Alfa Brera : il coupè di gran classe

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anviott

Nuovo Alfista
24 Febbraio 2015
15
4
4
SV
Regione
Liguria
Alfa
GTV
Motore
2.0 6V Turbo
Altre Auto
Fiat Spider 1.4
Fiat Coupé 2.0 5valvole Turbo
Fiat Coupé 2.0 5 valvole
Matra Bagheera 1.3
Lancia Beta coupé 1600
Delta 1600 Lancia
Lancia Fulvia
“Salone di Ginevra 2002: nello stand dell’Italdesign la reginetta è lei, la Brera, di Giorgetto Giugiaro, il designer del secolo, che vorrebbe in tal modo rinverdire i fasti della Casa. Significativa l’ispirazione al Canguro, il bellissimo prototipo che lo stesso Giugiaro eseguì nel lontano 1964”. Ecco il suo commento: “Proprio lei mi tornava sempre in mente ogni volta che tracciavo una linea della mia nuova coupé”.
Così annotava “Passione Auto” nel Marzo 2003, Edizioni Domus.
Il prototipo della Brera mi piacque subito tantissimo: appena in produzione, l’avrei acquistata. Doveva essere mia, “costi quel che costi”, come dice il motto degli Alpini.
La stampa specializzata riportava : ”La personalità della Brera è forte, il passato ed il futuro si miscelano con sapienza. Come nelle vetture degli anni ’50, il cofano è iscritto nel rilievo centrale che scende verso lo scudetto triangolare tipico delle Alfa. Le linee morbide tondeggianti, lo stupendo disegno della coda, con fianchi dimensionati e sbalzo contenuto. Il lunotto modellato sul “family feeling” della Giulietta Sprint, la progenitrice degli anni’60, fanno dimenticare le sue generose dimensioni”.
Nell’Aprile del 2007, quando si presentò l’occasione, l’acquistai. Le portiere convenzionali , non più ad ala di gabbiano, non riuscirono a dissuadermi. Scelsi la versione 2.200 JTS, ad iniezione diretta già sperimentata con la GT , la coupé precedente. Colore, grigio medio metallizzato, tetto in vetro fotocromatico con tendina ad apertura elettrica, cerchi in lega da 17” a raggiera, cruscotto in colore rosso, come la selleria in alcantara e camoscio.
Queste le caratteristiche tecniche : Motore 4 cilindri in linea, 16 valvole, 2.198 cm3, 185 cavalli, freni a disco, gli anteriori auto ventilanti. Sospensioni indipendenti, davanti a quadrilateri deformabili, dietro il multilink a 4 bracci, cambio a 6 marce con leva al tunnel centrale, trazione anteriore.
La mia Brera su strada confermò in pieno i giudizi della stampa specializzata . Il motore elastico e potente, sia in accelerazione, ma più ancora in ripresa . La potenza viene erogata in modo fluido, pulito, veloce, ma non scalpitante. La tenuta di strada e la stabilità di ottimo livello, senza il minimo rollio in curva, rendono inutile l’intervento del dispositivo ESP. Bene anche i freni, ultra dimensionati e molto efficienti.
Più l’ammiro e più mi convincono i giudizi positivi della critica. Sull'estetica riferisce P. Horrell di Leftlane News "Nient'altro di simile sulla strada: il posteriore dell'anno! “The rear of the year”. “Grande gesto di generosità verso gli altri, perché permette loro di vedere un'auto di straordinaria bellezza"!
Moltissimi i viaggi insieme, sia per il lavoro che il tempo libero, il “leisure time” degli Inglesi.
Appena ritirata, la mattina dopo di buon’ora, già in viaggio verso Belfort nel Nord-Est della Francia. Il transito dal traforo del San Gottardo, in Svizzera, mi costrinse a prestare molta attenzione ai potenti autovelox, molto efficienti nel farti la foto. Come ogni altra cosa del resto da queste parti. Tuttavia, non conoscendola ancora a fondo, feci tutto il tragitto con la radio accesa ed in quinta marcia, non sapendo né come spegnerla né che esistesse la sesta. Passato il confine Nord, attraversai Mulhouse, il cui museo dell’auto ricorda la patria del famoso costruttore di automobili Ettore Bugatti. Infine arrivai a Belfort ed all’Albergo prenotato. Tutto bene in ogni caso.
La mattina seguente potevo quindi iniziare l’attività. Destinazione : la consorella del Gruppo di dadi e viterie già cliente.
