Sarà che ci faccio poca strada e che, soprattutto ultimamente, non metto la Spiderona fuori dal garage così spesso come si meriterebbe ma ogni volta che usciamo all'aria aperta è sempre un'emozione. Se poi nel bagagliaio ci sono un po' di borse ed i programmi includono qualche giorno fuori porta su belle strade allora il quadro si completa e si avverte quel senso un po' solenne dell'evento, dell'occasione speciale... Non so se sia per la Q4 in sé o per qualche sinapsi impazzita nella mia testa, fatto sta che mi piace e che è meraviglioso che questa magia funzioni da ormai più di dieci anni.
La Brera Touring Cup è sempre una buona scusa per tenere la Spider fuori casa per qualche giorno. Quest'anno siamo partiti nella tarda mattinata di giovedì alla volta di Saint Vincent nei pressi di Aosta trovandoci nell'ultima ora di viaggio sotto piogge quasi monsoniche (per fortuna niente grandine che aveva invece colpito pochi giorni prima) e rientrati domenica notte dopo un non troppo gradevole tour dei cantieri autostradali dell'Italia nordoccidentale... Per fortuna tutto quello che c'è stato tra il trasferimento di andata e quello di ritorno è stato quasi perfetto.
E non poteva essere altrimenti: ottima organizzazione, buona compagnia, strade e paesaggi da favola tra le vette alpine ed il blu del mare.
Il bello della Cup, soprattutto quest'anno con un percorso difficilmente migliorabile, è che permette di alternare momenti in gruppo con guida più rilassata e turistica ad altri più solitari con un piglio decisamente più impegnato.
Tra i miei momenti da incorniciare sicuramente la salita alla Bonette in solitaria e l'assalto al Col de Vars con strada quasi deserta.
La Spider si è comportata, come sempre, in maniera esemplare con il V6 a fare da protagonista sia a passeggio che nelle fasi di "bollitura" ed il sistema Q4 si è confermato impagabile tra le curve.
A dire il vero l'unico difetto l'ho trovato nella scelta della scalatura del cambio. Che la marce siano lunghe è risaputo ma c'è davvero un gap troppo marcato tra il primo ed il secondo rapporto e se in condizioni normali non è che un piccolo neo, anche grazie all'ottima elasticità del 6 cilindri, su di un passo alpino ad oltre 2000 metri di quota il problema è esacerbato dalla perdita di potenza del motore (per la Spiderona ci si trova con oltre 50 cavalli evaporati con la quota). Ora, fintanto che la strada è libera e si mantiene un buon ritmo il problema non esiste, ma quando ci si imbatte in un mezzo lento e si vuole sfruttare un breve rettilineo per disfarsene la situazione si fa più antipatica: ci si trova spesso costretti a scalare in prima, tirarla a limitatore e passare in seconda trovandosi con 3500 giri in meno e la progressione notevolmente smorzata. In tutto il tour sarà capitato due o tre volte ma è davvero qualcosa di fastidioso a cui non è possibile sopperire a meno di tirare giù il cambio ed inventarsi dei nuovi rapporti (e non credo che mi imbarcherò mai in una simile impresa).
Per il resto belle strade, sole, montagne, mare e buon cibo! Cosa chiedere di più?