Rivista "Il Quadrifoglio"

Continuiamo il nostro lungo viaggio con la Rivista “Il Quadrifoglio”, il giornale del nostro marchio che ha fatto epoca.- Siamo al nr.59 del Marzo 1997.- In questo numero si parla ampiamente dell’Alfa Romeo 145 e della 146, due vetture tanto simili esteticamente quanto diverse.- Il binomio 145-146, sta nel corpo vettura, la 145 e la 146, molto simili sull’anteriore, erano pero’ diverse lateralmente e nella parte posteriore.- La 145 era senza coda, un po’ come la 147 e la MiTO.- Infatti prima della 145 l’Alfa Romeo mai ha avuto un’auto senza coda, che contraddistingue le vetture del Biscione.- La 33 1° e 2° modello; l’Alfasud prima versione e restyling, l’Alfasud Sprint, erano tutte vetture che comunque, avevano un accenno della coda.- La 145 ha dato il via alla produzione di vetture cosiddette piccole, almeno in fatto di carrozzeria, (ricordiamo che la 145 e la 146 hanno anche prodotto un propulsore da 2.000 cc. dandole il nome di Q.V., la prima e TI la seconda praticamente le versioni di punta dei due modelli) cui poi hanno fatto seguito la 147 e l’attuale MiTO.- Si potrebbe dire che anche la Giulietta non ha coda, ma comunque non ha la linea che sul posteriore finisce praticamente tronca.- Ma torniamo alla 145 prodotta anche con propulsore diesel e per chi non fosse contento della linea, pur apprezzando il muso, ecco la 146, quasi uguale sul muso ma diversa come linea e sul posteriore, infatti aveva la cosiddetta coda, anche se di piccole dimensioni.-

L'Alfa Romeo 145 e 146 Sono auto Familiari di Piccole Dimensioni prodotta Dalla Automobilistica Italiana Alfa Romeo TRA il 1994 e il 2001. Essi sono stati avviati presso il Salone di Torino 1994 ESSI have been avviati NEL 1994 Salone di Torino -. La 145 e 146 piani di progettazione di azioni e componenti interni dei B-pilastro in avanti, ma la 145 è una tre porte hatchback, la 146 del berlina a quattro porte del modello. La 145 e 146 Piani di Progettazione di Azioni e Componenti Interni dei B-Pilastro in avanti, ma la 145 e Una Tre porte hatchback, la 146 del Modello A quattro porte berlina. -
Per sostituire l'Affinamento del modello 33, Alfa Romeo ha lanciato la 145 NEL 1994, seguita Dalla 146 NEL 1995, per Competere in dell'ONU estremamente competitivo di Medie Dimensioni hatchback Mercato -. Un interno spazioso e tutto italiano è stato presentato alla stampa presso il 1994 lancio, e da tutti i conti e ricevute. Un interno spazioso e Tutto italiano was presentato alla stampa in Occasione del Lancio del 1994, e da Tutti i conti ben accolto. La forma strana, cut-away dashboard attirato molta attenzione, ma in realtà il progetto era per la sicurezza e praticità piuttosto che all'estetica. La forma strana, cut-away dashboard attirato Molta Attenzione, ma in realta era il Progetto per la Sicurezza e praticità piuttosto Che all'estetica.
Basato, come erano, sulla piattaforma del Gruppo Fiat Tipo Duo, le auto sono stati ampiamente lodati per la loro movimentazione, in particolare il loro forte, reattività dello sterzo. Basato, si erano, di sulla Piattaforma del Gruppo Fiat Tipo Duo, le auto have been ampiamente Lodati Loro per la movimentazione, in particular il Loro punto di forza, reattività dello DIMENS. Prime auto usate motori boxer tramandati dal vecchio 33 in 1.3/1.4 (stesso motore, badge a seconda dei mercati - non venduto in UK), 1.6 8 valvole e 1.7 16 valvole forme. I Primi Veicoli utilizzati motori boxer tramandati Dal vecchio 33 a 1.3/1.4 (Stesso Motore, badge Seconda uno dei Mercati - non Venduto in Gran Bretagna), 1.6 8 Valvole 1,7 e 16 Valvole forme.
Nel 1996, l'ammiraglia Cloverleaf (145) e Ti (146) i modelli sono stati lanciati con il motore 2.0 litri Twin Spark già visto in macchina 155 sorella. 1.6 e 1.8 motori Twin Spark presto seguita per sostituire i pugili meno potenti. NEL 1996, l'Ammiraglia Cloverleaf (145) e Ti (146) i Modelli have been lanciati con il Motore 2,0 litri Twin Spark gia Visto NEL 155 Vettura gemella. 1,6 e 1,8 motori Twin Spark presto seguita per sostituire i Pugili Meno potenziometro.
Le vetture con motore da 1.8 litri e 2.0 litri sono dotati di sterzo 'quick-rack' (visto anche sul 155, GTV e Spider), che migliora la reattività dello sterzo, ma come risultato il raggio di sterzata è stata compromessa. Le Vetture con Motore da 1,8 litri e 2.0 litri Sono dotati di DIMENS 'quick-rack' (Visto also sul 155, GTV e Spider), Che Migliora la reattività dello DIMENS, ma arrivato il risultato Raggio di sterzata e Stata compromessa. Questo inoltre è stato descritto il modello da 1,6 litri Junior nel 1998. This has been inoltre descritto il modello da 1,6 litri Junior NEL 1998. La sospensione sportiva set-up è stata più dura rispetto a molti altri della sua categoria, al momento, ma questo era in linea con il marketing del Gruppo Fiat di Alfa Romeo come un marchio sportivo e si dice che hanno portato la gestione della classe principale. La sospensione Sportiva set-up e Stata Più dura RISPETTO uno SUA molti altri della categoria, al Momento, ma This era in linea con il mercato del Gruppo Fiat di Alfa Romeo Come un Marchio sportivo e SI dadi Che Hanno Portato la Gestione della classe Principale .
Temi stilistici introdotti nel Romeo Alfa 164 sono proseguiti, e i fari della 146 ha fornito una preview della prossima Alfa Romeo 166 e 156. Temi stilistici introdotti NEL Romeo Alfa 164 Sono proseguiti, EI fari della 146 ha fornito Una preview della Prossima Alfa Romeo 166 e 156 -. Più prudente stile 146 rivelata un grande successo di vendite che il design spigoloso del 145, che a posteriori appare troppo avant-garde per il successo di vendita principale flusso. Il Più prudente stile 146 delle Nazioni Unite rivelato Grande Successo di Vendite Che il disegno spigoloso del 145, il Che a posteriori appare Troppo avant-garde per il Successo di Vendita Principale Flusso.
Sia il 145 e 146 hanno followings forti, in particolare in Cloverleaf specifica superiore e forme Ti, come sono visti da molti come non solo il portello ultima vecchia scuola costruita da Alfa a caldo, ma, probabilmente, da qualsiasi casa automobilistica. Sia il 145 E 146 seguenti Annone Forti, in particular in Cloverleaf specifiche Superiore e forme Ti, Sono venuto GUARDA da molti provengono da solista non l'ultimo della vecchia scuola Portello caldo costruita da Alfa, ma, probabilmente, da qualsiasi casa Automobilistica.
Mentre il volume del 145S e 146S venduto era moderatamente basso, rimane una buona disponibilità delle parti, nella maggior parte dei casi da Alfa Romeo -. Mentre il volume del del 145S e 146S Venduto era moderatamente basso, rimane Una Buona Disponibilità delle Parti, Nella Maggior Parte dei CASI da Alfa Romeo -. Owners Club può spesso consigli su fonti multiple di parti o soluzioni alternative. I proprietari del club possono SPESSO Consigli su Fonti multiple di parteci o Soluzioni alternative.
Alla fine, nel 2000, le vetture sono state sostituite dalla nuovissima 147, che è stato un successo commerciale molto più grande, con la sua estremità anteriore acclamato design e migliorato la qualità. Alla fine, NEL 2000, le Vetture Sono stato sostituite Dalla Nuovissima 147, CHE E Stato delle Nazioni Unite Successo commerciale Molto Più grande, con la SUA estremita ANTERIORE acclamato Migliorato il design e la qualità.Still, molti appassionati ritengono che ha perso un po 'speciale sentire e Alfa Romeo che la 145 e 146 aveva. Eppure, molti appassionati ritengono Che ha perso Un po 'di sentire Speciale e Alfa Romeo Che la 145 e 146 AVEVA. -

