Dal 2006 il gasolio è cresciuto dell'86%

Totakon, i riflessi delle guerre medio orientali sono ormai cosa vecchia, non fissiamoci sempre su quella guerra che per quanto ingiusta ha sempre liberato un popolo oppresso, purtroppo la nostra economia è sempre basata su indici americani e asiatici che se hanno una flessione, vedi la grande crisi dei mutui in america, non fa altro che alzare la domanda di denaro, quindi aumenta tutto.....Greggio compreso
 
Il riferimento alle guerre non è del tutto casuale... effettivamente se invece del Kuwait ad essere invaso fosse stata la Tanzania, certamente non si avrebbero avuto ripercussioni a livello internazionale... Una premessa: Islaeliani e Palestinesi è da millenni che combattono per un territorio (personalmente non ho le conoscenze basilari per schierarmi da una parte o dall'altra) con l'amministrazione internazionale che sta a guardare e a dirigere un gioco che porta solo interessi economici all'occidente e a quei quattro scheicchi che tengono in mano tutto il medioriente; quindi la domanda è: perchè Israeliani e Palestinesi sono sotto gli occhi internazionali mentre Eritrea e Somalia, che da millenni si battono per un territorio, non sono neanche presi in considerazione? Pensi davvero che se la concentrazione di petrolio fosse stata, che ne so, in Australia, queste vicende sarebbero state all'ordine del giorno? Io non credo... Il discorso medioriente è molto ampio e complesso, e non si può risolvere con la sola ipotesi del "popolo oppresso"...
 
Inoltre, la crisi dei mutui "subprime" purtroppo non è l'unica causa dell'aumento del greggio: il greggio comincia a scarseggiare mentre la domanda è sempre in crescita. Tando per dirne una: la TATA ha sfoderato un'auto da 1000€ circa... a benzina. Ottima mossa direi. Quindi è ovvio che a maggior domanda hai un prezzo maggiore, sopreatutto se le previsioni di durata della materia prima non sono allettanti. In più c'è la crisi del dollaro, e la situazione economica mondiale che gode di una situazione di "stallo"... e come al solito chi ci guadagna sono i soliti scheicchi arabi... quelli che controllano il medio oriente (di cui nel mio ultimo post)...
 
Carissimi

ma fatemi capire un pò il vs punto di vista:
sono anni, in particolare dall'entrata dell'euro, che ognuno si sta lamentando a causa dei prezzi che aumentano sempre più in ogni settore causando un costo della vita sempre più insopportabile.

Ma alla luce di tutto ciò, se con l'aumento dei prezzi i vs stipendi altrettanto si adeguano all'inflazione reale percepita ossia in parole povere al costo della vita, quindi gli stipendi vi permettono di farvi vivere dignitosamente, voi vi lamentereste?????

Fatemi sentire....

Se non vi lamentereste in questa ipotesi, allora il vero problema non sarà tanto quello di far abbassare i prezzi (cosa che è difficile da realizzare) bensì di far adeguare gli stipendi al costo della vita???

Attendo il vs pensiero in merito riguardo questa lamentela generale dei cittadini italiani (me compreso).....
 
Alzare gli stipendi o almeno alzarli tanto da poter ripareggiare il potere d'acquisto che c'era prima dell'avvento dell'euro, da quel che vedo ,non se ne parla (anche perchè attualmente impossibile! siamo realisti)
Il problema che si DOVEVA fare un controllo sui prezzi adesso ormai è prutroppo tardi e non ne vedo la via d'uscita!!!!!
 
