Crolla il mercato dell'auto a marzo.

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Alfista principiante
12 Febbraio 2008
89
0
6
Fg
Regione
Puglia
Alfa
156
Motore
1.9 JTD
Dai dati rilasciati dall'UNRAE (HOME PAGE UNRAE), il mercato dell'auto è in crisi profonda, almeno nel nostro paese.

Il crollo delle vendite assume proporzioni inquietanti: -18,76% rispetto al marzo del 2007, con il Gruppo Fiat che perde il 20,06%, anche se mantiene sostanzialmente la quota di mercato (dal 31,61 del marzo 07, al 30,89 attuale).

Malissimo Alfa che quasi dimezza le sue vendite rispetto al marzo 2007: -45,90%
La variazione percentuale nel periodo gen-mar è addirittura -53,48, con appena 10857 vetture vendute contro le 23339 dello stesso periodo dello scorso anno.
 
Dai dati rilasciati dall'UNRAE (HOME PAGE UNRAE), il mercato dell'auto è in crisi profonda, almeno nel nostro paese.

Il crollo delle vendite assume proporzioni inquietanti: -18,76% rispetto al marzo del 2007, con il Gruppo Fiat che perde il 20,06%, anche se mantiene sostanzialmente la quota di mercato (dal 31,61 del marzo 07, al 30,89 attuale).

Malissimo Alfa che quasi dimezza le sue vendite rispetto al marzo 2007: -45,90%
La variazione percentuale nel periodo gen-mar è addirittura -53,48, con appena 10857 vetture vendute contro le 23339 dello stesso periodo dello scorso anno.

Speriamo sia una cosa passeggiera per il gruppo e che nuovi modelli incentivino la gente a comprare.:decoccio:
 
Comunque il calo di vendite riguarda quasi tutti i gruppi. E addirittura si registra una flessione anche per l'usato....
Riporto una parte essenziale dell'articolo:
In dettaglio comunque Alfa Romeo ha fatto segnare un calo del 45,9%, Lancia del 25,49% e Fiat del 16,41%. Malissimo anche molte case estere: il leader Ford (7,70% la quota dal 9,07% del marzo 2007), ha segnato una flessione di oltre il 31% delle vendite (a 16.355 Unità), Opel del 22,80%, Volkswagen del 17,1%, Peugeot del 24,45%, Citroen del 25,60% e Renault del 12,8%. Insomma, un vero "bagno di sangue" per usare un linguaggio caro ai concessionari.
Insomma, è crisi vera....
 
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Comunque il calo di vendite riguarda quasi tutti i gruppi. E addirittura si registra una flessione anche per l'usato....
Riporto una parte essenziale dell'articolo:

Insomma, è crisi vera....

Complice anche il costo della vita , il caro petrolio , e tante altre cose che ci stanno letteralmente rovinando.
 
Tutto vero !

Ma veniamo ad una breve (spero) analisi dei dati UNRAE (I Costruttori di auto estere)

Secondo i dati del Ministero dei Trasporti, dopo le flessioni registrate in gennaio (-6,8%) e in febbraio (-3,5%), le immatricolazioni di vetture nuove in marzo hanno subito una forte decelerazione (-18,8%) con quasi 212.500 unità a fronte delle oltre 261.000 di marzo 2007, che però aveva beneficiato di due giorni lavorativi in più (22 contro i 20 di quest’anno).

A parità di giornate lavorative, la variazione negativa si riduce a -10,6%, indice, comunque, di una dinamica indebolita della domanda che, nonostante la presenza degli eco-incentivi statali, sconta un quadro economico congiunturale condizionato dal clima pre-elettorale e dal crescente aumento dei prezzi dei carburanti, influenzati, a loro volta, dall’andamento delle quotazioni del petrolio.

Un ulteriore elemento di conferma della situazione poco favorevole è il brusco calo del clima di fiducia dei consumatori che, secondo ISAE, nel mese di marzo è sceso a 99 dal 102,8 di febbraio, attestandosi sui livelli minimi degli ultimi 4 anni.
Il consuntivo di marzo ha portato il bilancio del primo trimestre a superare le 663.000 unità immatricolate, pari ad una contrazione del 10% nei confronti del corrispondente trimestre del 2007 (oltre 737.000 unità), accumulando un ritardo sui volumi dello stesso periodo dello scorso anno di quasi 74.000 vetture.
Un andamento analogo a quello della domanda si è registrato per la raccolta degli ordini i quali, sulla base di una prima anticipazione del consueto scambio dei dati tra ANFIA e UNRAE, sono stati circa 203.000, inferiori quindi del 22,3% rispetto alla raccolta di marzo 2007.
Da inizio anno, i volumi complessivi si attestano intorno alle 615.000 unità, oltre il 24% in meno rispetto al primo trimestre 2007.
Le marche nazionali (Fiat Group Automobiles, Ferrari, Maserati e Lamborghini) hanno immatricolato nel mese oltre 65.500 vetture, con una quota di mercato pari al 31%; nel trimestre le vendite complessive hanno superato le 207.000 unità e la quota si è attestata al 31,2%.

