Re: Lamborghini progetta l'anti-Enzo (?)
E' stata interamente progettata a Sant'Agata Bolognese, ma per farlo Lamborghini ha guardato verso l'alto, dove volano gli aerei. Ve lo avevamo già accennato infatti, ed ecco allora che a Francoforte la Casa del Toro ha presentato l'auto che verrà podotta in soli 20 esemplari e che deve parte della sua nascita al mondo dell'aeronautica: la Reventón.
Il display è ispirato a quello che hanno a disposizione gli aerei, basta premere un pulsante ed il conducente può scegliere tra due modalità di visualizzazione delle informazioni sulla vettura. Per il resto, gli strumenti sono alloggiati in una struttura fresata in un blocco di alluminio pieno, protetta da una calotta in fibra di carbonio.
Innovativo è anche il G-Force-Meter, un display che mostra le forze dinamiche di marcia, l'accelerazione longitudinale all'applicazione del gas in fase di frenatura e anche l'accelerazione trasversale nelle curve. Queste forze vengono rappresentate tramite il movimento di un cursore su una griglia 3D graduata, in base alla direzione e all'intensità dell'accelerazione. Troppo? Forse perchè anche questo è uno strumento analogo a quello che si trova negli aerei. Ma ricordiamo che anche i team di Formula 1 utilizzano un dispositivo di rappresentazione simile per l'analisi delle forze dinamiche.
Basandosi sulla Murciélago LP640, a bordo della Reventón viene riproposta la stessa motorizzazione, così come lo stesso rivestimento esterno in CFC. Il motore è dunque il dodici cilindri da 6,5 litri con cambio robotizzato. I cavalli erogati sono 650 CV (478 KW) a 8000 giri al minuto, mentre la coppia è pari a ben 660 Nm a 6000 giri/minuto. Altre due cifre che non hanno bisogno di spiegazioni sono l'accelerazione da 0 a 100 km/h che avviene in soli 3,4 secondi e la velocità massima, ovvero oltre i 340 km/h.
Con una potenza simile, la Reventón ha bisogno di aria fresca sotto al cofano. Ecco allora che sul lato del conducente la presa d'aria è di grandi dimensioni, per aumentare l'afflusso al radiatore dell'olio. Sul lato destro della vettura, al contrario, essa presenta una superficie piatta, poiché in questo caso deve favorire unicamente il flusso sotto-pavimento. Questa struttura sotto-pavimento piatta e ottimizzata dal punto di vista aerodinamico termina posteriormente in un diffusore dalla forma accentuata.
Riguardo ai gruppi ottici, oltre ai fari anteriori Bi-Xenon non trovano impiego sette LED, mentre per la funzione lampeggiante vengono schierati altri nove diodi. Un'innovazione tecnica è costituita dai LED nelle luci posteriori. A fronte della elevata temperatura in quella zona della vettura sono stati messi a punto speciali LED resistenti al calore, che ora vengono utilizzati come lampeggiatori, luci di stop e fanali posteriori con un effetto ottico a triplice freccia.
Per le 20 Reventón i designer di Sant'Agata Bolognese hanno creato una tonalità apposita, un grigio-verde opaco che contrasta con i cerchi lucidi appositamente realizzati per la Reventón. Da notare che alle razze in alluminio verniciate in nero sono state fissate delle alette in carbonio opaco che assicurano anche il raffreddamento dei dischi dei freni carboceramici.
Un'ultima ciccha. Il nome Reventón è stato scelto per la lunga tradizione ed i continui riferimenti ai tori. Reventón si riferisce infatti ad un toro da combattimento di proprietà della famiglia di Don Rodriguez che appartiene alla lista dei tori più famosi del mondo ed è noto per aver ucciso nel 1943 il Torero Felix Guzman.
fonte: omniauto.it