Secondo me era giusto monitorare i prezzi, come era giusto creare un cambio lira/euro adeguato. Purtroppo il rapporto 2 a 1 non ha fatto bene a nessuno. Gli unici che hanno potuto sfruttare bene la cosa ora hanno dei bei quattrini.... Ma non infiliamoci all'interno del potere di acquisto degli italiani, altrimenti si inizia a parlare di politica e non mi sembra il caso visto che la discussione ha come tema il prezzo del gasolio.
Sia che ci fosse l'euro o no il prezzo del "barile" era, a mio avviso, comunque da rivedere in salita. Se gli arabi chiudono i rubinetti e producono 100 barili in meno al giorno, il prezzo sale; se il presidente del Venezuela dice che non vuole più esportare petrolio, che ne so, in America, il prezzo sale, e così via.
Quindi il barile è influenzato da molti fattori che a mio avviso esulano dal cambio lira/euro e dal potere di acquisto nostro. Anche perchè, forse, il prezzo dei carburanti è l'unica cosa a non aver subito il rapporto 2 a 1 durante il passaggio lira/euro, o sbaglio?
 
Alzare gli stipendi o almeno alzarli tanto da poter ripareggiare il potere d'acquisto che c'era prima dell'avvento dell'euro, da quel che vedo ,non se ne parla (anche perchè attualmente impossibile! siamo realisti)
Il problema che si DOVEVA fare un controllo sui prezzi adesso ormai è prutroppo tardi e non ne vedo la via d'uscita!!!!!

Cari, dovete sapere che la causa principale del minimo storico del potere d'acquisto è dovuta principalmente al Petrolio e Intermediazione.

Un recente articolo della Confsal (Confederazione Sindacato Autonomi Lavoratori) riporta che: in questa campagna elettorare i due principali partiti hanno fissato l'obiettivo di diminuire le tasse e aumentare le retribuzioni nei confronti di lavoratori, pensionati e famiglie oramai ai limiti della sopravvivenza perchè impossibilitati a far fronte all'indiscriminato aumento dei prezzi, soprattutto quelli di prima necessità.
Tuttavia, questo tipo di intervento senza dubbio necessario, è insufficiente a restituire il potere d'acquisto a quel 90% degli italiani che lo hanno perso.
Infatti diminuire di qualche punto la pressione fiscale e concedere aumenti salariali forzatamente miseri data la vasta platea degli interessati, non potrebbe modificare che in minima parte l'attuale stato di necessità.

Secondo la Confsal, contestualmente alla diminuzione delle tasse e all'aumento delle retribuzioni, occorre incidere con determinazione sulle cause strutturali che hanno provocato e continuano a determinare un'impennata dei prezzi senza precedenti.
Tra i motivi di questo abnorme fenomeno, la Confsal ritiene di poter indicare come prioritari l'alto costo dei combustibili che, per effetto di trascinamento, produce aumenti generalizzati in tutti i settori, e l'intermediazione selvaggia che porta i prodotti alimentari, nel loro passaggio dal produttore al consumatore, a maggiorazioni di 20/30 volte rispetto al costo originario.

Nel primo caso la soluzione sta nel ridurre in maniera sostanziosa, e congelare gli aumenti futuri, accise e balzelli vari su prodotti petroliferi, dal momento che essi incidono per ben il 68% sul prezzo di vendita.
Paradossalmente più il barile di petrolio aumenta più aumentano in proporzione i profitti dello Stato che così non solo specula sulle difficoltà della parte più debole della popolazione, ma spinge sempre più verso l'alto un'inflazione già di per sè sostenuta anche per motivi di carattere internazionale.

Nel secondo caso la situazione è certamente più complessa perchè in un mercato libero qual'è il nostro, intervenire d'autorità sull'intermediazione è impossibile.
Si può tuttavia aggirare l'ostacolo con misure alternative, ad esempio investendo modeste cifre nella costituzione di cooperative agro-alimentari, agevolandone lo sviluppo, affidandone la conduzione a giovani disoccupati, ma controllandone anche l'andamento, con il compito precipuo di far si che almeno i prodotti di prima necessità arrivino, dai produttori direttamente ai consumatori con enormi vantaggi per entrambi.
E' del tutto evidente che interventi di questo tipo su carburanti e intermedizione porterebbero a un contenimento dell'inflazione e a un recupero del sostanzioso potere d'acquisto di retribuzioni e pensioni.

Per tale motivo noi cittadini dobbiamo spingere i "nostri rappresentanti" in Parlamento, con spirito d'iniziativa, coraggio e volonta politica a perseguire tali provvedimenti indicati.
 
