Giudicato troppo sportivo e costoso per la produzione in serie, il progetto venne abbandonato e la Bertone iniziò a lavorare sull'evoluzione stilistica dello stesso, che poi avrebbe dato vita ai prototipi del modello "Montreal".
L'
Alfa Romeo Monoposto 8C 35 è stata l'autovettura da competizione prodotta dall'Alfa Romeo dal 1935 al 1936 e derivata dalla precedente P3.
Fu progettata da Luigi Bazzi sotto la supervisione di Enzo Ferrari per contrastare la Mercedes-Benz e l'Auto Union nelle competizioni sportive.
Era equipaggiata da un motore 8 cilindri in linea da 3.8 litri che erogava 330 CV (246 Kw) a 5.500 giri/m. Fu la prima vettura da corsa a montare bracci delle sospensioni indipendenti, di tipo Dubonnet, per le ruote anteriori.
Nello stesso periodo venne anche preparata una vettura originale, fornita di un doppio propulsore, la Bimotore. Nonostante l'anno successivo fosse stata presentata la sua naturale evoluzione, la 12C, continuò a gareggiare fino al 1937 e fece anche da base progettuale per la successiva Tipo 308.
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Il 15 settembre 2013 la vettura 8C-35 guidata da Tazio Nuvolari, facente parte della Scuderia Ferrari fondata da Enzo Ferrari, è stata pagata più di
7 milioni di euro (€ 7.070.693 /£5.937.500/$ 9.400.000 c.a.), cifra mai vista per un'Alfa Romeo. Il facoltoso acquirente è rimasto anonimo. L'Alfa Romeo rossa messa all'asta aveva gareggiato in otto Gran Premi, prima di essere portata alla vittoria da Nuvolari nel 1936.
I costumi si possono definire gadget?
La produzione degli anni '80.
Alfa-romeo F1-day 2018 Charles Leclerc e Marcus Ericsson con Stelvio e Giulia.
Alfa Romeo BAT (
Berlinetta
Aerodinamica
Tecnica) sono una famiglia di automobili sviluppate dall'Alfa Romeo in collaborazione con la carrozzeria Bertone a partire dal 1953. La famiglia era composta da tre vetture: la
BAT 5 (1953),
BAT 7 (1954) e
BAT 9 (1955), tutte e tre disegnate da Franco Scaglione, a cui è stata aggiunta una quarta nel 2008: la
BAT 11.
La BAT 5
Il design si prefigge inoltre di eliminare qualsiasi resistenza supplementare generata dal girare delle ruote, così come la realizzazione di una struttura che possa creare il minor numero possibile di turbolenze d'aria. In pratica questi criteri rigorosi consentirebbero all'auto di raggiungere i 200 km/h con il motore montato di serie. Il risultato che Bertone ha raggiunto è stato un'auto estremamente leggera (soli 1100 kg), con finestrini laterali in un angolo di 45 gradi rispetto al corpo-vettura e un grande parabrezza che si integra perfettamente con un tetto quasi piatto.