Apro questo topic per chi era interessato ad un report del corso in oggetto :
Giornata a dir poco stupenda, per chi come noi ha passione per le auto e per il marchio Alfa Romeo in particolare è da togliere il fiato.
La struttura è molto organizzata e accogliente, le hostess che ti seguono durante tutta la giornata sono molto cortesi e scrupolose. In ogni angolo c'è un punto ristoro e non ti manca mai davvero nulla.
A parte la prima mezz'oretta iniziale in aula, dalle 9.30 alle 18.00 (con pausa pranzo) siamo stati costantemente in pista e i turni si sono susseguiti a ritmi molto serrati, senza attese inutili e demotivanti.
Gli istruttori sono persone Cordiali e molto empatici, ad inizio giornata ti studiano ovviamente, poi man mano che ti inquadrano ti lasciano anche molta corda, sempre dandoti i consigli giusti e correggendoti finché non hai capito e dimostrato di aver fatto un passo avanti.
Le auto, che ve lo dico a fare, a parte la Giulietta QV che in pista non è a suo agio, paga secondo me la vecchiaia del progetto e l'anima non proprio corsaiola, i limiti del telaio si sentono fin dal primo giro, il motore inoltre ha un erogazione che non mi è piaciuta, sembra sempre sotto coppia salvo poi regalare qualcosa oltre i 4-5mila giri. Insomma tra tutte quelle guidate è stata quella meno travolgente, fatta eccezione per il sound che dà un pò di enfasi all'atmosfera a bordo. Il cambio TCT (che io apprezzo sulla mia Giulietta diesel) in pista lo boccio su tutta la linea, ad un certo punto premendo a fondo per uscire da una curva, anche in modalità sequenziale, ha scalato una marcia, vanificando l'esercizio.
Veniamo alle note piacevoli, dove "piacevoli" è un eufemismo. La sorpresa più incredibile è stata la Stelvio. L'avevo provata durante la presentazione in concessionaria, stessa motorizzazione (280cv benzina) ma non mi aveva fatto sgranare gli occhi, sarà che personalmente non vado matto per i SUV, mi devo però ricredere: un Suv che si comporta così in pista è qualcosa di sbalorditivo. A parte la posizione di guida rialzata rispetto alla sorella berlina, tra i cordoli fa spavento, si lancia da una curva all'altra come una fucilata senza le reazioni tipiche che ci si aspetterebbe da questo tipo di auto. Rollio e beccheggio trascurabili, precisa come una lama e progressiva, ingoia le marce una dopo l'altra senza soluzione di continuità, il cambio ZF è un vero capolavoro, il motore spinge forte già dai bassi...incredibile, da restare a bocca aperta.
La Giulia Q è un animale feroce, maleducata e senza timore reverenziale verso nessun tratto del circuito, una belva assetata di prestazioni dove trovare il miglior pregio è davvero difficile. Peccato per la pista corta, siamo riusciti a usare solo fino alla terza (versione manuale) durante le sessioni del mattino, poi a fine giornata, quando ormai avevamo capito e imparato cosa, come e quando farlo, siamo riusciti a mettere la quarta in 2 o tre punti del tracciato. La sensazione della velocità che aumenta è da cardiopalma. Ogni volta che il contagiri invade la parte alta del quadrante si rischia un erezione. Giuro!
Su questa auto le tipiche reazioni alle sollecitazioni in staccata, ingresso e uscita di curva sono vicine allo zero. La linea dell'orizzonte rimane sempre la stessa, mai una scomposizione, mai una sbavatura, è un treno saldato ai binari, ho guidato auto sportive di marchi anche molto blasonati in passato ma questa è qualcosa di diverso, sono riuscito ad apprezzarne persino il carattere da berlina da strada nei giri di raffreddamento a velocità modeste. Un velluto.
La menzione d'onore però va a lei..... L'unica.... La sola davvero votata alla pista: la 4C.
La pista è indubbiamente il suo abitat, quello che puoi permetterti con questa, non puoi farlo con nessuna...delle altre. Il motore che sulla Giulietta mi ha lasciato un pò di amaro in bocca, su questo telaio e con questa meccanica è SPA VEN TO SO! L'auto è scomoda, rumorosa e ruvida i tutto, ma appena ti avvicini alla prima curva appena partito dalla corsia box, ti ci sbatte dentro con una precisione e cattiveria che ti lasciano davvero senza parole. Ha la tendenza a scomporre un pò il culo quando stacchi forte, ma è solo vanitosa (sculetta) perché non ti mette in allarme mai. Anzi questo aspetto diventa la chiave di lettura dell'ultima curva della esse prima del rettilineo dei box, dove entrando forte con un pelo di freno in percorrenza, si mette da sola in traiettoria per spararsi come una freccia sul diritto. È un arma letale tra i cordoli.
Per finire, molto utili ed educativi gli esercizi con la MiTo Veloce sul pistino mezzo bagnato e con la Giulietta (credo 1.4 turbo benzina) sul piazzale MINISKID per imparare il controsterzo (auto sollevata al posteriore).
Vale assolutamente la spesa.