L 'Alfa Romeo 146 e Una berlina costruita Dalla casa Automobilistica Nello Stabilimento Alfa Romeo di Pomigliano d'Arco (NA) TRA il 1995 e il 2001.
La 146 Venne Presentata ufficialmente NEL salone di Ginevra NEL marzo 1995 Andò ad affiancare la quasi coetanea Alfa Romeo 145 (Presentata l'Anno precedente), NEL Compito di sostituire l'ormai vecchia Alfa Romeo 33. -
145 e 146, entrambe disegnate NEL Centro Stile Alfa Romeo, SI distinguevano TRA Loro, per Essere Una Tre Porte e la prima Una Cinque porte la Seconda. Mentre quasi Identica era la Parte ANTERIORE (Differente era la mascherina Tra i fari), grosse differenze SI avevano sul POSTERIORE, con coda quasi tronca per la 145, mentre "quasi Tre Volumi" poteva Essere considerata la 146.
NELLA Progettazione a causa delle Vetture SI era Partiti Dalla Base comune del Telaio di un'altra Autovettura del Gruppo, la Fiat Tipo, Cercando di mantenere in ogni Caso i Tratti distintivi della casa del Biscione per Quanto relates Gli assetti Più Sportivi. Le Sospensioni Anteriori adottavano lo schema MacPherson, mentre il retrotreno era uno Indipendenti ruote. La 146 e Una di Quelle poche autovetture Che ha montato motori \ Cambi SIA disposti longitudinalmente (Boxer) SIA trasversalmente (Diesel e Twin Spark).-