Anche in marzo ad Alfa Romeo sono mancati i volumi, sempre a causa della temporanea chiusura, nei primi due mesi dell’anno, per la realizzazione del piano di rilancio dello stabilimento di Pomigliano d’Arco, riaperto a inizio mese ;)

Nei prossimi mesi, ad elezioni avvenute, contestualmente ad un ritorno dei prezzi del petrolio su livelli più accettabili di quelli attuali e con una ritrovata fiducia dei consumatori, il mercato potrebbe esprimersi meglio di quanto non abbia fatto finora, soprattutto tenuto conto degli stimoli all’acquisto legati all’offerta di numerosi modelli lanciati in corso d’anno, fra cui le attese Alfa Mi.To, Lancia Delta e 500 Abarth.

Nella classifica delle dieci vetture più vendute in marzo, ancora cinque posizioni sono occupate da modelli italiani.
Indiscusso primo posto per Fiat Punto (16.213 unità), a seguire Fiat Panda (12.580), quarta posizione per Fiat 500 (7.242), quinta per Fiat Bravo (6.122) e sesta per Lancia Ypsilon (6.051). Prosegue il rallentamento della corsa delle vetture con motorizzazione diesel.

Diesel che in in marzo hanno ottenuto un’incidenza pari al 53,1%, mentre nel trimestre la loro quota si attesta al 53,4%.
Le principali cause di questo calo iniziato alla fine della scorsa estate, sono riconducibili alla differenza sempre più ridotta tra il prezzo della benzina e quello del diesel, oltre al fatto che gli ecoincentivi interessano in misura inferiore le auto diesel.
In questo comparto, la Punto è stata l’auto più venduta nel mese (6.781 unità), seguita al secondo posto da Bravo (5.249), all’ottavo da Croma (2.521) e al nono da 500 (2.098 unità).

Anche il mercato delle vetture usate, diversamente da quanto accaduto nei primi due mesi dell’anno, ha segnato in marzo un primo rallentamento, con una flessione pari al 6,1% e quasi 438.000 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture ai concessionari.
Da inizio anno, tuttavia, il trend si mantiene positivo con un incremento, rispetto al primo trimestre del 2007, pari al 3,5% e quasi 1.344.000 transazioni effettuate.
 
Ultima modifica:
Certo, Tibe ho letto l'articolo dal quale la tua analisi si articola.;)

Ma credo che oltre a i fattori congiunturali che tu correttamente citavi, si potrebbe forse ipotizzare una preoccupante destabilizzazione strutturale del mercato e dei suoi equilibri.

Mi spiego: il fenomenale -per certi versi- incremento nelle vendite degli ultimi tempi sta avvicinandosi, a mio avviso, ad un punto di saturazione.
Dai dati sul parco auto circolante alla fine del 2006 erano ben 35.297.282 le autovetture nel nostro paese. Ci potrebbe quindi essere un momento in cui il ricambio tra nuove immatricolazioni e auto già circolanti non avviene secondo i piani di marketing dei gruppi automobilistici. Quel numero NON può aumentare a dismisura.... L'Italia è tra l'altro uno dei paesi in cui il rapporto tra numero di autovetture e abitanti è più alto.

E' pressapoco quello che è successo per la diffusione dei PC o dei cellulari che dopo anni di boom di vendite ora segnano il passo, per un evidente fenomeno di saturazione del mercato.
Se a questo si aggiunge il momento di stasi dell'intera economia, l'aumento folle dei prezzi, il caro-petrolio, un principio di recessione americana....il quadro non è certo roseo.

Ultima considerazione. Un tempo con gli incentivi statali nelle concessionarie si faceva festa. Ora in piena fase di eco-incentivi, si guarda al futuro con preoccupazione.
 
Ultima considerazione. Un tempo con gli incentivi statali nelle concessionarie si faceva festa. Ora in piena fase di eco-incentivi, si guarda al futuro con preoccupazione.

Eh sì, e che feste ... una vera pacchia ! ;)

D'altronde c'è anche da considerare che chi ha potuto permettersi di cambiare auto ha già approfittato delle varie iniziative (incentivi, etc.) degli anni passati e ora magari, è a posto per un bel pò.
Se a questo si aggiungono anche le motivazioni che hai esposto, il prezzo vergognoso dei carburanti e tutti gli altri fattori di crisi purtroppo a noi tutti noti, certo non si invoglia all'acquisto ...

Giova una pausa di riflessione ai signori costruttori e soprattutto giovano novità sul piano ambientale e su quello di uno sviluppo sostenibile dal quale (a mio avviso) non si può più prescindere.
 
E poi ragazzi,al di là delle varie offerte già usufruite dai consumatori,anche nel caso di chi ha bisogno di cambiare auto,ci pensa due volte prima di farlo con i tempi che corrono,pensate a tuta quella gente che non arriva alla fine del mese...dubito fortemente che potrebbero essere dei potenziali acquirenti in periodi di crisi come questo... E anche chi si può permettere un'auto nuova,di sicuro non la cambia ogni 3 4 anni...
 
Giova una pausa di riflessione ai signori costruttori e soprattutto giovano novità sul piano ambientale e su quello di uno sviluppo sostenibile dal quale (a mio avviso) non si può più prescindere.
Pienamente d'accordo con te:)
Non si può andare avanti così, all'impazzata e senza alcun tipo di considerazione per quei fattori che correttamente hai citato.
E se una mezza crisi può favorire la pausa di riflessione che tu dici, beh, allora che ben venga...;)
 
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