Un saluto a tutti
Giornata a dir poco stupenda, per chi come noi ha passione per le auto e per il marchio Alfa Romeo in particolare è da togliere il fiato.
La struttura è molto organizzata e accogliente, le hostess che ti seguono durante tutta la giornata sono molto cortesi e scrupolose. In ogni angolo c'è un punto ristoro e non ti manca mai davvero nulla.
A parte la prima mezz'oretta iniziale in aula, dalle 9.30 alle 18.00 (con pausa pranzo) siamo stati costantemente in pista e i turni si sono susseguiti a ritmi molto serrati, senza attese inutili e demotivanti.
Gli istruttori sono persone Cordiali e molto empatici, ad inizio giornata ti studiano ovviamente, poi man mano che ti inquadrano ti lasciano anche molta corda, sempre dandoti i consigli giusti e correggendoti finché non hai capito e dimostrato di aver fatto un passo avanti.
Le auto, che ve lo dico a fare, a parte la Giulietta QV che in pista non è a suo agio, paga secondo me la vecchiaia del progetto e l'anima non proprio corsaiola, i limiti del telaio si sentono fin dal primo giro, il motore inoltre ha un erogazione che non mi è piaciuta, sembra sempre sotto coppia salvo poi regalare qualcosa oltre i 4-5mila giri. Insomma tra tutte quelle guidate è stata quella meno travolgente, fatta eccezione per il sound che dà un pò di enfasi all'atmosfera a bordo. Il cambio TCT (che io apprezzo sulla mia Giulietta diesel) in pista lo boccio su tutta la linea, ad un certo punto premendo a fondo per uscire da una curva, anche in modalità sequenziale, ha scalato una marcia, vanificando l'esercizio.
Veniamo alle note piacevoli, dove "piacevoli" è un eufemismo. La sorpresa più incredibile è stata la Stelvio. L'avevo provata durante la presentazione in concessionaria, stessa motorizzazione (280cv benzina) ma non mi aveva fatto sgranare gli occhi, sarà che personalmente non vado matto per i SUV, mi devo però ricredere: un Suv che si comporta così in pista è qualcosa di sbalorditivo. A parte la posizione di guida rialzata rispetto alla sorella berlina, tra i cordoli fa spavento, si lancia da una curva all'altra come una fucilata senza le reazioni tipiche che ci si aspetterebbe da questo tipo di auto. Rollio e beccheggio trascurabili, precisa come una lama e progressiva, ingoia le marce una dopo l'altra senza soluzione di continuità, il cambio ZF è un vero capolavoro, il motore spinge forte già dai bassi...incredibile, da restare a bocca aperta.
La Giulia Q è un animale feroce, maleducata e senza timore reverenziale verso nessun tratto del circuito, una belva assetata di prestazioni dove trovare il miglior pregio è davvero difficile. Peccato per la pista corta, siamo riusciti a usare solo fino alla terza (versione manuale) durante le sessioni del mattino, poi a fine giornata, quando ormai avevamo capito e imparato cosa, come e quando farlo, siamo riusciti a mettere la quarta in 2 o tre punti del tracciato. La sensazione della velocità che aumenta è da cardiopalma. Ogni volta che il contagiri invade la parte alta del quadrante si rischia un erezione. Giuro!
Su questa auto le tipiche reazioni alle sollecitazioni in staccata, ingresso e uscita di curva sono vicine allo zero. La linea dell'orizzonte rimane sempre la stessa, mai una scomposizione, mai una sbavatura, è un treno saldato ai binari, ho guidato auto sportive di marchi anche molto blasonati in passato ma questa è qualcosa di diverso, sono riuscito ad apprezzarne persino il carattere da berlina da strada nei giri di raffreddamento a velocità modeste. Un velluto.
La menzione d'onore però va a lei..... L'unica.... La sola davvero votata alla pista: la 4C.
La pista è indubbiamente il suo abitat, quello che puoi permetterti con questa, non puoi farlo con nessuna...delle altre. Il motore che sulla Giulietta mi ha lasciato un pò di amaro in bocca, su questo telaio e con questa meccanica è SPA VEN TO SO! L'auto è scomoda, rumorosa e ruvida i tutto, ma appena ti avvicini alla prima curva appena partito dalla corsia box, ti ci sbatte dentro con una precisione e cattiveria che ti lasciano davvero senza parole. Ha la tendenza a scomporre un pò il culo quando stacchi forte, ma è solo vanitosa (sculetta) perché non ti mette in allarme mai. Anzi questo aspetto diventa la chiave di lettura dell'ultima curva della esse prima del rettilineo dei box, dove entrando forte con un pelo di freno in percorrenza, si mette da sola in traiettoria per spararsi come una freccia sul diritto. È un arma letale tra i cordoli.
Per finire, molto utili ed educativi gli esercizi con la MiTo Veloce sul pistino mezzo bagnato e con la Giulietta (credo 1.4 turbo benzina) sul piazzale MINISKID per imparare il controsterzo (auto sollevata al posteriore).
Vale assolutamente la spesa.
Un saluto a tutti