166 2.4 JTD 20v Sportronic, prova su strada

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Il nr. 578 di Quattroruote ( dicembre 2003 ) ha provato una 166 speciale, quella dotata del cambio automatico Sportronic, montato sul 2.4 JTD a 20 valvole da 175 cavalli. Si trattava ancora del propulsore turbodiesel pre-step multijet ( che adesso ne ha 200 ) e soltanto euro 3, ma la 166 e' naturalmente quella ristilizzata, con il nuovo scudetto ed i fari ridisegnati. 8 pagine ed ottimi commenti che riassumo di seguito:

AUTOMATICA ANTI-TEDESCA titola il servizio, che la giudica piu' sotto un po' rumorosa ma che su strada non teme confronti. Ottimo lavoro, non c'e' che dire, Quando ci si era ormai quasi dimenticati dell'ammiraglia del biscione, sono bastati pochi ritocchi nel design e qualche innovazione tecnica per far ritornare la 166 una vettura piuttosto attraente. ( .... ) E, finalmente, un turbodiesel multivalvole con potenza adeguata abbinato ad un cambio automatico sequenziale a cinque marce che non fa rimpiangere le berline straniere. ( .... ) La nuova 166, pur mantenendo un abitacolo pressocche' identico, accoglie con un aspetto piu' gradevole di quanto ci si ricordasse. Il merito va alla luminosita' dell'abitacolo, resa da tonalita' di colori e materiali migliorati. ( .... ) qualche anno fa, la mancanza del climatizzatore bi-zona non si sarebbe neanche menzionata, ma le ammiraglie di oggi ( ed anche la sorellina 156 ) offrono di piu'. In un certo senso, la 166 rimane un'Alfa Romeo di una volta, e punta gran parte del suo fascino, oltre che sullo stile, sulle sue innegabili qualita' dinamiche. ( .... ) questo cambio e' autoadattativo, nel senso che riconosce lo stile di guida del pilota e varia i passaggi di marcia di conseguenza, ma e' anche un vero sequenziale manuale quando glielo si richiede. A differenza di altri automatici infatti, spostando la cloche a sinistra, in versione sport, non passa al rapporto piu' alto nemmeno al limite di giri, aspettando correttamente che il guidatore sposti la leva in avanti. Peccato solo che non offra anche i tasti al volante. Rispetto alla gia' buona vecchia 166, gli ingegneri Alfa hanno modificato la geometria delle sospensioni, per ridurre rollio e beccheggio. Lo sterzo, correttamente per una grande berlina, e' diretto ma non prontissimo come sulla 156. Il rollio in curva e' contenuto e la vettura puo' contare su appoggi sempre buoni, mantenendo sempre un gradevole confort di bordo. Si apprezza anche la logica del controllo di stabilita' elettronico che si inserisce discretamente e lascia manovrare il guidatore fino al limite. Anche nelle frenate in curva, la stabilita' e' garantita dal buon assetto, senza sbandamenti o chiusure di traiettoria. Il vero carattere Alfa emerge chiaramente nelle prove in pista, dove la competitivita' rispetto alle colleghe tedesche non e' in discussione. Chi si mette al volante della 166 ne apprezzera' le doti dinamiche, migliorate rispetto alla versione precedente. Un po' meno sara' soddisfatto della rumorosita' all'interno dell'abitacolo, dovuta soprattutto al motore. Chi siede dietro invece, dovra' fare i conti col tetto basso: i piu' alti toccano con la testa.

Un quadro decisamente positivo dunque ( i piu' alti lasciamoli a casa..... :Dentistretti: ), a maggior ragione se si considera che si tratta di una versione non piu' attualissima. Le prove dinamiche si sono rivelate pertanto eccellenti, come spiegato piu' avanti:

Senza dubbio, le qualita' dinamiche sono il punto forte anche di questa Alfa Romeo. Nel test di stabilita' in curva, si ha un buon inserimento con progressivo sottosterzo all'avvicinarsi della velocita' limite, e riallineamenti sicuri ed omogenei. Lo sterzo appare ben bilanciato e si dosa con precisione. Il controllo elettronico della stabilita' non e' disinseribile, ed interviene nelle curve a medio raggio, in seguito a bruschi rilasci dell'acceleratore, mantendeno la traiettoria.