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Il nr.61 dell’Ottobre 1997, è un’edizione speciale, che non poteva certamente non essere stampata, visto il lancio della nuovissima berlina di casa Alfa che sostituiva la “155”.- Ovviamente parliamo della “156”, sulla quale gli stilisti Alfa hanno puntato molto avendo ragione di farlo, visto che ha avuto un grandissimo successo con record di vendite.- Insomma nulla a che vedere con l’antenata “155”, che sia pur vendendo, non ha raggiunto il grande successo dell’erede “156”, che nel 1998, fu decretata anche auto dell’anno.- Nata dalla matita di DE SILVA, poi emigrato in Seat, l’Alfa “156”, ha colpito immediatamente gli Appassionati Alfisti e di conseguenza riscuotendo un grande successo, tanto che l’edizione straordinaria del nr.61 del “Quadrifoglio”, fu impaginata in due lingue, oltre all’Italiano c’era anche l’Inglese, stesso discorso fu approntato anche nel 2002 quando fu prodotta anche la versione cattiva della berlina di Arese, cioè la “GTA”.- La “156”, risveglio’ i cuori Alfisti, che dopo il tramonto della 75, non furono assolutamente soddisfatti dalla sua erede “155”.- La “156”, con la sua linea prettamente Alfa, risveglio’ la passione anche di clienti che inizialmente non erano Alfisti ma che lo diventarono dopo aver assaporato lo stile di guida impeccabile della berlina media del Biscione.- Sulla “156” la casa puntava moltissimo, infatti lo si notava addirittura dalla distribuzione di immagini su videocassette, che pubblicizzavano la “156”, che non si limitavano a semplici spot pubblicitari, ma addirittura a documentari, cosa mai successa, che la raffiguravano nella maggior parte delle immagini, nella Venezia ghiacciata.- Di tutti questi sacrifici finanziari fatti dalla casa del Biscione, la “156”ha ripagato alla grande, con record di vendite.-


La storia.-
L'Alfa Romeo 156 (Progetto 932) è una berlina di fascia medio-alta prodotta dalla casa automobilistica italiana Alfa Romeo e commercializzata dal 1997 al 2005, anno in cui viene sostituita dalla 159 (la versione Crosswagon viene invece prodotta fino al 2007.-
La nascita.-
Per gli appassionati del marchio, nei primi anni novanta l’Alfa 155 aveva in qualche modo minato la reputazione della casa del biscione per quel che doveva essere l'aspetto dinamico di una vettura di Arese.- La 155 veniva rimproverata, in particolare, di aver completamente abbandonato i canoni stilistici e sportivi del marchio, per abbracciare una condivisione fin troppo stretta con la Fiat Tempra e la Lancia Dedra (dalle quali derivava).- Il Gruppo Fiat cercò allora di realizzare una sostituta della 155 che potesse ritrovare quelle caratteristiche dinamiche che gli alfisti chiedevano. Niente ritorno della trazione posteriore dunque, ma una vettura che potesse diversificarsi dalle altre auto medie del gruppo Fiat. SI decise di partire dal pianale Tipo II, ma di modificare molte parti in modo da ottenere una massa inferiore (struttura plancia in magnesio) e un comportamento dinamico superiore con sospensioni indipendenti posteriori. Si arrivò, quindi, a definire il pianale Tipo II rev 3 da condividere con la più piccola 147, la GT e, con sospensioni differenti sia anteriori che posteriori, anche con la Lancia Lybra, che rimarrà nel tempo un'esclusiva Alfa Romeo e sarà esteso alle sole sorelle 147 e Gt . Una piattaforma dotata di sospensioni inedite a quattro ruote indipendenti. Questo fu il compromesso trovato dal Gruppo Fiat, nella speranza di poter tornare a soddisfare quelle che erano le richieste di un mercato molto esigente quale quello che sempre si era rivolto alle vetture Alfa Romeo.-
Fu sotto queste linee guida che al Salone di Francoforte del 1997 venne presentata la nuova berlina di segmento D di Arese, la quale ottenne subito un enorme numero di consensi sia da parte degli appassionati del marchio, sia da parte delle riviste specializzate. A riprova di questo, i numeri di vendita sopra ogni aspettativa (90 000 ordini solo nei primi 4 mesi di commercializzazione) e il titolo di Auto dell’anno 1998.- Solo nel 2000 verrà poi lanciata la versione station wagon della 156, denominata Sportwagon[SUP].- [/SUP]
La Alfa Romeo 156 è stata utilizzata come gazzella dall' Arma dei Carabinieri, rimpiazzata ora dall' Alfa Romeo 159 sebbene ancora molti esemplari siano tuttora in servizio
L’estetica.-

