Oriana Fallaci... quanti di voi la conoscono???

johnQ4

Alfista principiante
1 Aprile 2008
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Ro
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Lazio
Alfa
156
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1.9 mjet crosswagon Q4
Ciao ragazzi,
da poco è uscito l' ultimo :smiley_029: libro della Fallaci, scrittore (come le piaceva definirsi) venuto a mancare il 15 settembre 2006, intitolato "Un cappello pieno di ciliege"...

non vorrei creare "scompiglio" nel forum, ne tantomeno violare il regolamento, volevo però sapere chi di voi ha letto i suoi libri e cosa ne pensa pacificamente e senza cadute di stile ;)

io ho letto:
se il sole muore
niente e così sia
lettera a un bambino mai nato
un uomo
insciallah
la rabbia e l'orgoglio
la forza della ragione
e adesso sto leggendo "un cappello pieno di ciliege"
 
Io non ho mai letto un libro della grande Fallaci, ma mi riprometto di farlo assolutamente. Ti dirò che nonostante questo, sono molto in linea con il suo pensiero.
 
"Signor Vescovo,
se quella domenica pomeriggio Gesù Cristo avesse avuto la disgrazia di trovarsi nella cattedrale di Caserta, altro che Farisei al tempio! Le sarebbe saltato addosso e a pedate nel cxxo L'avrebbe scaraventata in piazza. Qui Le avrebbe tirato tanti di quei cazzotti che oggi non potrebbe mangiar neanche una pappa al pomodoro."

questa frase mi ha fatto gelare il sangue... pensando a chi la scrisse, definedolo anche scugnizzo no-global (Vescovo di Caserta, monsignor raffaele nogaro) e per quale motivo (tutto trae origine dalla triste omelia che questo signore pronunciò il 16 novembre 2003 quando affermò che “era sbagliato benedire le bare dei militari massacrati a Nassiriya, che benedicendo quelle bare si legittimava l’uso delle armi, che era penoso assistere alle celebrazioni cui l’Italia si stava abbandonando in loro onore, celebrazioni su chi aveva portato la guerra in Iraq)...

vi copio incollo tutta la lettera, sperando in qualche pensiero :)
«Signor Vescovo, io lo so che a svergognarla coram populo Le faccio un regalo di cui non è degno. Una pubblicità che non merita e di cui si servirà sconciamente. In qualsiasi altra circostanza, infatti, mi sarei guardata bene dall’elargirLe una simile soddisfazione. Ma il reato di cui si macchiò domenica 16 novembre 2003, reato che poi ha tentato invano di rabberciare con smentite grottesche e inconsistenti, non offende solo i 19 italiani massacrati a Nassiriya. Offende le loro famiglie, i loro compagni d’arme, i nostri principii, i nostri valori, e la già vacillante dignità del nostro stesso paese. In più corrompe i giovani, li tradisce, gli impedisce di ragionare. Inganna i bambini, li confonde, prepara una generazione di imbecilli. Così mi tappo il naso. Le elargisco la soddisfazione e sperando di non lasciarmi cogliere dalla rabbia di due anni fa incomincio col dirLe che l’aggettivo con cui l’ex-presidente della Repubblica Francesco Cossiga definì la Sua omelia, l’aggettivo “ignobile”, è perfetto. Ineccepibile, perfetto. Ergo, a quei 19 morti Lei deve chiedere scusa. Deve recarsi nei loro cimiteri e di tomba in tomba flagellarsi a sangue con una frusta a nove code. Cioè come si flagellavano i penitenti al tempo in cui il peccato non si lavava con due Pater Noster e tre Ave Marie. E poi, nel medesimo modo deve chiedere scusa ai loro familiari nonché ai loro commilitoni nonché alla Patria. Anche se questa parola, ne sono certa, per Lei non significa nulla. Signor Vescovo, essendo Lei un individuo di cui per mia fortuna ignoravo l’esistenza ho fatto una piccola indagine e ho scoperto che Le piace sfruttare la Sua presunta autorità spirituale, che nonostante la Sua veneranda età ama pavoneggiarsi nel ruolo di scugnizzo no-global. Ruolo nel quale debuttò quando inferocito con l’Ulivo, a Suo dire incapace di combattere il neo-liberismo, si schierò con Rifondazione Comunista. Ho scoperto che da allora si esibisce con articoletti, editorialucci, intervistine sui giornali di sinistra o di estrema sinistra e che parlando a nome degli Evangeli nel giugno del 2002 chiese all’opposizione di “formulare pronunciamenti perentori che tutelassero i diritti degli immigrati”. Che nell’aprile del 2003 definì la guerra in Iraq “un attentato contro l’umanità” e che nell’ottobre dello stesso anno elogiò il Vicepresidente del Consiglio per la faccenda del voto agli immigrati. Ho anche scoperto che Lei dice un gran male della Chiesa Cattolica. Diritto che io posso esercitare e Lei no. Perché io sono una libera cittadina, e una laica. Lei invece è un alto prelato del Vaticano, un rappresentante del Papa. Alla Chiesa Cattolica Lei deve tutto, anche le scarpe con cui cammina. Quindi non può tenere il piede in due staffe, preteder d’avere la botte piena e la moglie briaca, godersi il ruolo del Vescovo e nel medesimo tempo posare a scugnizzo no-global. Se vuol parlare male dei Suoi benefattori, deve dare le dimissioni. Deve rinunciare alla mitria, al pastorale, al piviale, all’anellone con l’ametista, al palazzo arcivescovile, ai domestici, agli inchini, al baciamano, e accontentarsi di fare il giornalista per l’Unità. Ho scoperto infine che i Bin Laden, i Saddam Hussein, gli Arafat, i kamikaze Lei li rispetta assai. Le piace giustificarli, difenderli, definire le loro stragi, “atti di Resistenza”. Ed anche per questo concludo: Signor Vescovo, se quella domenica pomeriggio Gesù Cristo avesse avuto la disgrazia di trovarsi nella Cattedrale di Caserta, altro che Farisei al tempio! Le sarebbe saltato addosso e a pedate nel culo L’avrebbe scaraventata in piazza. Qui Le avrebbe tirato tanti di quei cazzotti che oggi non potrebbe mangiare una pappa al pomodoro».
 