Infine le classiche valutazioni per stelline ( da 1 a 5, quando non era stata ancora inventata la mezza stella e la valutazione complessiva in centesimi ). Il massimo va a POSTO GUIDA, MOTORE, RIPRESA, FRENI, TENUTA DI STRADA e STABILITA'. Non male vero? Poi 4 stelle per PLANCIA E COMANDI, STRUMENTAZIONE, VISIBILITA', FINITURA, EQUIPAGGIAMENTO, ACCELERAZIONE, STERZO e CONSUMO. Se si eccettuano le due stelle assegnate alla GARANZIA ( all'epoca non era ancora molto diffusa quella di tre anni ) non si scende mai sotto le tre stelle per tutte le altre voci rimanenti.
 
Nel numero di dicembre 2003, al rivista Auto ha proposto, in un articolo di ben 21 pagine, un confrontro tra la rinnovata Alfa 166 2.4 JTD M-Jet 20V Sportronic e la BMW Serie 530d Eletta. Un confronto certamente ingeneroso verso l'italiana per quanto riguarda le prestazioni, tenendo conto che ci sono 600cc di differenza nel motore, 1 cilindro e 43 cavalli, tutto a vantaggio della tedesca. Pero' molto onestamente la rivista evidenzia questo fatto come " scontato ", non facendolo pesare granche', giacche' era l'unico confronto possibile tra ammiraglie delle due case con motorizzazioni turbodiesel. Anzi, leggendo tra le righe ( ma non ce n'e'e nemmeno bisogno ) la nostra 166 esce in piu' di un giudizio addirittura vincitrice nei confronti di una concorrente ben piu' muscolosa e blasonata, oltre che sensibilmente piu' costosa. Questo il resoconto:

