Alfa 33 - 1.5 Ti - verde reseda - 1987 - NA

Buongiorno a tutti 🙂
Piccoli aggiornamenti:
Il quadro strumenti è ancora smontato e sto cercando di risolvere prima di dovermene procurare un altro (lo stesso della jaeger della q.v.) non immediatamente reperibile.
Intanto ho sostituito i pistoncini del baule con dei nuovi della Vema identici a quelli che montava, costo 35€ (leggermente caro). Ho sostituito il parabrezza crepato con uno nuovo e che compreso di montaggio e sconto mi è costato solo 100€!
Per le sospensioni stavo cercando di risolvere da me ma, essendo modelli totalmente diversi dal quella '90/95 e ormai fuori produzione da 15 anni, ho deciso di farli rigenerare, tutti e quattro, da una ditta sita nel napoletano specializzata in balestre ed ammortizzatori che opera dal 1888.
Prossimo step: impianto frenante (questo lo monto da me) in fase di spedizione!
 

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Ps: su un forum inglese ad essere precisini dicono qualche resistenza è leggermente diversa su Veglia Borletti,
e che all'epoca alfa non si accorse che questo aggiornamento poteva dare su alcune 33 una diseccitazione
più pigra della spia dell'alternatore
(in pratica per farla spegnere bisogna dare una accelerata)
Premesso che mi pare (Maurizio è più ferrato) prima bisogna escludere guasti all'alternatore stesso
Ho visto solo ora la discussione...

La spia dell'alternatore "ritardataria" era dovuto al fatto che sulle prime serie (a craburatore) l'alternatore era costruito per generare corrente appena oltre i 1.100 g/m.
Da un lato, se l'auto stazionava spesso al minimo e magari con i fari accesi, la batteria tendeva a scaricarsi. Dall'altro questo escamotage faceva si che accendendo i fari o altri utilizzatori energivori, il regime minimo non venisse influenzato dalla "reazione d'indotto".

Problema risolto con le versioni ad iniezione uscite successivamente dove la reazione d'indotto veniva compensata in automatico dalla centralina.