La prima serie.-
La 156 è un'auto caratterizzata da una linea particolarmente armoniosa e al tempo stesso aggressiva, che porta la firma di Walter De Silva.- La vettura abbandona completamente lo stile spigoloso e a cuneo della 155, in favore di una linea più dolce composta da linee tese e raccordi ad ampio raggio. Una caratteristica particolare è data poi dallo spostamento delle maniglie delle portiere posteriori in una posizione integrata con i finestrini laterali, tale da renderne difficile l'individuazione ad un primo sguardo[SUP].-[/SUP]
Anche gli interni portano in dote la stessa evoluzione stilistica degli esterni: linee molto morbide caratterizzano l'intera plancia e due grandi elementi circolari costituiscono il cruscotto di fronte al pilota. Tre piccoli strumenti circolari presenti sulla plancia centrale seguono la tradizione della casa. Il volante, inedito, incorpora l'airbag (fino a quel momento di serie solo sulla più lussuosa 164) e, in optional, può avere la corona in radica.
L'ultimo modello della prima serie fu la limited edition che si distingueva oltre che per il particolare colore grigio/azzurro metallizzato anche per l'interno in pelle nera Momo, volante e pomello cambio in pelle, strumentazione con fondini neri e cifre arancio, console in carbon look, minigonne e cerchi da 16" a motivi lenticolari (gli stessi del pack sport) con pneumatici 205/55 R16. È stata prodotta solo nelle motorizzazioni 1,9Jtd e 1,8 TS nel 2001.
L’aggiornamento del 2002
Il Model Year 2002 (restyling) propone numerose novità, a livello di estetica, equipaggiamenti e motorizzazioni.- Per quanto riguarda gli interni, Alfa Romeo cerca sopperire alle richieste dei clienti, i quali avevano avvertito un livello di qualità inferiore rispetto al resto dell'auto. Viene quindi modificata leggermente la parte centrale della plancia che, in alto, si arricchisce del computer multifunzione di bordo. Viene allargata anche la disponibilità di colori. Numerosi optional vengono aggiunti: nuovi servizi di infotainment (denominati Connect e Connect Nav), l'impianto stereo Bose e un nuovo sistema di climatizzazione automatica bi-zona. Viene infine adottato un nuovo volante (provvisto di tasti per il controllo per l'impianto stereo) il quale, per le versioni dotate di cambio Selespeed, sostituisce i tasti sulle razze con delle levette (meglio conosciute come paddles).
Gli esterni sono caratterizzati dai consueti paraurti della serie precedente, ma completamente in tinta con la carrozzeria, al pari degli specchietti retrovisori. Sono inoltre disponibili dei nuovi fari allo xenon[SUP].-[/SUP]
La seconda serie
Alfa 156 Sportwagon seconda serie
Nel fine giugno 2003 entra poi in scena la seconda serie della 156 (lifting), la quale introduce uteriori innovazioni e aggiornamenti. In questo caso, la linea esterna subisce un restyling ad opera di Giorgetto Giugiaro, che anticipa, in qualche forma, quella che sarà il design della successiva 159 (affidata allo stesso designer). Le linee morbide che caratterizzavano la serie precedente vengono sostituite da nuovi tratti leggermente spigolosi e più sportivi. Nel 2004 viene presentata anche l'Alfa 156 Crosswagon, una versione crossover con trazione integrale e carrozzeria rialzata da terra con vistose protezioni per il fuoristrada.
La guidabilità è, come da tradizione Alfa Romeo, di prim'ordine, grazie a una elevata resistenza torsionale e a un intelligente schema di sospensioni, con una soluzione a quadrilatero alto (derivata dalle corse) all'anteriore e MacPherson per il posteriore.- Tale soluzione permette di ridurre l'effetto di sottosterzo grazie a una certa azione autosterzante delle ruote posteriori.- Se la tenuta e la stabilità ne beneficiano, non si può dire altrettanto del diametro minimo di sterzata, decisamente ampio e quindi scomodo in manovra.
La berlina fu offerta sul mercato con la sola trazione anteriore con motore trasversale, ma dal 2003, in concomitanza con il restyling di Giugiaro, furono introdotte due versioni della Sportwagon a trazione integrale "Q4" abbinata al motore “Multijet” da 150 cavalli, una con caratterizzazione più stradale, l'altra, denominata "Crosswagon", con una certa vocazione fuoristradistica, grazie alla presenza di un assetto rialzato, a protezioni sotto la scocca e sotto i paraurti. Tali veicoli si basano su uno schema di trazione integrale a 3 differenziali, di cui il centrale è di tipo “Torsen C”.- La coppia motrice viene trasmessa al 58% all'asse posteriore in condizioni di aderenza ideale. È lecito dire che le versioni Q4 della 156 furono introdotte anche a scopo di studiare il nuovo sistema di trazione integrale, per perfezionarlo in vista del lancio, di lì a breve, della sostituta Alfa 159.-
Disponibili su alcune versioni i sistemi VDC e ASR, mentre su alcune motorizzazioni erano presenti di serie.-
Assemblaggio.-