LA PASSIONE E LA RAGIONE e' il titolo portante dell'articolo. A confronto due berline di prestigio con motore turbodiesel. Il 2.5 italiano sposa un telaio che ne esalta la brillantezza, il 3 litri bavarese completa la perfezione di una vettura tecnologicamente molto avanzata. Tradizione ed innovazione, questa e' la chiave del confronto tra la fresca di restyling Alfa Romeo 166 e la nuova BMW Serie 5. ( .... ) La nostra scelta riguardo le motorizzazioni non poteva cge cadere sui turbodiesel, che per il mercato italiano rappresentano ormai lo zoccolo duro anche nel settore delle ammiraglie. Al di la del fatto, scontato, che il sei cilindri di 3 litri da 215 cavalli garantisce alla BMW 530d prestazioni superiori rispetto a quello dell'Alfa Romeo 166 equipaggiata col 5 cilindri 2.4 JTD Multijet nell'ultima versione a 20 valvole da 175 cavalli, il confronto tra le due vetture ha messo in evidenza come le diverse impronte stilistiche sia delle carrozzerie sia degli abitacoli riflettano fedelmente le prerogative comportamentali dell'una e dell'altra, nel bene e nel male. La vettura italiana e' decisamente piu' passionale, e quindi intrigante, ma meno omogenea. Quella tedesca, nella sua perfezione e' quasi asettica, e quindi poco emozionante ma straordinariamente confortevole ed affidabile, oltre che molto veloce. ( .... ) A dispetto delle prestazioni, e' proprio la vettura di Arese a garantire una guida piu' coinvolgente grazie ad una agilita' paragonabile a quella di certe berlinette di classe inferiore e dal carattere sportiveggiante. Merito di un autotelaio ben equilibrato e dei vari dispositivi elettronici di supporto alla guida che intervengono in misura molto discreta e mai invadente. La rivale di monaco sfodera invece un comportamento piu' neutro e confortevole, che lascia pero' poco spazio al pilota, a causa anche dell'incidenza determinante che i dispositivi elettronici hanno in tutte o quasi le situazioni. ( .... ) Nel rivedere la carrozzeria della 166, il Centro Stile Alfa Romeo ha puntato soprattutto sul frontale ( .... ) che ha il pregio di valorizzare ulteriormente la bella e filante linea, che a dispetto degli anni ( ha debuttato nel 1998 ) e' ancora tra le berline alto di gamma piu' attraenti. La BMW Serie 5, nata dalla matita del designer Chris Bangle gia' autore della discussa Serie 7, ripropone in misura relativamente meno spinta le soluzioni stilistiche proprie dell'ammiraglia della casa. Soluzioni che hanno il pregio di rompere con il passato e di garantire alla tre volumi tedesca un equilibrio formale notevole, a dispetto delle sue misure considerevoli. ( .... ) A bordo della 530d si sta decisamente larghi, mentre sulla 166, in particolare dietro, si e' relativamente piu' sacrificati, soprattutto per lo spazio a disposizione delle gambe. Per quanto riguarda gli arredamenti interni, quello BMW e' di una linearita' esemplare, pura espressione minimalista votata alla funzionalita'. tutto e' ordinato seguendo schemi maledettamente logici, geometrici. ( .... ) Sull'Alfa le esigenze ergonomiche sono state soddisfate seguendo un design piu' espressionista, meno strutturato. e, perlomeno al primo colpo d'occhio, forse piu' prestigioso oltre che sportivo. Una sensazione questa che nel caso della nostra vettura di prova e' ancora piu' marcata per via del rivestimento integrale in pelle ( plancia compresa ) che, previsto di serie con il ricco allestimento Distinctive, impreziosisce ulteriormente l'ambiente. Non c'e' da scandalizzarsi quindi se la 2.4 JTD Distinctive equipaggiata col cambio automatico a cinque marce costa 45.500 euro contro i 43.000 della 530d nell'allestimento base, l'Eletta. Se sommate al prezzo di listino della tedesca il costo del cambio automatico Steptronic, e quelli di sedili anteriori regolabili elettricamente, rivestimento in pelle e ruote da 17 pollici anziche' quelle da 16 previste di serie, otterrete una cifra finale ben superiore a quella della rivale italiana ( 50.210 euro ). E con una dotazione complessiva non ancor all'altezza di quella della 166. Anche s eper quanto riguarda i dispositivi che favoriscono la sicurezza attiva e passiva, la 530d dispone di un set complessivamente piu' completo e sofisticato.

Insomma, come prima panoramica non c'e' davvero di che lamentarsi, considerando soprattutto che la 166 e' un progetto, se pur ristilizzato, che si avvia verso la fine della sua carriera, mentre la Serie 5 era appena uscita nel 2003. Seguono poi, oltre alle spiegazioni tecniche sui motori, telai e sospensioni, anche le analisi degli abitacoli delle due vetture oggetto della prova. Questa quella dedicata alla 166:

Per quanto riguarda l'abitacolo della rinnovata 166, parlare di restyling non e' appropriato. Le modifiche apportate riguardano esclusivamente i materiali di rivestimento, i colori e la dotazione, mentre non c'e' stato intervento alcuno pr quanto riguarda il design. ( .... ) L'allestimento Distinctive prevede inoltre di serie un rivestimento integrale in pelle ( la medesima dei sedili e dei pannelli porta ) che impreziosisce notevolmente l'arredamento, senza penalizzarne affatto la genetica caratterizzazione sportiveggiante. Anzi. Ci piace il cruscotto col tachimetro circolare leggermente spostato a destra e dal quale si aprono a ventaglio il contagiri ed il termometro dell'acqua a sinistra, l'indicatore carburante a destra. ( .... ) Il sistema di navigazione satellitare ( relativamente datato ) non e' pero' tra i piu' intuitivi e denuncia alcune logiche poco efficaci. ( .... ) La posizione di guida e' un po' penalizzata dalla dislocazione del volante: seppure sia regolabile manualmente sia in altezza che in profondita', risulta sempre un po' basso o troppo inclinato in avanti. Peccato, perche' il sedile e' incece ottimamente profilato e con le giuste imbottiture. Inoltre ha ampie regolazioni elettriche ed e' bene allineato al volante ed alla pedaliera. I comandi sono correttamente dislocati ( .... ) Davanti c'e' spazio piu' che sufficiente, nel vano posteriore invece la luce per le gambe e quella in altezza sono piuttosto sacrificate. Inoltre, la rilevante sagomatura del divano e' stata evidentemente studiata per un'abitabilita' effettiva a soli due posti; percio' l'eventuale passeggero al centro penalizza alquanto il confort di marcia. ( .... ) a proposito di bagagliaio, quello della 166 non ha una capienza record: 490 litri contro i 520 della BMW Serie 5. Inoltre, la bocca del vano e' abbastanza stretta a causa della battuta alta.

