L'Alfa Romeo 1750 e l’Alfa Romeo 2000 ( mod. 105.12), furono due autovetture del Biscione che vennero prodotte la prima dal 1968 al 1971, la seconda a partire dal 1971 fino al 1976 come sorella maggiore naturale erede della precedente di cilindrata inferiore..
Sulla 2000, rispetto alla precedente serie 1750, fu introdotto il motore da 1962 cc (serie 512 o 515 negli ultimi due anni di produzione) da 130 CV alimentato da due carburatori doppio corpo (Dell'Orto DHLA 40 o Solex C40 DDH-5) che spingeva queste vetture a velocità prossime ai 200 km/h con accelerazioni da 0 a 100 nell'ordine dei 9 secondi con cambio manuale a 5 marce.
La serie 2000 come poc’anzi detto era “sorella” della più piccola 1750 che riprendeva il suo nome dalle Alfa Romeo celebri degli anni ’30 per una linea sobria ed elegante disegnata da Bertone.
Frontale a doppi fari, padiglione simile a quello della Giulia berlina, fiancate lisce, ben rifinita e da potenze di tutto rispetto (1779 cc. Per 118 cv. A 5500 giri/min.e distribuzione a doppio albero a camme in testa).
Della 1750 venne anche prodotta una serie “iniezione” per il mercato Americano con il sistema di alimentazione diretta ad iniezione con pompa Spica del quale vennero prodotti 1760 esemplari.
La "1750" (prodotta in 101.883 esemplari) che come poc’anzi detto fu presentata nel 1968, venne ritoccata circa un anno più tardi, per il "model year" 1970, dando vita a quella che gli alfisti identificano come seconda serie. Le differenze più evidenti tra le due versioni riguardano i fanalini anteriori (spostati dal paraurti agli angoli della carrozzeria), i ripetitori di direzione laterali, la targhetta di identificazione posteriore, i pedali del freno e della frizione (incernierati in alto nella seconda serie) e il volante, che fu dotato di corona in legno.
Più radicali furono le modifiche apportate alla "2000", che abbiamo detto venne presentata nel 1971 e rimasta in produzione sino al 1977, per una "tiratura" totale di 89.840 esemplari. Si riconosce a colpo d'occhio dalla "1750" per i quattro fari di uguale diametro, i nuovi cerchi e i gruppi ottici ridisegnati. Ma diversi sono pure volante, cruscotto, sedili e tappezzeria. L'aumento della cilindrata a due litri permise di guadagnare 18 CV (da 132 a 150 SAE, sempre a 5500 giri/min) e di migliorare coppia e elasticità di marcia.
Alcuni dati dell’A.R. 1750:
Motore: 4 cilindri in linea ciclo Otto con camere di scoppio emisferiche
Cilindrata: 1.779 cc (alesaggio x corsa = 80 x 88,5 mm
Distribuzione: 2V al sodio, doppio albero a camme in testa e doppia catena
Potenza: 115 cavalli DIN (132 CV SAE) a 6000 giri/min
Coppia max: 19 mkg SAE a 3.000 giri/min
Frizione: Monodisco a secco
Cambio: 5 marce+R
Sospensioni anteriori: Indipendenti, bracci trasversali, biella obliqua, molle elicoidali, barra stabilizzatrice, ammortizzatori idraulici telescopici
Sospensioni posteriori: A ponte rigido, molle elicoidali, bracci longitudinali, ammortizzatori idraulici telescopici
Impianto frenante: A disco con servofreni
Pneumatici: 165/70 R14 88S
Serbatoio: 46 litri
Consumo medio 11,6 lt/100 km
Sulla 2000, rispetto alla precedente serie 1750, fu introdotto il motore da 1962 cc (serie 512 o 515 negli ultimi due anni di produzione) da 130 CV alimentato da due carburatori doppio corpo (Dell'Orto DHLA 40 o Solex C40 DDH-5) che spingeva queste vetture a velocità prossime ai 200 km/h con accelerazioni da 0 a 100 nell'ordine dei 9 secondi con cambio manuale a 5 marce.
La serie 2000 come poc’anzi detto era “sorella” della più piccola 1750 che riprendeva il suo nome dalle Alfa Romeo celebri degli anni ’30 per una linea sobria ed elegante disegnata da Bertone.
Frontale a doppi fari, padiglione simile a quello della Giulia berlina, fiancate lisce, ben rifinita e da potenze di tutto rispetto (1779 cc. Per 118 cv. A 5500 giri/min.e distribuzione a doppio albero a camme in testa).
Della 1750 venne anche prodotta una serie “iniezione” per il mercato Americano con il sistema di alimentazione diretta ad iniezione con pompa Spica del quale vennero prodotti 1760 esemplari.
La "1750" (prodotta in 101.883 esemplari) che come poc’anzi detto fu presentata nel 1968, venne ritoccata circa un anno più tardi, per il "model year" 1970, dando vita a quella che gli alfisti identificano come seconda serie. Le differenze più evidenti tra le due versioni riguardano i fanalini anteriori (spostati dal paraurti agli angoli della carrozzeria), i ripetitori di direzione laterali, la targhetta di identificazione posteriore, i pedali del freno e della frizione (incernierati in alto nella seconda serie) e il volante, che fu dotato di corona in legno.
Più radicali furono le modifiche apportate alla "2000", che abbiamo detto venne presentata nel 1971 e rimasta in produzione sino al 1977, per una "tiratura" totale di 89.840 esemplari. Si riconosce a colpo d'occhio dalla "1750" per i quattro fari di uguale diametro, i nuovi cerchi e i gruppi ottici ridisegnati. Ma diversi sono pure volante, cruscotto, sedili e tappezzeria. L'aumento della cilindrata a due litri permise di guadagnare 18 CV (da 132 a 150 SAE, sempre a 5500 giri/min) e di migliorare coppia e elasticità di marcia.
Alcuni dati dell’A.R. 1750:
Motore: 4 cilindri in linea ciclo Otto con camere di scoppio emisferiche
Cilindrata: 1.779 cc (alesaggio x corsa = 80 x 88,5 mm
Distribuzione: 2V al sodio, doppio albero a camme in testa e doppia catena
Potenza: 115 cavalli DIN (132 CV SAE) a 6000 giri/min
Coppia max: 19 mkg SAE a 3.000 giri/min
Frizione: Monodisco a secco
Cambio: 5 marce+R
Sospensioni anteriori: Indipendenti, bracci trasversali, biella obliqua, molle elicoidali, barra stabilizzatrice, ammortizzatori idraulici telescopici
Sospensioni posteriori: A ponte rigido, molle elicoidali, bracci longitudinali, ammortizzatori idraulici telescopici
Impianto frenante: A disco con servofreni
Pneumatici: 165/70 R14 88S
Serbatoio: 46 litri
Consumo medio 11,6 lt/100 km
Allegati
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