Di particolare rilevanza è l'uso, per la prima volta su un modello di grande serie, di componenti di assemblaggio in magnesio.- Sono infatti realizzati in questo materiale la traversa di supporto della plancia, l'anima metallica dello sterzo, ed il telaio dei sedili anteriori.
Malgrado questo, la qualità complessiva dell'assemblaggio della vettura prodotta negli stabilimenti di Pomigliano d’Arco (NA), non sempre ha saputo soddisfare le richieste degli acquirenti, complici disallineamenti evidenti e giochi eccessivi tra le parti sia esterne che interne.
L'Alfa 156 è stata anche assemblata in Thailandia tra il marzo 2002 e fine 2004.- Poche centinaia di esemplari sono usciti dallo stabilimento General Motors locale.-
Gamma motori.-
L’innovazione motoristica.-
Da sottolineare la principale innovazione portata dalla 156, per la quale essa passerà alla storia dell'automobile: l'introduzione, per la prima volta al mondo, e in contemporanea con la Mercedes-Benz (in quanto il brevetto del Common Rail apparteneva alla Fiat ed era stato messo a punto assieme al Politecnico di Bari, ma per le cartolarizzazioni fu venduto alla Bosch) Classe C, del motore turbodiesel a iniezione diretta Common rail, nel 1997, una vera rivoluzione nella tecnologia motoristica, ora impiegata da tutte le case automobilistiche.-
La storia del common rail è una storia molto italiana ed il "padre" di questo sistema è considerato il fisico barese Mario Ricco (all'epoca direttore del Centro Ricerche Alimentazione Motori Elasis). Ed infatti mentre la parte elettronica è stata sviluppata dal Centro Ricerche Fiat di Orbassano e dai centri Magneti Marelli di Torino e Bologna, l'iniettore, la pompa ed il regolatore di pressione (in pratica il "cuore" del sistema common rail) sono stati sviluppati proprio dal Centro Ricerche Alimentazione Motori Elasis di Bari (centro ricerche del gruppo Fiat). Ed ancora oggi è a Bari, nella zona industriale, lo stabilimento della Bosch che produce le pompe ad alta pressione per tutto il mercato europeo.
Nel 2002, inoltre, la 156 ha introdotto per le motorizzazioni diesel la tecnologia Multijet (associata a una distribuzione a quattro valvole per cilindro) che permette iniezioni di gasolio multiple per ogni combustione, migliorando prestazioni e consumi.
Sul versante dei motori a benzina, nel 2002 Alfa Romeo sostituisce il classico 2.0 Twin Spark (che rispetto al precedente 2.0 16V della 155 aveva adottato un sistema di collettori a lunghezza variabile arrivando a 155 cavalli) con il nuovissimo 2.0 JTS (Jet Thrust Stoichiometric) a iniezione diretta, capace di sviluppare 165 cavalli e 210 N.m di coppia massima, ottenendo un netto risparmio sui consumi rispetto al precedente motore, che però alla guida appare più appagante, anche a causa del più avanzato stato di sviluppo del precedente Twin Spark.
Per quanto riguarda il top di gamma l'innovazione lascia posto alla tradizione. Si trovano infatti due versioni del propulsore V6 Busso (dal nome del suo progettista, Giuseppe Busso), che montato proprio su 156, oltre che sull' Alfa Romeo 147 concluse trent'anni di onorata carriera: un 2.5 da 192 cavalli e il 3.2 montato sulla 156 GTA da 250 cavalli, che si può dire il canto del cigno di questo 6 cilindri.-
Motori a benzina.-
I motori a benzina sono i classici Alfa Romeo già adottati negli ultimi anni anche dalla precedente Alfa 155: i propulsori assemblati dall'FMA di Pratola Serra a 4 cilindri e il 2.5 V6 Busso al top di gamma.- Entrambi rispettano la nuova norma antinquinamento Euro 2.-
I motori assemblati dall'FMA sono caratterizzati da una distribuzione a quattro valvole per cilindro comandate da un doppio albero a camme in testa. Ciascun cilindro può vantare poi una doppia candela di accensione (in inglese Twin Spark, che per appunto è anche la denominazione usata da Alfa Romeo).
Il V6 Busso bialbero a 24 valvole in un primo momento viene offerto unicamente in versione da 2,5 litri di cilindrata, mentre nel 2002 verrà offerta anche la nuova versione da 3,2 litri abbinata alla storica sigla GTA.-
Nel 2000 tutti i benzina subiscono una serie di aggiornamenti tali da rispettare la nuova normativa antinquinamento Euro 3.- Nel Febbraio 2002 invece, in contemporanea alla presentazione di un leggero restyling, viene inserita nella gamma il rinnovato 2,0 litri JTS ad iniezione diretta di benzina omologato Euro 4 e abbinato sia al cambio manuale a 6 rapporti che al robotizzato Selespeed.-

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Ultima modifica:
E’ siamo al nr.62 del Dicembre 1997.- L’Alfa Romeo “156” è stata appena lanciata e già si vedono i primi risultati positivi e sperati da parte della casa del Biscione.- Infatti dopo il lancio, avvenuto nel Settembre del 1997, la “156” ha già avuto tantissimi ordini e udite udite, è stata dichiarata auto dell’anno 1998.- Come già sappiamo chi decide è una giuria assai ostica ed esigente e l’Alfa 156 ha superato tutte le prove per arrivare a detta incoronazione.-

Auto dell'anno (Car of the year) è un riconoscimento europeo volto a premiare il modello di autovettura che, nei dodici mesi precedenti all'assegnazione, abbia espresso i migliori contributi di design e innovazione tecnologica, in rapporto al prezzo di vendita. Il titolo "Auto dell'anno" si intende valevole per l'anno successivo a quello di assegnazione.-

