Commentando l'accordo siglato ieri mi sembra si possa affermare che è di portata storica perhcè i grandi colossi americani si affidano alla tecnologia ITALIANA per risollevare una delle loro più grandi aziende.
C'è da essere orgogliosi e non troppo miopi nel voler avere subito un ritorno nella busta paga di giugno.
Questo accordo fa del gruppo Fiat l'unica vera multinazionale italiana e quindi consolida tutti quei posti di lavoro che fino a 2/3 anni fa erano moto a rischio visti tutti i giudizi che davano la fiat per fallita.
Poter produrre e vendere grandi numeri può dare la possibilità di investire e migliorare i prodotti e creare così sinergie atte a creare profitto che è poi la missione di ogni azienda.
I posti di lavoro nelle fabbriche, negli uffici e nei centri di ricerca e sviluppo, vero punto di forza in Italia del gruppo Fiat, sono più al sicuro con un'azienda forte e che produce dove vende che con un'azienda debole che produce tutto in Italia.
La diatriba tra i vari stabilimenti sarà eterna come è eterno il confronto tra gli uomini ma più che obbligare Fiat a produrre in Italia bisognerebbe chiedersi come impegnarsi per rendere la produzione in Italia migliore delle altre.
Questo va fatto a cominciare dal governo per arrivare ai dipendenti tutti.
Alla base di questo accordo c'è appunto la sinergia tra sindacati governo e manger delle nuova azienda: è da qui che si deve ripartire.
Complimenti a tutti gli attori di questo accordo e forza con nuovi investimenti soprattutto su Alfa ovvio!
C'è da essere orgogliosi e non troppo miopi nel voler avere subito un ritorno nella busta paga di giugno.
Questo accordo fa del gruppo Fiat l'unica vera multinazionale italiana e quindi consolida tutti quei posti di lavoro che fino a 2/3 anni fa erano moto a rischio visti tutti i giudizi che davano la fiat per fallita.
Poter produrre e vendere grandi numeri può dare la possibilità di investire e migliorare i prodotti e creare così sinergie atte a creare profitto che è poi la missione di ogni azienda.
I posti di lavoro nelle fabbriche, negli uffici e nei centri di ricerca e sviluppo, vero punto di forza in Italia del gruppo Fiat, sono più al sicuro con un'azienda forte e che produce dove vende che con un'azienda debole che produce tutto in Italia.
La diatriba tra i vari stabilimenti sarà eterna come è eterno il confronto tra gli uomini ma più che obbligare Fiat a produrre in Italia bisognerebbe chiedersi come impegnarsi per rendere la produzione in Italia migliore delle altre.
Questo va fatto a cominciare dal governo per arrivare ai dipendenti tutti.
Alla base di questo accordo c'è appunto la sinergia tra sindacati governo e manger delle nuova azienda: è da qui che si deve ripartire.
Complimenti a tutti gli attori di questo accordo e forza con nuovi investimenti soprattutto su Alfa ovvio!