Il giudizio sull'abitacolo della Serie 5 invece, seppur non dando spazio ad entusiasmi particolari, e' praticamente esente da critiche, se non per il fatto, che l'eventuale passeggero centrale del divano e' in parte penalizzato dall'ampio tunnel dell'albero di trasmissione. Insomma, anche da questo confronto pare che non emergano grandi differenze ed anzi, il giudizio di Auto pare abbia decisamente sottolineato il maggior carattere delle forme sportive dell'abitacolo della 166, pur rimarcando la perfezione delle linee e della pulizia degli interni della tedesca. Dove invece la 166 ha incontrato pareri alquanto critici, e' alla voce qualita', che la rivista tiene sempre molto in considerazione:

CARROZZERIA = Verniciatura con una buccia d'arancia appena accennata. Gli allineamenti ( di 4 mm ) vanno migliorati, soprattutto nel frontale. Il cofano motore e' sbilanciato verso sinistra, con il risultato che anche il logo Alfa non e' centrato sulla calandra. Visto il fattore distintivo di questo elemento la cosa appare ancor meno giustificabile.

PLANCIA = Ottima la qualita' strutturale, meno la cura dell'assemblaggio, con i pochi allineamenti previsti tutt'altro che impeccabili: spiccano le due differenti luci che rimangono tra la plancia ed i pannelli porta. Stona alquanto l'airbag non occultato: a parte il fatto he gia' in se e' un elemento datato, il suo sportello a vista penalizza l'immagine della plancia, a causa del perimetro irregolare dovuto al rivestimento in pelle. Il rallentamento in apertura dello sportello del cassetto e' poco efficace. Non ci piace il volante a causa della luce esagerata ed irregolare tra la cover centrale e la sezione inferiore ( calice ); inoltre la cucitura ad incorcio della pelle di rivestimento della corona non e' stata eseguita con la dovuta cura. Nel suo insieme, la plancia esprime una bella immagine di sportivita'.

SEDILI = La pelle stampata e' di qualita' apprezzabile. Ben profilati, hanno cinematiche abbastanza efficaci, ed una giusta cedevolezza. Oltre che per le considerazioni tecniche relative alla sicurezza, la cintura centrale posteriore a due punti di attacco non convince anche sotto l'aspetto estetico, in quanto non prevede una sede ad hoc per le occasioni in cui non e' utilizzata.

PADIGLIONE = Il TNT che riveste sia il padiglione che i montanti e' di ottima qualita'. La plafoniera anteriore e' funzionale ma poco intrigante sotto il profilo stilistico. Ha un design banale ed e' povera in quanto a materiali. L'illuminazione degli specchietti ionseriri nei parasole e' di tipo manuale. Il ritorno rallentato delle maniglie non e' tra i piu' calibrati, percio' a volte occorre competare l'operazione manualmente.