Il premio nasce nel 1964, dietro iniziativa di alcune riviste settoriali come AutoVisie, Quattroruote, Stern e Vi Bilàgare che hanno curato a turno l'organizzazione, invitando i più autorevoli giornalisti delle riviste europee. Di anno in anno la manifestazione si è sempre più sviluppata tanto che, per fare un esempio, l'edizione del 2005 si è svolta con la partecipazione di 58 giurati provenienti da ben 22 nazioni diverse. Gli organizzatori attuali sono le riviste: Auto (Italia), Autocar (Regno Unito), Autopista (Spagna), Autovisie (Paesi Bassi), L’Automobile Magazine (Francia), Stern (Germania) e Vi Bilàgare (Svezia).
I nuovi modelli automobilistici, per accedere alla competizione, devono essere stati commercializzati in almeno cinque nazioni europee nel corso dell'anno. Le valutazioni, che vengono espresse da una giuria internazionale di esperti del ramo, vertono sui seguenti parametri: design, confort, sicurezza, economicità d'esercizio, guidabilità, prestazioni, funzionalità, rispetto per l'ambiente ed infine rapporto qualità/prezzo.-
Nell'ambito dei modelli che soddisfano le condizioni iniziali viene effettuata una prima selezione: sette finaliste sono ammesse all'elezione della vincitrice. Per esprimere il proprio giudizio ogni membro della giuria ha a disposizione 25 punti da distribuire tra le 7 auto, potendo assegnare un massimo di 10 punti alla prima scelta.
Storia dell’ Alfa 156 , l’auto dei primati, il modello che ha risollevato le sorti economiche dell’ ALFA
Prima Auto al mondo ad avere un Motore Diesel Common Rail UNIJET (1997) e Multijet (2002)
Prima Auto al mondo ad avere un Motore Benzina ad Iniezione Diretta JTS (2002)
Prima Auto al mondo ad avere un Cambio Robotizzato (Selespeed) – 1999

Nel 1993 l’ Alfa Romeo iniziò a decidere quale doveva essere la sostituta dell’Alfa 155.Vi erano tre disegni competenti. Uno da Pininfarina, uno da Italdesign ed uno del Centro Stle Alfa Romeo (condotta da Walter de ‘Silva). L’idea era dare alla 156 la personalità che la 155 non aveva. Il disegno della scaletta del Centro Stle AR ha unito tre Alfa storiche: la 1900, la Giulietta e la Giulia. L’ Alfa Romeo era in una situazione economica molto difficile, anche perchè si stava pensando alla sostituta della 164. Non c’erano abbastanza capitali da investire nei due progetti. . La 156 è un risultato di anni di ricerca intensa da parte del Centro Stile: una berlina che sembrava coupè non si era mai vista. La 156 è stata lanciata il 9 ottobre 1997 a Lisbona . Subito dopo è stata eletta Auto dell’ anno 1998. Nei quattro mesi successivi raggiunge 90 mila ordini e quattro anni più tardi ha raggiunto il traguardo del mezzo milione di esemplari venduti in tutto il mondo, innalazando di oltre quattro volte la quota Alfa Romeo nel mercato europeo (da 0,7 % nel 1996 a 3,2 % nel 2001).

La gamma motoristica della 156 nell’ autunno 1997 era :
Versioni Potenza Velocità massima
1.6 Twin Spark 120 CV 200 Km/h
1.8 Twin Spark 144 CV 210 Km/h
2.0 Twin Spark 155 CV 215 Km/h
2.5 V6 192 CV 230 Km/h
Versioni DIESEL Potenza Velocità massima
1.9 JTD 105 CV 185 Km/h
2.4 JTD 136 CV 210 Km/h

Corriere della Sera> Archivio >
All' " Alfa 156 " il titolo europeo di auto dell' anno per il 1998
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NONO SUCCESSO PER UN MODELLO DELLA FIAT AUTO (Articolo del Corriere delle Sera)
All' " Alfa 156 " il titolo europeo di auto dell' anno per il 1998
----------------------------------------------------------------- NONO SUCCESSO PER UN MODELLO DELLA FIAT AUTO All'"Alfa 156" il titolo europeo di auto dell'anno per il 1998 L'Alfa Romeo 156 e' la nuova "Auto dell'anno 1998" in base al responso di una giuria composta da 56 giornalisti specializzati di 21 Paesi europei. E' la prima volta che Alfa vince questo premio, nato nel 1966, e si tratta di un successo pieno in quanto 40 dei 56 giurati hanno classificato la 156 al primo posto. La vettura italiana ha ottenuto 454 voti. Al secondo posto la Volkswagen Golf (266 punti) e al terzo, con un solo voto di differenza, l'Audi A6 (265). Chiudono il gruppo delle cinque finaliste la Mercedes Classe A (211) e la Citroen Xsara (204). L'edizione di quest'anno e' stata caratterizzata dal clamoroso infortunio della Mercedes Classe A, che durante una serie di prove si e' ribaltata. Dopo questi incidenti la Casa di Stoccarda ha sospeso le consegne dell'auto fino a febbraio del '98. Il premio "Auto dell'anno" sara' consegnato a Stoccolma il 12 gennaio del prossimo anno all'amministratore delegato della Fiat Auto Roberto Testore. E' la nona volta che un modello Fiat Auto (l'Alfa Romeo e' controllata dal gruppo torinese) si impone in questa manifestazione. Nelle ultime quattro edizioni il gruppo torinese ha vinto tre volte: con Fiat Punto nel '95, Fiat Bravo / Brava nel '96 e ora con l'Alfa 156 per il '98. La 156 - progettata sotto la gestione di Paolo Cantarella - ha ottenuto a un mese dal lancio 40 mila ordini ed entro la fine del prossimo anno sara' commercializzata in 48 Paesi. Per realizzarla la Fiat ha investito 800 miliardi. La 156 sembra avere tutte le valenze della mitica Giulietta lanciata nel 1955, vettura che creo' il filone delle berline sportive, al punto di poterne diventare l'erede naturale. Una macchina importante, che ha la missione di riportare il marchio Alfa a contrastare sui mercati europei avversari di grande prestigio come Bmw, Mercedes, Audi. Il merito va a una squadra che in meno di quattro anni ha saputo sfornare un prodotto formidabile: Bruno Cena, capo del progetto 156, Giuseppe Piccone, responsabile dei motori e Walter de Silva, l'uomo dello stile.
Artemi Paolo