Ultima modifica da un moderatore:
Eh sì Sante parole, altro che! Robe da matti! Questa lettera mi ha ricordato il massacro di Nassirya, un evento che resterà (purtroppo) indelebile nel mio Cuore italiano, perchè non vorrei mai scordare quegli Eroi.
Aggiungo che mi Vergogno io per lui, quel vescovo (per modo di dire) oggetto della lettera....puah!
 
:smiley_029: dillo a me...
i tre militari morti erano miei amici...
 
Lo ammetto sono così ignorante da non aver mai letto un libro della Fallaci ma da ciò che ho sentito di lei posso dire di essere quasi perfettamente in linea con il suo pensiero, dico quasi perchè se non ricordo male era un'accanita sostenitrice degli Stati Uniti(si era trasferita li), mentre io da radicale patriota estremista non riesco a farmeli andar giù.
Comunque sicuramente una grande scrittrice che sapeva il fatto suo e senza peli sulla lingua, tutto quello che ci vorrebbe in Italia e che purtroppo manca.
 
Da sempre in guerra tutto e' ammesso, che siano italiani o kongolesi, non importa, ma quanti migliaia di nemici Usa e alleati hanno ucciso con mezzi proibiti senza distinguere anziani, donne e bambini ? - Voalgiamo distinguere un pugni di soldati italiani in guerra (si, erano in guerra) da centinaia di migliaia di altri umani ? - Vogliamo parlare di quelle guerre che non vengono mai menzionate ? - Avete mai fatto caso che gli Usa vincono le guerre solo nei telefilm ? - Lo sapete quante cose NON sappiamo ? -
 
Lo ammetto sono così ignorante da non aver mai letto un libro della Fallaci ma da ciò che ho sentito di lei posso dire di essere quasi perfettamente in linea con il suo pensiero, dico quasi perchè se non ricordo male era un'accanita sostenitrice degli Stati Uniti(si era trasferita li), mentre io da radicale patriota estremista non riesco a farmeli andar giù.
Comunque sicuramente una grande scrittrice che sapeva il fatto suo e senza peli sulla lingua, tutto quello che ci vorrebbe in Italia e che purtroppo manca.

Fasco, la Fallaci era troppo patriottica... lo dimostra il fatto che da fanciulla, nel cestino della bici, portava le armi ai ribelli patriottici e, dell' America, era innamorata proprio per come gli americani si stringono tra loro nel momento del bisogno e si sentiva umiliata perchè, in Italia, questo non succede...

Vuoi sapere quale Italia voleva per se e per tutti gli Italiani?
"Qual è la mia Italia, allora? Semplice, caro
mio, semplice. E l'Italia opposta alle Italie di
cui fin qui t'ho parlato. Un'Italia ideale. Un'Italia
seria, intelligente, dignitosa, coraggiosa, quindi
meritevole di rispetto. Il rispetto che nemmeno
con mezzo secolo di democrazia è riuscita a guadagnarsi.
Un'Italia laica e non imbelle. Un'Italia
che non si lascia intimidire né dai turbanti né dai
Fouché, dai Barras, dai Tallien. Un'Italia fiera di
sé stessa, un'Italia che mette la mano sul cuore
quando saluta la bandiera bianca rossa e verde.
Insomma l'Italia che sognavo da ragazzina, quando
non avevo scarpe ma traboccavo di illusioni. E
quest'Italia, un'Italia che c'è, c'è anche se viene
zittita o irrisa o insultata, guai a chi me la tocca.
Guai a chi me la ruba, guai a chi me la invade.
Perché, che a invaderla siano i francesi di Napoleone
o gli austriaci di Francesco Giuseppe o i
tedeschi di Hitler o i compari di Osama Bin Laden,
per me è lo stesso. Che per invaderla usino i
cannoni o i gommoni, idem.
Stop. Quello che avevo da dire l'ho detto.
La rabbia e l'orgoglio me l'hanno ordinato. La
coscienza pulita e l'età me l'hanno consentito.
Ora basta. Punto e basta."
 
Da sempre in guerra tutto e' ammesso, che siano italiani o kongolesi, non importa,

infatti si è scagliata contro nogaro, semplicemente perchè il tipo ha detto che “era sbagliato benedire le bare dei militari massacrati a Nassiriya, che benedicendo quelle bare si legittimava l’uso delle armi..."

che poi una guerra sia giusta o no, purtroppo possiamo dire la nostra ma non possiamo farci nulla...

ps: in guerra non tutto è ammesso... altrimenti si parla di guerriglia, terrorismo...
 
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mai letto sinceramente, pur sapendo chi è la fallaci e cos'ha scritto.

indubbiamente ha il pregio di essere stata una giornalista e scrittrice estremamente diretta e schietta, dall'altro lato ritengo che come tutti i personaggi estremi ha suscitato ammirazione in alcuni e odio in altri...