture quali la 1900, la 'Giulietta' (nelle sue numerose evoluzioni), l'Alfa Romeo 33, ma anche l'Alfetta e l'Alfasud, ricadde quasi interamente sulle spalle di Busso, che rimase al vertice tecnico della casa sino alla fine degli anni '70. Oltre a responsabilità di carattere tecnico, in questo lungo lasso di tempo Giuseppe Busso ha ricoperto ruoli di caposervizio (1952), dirigente (1954), vice-direttore (1966), direttore (1969), vice-direttore centrale nel 1972 e condirettore centrale nel 1973. L'ultra decennale collaborazione con la Casa del Biscione si chiuse nel 1977, quando l'insigne progettista prese congedo dall'Alfa Romeo.
"La presentazione della 1900 alla stampa si tenne il 2 Ottobre del 1950 a Milano, all'Hotel Principe di Savoia. Eravamo in un mare di guai a causa del rumore delle vibrazioni del motore e della trasmissione. Delle prime vetture, destinate tutte alle Esperienze, non ve n'era una che assomigliasse all'altra...."
E' soltanto uno dei numerosi, affascinanti ricordi che lo stesso Giuseppe Busso ha raccolto in un appassionante volume autobiografico, in cui il progettista racconta la propria storia, che coincide in molte occasioni con quella dell'automobile italiana.
Lo potete trovare anche alla Libreria dell'Automobile di Milano e Roma :
http://www.libreriadellautomobile.it/ViewBook.asp?IDBook=7573