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Il nr.68, del Settembre 1999, pone in copertina la piccola dell’Alfa, la “145”, che come ben sappiamo fu prodotta in vari allestimenti e motorizzazioni fra cui anche un 2000 cc da 150 cv, in allestimento Q.V..- L’editoriale di questo numero mette in evidenza come questa rivista, sia stata apprezzata e seguita da molti lettori.- Anche in questo numero si parla ancora della “156”, auto lanciata due anni prima, nel Settembre del 1997 e auto dell’anno del 1998 e che a distanza di due anni dal lancio fa sempre parlare di se in maniera positiva.- In questo numero viene accostata all’Alfetta, auto di grande prestigio e difficile da eguagliare.- Quindi la “156” nell’occasione e riuscita non dico a far dimenticare l’Alfetta, ma comunque a rendere l’assenza molto più gradevole.- Infatti la “156” è stata molto apprezzata da moltissimi Alfisti, ma anche da altri clienti, amanti delle belle auto, infatti c’e’ stato un grande successo di vendite della “156”.- Altra auto di grande carisma, di cui si occupa questo numero del Quadrifoglio, ma che non ha avuto lo stesso successo della “156”, è la “166”, considerata a tutti gli effetti l’ammiraglia Alfa Romeo, prodotta in vari allestimenti e motorizzazioni importanti, fra cui un 3.000 V6 da 226 cv..- Ecco una breve storia della grande berlina del Biscione chiamata ad un ruolo molto difficile, quello di sostituire la “164”, l’altra ammiraglia dell’Alfa Romeo.-

Alfa Romeo 166
L’Alfa Romeo 166 è stata l'ultima grande ammiraglia appartenente al Segmento E della casa Italia na Alfa Romeo, prodotta tra il 1998 e il 2007 in circa 101.000 esemplari. Identificata col codice prodotto 936 rimase a listino sino al primo trimestre del 2008 poiché, nonostante la produzione terminata, numerosi esemplari rimasero in giacenza presso i rivenditori e gli ultimi stock di vetture furono esauriti nel corso dell'anno.
Sostituisce la celebre e longeva Alfa Romeo 164, ponendosi in diretta concorrenza con altri modelli di prestigio quali l’Audi A6, la BMW Serie 5, la Jaguar S-Type, la Mercedes-Benz Classe E e la Saab 9-5.-

Il contesto
La prima serie, presentata ed entrata in produzione sul finire del 1998, con una gamma di allestimenti basata su cinque livelli di rifiniture, tutte equipaggiate con motori pari o superiori ai 2.000 cm³ di cilindrata. Sin dal debutto la casa madre aveva previsto due interessanti progetti che prefiguravano le successive varianti SportWagon e Coupé che però non videro mai la luce poiché la produzione non fu deliberata. Veniva assemblata nello stabilimento del gruppo sito a Rivalta di Torino sulle medesime linee produttive della Lancia K con cui condivideva gran parte della componentistica, la meccanica infatti riprendeva la Piattaforma E rivista nello schema di sospensioni.
Il design, opera del Centro Stile Alfa Romeo, è definito Low Style per il basso profilo della parte anteriore della carrozzeria. Tutta la vettura risulta caratterizzata da una linea a cuneo che converge fino ad arrivare alla coda, piuttosto massiccia. Il Low Style ha permesso di ottenere una bassa resistenza aerodinamica che garantisce un maggiore feeling di guida e minori consumi di carburante e al tempo stesso il basso frontale garantisce una maggiore sicurezza in caso d'investimento pedoni. Lo scudetto centrale cromato garantisce un tocco di eleganza e i gruppi ottici sottili garantiscono continuità alla piccola calandra sdoppiata.
Trasmissioni e Motorizzazioni

