Album Alfa Romeo

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Alfa-75-Twin-Spark-motore-bialbero
Montava un doppio albero a camme in testa da cui derivò la sua denominazione comune. La testata ed il monoblocco erano in lega di alluminio, e furono prodotte versioni di cilindrata:
1.3 litri (1290 cm³ e 1357 cm³),
1.6 litri (1570 cm³), 1.7 litri (1748 cm³),
1.8 litri (1779 cm³, 1762 cm³ e 1773 cm³)
2.0 litri (1962 cm³ e 1995 cm³).
 
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AR 1300-bialbero
Il primo motore bialbero fabbricato in serie dalla casa milanese fu quello montato sull'Alfa Romeo 1900 del 1950, mentre il primo con utilizzo della lega di alluminio e precursore di una lunga serie di successi è stato invece quello da 1290 cm³ (codice AR1315), montato su una versione della Giulietta nel 1954.
Le caratteristiche tecniche principali erano:
  • monoblocco e testata in lega di alluminio, con canne cilindri sfilabili in ghisa;
  • camere di combustione emisferiche;
  • albero a gomiti in acciaio forgiato;
  • doppio albero a camme in testa guidato da due catene di distribuzione di tipo duplex;
  • assi a camme agenti direttamente sulle valvole tramite punterie a bicchiere;
  • valvole di aspirazione e di scarico inclinate di 80 gradi;
Queste soluzioni tecniche erano all'avanguardia per la metà degli anni cinquanta.
 
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Queste caratteristiche, a parte qualche modifica minore, furono la base di tutti i modelli di motori prodotti per i successivi quarant'anni. Il modello da 1570 cm³ (codice AR00514) debuttò in occasione del lancio della Giulia (1962): da questo propulsore in poi vennero adottate le valvole di scarico raffreddate al sodio, una soluzione tecnica molto innovativa per l'epoca. La versione da corsa di quest'ultima, insieme alla GTA, montava un bialbero a doppia accensione.
Il bialbero da 1779 cm³ fu commercializzato in occasione del debutto delle Alfa Romeo 1750, nel 1968. Quello da 1962 cm³ fu invece montato sulla "2000" del 1971. Anche per questi modelli, nella versione da competizione, furono montati la versione a doppia accensione o con 4 valvole per cilindro.
 
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Giulietta Turbodelta.jpg
Giulietta turbo autodelta
Nel 1984 esordì in minima serie la "Giulietta 2.0 Turbo Autodelta", mossa da un 4 cilindri 2 litri turbo da 1962 cm³ da 170 bhp e caratterizzata molto sportivamente (verniciatura nera metallizzata, paraurti grigi con spoiler, interni sportivi rossi, cerchi in lega). Questa versione fu l'ultima Alfa di serie a fregiarsi del marchio Autodelta (il reparto sportivo del biscione) e ne vennero costruite in tutto soltanto 361 unità. Non ostante si fregiasse del marchio Autodelta, la Giulietta non partecipò mai a competizioni.
 
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AR bialbero1750 GTV
Nel 1986 fu prodotta una versione sovralimentata di cilindrata 1779 cm³ installata sulla 75 e che erogava una potenza di 155 bhp. La versione da corsa, avente potenza di 300 bhp, partecipò nel Gruppo A del campionato riservato alle automobili da turismo modificate, e per celebrarne i discreti risultati ottenuti, alla fine dello stesso anno, venne prodotta in 500 esemplari la 75 Turbo Evoluzione, il cui 1.8 turbo aveva la cilindrata ridotta a 1762 cm³ con alesaggio ridotto a 79,6 mm, ma la stessa potenza della Turbo normale ovvero 155 CV.
Nel 1987 fu installato un bialbero con testata a doppia accensione denominato Twin-Spark e con l'angolo tra le valvole di aspirazione e scarico ridotto per migliorare la combustione. Il propulsore, che erogava una potenza di 148 bhp, era di tipo ad "iniezione" a fasatura variabile.
Gli ultimi bialbero, di cilindrata 1748 cm³, 1773 cm³ e 1995 cm³, sono stati montati sulle 155 fino al 1997, ma già nel 1995 la produzione fu dimezzata perché già dal 1995 entrò in produzione il Twin Spark 16v e rimase in produzione il solo 1995 cm³ sulle 164 fino al 1998. Vennero sostituiti dai nuovi Twin Spark 16 valvole prodotti a Pratola Serra.
 
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