PORTE = la fattura del pannello e' molto curata, si nota la mancanza di guarnizioni perimetrali sulla porta, ad eccezione del gocciolatoio superiore e del paraspruzzi inferiore. Il gioco di guarnizioni delle porte e dei relativi cristalli e' stato curato con grande attenzione. Superiormente, oltre il parafruscii e' previsto un elemento floccato a un lembo. Sulle quattro porte sono previste le luci pozzanghera bianca, mentre la segnalazione di porta aperta e' garantita da un catarinfrangente. Ottima la realizzazione del pannello porta, sia sotto l'aspetto strutturale sia sotto quello ergonomico. I batticalcagno sono composti da una sezione in alluminio, con impressa la scritta Alfa Romeo su di una base di plastica.

TAPPETI = Il rivestimento e' abbastanza adeguato alla classe del modello. I tappetini prevedono un efficace sistema di fermo.

BAGAGLIAIO = Dotato di quattro ganci di fissaggio, denuncia una buona cura d'assemblaggio. Il cofano con cerniere a pantografo si apre ad oltre 90 gradi.

VANO MOTORE = ha una copertura quasi totale per un layout decisamente riuscito. I livelli sono tutti ben disegnati, salvo quelli dell'acqua e del tergicristallo, il cui serbatoio e' celato a destra dal motore, sotto un elemento di copertura.

Lo stesso tipo di analisi per la BMW Serie 5 ha fatto trapelare ben poche critiche, che di fatto si concretizzano all'interno dell'abitacolo per quanto concerne la plancia, unicamente in un deludente rivestimento in PVC, non particolarmente apprezzabile alla vista ed al tatto, ed anche la consolle centrale, in ABS verniciato, a sua volta non e' all'altezza della fama BMW. Per il resto nulla di negativo, ma solo ottimi apprezzamenti. Veniamo adesso alla prova su strada, il piatto forte della recenzione:

Date le rispettive prestazioni si potrebbe essere spinti a pensare che tra le due berline protagoniste del nostro confronto, la BMW 530d sia la piu' sportiva e divertente. E invece no. La caratterizzazione sportiveggiante propria del design Alfa 166 riflette fedelmente il comportamento della berlina italiana. Comportamento sensibilmente migliorato grazie all'azzeccato intervento relativo all'assetto, che ha ridotto in misura sorprendente sia il rollio in curva sia i fenomeni di beccheggio in accelerazione e di affondo in frenata, che caratterizzavano il modello precedente. ( .... ) Il risultato e' che la 166 all'occasione permette una guida dinamica e divertente, grazie ad un'agilita' paragonabile a quella di certe berlinette sportiveggianti di classe inferiore. Per restare in casa Alfa Romeo, pensiamo alla 156. Pronta in inserimemto di curva come probabilmente nessun'altra trazione anteriore della sua categoria, la 166 disegna le traiettorie con sicurezza sia sul lento che sul veloce. Con una rapidita' ed una disinvoltura nei rapidi cambi di direzione sorprendente per una vettura che pesa 1680kg effettivi. Anche lungo i curvoni molto veloci affrontati al limite , dopo un attimo di incertezza, sia le ruote motrici che l'asse posteriore ( ed in particolare il pneumatico d'appoggio ) trovano un grip notevole, che permette di mantenere velocita' sostenute. Il bello e' che in caso di necessita', i vari dispositivi ci controllo della stabilita' e della trazione intervengoni si, ma mai in misura invadente. Quel tanto che basta per aiutare le menovre di correzione del pilota. Manovre favorite dalla discreta precisione del volante, che soltanto alle velocita' piu' elevate risulta un po' troppo leggero. La scattante e velocissima 530d ha invece un comportamento piu' omogeneo, sembra quasi radiocomandata per quanto e' irreprensibile. Ma, proprio per questo, poco emozionante anche se decisamente affidabile e sicura. Oltre che maledettamente confortevole. metterla in crisi e' impossibile o quasi. Merito di un autotelaio ben equilibrato e di logoche elettroniche di intervento dei vari dispositivi di assistenza alla guida studiati per evitare al guidatore di doversi impegnare eccessivamente..... ( .... ) La grande dote che si apprezza a bordo della 530d e' la guida rilassata. ( .... ) Il cambio Steptronic a sei rapporti si conferma una tra le migliori ( se non proprio la migliore ) trasmissioni automatiche con doppia modalita' di funzionamento: e' sempre pronto e morbido negli innesti e si sintonizza alle diverse situazioni di guida con estrema rapidita' e precisione. Al punto che quasi ci si puo' dimenticare che si ha a disposizione anche la funzione manuale, efficace quanto quella automatica. Il binomio motore-cambio della 166 2.4 JTD M-Jet a 20 valvole Sportronic non e' altrettanto entusiasmante, ma regala comunque buone soddisfazioni. Sotto i 1700 giri la spinta del JTD e' relativamente debole, ma oltre tale soglia si avverte una progressione efficace sino a 4600 giri. Piu' che per le prestazioni assolute pero', nel confronto con il propulsore tedesco, quello italiano paga pegno per la rumorosita' di funzionamento. Per di piu', l'insonorizzazione dell'abitacolo della 166 non e' all'altezza di quello della Serie 5. ( .... ) Per quanto riguarda invece la funzionalita' del cambio di fabbricazione Aisin che equipaggia la berlina italiana, se la logica di gestione prettamente sportiva scelta dai tecnici risulta azzeccata per la guida piu' dinamica e veloce, nell'uso quotidiano penalizza in parte la scioltezza di marcia. A volte infatti i passaggi in scalata avvengono troppo frequentemente, con innesti eccessivi delle marce basse, mentre quelli in salita risultano fin troppo ritardati. ( .... ) Questo ovviamente non favorisce i consumi di carburante, tuttavia complessivamente piu' contenuti rispetto a quelli fatti registrare dalla rivale tedesca. Si equivalgono infine i rispettivi impianti frenanti, sia per quanto concerne la potenza che l'affidabilita'. ( .... ) le due vetture rivelano un notevole equilibrio.