Le motorizzazioni sfruttano una architettura a quattro, cinque e sei cilindri, da due a tre litri di cilindrata e potenza compresa tra i 136 e i 226 cavalli.
È la seconda Alfa Romeo (dopo il modello 156) a montare un turbodisel common rail: il 2.4 JTD Euro 2 da 136 cavalli con distribuzione a due valvole per cilindro, adeguato nel 2001 alla normativa Euro 3 dapprima nella configurazione a 140 cavalli successivamente portati a 150 che rappresentano la massima evoluzione di tale frazionamento con la distribuzione a 10 valvole.
Più ricca si presenta l'offerta delle motorizzazioni a benzina: 2.0 Twin Spark e i generosi V6 Busso declinati nelle cilindrate 2.0 Turbo (con dispositivo overboost), 2.5 e 3.0 aspirati.
Già al debutto erano previste due varianti con cambio automatico a quattro marce: la 2.5 V6 24V CAE e la 3.0 V6 24V CAE, entrambe con trasmissione Sportronic realizzata dalla ZF.-
I cambi manuali sono a cinque rapporti per la 2.0 Twin Spark e la 2.5 V6, a sei rapporti per le motorizzazioni 2.0 V6 Turbo, 3.0 V6 e 2.4 JTD.
Tutte le versioni sono dotate di comando idraulico autoregistrante per la frizione.
Caratteristiche e prestazioni


Modello










Cilindrata










Potenza










Coppia










Velocità (km/h)










0–100 km/h










2.0 T. Spark










1.970 cm³










114 kW (155 CV) @6400 rpm










187 Nm @2800 rpm










213










9,3 sec










2.5 V6 24V










2.492 cm³










140 kW (190 CV) @6200 rpm










222 N-m @5000 rpm










225










8,4 sec










2.5 V6 24V CAE










2.492 cm³










140 kW (190 CV) @6200 rpm










222 N·m @5000 rpm










220










9,5 sec










2.0 V6 TB










1.996 cm³










151 kW (205 CV) @6000 rpm










285 N·m @2500 rpm










237










8,1 sec










3.0 V6 24V










2.959 cm³










166 kW (226 CV) @6200 rpm










275 N·m @5000 rpm










243










7,9 sec










3.0 V6 24V CAE










2.959 cm³










166 kW (226 CV) @6200 rpm










275 N·m @5000 rpm










237










8,5 sec










2.4 JTD










2.387 cm³










100 kW (136 CV) @4000 rpm










304 N·m @2000 rpm










205










9,4 sec













Restyling 2003

La nuova versione 166 è presentata nel settembre del 2003 ed entra in commercio, sostituendo la prima versione, nel mese di novembre dello stesso anno. Il progetto viene aggiornato con una serie di innovazioni a livello stilistico, motoristico, di allestimenti e di dettagli.
La precedente gamma motori - che perde il 2.0 V6 Turbo, non rientrante nei parametri imposti dalla normativa Euro 3 - viene integrata dai nuovi potenti propulsori benzina 3.2 V6 24V e diesel 2.4 JTD M-Jet 20V.
In prospettiva dell'entrata in vigore della normativa Euro 4, il 2.0 Twin Spark perde cinque cavalli già a partire dalla serie precedente (anno 2002).
Caratteristiche, prestazioni, consumi, emissioni


Modello










Cilindrata










Potenza










Coppia










Velocità










0–100 km/h










0–1000 metri










Consumi (ciclo combinato)










Emissioni Co2










2.0 Twin Spark










1.970 cm³










110 kW (150 CV) @6300 rpm










181 Nm @3800 rpm










211 km/h










9,4 s










30,8 s










9,7 l/100 km










230 g/km










2.5 V6 24V










2.492 cm³










138 kW (188 CV) @6300 rpm










221 N·m @5000 rpm










225 km/h










8,4 s










28,6 s










11,9 l/100 km










284 g/km










3.0 V6 24V Sportronic










2.959 cm³










162 kW (220 CV) @6300 rpm










265 N·m @5000 rpm










236 km/h










8,6 s










28,5 s










13 l/100 km










310 g/km










3.2 V6 24V










3.179 cm³










176,5 kW (240 CV) @6200 rpm










289 N·m @4800 rpm










245 km/h










7,4 s










27,5 s










12,5 l/100 km










297 g/km










2.4 JTD 10V










2.387 cm³










110 kW (150 CV) @4000 rpm










305 N·m @1800 rpm










210 km/h










9,1 s










31,2 s










7,2 l/100 km










192 g/km










2.4 JTD M-JET 20V










2.387 cm³










129 kW (175 CV) @4000 rpm










385 N·m @2000 rpm










225 km/h










8,2 s










29 s










7,5 l/100 km










198 g/km










2.4 JTD M-JET 20V Sportronic










2.387 cm³










129 kW (175 CV) @4000 rpm










330 N·m @1750 rpm










218 km/h










8,8 s










30 s










8,9 l/100 km










235 g/km










2.4 JTD M-JET 20V










2.387 cm³










136 kW (185 CV) @4000 rpm










385 N·m @2000 rpm










228 km/h










8,0 s










29 s










7,5 l/100 km










198 g/km











Fine produzione
Dismessa progressivamente la produzione, le ultime scorte del modello vengono commercializzate sino al primo semestre del 2008.- La nuova 166 esce così dai listini della casa senza essere sostituita da nessun modello. Le linee di produzione sono state vendute alla cinese Gac che ha provveduto a portarle in Cina per realizzare un'ammiraglia con il proprio marchio Guangzhou ristilizzando completamente l'auto.-

Quadrifoglio 9 Settembre 1999 nr.68.jpgQuadrifoglio 9-1.jpg9-2.jpg9-3.jpg9-4.jpg9-5.jpg9-6.jpg9-7.jpg9-8.jpg9-9.jpg9-10.jpg
 
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