Vero, ma come sappiamo tutti sono solo dei propositi, e la realtà è un'altra.... Ormai la "casta" è sempre più "casta" e il "popolo" sempre più "popolo". Il divario tra questi due mondi è sempre più netto e non tutti hanno ancora la stessa fiducia nel mondo politico. L'unica vera svolta dovrebbe esserre una consapoevole presa di coscienza, e cominciare a tagliare il superfluo, specie nel nostro governo che assorbe la maggior parte del PIL dileguandolo in st****ate e privilegi. Quindi giusto riconoscere che troppi passamano aumentani i costi, ma è altrettanto vero che la ns dirigenza, destra o sinistra che sia, punta esclusivamente ai loro meri interessi, senza riguardo per chi realmente tira avanti il paese. In Europa, una situazione così, l'abbiamo solo noi, credo.... e non è bello...
 
Vero, ma come sappiamo tutti sono solo dei propositi, e la realtà è un'altra.... Ormai la "casta" è sempre più "casta" e il "popolo" sempre più "popolo". Il divario tra questi due mondi è sempre più netto e non tutti hanno ancora la stessa fiducia nel mondo politico. L'unica vera svolta dovrebbe esserre una consapoevole presa di coscienza, e cominciare a tagliare il superfluo, specie nel nostro governo che assorbe la maggior parte del PIL dileguandolo in st****ate e privilegi. Quindi giusto riconoscere che troppi passamano aumentani i costi, ma è altrettanto vero che la ns dirigenza, destra o sinistra che sia, punta esclusivamente ai loro meri interessi, senza riguardo per chi realmente tira avanti il paese. In Europa, una situazione così, l'abbiamo solo noi, credo.... e non è bello...

Bravo un .: Clap :..: Clap :..: Clap :. concordo pienamente!!!!
Maledetti politicanti che hanno rovinato l'Italia!!!

Però caro devo fare una precisazione (non ricordo se già l'ho scritta): parlando con dei politici riguardo la crisi in Italia, mi hanno risposto che la colpa è anche degli italiani, e quindi dovremo essere prima noi a cambiare testa, perchè sostengono loro che la gente si rivolge al politico per avere un posto di lavoro o un piacere personale, per cui loro si sono adeguati a questa situazione.

Vabbè ma questa secondo me non è una valida motivazione dello stato insopportabile di crisi, perchè in un recente articolo del "Il Sole 24ore" è stata pubblicata una statistica europea sostenendo che in Italia (nel settore pubblico) si lavora ma si produce pochissimo!!!!!!!!
Questo dimostra come le inefficienze e gli sprechi dell'apparato pubblico devono essere sempre coperte da noi privati cittadini...... :mad::mad::mad:
In questo scenario e questa situazione se il nuovo Governo non darà un segnale forte di cambiamento, secondo me si arriverà alla rivoluzione come in Argentina o Cile......
A voi la parola
 
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do il mio parere su quanto riguarda le alternative al gasolio, quindi biodiesel-olio di colza, bioetanolo ecc
Parlando con alcuni miei professori ( Ecologia generale e Biochimica) ho capito che non è possibile nemmeno lontanamente soddisfare la domanda di carburante usando queste alternative quali biodiesel e bioetanolo. I motivi sono molteplici. Se in italia volessimo soddisfare la richiesta di biocarburante non basterebbe coltivare tutta la pianura padana a vegetali da cui si ricava biocomb, oltretutto si stravolgerebbe l'economia locale e nazionale. Si sta lavorando con le biotecnologie per creare un vegetale da cui sia in grado sfruttarlo al 90%, perchè ora come ora barbabietole e colza ecc sfiorano il 20% di ricavo.
Purtroppo l'alternativa non è nemmeno l'idrogeno, non siamo ancora in grado di avere a buon mercato pile ad idrogeno, e sopratutto per estrarre energia dall'acqua ce ne vorrebbe di più di quella che si ricava. Poi viaggiare con una bombola di idrogeno a 7-8 bar di pressione sotto le chiappe ci penserei due volte.