Vittorio Ghidella, amministratore delegato della Fiat negli anni Ottanta, è morto a Lugano per un male incurabile, aveva ootant'anni.
Al suo nome sono legati modelli che hanno segnato il rilancio della casa torinese, dopo un periodo di grave crisi, come la Uno, la Croma, la Lancia Delta, la Thema, la Tipo e l'Autobianchi Y10, aveva lasciato la Fiat ed il mondo dell'auto nel 1988 dopo i ripetuti scontri con Cesare Romiti sulla possibile fusione con Ford.
Venne chiamato in Fiat a metà degli anni 70 e fu il protagonosta del riassetto industriale del gruppo che, in pieno periodo del terrorismo rosso, culminò nei molti scioperi e nella famosa "marcia dei 40000" che, sotto molti aspetti, determinò una svolta nei rapporti tra sindacati ed aziende.
In quei giorni, in un albergo, visto che Mirafiori era inutilizzabile nacque l'idea della "Uno", modello per allora rivoluzionario che, lanciato nel 1983, fu tra le auto più vendute d'Europa per molti anni, in un periodo di grandi successi ed innovazioni per Fiat e Lancia.
Al suo nome sono legati modelli che hanno segnato il rilancio della casa torinese, dopo un periodo di grave crisi, come la Uno, la Croma, la Lancia Delta, la Thema, la Tipo e l'Autobianchi Y10, aveva lasciato la Fiat ed il mondo dell'auto nel 1988 dopo i ripetuti scontri con Cesare Romiti sulla possibile fusione con Ford.
Venne chiamato in Fiat a metà degli anni 70 e fu il protagonosta del riassetto industriale del gruppo che, in pieno periodo del terrorismo rosso, culminò nei molti scioperi e nella famosa "marcia dei 40000" che, sotto molti aspetti, determinò una svolta nei rapporti tra sindacati ed aziende.
In quei giorni, in un albergo, visto che Mirafiori era inutilizzabile nacque l'idea della "Uno", modello per allora rivoluzionario che, lanciato nel 1983, fu tra le auto più vendute d'Europa per molti anni, in un periodo di grandi successi ed innovazioni per Fiat e Lancia.