E veniamo infine alle pagelle. Ovviamente, la categoria di cilindrata superiore della BMW ( con relative prestazioni superiori in ordine a coppia e cavalli ) le ha fatto spuntare voti deciamente migliori sulla 166, ma in ogni caso quelli attribuiti all'Alfa sono piuttosto positivi. Tra parentesi quelli che si riferiscono alla tedesca:

DESIGN = 8,5 ( 8,5 )
POSIZIONE DI GUIDA = 8,5 ( 9,5 )
PLANCIA = 8 ( 8 )
ABITABILITA' = 7,5 ( 9 )
CAPACITA' DI CARICO = 8 ( 8,5 )
VISIBILITA' = 8 ( 8,5 )
CLIMATIZZAZIONE = 7,5 ( 7,5 )
METARIALI = 8,5 ( 8 )
ASSEMBLAGGIO = 7,5 ( 9,5 )
DOTAZIONE = 9 ( 8,5 )
PREZZO = 7 ( 8 )
MOTORE = 9 ( 9,5 )
ACCELERAZIONE = 9 ( 10 )
RIPRESA = 9 ( 10 )
VELOCITA' = 8,5 ( 10 )
CONSUMO = 8 ( 7,5 )
CAMBIO = 8,5 ( 10 )
STERZO = 8,5 ( 10 )
FRENATA = 9,5 ( 9,5 )
TENUTA DI STRADA = 9 ( 9 )
STABILITA' = 9 ( 10 )
CONFORT = 8,5 ( 9,5 )


Mi permetto di commentare di come pero', paragonando auto di una certa differenza in ordine a cilindrata e prestazioni, le votazioni espresse nei confronti di quella piu' dotata siano certamente livellate verso l'alto a fronte di una relativita' di raffronto che chiaramente ne influenza positivamente ( ed inevitabilmente ) le impressioni. Se fosse esistita una 166 con un propulsore di pari cilindrata, numero di cilindri e potenza, la BMW Serie 5 non avrebbe certamente trovato campo cosi' eclatante in ordine a certi voti di perfezione che le sono stati attribuiti.
 
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Bellissime le tue recensioni, Grande HM-