Rifeci il viaggio varie volte, come pure a Cavalese, la nota località posta all’inizio del Passo Rolle in Trentino, per analizzare alcune proposte nel settore dell’energia rinnovabile, oggi d’attualità.
Le Dolomiti sono sempre gradevoli e profumano di buono in qualsiasi stagione e con qualunque tempo, esclusa la nebbia , ovviamente.
Poi i viaggi ricorrenti fino a Settimo Torinese, presso una società del settore automotive sull’autostrada A4 , la ben nota MITO : mi accorsi dopo un po’ che l’uscita a Brandizzo Nord più un pezzo della SS Padana Superiore mi evitava la città. Con risparmi di tempo, benzina ed inquinamento. Così feci in seguito.
Ed a fine Estate, i viaggi di piacere in Umbria, fino alle Fonti del Clitunno, all’incantevole Spoleto, Perugia ed Assisi, sempre splendide e riviste ogni volta con gioia. Il pernottamento era all’”Agriturismo” in località “Le Casaline”, in un castello settecentesco dalle spesse mura, di recente ristrutturato, tutto all’ombra di piante secolari ed altissime. La sera, nel degustare le specialità dello “Chef” , giungeva dai colli sovrastanti un venticello fresco ristoratore. Luoghi bellissimi a noi tanti cari.
Quando l’Alfa presentò a fine 2009 , la versione 1750 TBI, turbo, cilindrata amatissima dalla Casa, pensai di sostituirla, sia per i minori consumi e per il minore inquinamento. I cavalli aumentarono a 200. Colore bianco ghiaccio, tetto in vetro anticromatico nero, interno nero opaco, ovviamente.
Ed i viaggi con la 1750 TBI ? Bellissimi come gli altri .
A Zocca, altezza 800 metri sul mare, la patria del Vasco nazionale, sull’Appennino modenese, dove c’è sempre fresco e nevica spesso. L’attività era presso un’azienda di spazzolatrici e idropulitrici per le grandi comunità. Bellissimi questi luoghi : dalla finestra ammiravo il maestoso Monte Cimone e le attigue piste da sci , zeppe di pinete, abetaie ed altri alberi da montagna. Da qui nasce l’Arno, ricordi ?? L’aria fina di quei monti rinfrescava a qualunque ora, anche di notte. D’Estate soprattutto.
Ed infine Venezia, per più di sei mesi. Il cliente ? Una società di parcheggi metropolitani, dislocata sull’isola del Tronchetto. Il collegamento con Piazzale Roma era assicurato dal “People Mover”, l’efficiente monorotaia senza pilota, che a circa trenta metri di altezza porta i turisti alla Stazione Marittima, per gli imbarchi sulle navi da crociera, oppure al Tronchetto per il ritiro della vettura. Geniale e pure comodissimo!
Anche Marisa mi raggiunse spesso qui e visitò tutto quanto c’era da vedere, a volte insieme.
L’ufficio proprio sul Canale di attracco, mi permetteva di ammirare da vicino quei colossi del mare mentre in laguna procedevano lentamente. Rinnovavano la visione dell’altro gigante, il “Titanic” lasciare il porto di Southampton nel film omonimo. Ricordo quell’Autunno il passaggio della Queen Mary , la nave da crociera della Cunard inglese, altissima ed imponente mentre sul canale della Giudecca transita anacronisticamente vicina ai monumenti storici e le onde fluttuano agitate, ma impotenti. Riesci perfino individuare le persone sui vari ponti della nave che ti salutano. Senza parole , a bocca aperta !
E’ stato un periodo bellissimo, che rifarei subito, attività compresa. Cos’altro ??
Cara Brera, ti guido ogni giorno, felice e soddisfatto dei momenti che riesci sempre a regalarmi.
Fin quando potrai tu, potrò anch’io !!
 

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Bellissima interpretazione dell'essere "brera"!
 
Complimenti per i viaggi che hai affrontato [emoji6] anche quelli mentali nella voglia di scrivere tutto [emoji13] però bravo
 
Complimenti, una delle auto più belle di sempre!:)
 
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Possedendo anch'io una Brera, posso solamente confermare che è un'auto di particolare bellezza, e che non stanca mai di guidarla.
 
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